il DRAKE vendette a FIAT ma prima rifiutò FORD /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> ....e in FIAT si accordò per lasciare che FIAT decidesse per il mercato auto ma che lasciasse al DRAKE piena libertà sulle corse /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Certamente. Ma il lascito di Enzo Ferrari è stato portato avanti - indiscutibilmente - da Fiat e il buon Montezemolo è stato messo lì dalla proprietà (secondo certi teoremi in quanto figlio di cotanto padre), dopo aver girovagato tra mille incarichi che lo hanno tenuto lontano quasi quindici anni. Lo sviluppo del brand, senza i successi dell'era Todt, Brown e Schumacher sarebbe stato lo stesso? Io non credo, anzi, servirono da forte impulso alle vendite e alla conquista di nuovi mercati su cui la Formula Uno esercitava ed esercita un fascino assoluto (continente Asiatico, Medio Oriente). Ecco perchè vincere e continuare a farlo conta, conta moltissimo.
si ma chi fece le scelte giuste nel far arrivare TODT...BRAWN...SCHUMI alla rossa convincendo GIOVANNI AGNELLI ad aprire il portafoglio? /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> diamo a LCDM quel che è di LCDM....lui arrivò alla ROSSA quando ormai la baracca era sulla soglia dello scatafascio...ed ora è una ECCELLENZA!!! e poi cmq ricordiamoci che 2010 e sopratutto 2012 potevano aver finali ben diversi da quelli che si son realizzati.....quindi il prossimo anno la ROSSA potrebbe essere nuovamente al vertice anche dopo un annata come questa /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> il fascino della ROSSA poi cmq è dato si dalla F1.....ma dal 2008 a oggi quanti mondiali si è vinto? /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> ....lo scorso anno solo due gare....eppure i numeri per la ROSSA son ROSEI....quindi direi che le corse influenzano fino a un certo punto....basta solo non entarre nell'oblio come nei primi anni 90 e fine 80 /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Ma ce li vedete marchionne o elkan a trattare con TODT o ECCLESTONE ? Mi vien da ridere, per essere educato...
potere contrattuale zero... li manderebbero a stendere dopo 3 secondi! Ma poi vederli al box! a fare cosa? almeno LCDM faceva team, faceva gruppo quando c'era al box...... Questi cosa farebbero? voglio vedere se minchiorre si fa fare il suo golfino anche di rosso!
R: 13/19 |GP ITALIA - Monza | 07/09/14 Visti i risultati con Obama (vedi regalo Chrysler)... un tentativo glielo farei fare, atteso che il dopo LCDM non sarà cmq Marchionne
Vedi Davide, io non tento di togliere a LCdM ciò che è di LCdM: sostengo che le ultime scelte non si sono rivelate essere così vincenti come quelle che tu hai giustamente riportato. Domenicali, per dirla come Andras, doveva far altro di mestiere già da diversi anni ed è evidente che, probabilmente distratto da altro, LCdM ha tentennato a lungo prima di prendere una decisione in questo senso inevitabile. Nemmeno sostengo che Marchionne o Elkan possano assumere l'incarico di dirigere la Gestione Sportiva, a mio parere l'incarico andrà (o andrebbe) affidato a uno tipo Brown o, meglio ancora, a Horner: in caso contrario, tanto vale lasciare le cose come stanno é sperare bene per l'anno venturo, al netto della fiducia che la proprietà ha ancora in Montezemolo.
Marchionne presidente. Mi fa un po' tristezza, mi sembra come se tutto fosse relegato a una storia finanziaria e ai pescecani che ci ronzano intorno, quando invece è la passione che ha fatto grande l'azienda emiliana.
[h=3]A Detroit la verità sullo shock Ferrari[/h] Qui a Detroit, lo shock Ferrari te lo raccontano così. Fine anni Novanta. Gianni Agnelli stipula quello che ritiene il suo capolavoro: cede il 20% di Fiat Auto alla General Motors, la quale si impegna ad acquisire l'intero controllo della azienda italiana a una data scadenza. Ma l'Avvocato si premura di escludere la Ferrari dai termini dell'accordo: il 90% del Cavallino è controllato direttamente dalla finanziaria di famiglia degli Agnelli, non da Fiat Auto in quanto tale. Poi la General Motors cambierà idea e pur di non comprare la scassata Fiat paga a Marchionne, nel frattempo sbarcato a Torino, una cospicua somma. Passano gli anni. Quasi una generazione. Matura l'integrazione tra la Fiat e la Chrysler. A questo punto Montezemolo, che è il leader della Ferrari dalla fine del 1991, fa presente che sarebbe il caso di continuare ad escludere la Rossa dalla operazione di fusione. Come mai? Semplice. Se un domani gli eredi Agnelli decidessero di liberarsi di FCA, cedendone il pacchetto di maggioranza relativa magari ad un altro costruttore (la Toyota, la Bmw, chi volete voi), anche la Ferrari finirebbe nelle mani dell'acquirente. E addio mito della italianità. Lì si è consumata la frattura tra Torino e LCDM. Il quale LCDM, beninteso, non ha mica lavorato gratis, per anni e anni è stato il manager più pagato d'Italia e forse lo è ancora. Ma la sua visione strategica non coincide più con quella della Famiglia, che nel frattempo è ovviamente molto cambiata. LCDM era il pupillo di Gianni Agnelli, aveva un buon rapporto con Umberto Agnelli ed era nel cuore di Susanna Agnelli, la quale lo volle al vertice della disastrata Fiat nel cupo 2004, dopo la morte di entrambi i fratelli. Oggi la Dinastia ha altre facce e a un Montezemolo sempre più lontano dalle logiche di Marchionne sono progressivamente venute meno le certezze. I risultati strepitosi della azienda erano (e in parte sono ancora) la sua polizza sulla vita: ma ecco che le delusioni in F1 aprono una breccia, nell'interesse di chi si libererebbe volentieri della sua ingombrante presenza. Così si spiega l'incredibile uscita di Marchionne sulla 'Ferrari che deve vincere': cioè, ferma un attimo, le cose non stanno esattamente così. Tutti vogliamo che la Rossa vinca i Gp e il mondiale, una gara tipo Monza 2014 non fa piacere a nessuno. Ma la Ferrari ha un altro obbligo: PARTECIPARE. Sempre. Senza vincolare la sua permanenza in pista ai risultati. Piero Ferrari l'ha capito benissimo, il rischio: e infatti domenica ha detto di sperare che a nessuno venga in mente una Ferrari lontana dalle gare. Semplifico. Nello schema Marchionne, sottinteso ma intuibilissimo, ci si può anche ritirare, in assenza di successi. E non l'hanno fatto, per stare a epoca recente, colossi come Toyota, Honda e Bmw? O il Reparto Corse giustifica gli investimenti con i trionfi o potrebbe calare la tela. Una scusa qualsiasi la si trova sempre: i regolamenti, il calo dell'audience e bla bla bla. Ma Montezemolo era il ds di Enzo Ferrari e non acceiterebbe mai uno sbocco del genere. Forse anche perchè sa quanto è stato bello tornare in paradiso, nel 2000, dopo ventuno anni di sofferenze. Quindi, lo scontro è, al tempo stesso, finanziario e sentimentale, culturale e romantico. Può darsi benissimo abbia ragione Marchionne e buona notte al secchio. Però, dicono anche qui a Detroit, ci sta che chi ha una certa storia alle spalle la possa pensare diversamente. Infine, aspettando dall'Italia sviluppi sui tempi della separazione e sui soldi della liquidazione montezemolesca, persino a Detroit ti fanno notare una cosuccia. Sono anni che Diego Della Valle, ottimo amico di Luca e suo socio in affari più o meno felici, spara a palle incatenate contro gli Elkann e contro lo stesso Marchionne. Alla fine qualcuno ha fatto due più due. E noi che ci scannavamo su Alonso e Raikkonen... http://blog.quotidiano.net/turrini/2014/09/09/a-detroit-la-verita-sullo-shock-ferrari/
Si continua qui a parlare di Montezemolo che lascia la Ferrari http://www.bmwpassion.com/forum/showthread.php?303444-Ferrari-Luca-Cordero-di-Montezemolo-lascia-la-presidenza&p=7268153#post7268153
Mamma mia quanto siete negativi. Ma credete davvero che l'unico artefice del successo Ferrari sia stato lcdm? oppure che l'avvento di Marchionne significhi passare da on a off? Non dimentichiamo che il nuovo corso FCA punta tutto sul lusso perché ha più margini di guadagno. Io personalmente non vedo tutto nero...