Yas Marina Circuit Race Date: 14 Nov 2010 Number of Laps: 55 Circuit Length: 5.554 km Race Distance: 305.361 km Lap Record: 1:40.279 - S Vettel (2009) Giro prova: 1:39.695 - L Hamilton - McLaren Mercedes - 2009 Giro gara: 1:40.279 - S Vettel - Red Bull Renault - 2009 Distanza: 1h34:03.414 - S Vettel - Red Bull Renault - 2009 Vittorie pilota: 1 - S Vettel Vittorie team: 1 - Red Bull Pole pilota: 1 - L Hamilton Pole team: 1 - McLaren Km in testa pilota: 217 - S Vettel Km in testa team: 217 - Red Bull Migliori giri pilota: 1 - S Vettel Migliori giri team: 1 - Red Bull Podi pilota: 1 - Vettel, Webber, Button Podi team: 2 - Red Bull Venerdì 12 Novembre Prove libere 1 | 10:00 – 11:30 diretta TV su Rai Sport 2 Prove libere 2 | 14:00 – 15:30 diretta TV su Rai Sport 2 Sabato 13 Novembre Prove libere 3 | 11:00 – 12:00 diretta TV su Rai Sport 2 Qualifiche | 14:00 – 15:00 diretta TV su Rai 2 Domenica 14 Novembre Gara, GP Abu Dhabi | 14:00 diretta TV su Rai 1 [YOUTUBE]http://www.youtube.com/watch?v=CReko3kG4Fg&feature=player_embedded[/YOUTUBE] [YOUTUBE]http://www.youtube.com/watch?v=79fUVP0MIU8[/YOUTUBE]
NOTA IMPORTANTE Assieme a Fabrizio (BmwModena) stiamo organizzando per assistere all'ultimo GP della stagione 2010 a Maranello sul maxischermo che verrà allestito in un posto atto ad accogliere un numeroso numero di tifosi rossi. Nel 2003 assistetti al trionfo mondiale di Schumacher a Suzuka al maxischermo allestito di lato alla galleria del vento di Renzo Piano a Maranello, fu uno spettacolo impagabile con tifosi venuti in camper fin dalla Sicilia per assistere alla cosa. Io ci vado e BmwModena pure, chiunque voglia aggregarsi non solo è ben accetto ma è proprio il benvenuto, cellulari disponibili in PM!
Hamilton sarà campione del mondo se: a. Vince la gara, Alonso non prende punti, Vettel è terzo e Webber è sesto. Vettel sarà campione del mondo se: a. Vince la gara e Alonso arriva quinto b. Arriva secondo mentre Alonso nono e Webber quinto Webber sarà campione del mondo se: a. Vince la gara e Alonso arriva terzo b. Arriva secondo, Vettel non vince e Alonso è sesto c. Arriva terzo, Vettel non vince e Alonso è settimo d. Arriva quarto, Vettel non vnce e Alonso è nono e. Arriva quinto, Vettel terzo e Alonso decimo Alonso sarà campione del mondo se: a. Vince la gara o arriva secondo b. Arriva terzo e Webber non vince c. Arriva Quarto e Webber non vince d. Arriva quinto e Vettel e Webber non vincono e. Arriva sesto, Vettel non vince e Webber è terzo f. Arriva settimo o ottavo, Vettel non vince e Webber quarto g. Arriva nono, Vettel terzo e Webber quinto h. Arriva decimo, Vettel terzo e Webber sesto i. Non prende punti, Hamilton non vince, Vettel terzo e Webber sesto
giuro che ci sto pensando di farlo.... anzi...visto che sabato sono a visitare la fabbrica della PAGANI...quasi quasi mi fermo li la notte :wink:
Davide a questo punto se non ti fermi me la prendo! Dai che ci conto! Fabrizio (BmwModena) può anche darti qualche dritta su dove pernottare convenientemente!
domani ne parlo con il mio collega e decidiamo....non sono giù con la mia auto ma va tranquillo che faccio il possibile per esserci...è una vita che voglio farlo /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Se tifi Mecca direi di sì........però hai LUI in firma........ed a Maranello c'è pure una via dedicatagli........
McLaren continuerà a inseguire il Mondiale Piloti http://www.motorsportblog.it/post/12253/formula-1-mclaren-continuera-a-inseguire-il-mondiale-piloti Le speranze di rimanere in lizza per la vittoria nel Mondiale Piloti sono appese a un sottilissimo filo aritmetico, ma McLaren non ha alcuna intenzione di mollare proprio adesso: Button è ormai fuori dalla corsa all’iride, ma Hamilton, in virtù dei suoi 24 punti di distacco dalla vetta è ancora matematicamente in gioco. Martin Whitmarsh, numero uno del muretto, sa che i conti si faranno solo dopo il traguardo di Abu Dhabi: “Tutti i campionati sono difficili da vincere, e finché la matematica ci terrà in gioco noi continueremo a spingere”, ha dichiarato il manager inglese durante un’intervista con Autosport. Dal punto di vista sportivo, il buon Martin ha ribadito la sua esaltazione per la stagione 2010 di Formula 1, espressa del resto già nei giorni precedenti il Gran Premio del Brasile. “Per la F1 è semplicemente fantastico arrivare con quattro piloti ancora in lizza per il Mondiale all’ultima gara. Credo sia la prima volta nella storia e mi auguro che la gente si renda conto di che splendido campionato sia stato”.
http://www.motorsportblog.it/post/12257/gp-brasile-domenicali-daremo-piu-del-100-in-vista-di-abu-dhabi Domenicali: "Daremo più del 100% in vista di Abu Dhabi" Il Gran Premio del Brasile di Formula 1 ha confermato ancora una volta il livello prestazionale della Red Bull, che ha sviluppato quest’anno una vettura davvero brillante. La doppietta conseguita da Sebastian Vettel e Mark Webber sulla pista di Interlagos ha consegnato il primo titolo costruttori alla squadra austriaca. Agli uomini di Dietrich Mateschitz sono giunte molte congratulazioni per questo successo. Non potevano mancare all’appello quelle di Stefano Domenicali che, in rappresentanza della Ferrari, dice: “Voglio fare i complimenti alla Red Bull e alla Renault per l’importante traguardo raggiunto“. Adesso la formazione di Milton Keynes mira al campionato piloti, dove sarà costretta a fare i conti con Fernando Alonso, leader della classifica provvisoria con otto punti di vantaggio su Webber, quando manca una sola gara all’appello. Anche se l’asturiano del “cavallino rampante” gode dei favori del pronostico, le sorti del mondiale si decideranno ad Abu Dabhi. Dalle parti di Maranello erano convinti da tempo che sarebbe andata così. Lo ribadisce Domenicali: “Avevamo detto che il titolo piloti sarebbe stato assegnato all’ultima gara, così sarà. Noi arriveremo all’appuntamento finale con Fernando davanti a tutti. Sappiamo che sarà un’impresa difficile portare l’iride a casa, perché i nostri avversari sono molto forti, come hanno dimostrato ancora una volta a San Paolo“. Adesso bisogna guardare avanti e concentrare tutte le energie sulla sfida decisiva. Ecco cosa dice il team principal delle “rosse”: “Ci attende una settimana cruciale. Siamo consapevoli di quello che dobbiamo fare. Lavoreremo con la massima attenzione: ognuno di noi sa che deve dare il 100% nel proprio lavoro e, magari, anche qualcosa in più“. Alla pista il verdetto finale!
Se io fossi Mister Red Bull Pubblicato da Leo Turrini Lun, 08/11/2010 - 20:17 Avendo avuto una notte intera in aereo per pensarci, ecco come mi comporterei io al posto del signor Mateschnitz, sì, insomma, se fossi Mister Red Bull. Anzi tutto sarei molto felice per il mondiale costruttori, quindi mi godrei la vita, perché adesso che hanno la scuderia migliore nessuno ne parla più, ma la RB ha fatto epoca ai box, dal 2005 in poi, perché, sfidando Ecclestone, ebbe il coraggio di riempire il paddock di gnocche mostruose, con clamorosa supremazia di topolone russe sbarcate da chissà uale cargo battente bandiera liberiana. Quando la Re Bull era un team di serie B, comunque vantava la frequentazione più intensa nella classifica dei Motorhome. Visti poi i risultati in pista, si conferma il vecchio detto lombardo: tira pu un pel da pota che cent caval da trota. Ma siamo seri. Cioè io sono Herr Mateschnitz e chiamo i vertici della squadra, nonché Webber e Vettel, alla vigilia di Abu Dhabi. Ecco il mio (cioè suo) discorso. ‘Sono orgoglioso di tutti voi e non immaginate quanto. Io di mestiere faccio bibite, adesso sono il proprietario del team più veloce del mondo, con tanti saluti alla Ferrari, alla McLaren, alla Mercedes, eccetera’. ‘Ma non dovete stupirvi per quanto sto per affermare. I have a dream! O meglio: io, Herr Mateschnitz, ho un modello e non Martin Luther King. Bensì, Jean Todt…’ ‘Ecco, su, da bravi, non fate quella faccia schifata. Ora vi spiego. Vi ricordate Interlagos 2007? Bene, non è mai un errore copiare da quelli bravi. Cosa fece Todt alla vigilia di quel Gp indimenticabile? Chiarì a Massa che doveva andare fortissimo in qualifica, più veloce che poteva. Per motivarlo, gli allungò pure il contratto…’ ‘Qui nemmeno ne abbiamo bisogno, perché tu, Seb, resterai con noi per un bel pezzo, ok? Ma devi fare la stessa cosa. Devi fare la pole al sabato e tirare come una bestia alla partenza, perché lo sai fare e ci conviene…’ ‘Per quanto riguarda te, piagnucoloso australiano, usciamo dagli equivoci. E’ vero, io stravedo per Brufolo e ci mancherebbe altro, potrebbe quasi essere tuo figlio e fila come una scheggia. Ancora non comprendo come sia possibile che abbia meno punti in classifica di te, ma semmai questo me lo dovrà spiegare Corner detto Horner o come cappero che si chama…’ ‘Però, Mr Crocodile Dundee delle mie lattine, datti una mossa. Tu ad Abu Dhabi devi fare come Raikkonen ad Interlagos. Cioè a Massa, pardon, a Vettel ci devi stare attaccato. Alonso te lo devi tenere dietro te, così come Kimi in Brasile si tenne dietro lo spagnolo. Dipende da te, non da noi…’ ‘A questo punto, scusate, a me la cippa dei centomila dollari di multa fa un baffo. State primo e secondo fino al pit stop e al pit stop applicate la strategia Todt, perché se siete vicinissimi Webber resta fuori un paio di giri in più e dalla sosta esce davanti e voglio vedere chi ha qualcosa da obiettare…’ ‘Anche la storia che perderemmo la faccia perché ci siamo lamentati della Ferrari di Hockenheim è una barzelletta. Qui non si tratta di invertire niente, si tratta di usare la testa e so che ce l’abbiamo, che ce l’avete. Il Pinguino era un mito, un genio del male assoluto e infatti è il nostro presidente della Fia, la Coppa del mondiale costruttori me la consegnerà lui e voglia vedere la faccia che fa, un uomo Peugeot e un uiomo Ferrari che incorona un bibitaro…’ ‘Ah, dimenticavo: tutto questo vale soltanto se Alonso è terzo o comunque in una posizione che gli garantirebbe di vincere il titolo se Brufolo tagliasse il traguardo da vincitore. In caso contrario, cioè se lo spagnolo fa come Hamilton a Interlagos tre anni fa, tana libera tutti…’ ‘Dai, Seb, non fare quella faccia lì! Ti aumento lo stipendio del trenta per cento, come fece il mio maestro Pinguino con Massa pur di portarlo sul carro di Raikkonen mondiale. E poi, volete mettere la soddisfazione di vedere la faccia del Cola se domenica gli dimostriamo che noi non facciamo solo le lattine, non facciamo solo le macchine più veloci del pianeta, ma facciamo pure i coperchi meglio di un diavolo che ha già preparato la pentola?...’
non tifo nessuno, al massimo simpatizzo secondo le situazioni :wink: gli ambienti tifosi non fanno per me :wink: gran bel piano, ma non credo pieghino Vettel a questo livello di ragione, è una testolina di minnchia
La Red Bull e l’ipocrisia di quei giochi di squadra Il dubbio di tutti quanti è: alla prossima gara di Abu Dhabi, la Red Bull praticherà finalmente quel vituperato gioco di squadra che tanto baldanzosamente aveva messo all’indice quando era stata la Ferrari a farvi ricorso? Ormai l’hanno capito tutti che se ad Abu Dhabi si dovesse ripetere il risultato di Interlagos, la Red Bull perderà il titolo mondiale Piloti. Quello più importante e prestigioso. Se vuole vincere il titolo, la squadra anglo-austriaca deve sacrificare Vettel e frapporre il tedeschino fra Webber e Alonso. Altrimenti vince la Ferrari, non c’è storia. E la Red Bull verrà irrisa dal mondo intero. Passerà alla storia come la vera perdente. La gente farà in fretta a scordare che ha già vinto il mondiale Costruttori. Resterà loro soltanto la fama di quelli che con la miglior macchina saranno riusciti a farsi sfilare dalle mani il campionato più ambito. La Red Bull si è cacciata in un vicolo cieco nella sua ostinazione di non voler sacrificare Vettel. Loro la mettono sul piano della correttezza sportiva. In realtà hanno tenuto in corsa fino all’ultimo il tedeschino semplicemente perché su di lui hanno investito una colossale campagna pubblicitaria. Il giovane Sebastian è il loro uomo immagine, è il simbolo di freschezza agonistica perché rispecchia perfettamente l’immagine del giovane sportivo ed pieno di energia. Come la bevanda che rappresenta. Ma adesso la Red Bull si è incartata nelle sue tattiche e nei suoi calcoli. E s’è compromessa. Sarà costretta a sacrificare il suo pupillo se vuol vincere. Io sono convinto che lo farà perché nel dorato e rutilante mondo della F.1 nessuno è così pazzo da buttar via un titolo mondiale solo per questioni di principio. La F.1 prima che uno sport è un business e come tale mette in seconda fila i concetti di lealtà e sfida sportiva. E la Red Bull, alla fine, è una società come tante altre che guarda ai bilanci, all’immagine e al valore del marchio. Se perde, la pubblicità negativa che le si può ritorcere contro può rivelarsi altamente dannosa. Inoltre, se in Red Bull saranno bravi come hanno già dimostrato di essere nella comunicazione e nell’immagine, riusciranno a trasformare Webber nel loro prototipo di campione. L’australiano, a dispetto dei suoi 34 anni, è un tipo sportivo e atletico. Non a caso pratica il triathlon. Un esperto di marketing può facilmente valorizzare la sua prestanza fisica e far diventare un valore positivo la sua età anagrafica: Webber, lo sportivo maturo che grazie a una bevanda energetica ritrova forza e vigore per battere i ragazzini in pista. Sai che pubblicità per la Red Bull. Per questo e per altri motivi sono convinto che alla fine la squadra si turerà il naso e farà vincere Webber sacrificando Vettel. Tanto è vero che Horner e Marko stanno già cominciando a fare marcia indietro sul “sacrosanto principio” di non dare ordini di squadra con frasi tipo: “Per tutto l’anno non abbiamo dato mai ordini di squadra: sarebbe un peccato dover cominciare ad usarli proprio nell’ultima corsa”, come ha detto il giovane team manager. Che poi ha ribadito in modo ancor più esplicito: “Penso che abbiamo già fatto troppi regali ad Alonso quest’anno”. Ma in tal caso come la mettiamo con l’ipocrisia? Con quale faccia i due giustifichranno un’eventuale manovra dopo tutte le accuse di slealtà sportiva che hanno rivolto alla Ferrari negli ultimi mesi? Quello che molti non sanno è che proprio Helmut Marko, il braccio destro del boss Red Bull Mateschitz, è uno che predica in un modo e razzola in un altro. In F.1 difende a spada tratta il principio di non dare ordini di squadra, mentre invece nelle categorie minori, dove fa correre molti piloti del Red Bull Junior Team, Marko gli ordini di squadra li impone eccome. I suoi “protetti” devono vincere a tutti i costi. E se si perde un campionato per non avere fatto il gioco di squadra, può capitare che Marko si arrabbi di brutto. Come è successo con Daniel Ricciardo, pilota Red Bull Junior nel campionato World Series in forza al team Tech 1. Nell’ultima corsa Ricciardo ha perso il titolo, finito al russo Aleshin, perché il suo compagno di squadra Vergne non ha scambiato la posizione con lui negli ultimi giri per fargli avere i punti decisivi. Si dice che in serata al team, accusato di non saper gestire queste situazioni, sia arrivata una telefonata furibonda di Marko da Suzuka. E si mormora anche che quel team perderà l’appoggio Red Bull… E poi parliamo di ipocrisia. Che ne pensate? Alberto Sabbatini
Marko: “La tattica della Red Bull è ora votata alla conquista del titolo piloti” Pubblicato il 9 novembre 2010 Con il mondiale costruttori in tasca, la Red Bull rivolgerà le sue attenzioni alla conquista del titolo piloti il prossimo weekend ad Abu Dhabi. In Brasile, con Sebastian Vettel dietro in classifica ma ancora matematicamente in corsa per il campionato, il team si è attenuto alle “abitudini sportive” del proprietario Dietrich Mateschitz e si è rifiutato di mettere in atto una strategia favorevole a Mark Webber. Ma con la sola corsa di Abu Dhabi rimasta da correre, tra 6 giorni, e la Ferrari di Fernando Alonso ancora in testa alla classifica con 8 punti di vantaggio, un approccio differente all’epilogo della stagione potrebbe rivelarsi necessario. “Penseremo a come affrontare Abu Dhabi, sia tecnicamente che tatticamente”, ha affermato il consulente per gli sport motoristici dott. Helmut Marko alla televisione tedesca RTL dopo la gara brasiliana. “Ora pensiamo solo a festeggiare, quindi tutti i nostri sforzi saranno focalizzati a vincere il titolo piloti ad Abu Dhabi”, ha aggiunto. E se Vettel e Webber fossero riluttanti a collaborare? “Allora ricorderemo ai nostri piloti che sono giocatori all’interno di una squadra”, ha riferito l’austriaco ad Auto Motor und Sport. Filippo Ronchetti http://f1grandprix.motorionline.com/marko-la-tattica-della-red-bull-e-ora-votata-alla-conquista-del-titolo-piloti/
Red Bull tra coerenza e cinismo, la soluzione? Webber Scritto da Antonino Rendina http://www.blogf1.it/2010/11/09/red-bull-tra-coerenza-e-cinismo-la-soluzione-webber/ Certo che la squadra appena laureatasi campione del mondo nella classifica marche, stavolta, la vita se l’è complicata parecchio, altrochè. Essì perchè ergersi a portabandiera del valore di lealtà sportiva condannando fin dal principio ogni pratica di squadra rischia di diventare per Milton Keynes la peggior arma a doppio taglio immaginabile. A perseverare nella scelta di non interferire in alcun modo con il risultato della pista la Red Bull potrebbe scottarsi non poco, gettando alle ortiche un titolo a portata di mano e dal valore inestimabile per una scuderia così giovane , il più importante dell’automobilismo sportivo. E’ impossibile che, con l’astronave di cui dispongono, Horner, Newey e compagnia bella possano accontentarsi del solo titolo Costruttori. Se il Gp di Abu Dhabi finisse con lo stesso ordine d’arrivo di Interlagos Alonso diventerebbe campione del mondo mentre la Red Bull finirebbe per essere probabilmente derisa dall’ intero circus. A testa alta però, senza sconfessare la loro filosofia societaria; Red Bull, energy drink, sport estremi, competizione, stop. Più plausibile però che i bibitari, conferendo la giusta importanza al risultato sportivo evitino di fare “…l’ennesimo regalo a Fernando Alonso” per citare il sibilino Horner tutto sorrisi e spumante di San Paolo. Eccola allora l’apertura mentale al tanto vituperato pragma, all’utilità di una scelta che in F1 esiste da sempre, altrimenti si correrebbe con ventiquattro vetture di colore diverso non due per team. Immaginatevelo il momento ad Abu Dhabi nel quale Vettel sarà invitato dal muretto in blu a stendere un tappeto rosso all’accorente Webber, pronto all’iride. Titolo e festa ma anche l’imbarazzo per aver rinnegato proprio all’ultimo tutti i loro principi mandando sulle furie il boss Mateschitz nonchè Helmut Marko, che di un trentaquattrenne campione del mondo non se ne fa proprio nulla, anzi si, gli servirebbe per dare l’ addio al tanto proclamato programma “giovani piloti”. Perchè a voler essere cattivi si potrebbe quasi pensare che tutta questa ideologia del puro agonismo sia solo servita nel corso dell’anno come copertura per il vero scopo del team, quello di far risalire la china al pupillo Sebastian Vettel, sicuramente un campioncino e il più veloce degli ultimi tempi, ma che per errori suoi e del team ha visto compromessa la sua corsa iridata. Ma no, troppa dietrologia, torniamo a noi. L’unica combinazione in condizioni normali per la Red Bull di salvare faccia e mondiale e di passare agli annali come campioni in pista e di comportamento è disporre ad Abu Dhabi del miglior Webber della stagione. Se Mark, apparso quasi snobbato dal team, riuscisse con le sue sole forze a dominare la gara e a vincere il mondiale mettendo fin da sabato le ruote davanti all’indiavolato Sebastian, il muretto dei tori sarebbe sollevato dall’onere di dover prendere una decisione cruciale e delicata e in nessun caso pienamente vincente perchè scegliere tra coerenza e pragmatismo non è cosa facile, è in gioco la stessa credibilità del team ed il dato curioso è che la Red Bull si trova in questa situazione per responsabilità tutte sue.
"Meglio perdere che manipolare i risultati come la Ferrari". Dietrich Mateschitz riaccende la polemica http://www.motorsportblog.it/post/12265/f1-meglio-perdere-che-manipolare-i-risultati-come-la-ferrari-dietrich-mateschitz-riaccende-la-polemica Dietrich Mateschitz, il numero uno della Red Bull, ha tirato una stoccata di quelle pesanti ai danni della Scuderia Ferrari. Se Chris Horner e ancor più Jenson Button hanno espresso con toni assolutamente pacati un certo disappunto nel caso di vittoria di Alonso con meno di 7 punti di vantaggio sul secondo in classifica mondiale, il miliardario austriaco è tornato sugli ordini di scuderia Ferrari del GP Germania senza peli sulla lingua. “Piuttosto che dare ordini di scuderia per manipolare i risultati, preferirei che i miei piloti perdano il Mondiale” ha dichiarato Mateschitz. Che osserva: “Se la Ferrari non avesse impartito ordini di scuderia a Hockenheim, Alonso non avrebbe superato Massa, sarebbe arrivato secondo in gara e oggi avrebbe solo un punto di vantaggio su Webber, non otto”. “Adesso sembriamo degli idioti semplicemente perché non ci siamo comportati come loro. Ma non ci abbiamo mai pensato nemmeno lontanamente, in quanto entrambi i nostri piloti sono in corsa per il titolo. Un secondo posto ottenuto in correttezza può valere più di una vittoria basata sugli ordini di squadra”. E Herr Dietrich non si è fermato qui. “Lo scenario peggiore è chiaramente la nostra sconfitta, ma prevedo comunque un finale hollywoodiano” ha dichiarato il patron della Red Bull. “Se non vinceremo quest’anno, ce la faremo l’anno prossimo, ma in ogni caso la nostra filosofia non cambierà, perché questo è uno sport e deve rimanere tale”.
Esatto.... Loro la menano tanto sulla sportività.... Ma non credete.... Quando ci sono in mezzo soldi e prestigio non c'è sportività che tenga..... La loro era una bella scusa per il paraculamento al coccolino Vettel, niente di più..... E adesso che a forza di paraculate al Brufolo stano buttando il mondiale beh, se accadesse gli starebbe benissimo..... E se fossi io Webber me ne andrei sbattendo la porta anche.... ...Per l'appunto.... ....E ci stava direi.... /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />