È possibile conoscere il reddito di qualsiasi contribuente! | Pagina 10 | BMWpassion forum e blog

È possibile conoscere il reddito di qualsiasi contribuente!

Discussione in 'Off-Topic' iniziata da mamo, 30 Aprile 2008.

  1. labrie_it

    labrie_it Presidente Onorario BMW

    61.542
    25.388
    6 Novembre 2007
    Netflix
    Reputazione:
    2.147.476.440
    car2go
    era proprio quello che intendevo.
    come idea non sarebbe male ma sbagliatissimo il modo!
     
  2. ilmarzo

    ilmarzo Amministratore Delegato BMW

    4.804
    124
    2 Febbraio 2007
    Reputazione:
    21.476.638
    un paio
    beh allora siamo tutti d'accordo, tranne il beppino g. e i suoi incassi :mrgreen: :mrgreen:
     
  3. Vasko

    Vasko Secondo Pilota

    906
    24
    19 Agosto 2005
    Reputazione:
    4.427
    320i montrealblau
    Riporto un articolo in cui il mio pensiero si rispecchia interamente!
    Spero abbiate la pazienza di leggerlo fino in fondo! :wink:

    "Uno schizzo di veleno, una manifestazione di odio verso i cittadini: questo ha voluto manifestare Visco - ben conscio che gli italiani non lo chiameranno mai più a un qualsiasi governo - con la pubblicazione degli elenchi di tutti i contribuenti sul web. Ciò conferma come Visco abbia sempre considerato la fiscalità: un’arma disciplinare, un attrezzo di tortura, di punizione e delazione, più che lo strumento oggettivo per finanziare lo Stato. Ma il veleno, purtroppo, ha avuto effetti.
    Lo si vede dai commenti che circolano, dagli applausi per questo presunto «atto di democrazia». E’ la democrazia di Robespierre, la dittatura della volontà Generale, ma la gente applaude. Persino i seguaci di Beppe Grillo si scandalizzano del fatto che Grillo appaia negli elenchi con un reddito di 4 milioni di euro.

    Primo punto: in una società libera, la trasparenza reddituale è un obbligo soltanto per chi, a qualunque titolo, riceve pubblico denaro, non per i privati. Ha significato apprendere che la signora Spitz, moglie di Follini, prende oltre 300 mila euro come direttrice del Demanio, o che Ciampi si becca, cumulando tre emolumenti che i cittadini normali non possono cumulare, oltre 780 mila euro.
    Abbiamo diritto di saperlo, perchè quello è denaro «nostro», di noi contribuenti; e abbiamo diritto di soppesare quegli stipendioni con le «prestazioni» e i «meriti» di coloro che li ricevono da noi. Questo confronto fra meriti e paghe è per eccellenza l’atto politico, nella democrazia.
    In quest’area di percettori di denaro pubblico, dovremmo anzi essere più esigenti, come cittadini. Dovremmo esigere di sapere quanto prende ogni consigliere della nostra ASL. Dovremmo pretendere che i sindacati, che estraggono i loro contributi da milioni di buste-paga di pensionati e operai, pubblichino i bilanci, ossia ci dicano che cosa fanno di quel denaro.
    Siccome non pubblicano i bilanci, per quanto ne sappiamo, potrebbero anche aver investito i nostri soldi in case d’appuntamento in Thailandia, nel Cartello di Medellin o (più probabile) nei lussi dei loro segretari. Dobbiamo poter controllare se i sindacati (che ci costano 6 miliardi di euro annui, più o meno) spendono quei soldi per la difesa dei lavoratori o per chissà che, o a favore di chissà chi.
    Questo impone non solo la civiltà, ma anche l’uguaglianza di fronte alla legge: se una impresa artigiana ha l’obbligo di pubblicare il suo bilancio, perchè non le colossali cosche sindacali, percettrici dei soldi nostri?
    Per i privati è diverso. Che la De Filippi abbia un reddito annuo di 4 milioni, Bonolis di 3,8, Benigni di 3,5 milioni, Totti il calciatore di 10 e Vieri di oltre 22, ci può fare schifo. Ma quei soldi, non vengono dalle nostre tasse. Glieli diamo sempre noi, tutti quei soldi: ma come spettatori dei loro spettacoli e delle loro partite. Glieli diamo spontaneamente, perchè ci piacciono i loro spettacoli e le loro partite: se dunque vogliamo schifarci, rivoltiamo lo schifo contro noi stessi, italiani e spettatori, che ci affolliamo alla TV per vedere i degradanti spettacoli della De Filippi. Quelli hanno un «mercato» che li compensa così tanto, e il mercato siamo tutti noi. E’ la nostra ignoranza e volgarità che li valuta a peso d’oro.

    Secondo punto: l’invidia sociale, che Visco ha voluto istigare deliberatamente, è un vizio gravissimo, che bisogna combattere. Perchè?
    Perchè l’invidia è uno dei fattori principali di regressione della società, frena lo slancio creativo e l’intraprendenza, e - portando a celare le ricchezze per non suscitare invidia - è uno dei fattori agevolanti della stessa evasione fiscale.
    Vasti studi sociologici hanno dimostrato che a tenere l’Africa in sottosviluppo perenne è l’invidia: se un bravo coltivatore ha un buon raccolto sul suo campicello, tutti gli agricoltori circostanti, meno bravi di lui, pensano immediatamente che egli abbia gettato il malocchio sui loro campi.
    Se un negro si laurea in medicina e guadagna bene, tutti i suoi parenti poveri si installano a casa sua, e pretendono il diritto di essere mantenuti da lui, il «fortunato». Con il risultato che il «fortunato» emigra in Europa o in USA, dove l’invidia sociale è meno pronunciata, privando l’Africa di un buon medico o un di buon imprenditore.
    No, non abbiamo il diritto di sapere se il nostro collega, vicino di scrivania, riceva dall’azienda un salario migliore del nostro: l’azienda, se è privata, ha diritto di valutare il suo lavoro come più valido del nostro, e di non farlo sapere in giro, ato il morbo dell’invidia sociale che ci avvelena.
    No, non siamo tutti eguali; e sì, abbiamo il diritto a non far sapere a tutti che, magari, arrotondiamo il reddito con un altro lavoro o con l’affitto di una casa ereditata. Se lo arrotondiamo spacciando coca, è un’altra cosa: che riguarda la polizia.

    Terzo punto: lo sconcerto, o addirittura lo scandalo dei seguaci di Grillo alla «scoperta» (peraltro già nota) che Grillo ha un reddito annuo di 4,2 milioni di euro, rivela un livello di civiltà molto basso. Perchè questo scandalo?
    Implica che Grillo, per il fatto di essere molto ricco, non ha il diritto di protestare contro gli scandalosi sprechi e privilegi del ceto politicante e della Casta che «vive di politica»?
    Al contrario. Grillo ne ha il pieno diritto, e proprio perchè appare nella lista di Visco. Se appare in quella lista, con quella cifra di reddito, significa che paga le tasse, e moltissime. Dunque è un contribuente onesto e un cittadino benemerito, che ha tutto il diritto di incazzarsi per come quelli, mascalzoni e fancazzisti, sprecano i suoi soldi; e di cercare di creare un movimento politico contro la Casta.
    Ci sono centinaia, migliaia di ricchissimi, che in quelle liste di Visco non appaiono, per il semplice fatto che sono evasori totali. O appaiono come contribuenti medi o piccoli, in quanto favoriti dalle elusioni fiscali, previste dalle leggi italiote.
    I seguaci di Grillo, col moralismo in canna, dovrebbero informarsi meglio sulla elusione. E capire la distinzione fra redditi «personali» e ricchezza reale e nascosta.
    Dovrebbero sapere che certi consiglieri d’amministrazione risultano percettori di gettoni di presenza, dati da una società lussemburghese (dove per legge tali emolumenti sono tassati al 15%, meno di quanto è tassato un pensionato minimo) che in realtà è di loro proprietà.
    Che altri ricchi pagano il 30% sui dividendi delle società loro, laddove un impiegato ben stipendiato già paga il 43%, l’aliquota massima personale.
    Dovrebbero avere una qualche nozione del fatto che i veri miliardari, gli speculatori finanziari, non pagano tassa alcuna se risultano percettori di «capital gain», ossia se hanno fatto soldi rivendendo care azioni comprate a poco.
    Dovrebbero sapere che ci sono padroni di jet privati, apparecchi che però risultano di proprietà di società per azioni con sede magari all’estero, e gaudenti su yacht di lusso che battono bandiera panamense, e di cui i fruitori risultano semplici noleggiatori.
    Ovviamente un attore, come ogni professionista individuale, si vede imputare il reddito personale. Quello che lui guadagna con i suoi spettacoli e le sue esibizioni, o le sue prestazioni come, poniamo, chirurgo plastico. E’ facile, troppo facile, identificare in un attore il «ricco». E nessuno si stupisce di scoprire che Donatella Versace «guadagna», per il fisco di Visco,
    la metà di Grillo (2,2 milioni di euro): e non si domanda perchè.

    Il perchè è che Versace ha una ditta su cui scaricare le spese anche e soprattutto superflue, quelle che creano la ricchezza effettiva, siano jet privati o panfili di lusso o alberghi a sette stelle.
    Possibile che si debbano ricordare queste cose? Possibile che non si sappiano ancora?[]

    Quarto ed ultimo punto: Visco ha commesso un atto illegale, criminale, da mini-colpo di Stato. E’ sub-ministro di un governo uscente, sconfitto dal voto, e che è in carica – ancora per pochi giorni – per il «disbrigo degli affari correnti».
    Ma la pubblicazione delle liste dei contribuenti, offerte a taglieggiatori, rapinatori albanesi e rom, a sequestratori di persona, non è una «normale amministrazione»; è un atto dirompente come un attentato da brigatista rosso.

    In un Paese civile, l’atto sarebbe considerato nullo e avrebbe conseguenze penali - non nel nostro, dove la magistratura è parte integrante della Casta e si considera interprete della Volontà Generale.
    Nella stessa linea, ha commesso un atto illecito, che rileva della criminalità politica, Livia Turco: la ministra della Sanità di un governo sconfitto e odioso, che come ultimo atto ha consentito per decreto la diagnosi pre-impianto dell’embrione, misura eugenetica, senza l’approvazione del Parlamento, e contro la volontà popolare, che aveva già bocciato il referendum autorizzatore dell’eugenetica.
    E’ «golpe di mano» anch’esso ben fuori dei limiti della amministrazione corrente che spetta a un governo uscente e seppellito dalle elezioni.
    Con i loro ultimi schizzi di veleno, Visco e la Turco hanno inteso vendicarsi della volontà popolare che li ha seppelliti, e prolungare - nei suoi effetti odiosi - un governo già condannato dalla cittadinanza. Ciò è palesemente fuori da ogni concetto di democrazia, anche della «democrazia» fra virgolette."
    Maurizio Blondet
     
  4. Vegeta330

    Vegeta330 Presidente Onorario BMW

    10.286
    216
    13 Luglio 2004
    Reputazione:
    3.472.266
    BMW 220d MSport
    Hai detto bene, società civile.... che non è la nostra.
    Già in questa discussione hai visto, senza tanti complimenti uno ha accusato e crocifisso una persona solo perchè questa ha la E61 nel box...prova a pensare "sto potere" (perchè per alcuni non è uno strumento, ma un potere) in mano a certe persone... io rabbrividisco....
    Come ho detto all'inizio, non siamo maturi per una cosa del genere.

    Vasko, condivido gran parte di quell'intervento da te riportato, solo su una cosa mi sento di dissintere (o integrare, che forse è meglio), quando si parla di evasori si parla sempre di chi ha panfili, auto di lusso e quant altro.... ci sono altri, spesso basta mettersi davanti al primo bar che incontriamo per scoprire che mille e mille € di tasse vengono evase.... anche se alla chiusura esce un semplice omino paffuto che sale su una "modesta" auto media.... e di bar in Italia non ce ne sono mica pochi
    ----ATTENZIONE---- è solo un esempio per dire, non una generalizzazione contro i bar e i loro proprietari, quindi che nessuno si senta accusato o offeso pls
     
  5. -noname-

    -noname- Direttore Corse

    1.821
    43
    29 Gennaio 2007
    Reputazione:
    1.238
    330d e92
    ripeto per la terza volta che in italia ci sono milioni di persone che hanno "contribuito" a generare la nona edizione del grande fratello, e questo secondo me vuol dire più di quello che si può pensare

    Ci sono milioni di persone che guardano 10 cog*lioni rinchiusi in una casa, figuriamoci come sarebbero felici di sparlare sui redditi dei conoscenti
     
  6. labrie_it

    labrie_it Presidente Onorario BMW

    61.542
    25.388
    6 Novembre 2007
    Netflix
    Reputazione:
    2.147.476.440
    car2go
    scusami ma non c'entra molto! la società non si misura con l'audience del grande fratello..
     
  7. labrie_it

    labrie_it Presidente Onorario BMW

    61.542
    25.388
    6 Novembre 2007
    Netflix
    Reputazione:
    2.147.476.440
    car2go
    in merito all'ultima parte dell'intervento riportato, ti dico che è giusto quello che dici tu ma, conti alla mano, non conviene spendere migliaia di euro per fare un controllo a un bar (anche se i controlli su scontrini e ricevute vengono fatti).
    il mio professore di diritto tributario, Raffaello Lupi, ha sempre insistito sugli studi di settore, specialmente per i piccoli contribuenti.
    sempre conti alla mano, la grande evasione è fatta, invece, dai medi imprenditori e dai grandi professionisti perchè le grandi aziende, per motivi di organizzazione interna, non possono evadere.
     
  8. -noname-

    -noname- Direttore Corse

    1.821
    43
    29 Gennaio 2007
    Reputazione:
    1.238
    330d e92
    ne sei sicuro sicuro? :-k
     
  9. labrie_it

    labrie_it Presidente Onorario BMW

    61.542
    25.388
    6 Novembre 2007
    Netflix
    Reputazione:
    2.147.476.440
    car2go
    mi piace la marcuzzi!!:wink:
     
  10. ulisse

    ulisse Collaudatore

    258
    13
    29 Aprile 2008
    Reputazione:
    401
    bmw 428i
    anch'io non sono per niente sicuro che le grandi aziende non possano evadere......so per certo però che le piccole imprese artigiane lavorano sei mesi per lo stato e sei mesi per sopravvivere......
    by C.
     
  11. BRIAN

    BRIAN Direttore Corse

    1.578
    67
    27 Maggio 2004
    Reputazione:
    3.020
    SUBARU
    è chi sostiene questo....lo si misura con le EDIZIONI...9 perchè ancora l'italiano medio nn ha capito cosa rappresenta e perchè funziona...:wink:
    il resto del mondo si è fermato circa a 3, prima di stravolgere completamente i temi e gli scenari per renderlo una fiction, vedi tu.:mrgreen:
     
  12. labrie_it

    labrie_it Presidente Onorario BMW

    61.542
    25.388
    6 Novembre 2007
    Netflix
    Reputazione:
    2.147.476.440
    car2go
    le grandi aziende non possono evadere per un semplice motivo. hanno strutture di magazzino, contabili e amministrative che renderebbero controproducente l'evasione nel senso che costerebbe troppo avere due contabilità di quel livello. e anche per un altro motivo: sempre perchè hanno strutture grandi, l'evasione dovrebbe essere nota a molti dipendenti (decine in amministrazione, decine ai magazzini, ecc..) e gli organismi responsabili sarebbero sottoposti a continue minacce da parte di troppi soggetti.

    sicuramente le piccole imprese sono sottoposte a tassazioni che superano il 40 per cento (per gli studi di settore non ci giurerei visto che sono fatti sulla media del dichiarato) ma questo vale anche per il lavoro dipendente.
     

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