Button e Webber chiedono informazioni sul circuito di Yeongam a Chandhok Karun Chandhok, pilota indiano 26enne che ha iniziato questa stagione con la HRT, è stato il primo pilota a girare sul circuito coreano con una vettura Red Bull per un evento della F1. Tra pochi giorni la Formula 1 approderà per la prima volta in Corea e Chandhok, unico pilota ad aver completato dei giri sul tracciato con una Red Bull R5, si è lasciato scappare che due dei contendenti al titolo, Mark Webber e Jenson Button, pare gli abbiano chiesto quali siano le caratteristiche principali del tracciato e le sue sfumature ed ha detto di più: le Red Bull saranno le dominatrici del tracciato. “Penso che la Corea sia un altro circuito favorevole alle Red Bull: il tracciato è costituito da parti lente, importanti per la Red Bull, e da parti che non richiedono un eccessivo carico aerodinamico.” “Differentemente i 3 rettilinei costituiranno un vantaggio per la McLaren che vanta il miglior sistema F-duct”. “Il primo settore è costituito da una parte veloce, dove Alonso con la Ferrari può fare la differenza ma dalla curva numero 4 le Red Bull saranno fortissime potendo condurre agevolmente la gara.” “Mi chiedete quale sarà la chiave della gara? Sicuramente la partenza… tutto quello che ho detto sono dei calcoli mentali dopo aver potuto osservare i video della mia prestazione su questa pista, ma alla prima curva potrebbe succedere di tutto”. Eleonora Ottonello
Ferrari: Alla scoperta di un nuovo tracciato. Intervista a Chris Dyer La Formula 1 diventa sempre più globale. Domani si aprirà ufficialmente il weekend del Gran Premio di Corea e così il Paese asiatico si aggiungerà ad una lista che comprende già ventotto nazioni. Diventeranno 35 gli eventi che possono fregiarsi del titolo di Gran Premio valido per il Campionato del Mondo mentre il totale dei circuiti salirà a quota 68. La tendenza alla diffusione nei cinque continenti ha subito un notevole impulso negli ultimi anni. Nel 1990 le gare che si disputavano fuori dall’Europa erano solamente sei su sedici (37,5%), oggi sono ben undici su diciannove (57,9%). Correre su un nuovo tracciato comporta un approccio diverso da parte dei tecnici e questa sfida si è rinnovata per l’ottava volta dal 1999 ad oggi. Dopo Sepang, Indianapolis (fino al 1959 si era corso sul classico ovale), Sakhir, Shanghai, Istanbul, Fuji (un ritorno dopo trent’anni), Valencia, Singapore, Yas Marina è adesso la volta di Yeongam. Per capire come lavorano gli ingegneri nella preparazione di un Gran Premio che si svolge su un circuito inedito abbiamo incontrato Chris Dyer, responsabile dell’ingegneria di pista della Scuderia Ferrari Marlboro. “In passato ci si doveva basare soltanto sui disegni in CAD dei tracciati e da lì bisognava ricavare innanzitutto un’idea di massima della traiettoria ideale. Poi, con gli strumenti classici a disposizione, basati su software di simulazione, si cercava di identificare i rapporti migliori e il livello di carico aerodinamico più adatto. Tutti questi dati erano peraltro delle semplici stime e, come tali, necessitavano di approfondite verifiche in pista” – spiega Chris – “Da quando vengono impiegati i simulatori di guida il livello dell’accuratezza delle informazioni disponibili è aumentato considerevolmente: i piloti riescono ad avere un’approssimazione molto migliore di quella che sarà la traiettoria da percorrere in pista. Inoltre, grazie al simulatore si riescono ad avere delle informazioni importanti su altri aspetti come, ad esempio, l’effetto dei cordoli sul comportamento della macchina.” Non è soltanto la maggior precisione il vantaggio derivante dall’impiego dei simulatori: “Grazie a questi strumenti possiamo valutare prima di andare in pista diverse soluzioni dell’assetto della vettura, in particolare per quanto riguarda la distribuzione dei pesi e la rigidezza, aree su cui si riescono ad avere dei riscontri molto più precisi, nonché individuare le migliori regolazioni di parametri come il differenziale attivo e la mappatura del motore” – continua l’ingegnere australiano – “Detto questo, nulla può sostituire integralmente la pista vera e propria. Tutte le simulazioni implicano un certo grado di improvvisazione: ad esempio, è molto difficile sapere quale sia l’effettivo livello di aderenza offerto dall’asfalto o le conseguenze reali del passaggio della macchina sui cordoli e sugli eventuali saltellamenti. Sono stati fatti dei grandi passi avanti ma resta ancora un gradino che separa la simulazione dalla realtà. Su molti dei punti chiave che caratterizzano la definizione dell’assetto di una monoposto di Formula 1 si è molto vicini alla realtà cosicché, quando si va in pista, si lavora solamente sull’affinamento.” Quando un pilota arriva per la prima volta su un nuovo tracciato una delle prime cose che fa è un sopralluogo della pista, spesso in bicicletta ma anche a piedi. “La stessa cosa vale per noi ingegneri” – dice Chris – “E’ sempre importante conoscere fisicamente la pista, vedere davvero come sono fatti i cordoli e verificare le condizioni dell’asfalto. Poi si comincia a programmare il lavoro per il venerdì: di solito, si parte con un ventaglio di modifiche all’assetto più ampio rispetto a quanto accade in un Gran Premio di cui si hanno già dei dati a disposizione. Bisogna anche dare al pilota la possibilità di prendere confidenza con la pista, quindi il numero dei chilometri è leggermente superiore alla media.” Una delle difficoltà maggiori, e lo sarà ancora di più in Corea dove l’ultimo strato di asfalto è stato steso la scorsa settimana, è capire come si evolveranno le condizioni della pista. Da un giorno all’altro il livello di grip può cambiare in maniera molto considerevole, rendendo i risultati davvero difficili da interpretare: “E’ così e non c’è molto che si possa fare” – prosegue l’ex-ingegnere di pista di Schumacher e Raikkonen – “quindi bisogna essere molto attenti nel valutare i dati del venerdì.” Ma quanto ci mette un pilota ad imparare una pista? “Sono sempre rimasto sorpreso di quanto siano veloci nel definire quale sia la traiettoria migliore” – racconta Chris – “Ovviamente, gli odierni simulatori di guida costituiscono un bell’aiuto ma di solito basta loro una mezza dozzina di giri per capire il 95% del tracciato così resta tutto il tempo per quel 5% che resta e che magari può fare la differenza. E’ importante comunque lavorare con entrambi i piloti per scambiarsi i dati: magari l’approccio di un pilota ad una curva è leggermente diverso da quello del compagno di squadra ed è utile metterli a confronto ed arrivare così ad una conclusione più velocemente.” Dal 1997, Chris ha avuto modo di affrontare in pista sotto diversi ruoli prima con la Arrows e poi con la Ferrari il debutto della Formula 1 su ognuno degli ultimi circuiti: ecco i suoi ricordi personali di quei Gran Premi. Sepang, 1999: “La sorpresa maggiore fu la pioggia. Quell’anno e quello successivo si correva ad ottobre ed era incredibile vedere come ogni giorno, puntualmente, cominciasse a piovere nel tardo pomeriggio con forte intensità. Era la prima volta per noi che si correva vicino all’Equatore.” Indianapolis, 2000 (non si correva lì dal 1959): “Indipendentemente da quanto si seguano le corse in America, l’ovale di Indianapolis rappresenta un luogo mitico per l’automobilismo sportivo, come lo sono Monte Carlo e Monza. Essere lì era una bella opportunità per conoscere meglio e capire di più un mondo vicino al nostro. Mi ricordo di essere andato al museo che si trova all’interno del circuito: molto bello.” Sakhir, 2004: “Dopo la prima volta all’Equatore arrivava la prima volta nel deserto. Un circuito fantastico in mezzo al nulla: quando facemmo la prima passeggiata, una volta lasciateci alle spalle la pit-lane e la tribuna principale, ci ritrovammo circondati dalle rocce, piombati in un’atmosfera molto particolare.” Shanghai, 2004: “Un impianto mastodontico nel Paese più popoloso del mondo. Onestamente, il primo ricordo che mi viene in mente di quella gara fu il traffico: per arrivare dall’albergo al circuito potevano essere necessarie quasi due ore.” Istanbul, 2005: “Mi piacque molto il tracciato, davvero bello ed impegnativo. I saliscendi che lo caratterizzano lo rendono molto particolare perché ormai si incontrano raramente: forse è questo l’elemento che lo rende speciale, più della tanto decantata curva 8.” Fuji, 2007: “C’è sempre stato uno spettatore d’eccezione nei due anni in cui il Gran Premio del Giappone si è corso lì: il Monte Fuji. Anche quando era nascosto dalle nuvole, vale a dire quasi sempre, si sapeva che era lì e quando faceva capolino il sole allora lo spettacolo era davvero notevole, soprattutto per un appassionato di montagna come me.” Valencia 2008: “Valencia la conoscevamo bene perché spesso si andava lì per le prove invernali ma si utilizzava il circuito permanente di Cheste. E’ una città molto viva e vibrante ed è stato piacevole tornarci per un Gran Premio e correre su un tracciato cittadino dall’atmosfera particolare, visto che il paddock è situato nell’area dove c’erano le barche della Coppa America.” Singapore 2008: “Credo che per tutti sia stato qualcosa di speciale vedere le macchine correre di notte, sotto le luci artificiali. Purtroppo, quella prima edizione del Gran Premio non fu certo positiva per noi ma ci siamo almeno riscattati quest’anno!” Abu Dhabi 2009: “Un impianto molto bello, con infrastrutture fantastiche. Quello che mi ha più impressionato però è subito fuori dal circuito, vale a dire il Ferrari World Theme Park. L’anno scorso era ancora in costruzione e non vedo l’ora di visitarlo fra poche settimane, quando saremo lì per l’ultima gara della stagione.”
Tilke sul GP di Corea: “Poco Grip, tanto spettacolo” Herman Tilke si dice ottimista sull’andamento del primo gran premio coreano. Nonostante nel circus vi sia molta apprensione per l’asfalto troppo fresco, steso solamente una settimana fa, il progettista del circuito pensa che non sarà un pericolo, bensì un motivo di interesse. Secondo l’uomo di fiducia di Ecclestone, l’asfalto dovrebbe reggere senza problemi. L’unica incognita sarà data dalla scarsa quantità di grip che potrebbe trasformarsi in un vantaggio per gli appassionati, che vedranno una corsa ricca di colpi di scena. Il manto d’asfalto sarà “green”, come si dice in gergo, ossia privo di qualsiasi gommatura e sicuramente le condizioni di aderenza miglioreranno ad ogni giro. Tilke sostiene, quindi, che questo ci regalerà una gara entusiasmante: “L’unico problema che può dare l’asfalto, sarà in termini di grip. Non dovrebbe essere un grande problema, dato che qui abbiamo i migliori piloti al mondo. Il venerdì la pista sarà molto, molto scivolosa. Vedremo probabilmente molti errori e non sarà per nulla facile trovare il giusto setup per sabato e domenica, perché la pista cambierà molto”. In altre parole, Tilke pensa che molti piloti avranno un setup non proprio ideale per affrontare qualifiche e gara: “Si andrà ad indovinare quale sia la strada giusta da intraprendere. Riguardo l’evento, però, sono ottimista. I sistemi principali funzionano bene, ma è logico che qua e là, qualche piccola cosa potrebbe non fnzionare. La pista non è stata testata, quindi probabilmente avremo qualche sorpresa. Ma le cose principali funzioneranno alla perfezione”.
Lewis Hamilton: la pista coreana dovrebbe agevolarci Lewis Hamilton nonostante i negativi risultati di queste ultime gare e nonostante i 28 punti di distacco dal leader della classifica non si scoraggia ed è pronto ad affrontare la nuova avventura. “Sulla carta dovrebbe essere un tracciato che si sposa bene con la nostra vettura… non posso dare dei dati veritieri, come tutti gli altri piloti ho provato questo tracciato solo al simulatore. Il settore centrale sarà un punto chiave per la McLaren perché richiede una vettura ben equilibrata e con buona deportanza essendo un tratto veloce e scorrevole.. Non vedo l’ora che arrivi il fine settimana con la speranza di disputare una grande gara: le soluzioni tecniche ci sono e sono ottimali, vorrei dimostrare ciò anche in pista mostrando a tutti come la McLaren sia ancora una vettura da battere”. Eleonora Ottonello
Jenson Button: abbiamo aggiornato la macchina e siamo ottimisti Jenson Button, attuale campione del mondo, è il fanalino di coda del gruppo dei “fantastici 5” con un distacco di ben 31 punti dal leader della classifica Mark Webber. Questo fatto non lo demoralizza e si spreca nell’elogiare le caratteristiche tecniche del tracciato coreano, che nonostante i lavori siano ancora in corso, come affermato dagli addetti ai lavori, ai piloti pare proprio non dispiacere. “E’ sempre emozionante arrivare su un nuovo tracciato e questo sembra davvero interessante: soprattutto nella parte finale saranno agevoli i sorpassi e possiamo dire che il pubblico si divertirà. La pista ha caratteristiche parecchio differenti, lunghi rettilinei che si alternano a parti guidate, una bella sfida per noi piloti. Potrebbero esserci alcuni imprevisti, non necessariamente a riguardo della pista, ma tutti, addetti ai lavori, organizzatori e anche noi piloti lavoreremo sodo per far si che questo gran premio si trasformi in un vero successo. Abbiamo migliorato la nostra vettura con degli aggiornamenti importanti e potremo modificarla ulteriormente venerdì, quando testeremo i pezzi in pista, in occasione delle libere: sono ottimista sul loro funzionamento e spero di poterli utilizzare domenica in gara”.
Se come penso le due RBR faranno la prima fila dovranno solo difendere le loro posizioni alla curva 3 del primo giro, quella dopo il rettilineo da 1200 metri e poi per loro sarà fatta. In ogni caso la Mecca dovrebbe essere comunque più competitiva della Ferrari su un tracciato del genere (c'è solo una frenata pesante che agevola la F10, quella della curva 3 appunto)
Alonso lancia la sfida "E' la pista che fa per noi" Il pilota Ferrari, che finora ha percorso il tracciato sud coreano solo in bicicletta, si sbilancia in attesa delle libere di domani: "La parte iniziale, con i lunghi rettilinei e le alte velocità, ci è favorevole. Insomma, abbiamo più possibilità e speranze qui rispetto a Suzuka" Fernando Alonso percorre in bici il Korea International Circuit. Ap YEONGAM (Sud Corea), 21 ottobre 2010 – Fernando Alonso sa come caricare la sua squadra. In pista, negli ultimi tre Gran Premi ha fatto miracoli, con due vittorie e un terzo posto che gli hanno consentito di guadagnare punti su tutti i rivali nella corsa al Mondiale (+24 su Webber, +10 su Vettel, +55 su Hamilton, +23 su Button); ma anche in conferenza stampa lo spagnolo dà gas all’entusiasmo della Ferrari, con una vera dichiarazione d’amore per la squadra cui è approdato quest’anno: “E’ la mia migliore stagione in F.1 – ha sostenuto Alonso –. Anche delle due in cui ho vinto il titolo (con la Renault, nel 2005 e 2006, ndr)? Sì, dopo due annate in cui lottavo per entrare in Q3 ho ritrovato entusiasmo, motivazioni, gioia di correre. In termini di felicità, feeling con il team, non potrei chiedere di più. Ho vissuto una straordinaria emozione vincendo alla prima gara in Ferrari, ho avuto la gioia di trionfare a Monza, ed è speciale. Certo, sarebbe bello completare questa stagione con il Mondiale, ma se anche non dovessimo vincere il titolo, avrò dei ricordi straordinari, che nulla potrà cancellare”. domani le libere — Alonso non si illude che sia facile completare una rimonta che appena due mesi fa, dopo il GP del Belgio, sembrava compromessa: “Webber ha avuto un rendimento eccezionale ed è meritatamente in testa. La Red Bull, poi, è la macchina favorita su ogni circuito. Ma qui, su questa pista nuova, abbiamo margine per dire la nostra. La parte iniziale, con i lunghi rettilinei e le alte velocità, è favorevole alla Ferrari. Insomma, abbiamo più possibilità e speranze qui, rispetto a Suzuka”. Non sono Webber e Vettel gli unici rivali da temere, spiega Alonso: “Hamilton e Button, pur in ritardo, hanno esperienza in abbondanza per restare pienamente in corsa. Non consideriamoli fuori prima del tempo”. Per ora, sul nuovo circuito di Yeongam, Alonso ha girato solo in bicicletta: “E farla in macchina è molto diverso – ride Fernando –. Ho qualche perplessità sulla prima curva e sul rettilineo successivo: i muri sono molto vicini, se ci fosse qualsiasi problema entrerebbe di sicuro la Safety Car. Domani comunque, dopo le prime libere, avremo idee più precise sul circuito e sulle prospettive”. Bravo Nanduzzo, vedi di non tirarti la gufata da solo !!!!
GP Corea 2010: conferenza stampa giovedì Alla conferenza stampa del giovedì sono stati chiamati i fantastici cinque: Fernando Alonso, Jenson Button, Lewis Hamilton, Sebastan Vettel e Mark Webber. Riportiamo i passaggi più importantanti della conferenza. Quali sono le vostre sensazioni riguardo a questa gara, tenendo conto che è un circuito sconosciuto? J. Button: “Per me è stata una stagione interessante. Arrivare in una nuova squadra e lavorare con un nuovo compagno di squadra non è facile. Ma me la sono goduta. Per tutti noi è stata un susseguirsi di alti e bassi, con episodi buoni e cattivi, ma hanno contribuito a rendere il campionato molto emozionante. E’ bello essere ancora coinvolto nella caccia al titolo a tre gare dalla fine. Ovviamente per me è più difficile perché ho 31 punti di distacco, ma c’è sempre la possibilità. Sono ancora fiducioso, sarà una lotta emozionante per il finale di stagione”. L. Hamilton: “Penso che Jenson abbia risposto bene. E’ bello essere qui. Si tratta di un circuito nuovo ed è sempre eccitante per noi piloti. Fuori c’è molta polvere, ma come diceva Jenson, questo fine settimana speriamo di poter combattere con Red Bull e Ferrari ed essere un tantino più fortunati delle scorse gare”. S. Vettel: “La macchina è buona e le ultime due gare siamo andati molto bene. Questa sarà una gara sconosciuta e tutti possiamo essere potenzialmente forti, abbiamo bisogno di scendere in pista per vedere come va. Il primo settore non ci si addice molto, ma gli altri due dovrebbero darci possibilità di recuperare. Vedremo”. M. Webber: “E’stata una stagione molto interessante fino ad ora, con tanti vincitori differenti e adesso ci troviamo a lottare per il titolo. Abbiamo tre gare davanti, ma nulla è cambiato realmente. Appena scesi in pista dovremo fare del nostro meglio, è come ricominciare da capo. E’ una lavagna pulita per tutti. Non vedo l’ora di salire in macchina domani e andare davanti a tutti”. F. Alonso: “Credo non ci sia molto da aggiungere. Il mio commento è simile, alti e bassi durante la stagione, ma credo che questo sia un grande campionato per me, che sono alla gida di una squadra nuova ed ho avuto una grande integrazione fin dal primo giorno. Mi sento proprio a mio agio. Probabilmente è il miglior anno della mia carriera fino ad oggi, sono molto felice. Ora, le ultime tre gare, cercherò di fare del mio meglio per cercare di arrivare ad Abu Dhabi in condizione di lottare per il titolo. Negli ultimi cinque, sei gran premi abbiamo fatto dei buoni miglioramenti. Speriamo di sfruttare al massimo ogni fine settimana”. Per Jenson e Lewis. Si direbbe che questa è la vostra ultima opportunità per il titolo. Matematicamente parlando magari sarà ancora possibile, ma sarà più difficile. Cosa e pensate? J. Button: “Ogni volta che ci avviciniamo ad una gara, sembra che questa sia sempre quella decisiva. Ovviamente per noi è difficile vincere il mondiale quest’anno, ma abbiamo anche visto nelle passate stagioni che tutto è possibile. Tutti quanti abbiamo avuto dei problemi quest’anno dunque, dopo questo appuntamento, la matematica potrebbe ancora essere dalla nostra parte”. L. Hamilton: “Lo stesso”. Domanda per Mark e Seb. Red Bull più veloci in qualifica: potresti spiegare il perché di questo vantaggio e se pensate di poter battere gli altri, specialmente il sabato? M. Webber: “Come dici, la macchina è molto veloce nelle qualifiche di sabato. Abbiamo una sospensione anteriore che ci consente di regolare la giusta altezza da terra fin dall’inizio dell’ano e devo dire che funziona molto bene, mentre per la domenica torniamo alla precedente versione”. S. Vettel: “Come diceva Mark, penso che il nostro segreto per il sabato sia proprio nell’altezza da terra”. Una domanda per Alonso. Hai avuto problemi al motore ad inizio stagione, qual è adesso la situazione? F. Alonso: “Credo non ci siano problemi. Ovviamente i primi problemi con il motore in gara ci hanno creato una situazione difficile, ma da come abbiamo pianificato l’anno, la situazione sembra sotto controllo. Non dovremmo aver problemi per le gare rimanenti”. Mark, pensi che il venerdì e il sabato mattina sarà dura trovare il giusto setup? M. Webber: “Si tratta di un nuoco circuito e ovviamente, pur disponendo di strumenti di simulazione, resta l’incognita del livello di grip della pista e di come le gomme funzioneranno. Siamo tutti nella stessa barca, la pista non sarà di certo gommata e potrebbe esserci qualche sorpresa”.
http://www.f1fanatic.co.uk/2010/10/21/hamilton-button-alonso-vettel-and-webber-re-create-famous-photograph/
bel giochino x calcolare il campione del mondo a 3 gare dalla fine http://www.f1fanatic.co.uk/championship-calculator/