Buonasera a tutti, sperando di fare cosa gradita agli appassionati, apro questo thread per parlare in libertà delle nostre avventure tra i cordoli non legate ad uno specifico modello di autovettura o non inquadrabili in discussioni già attivo oppure infine -più semplicemente- perchè così abbiamo una "stanza" dove parlarne. Inizio io. A 46 anni suonati, con un bimbo di 2 e la pelat ops, l'attaccatura alta, ho venduto la moto da pista e -complice il mio amico di infanzia- ho avuto la malaugurata idea di provare un Kart 125 (quello di suo figlio) presso la Pista Azzurra di Castelletto Ticino (NO). Vediamo un po'. Immagino che molti di voi (come me d'altronde) abbiano avuto esperienza con i kart a noleggio (99% a 4tempi o elettrici). Bene. Dimenticate tutto questo come se l'Agente J di Man in Black vi abbia appena sparaflashati. Vi racconto la mia prima esperienza (la più significativa). Il mio caro amico come detto, da anni ha acquistato un 125 6 marce (vi accennerò più avanti) e mi convinse a provare il monomarcia di suo figlio. La prima cosa che una volta seduti in abitacolo dovrebbe insospettirvi appena le ruote iniziano a girare è che il volante è fottutam... ehm, molto duro da ruotare. La secondo cosa che dovrebbe iniziare ad incutervi timore è che quella "cosa" vi spara alla velocità della luce dentro le curve. Ma la cosa che vi deve proprio farvi stringere il cul.. ehm impaurirvi è che ad ogni sconnessione ed ad correzione corrisponde uno schiaffo violento che se pur percepito dal vostro sedere si ripercuote in modo istantaneo sul telaio. La sensazione più sbalorditiva è che il kart tende a scivolare in ingresso curva in modo omogeneo, poi acquista istantaneamente aderenza ma il vostro corpo continua a proseguire la sua traiettoria verso l'esterno curva. Se per caso questo avviene in corrispondenza di una sconnessione, giro dopo giro vi potrà capitare come al sottoscritto (che... col caz..zo che molla il gas!) nonostante il paracostole ci si trovi con 3 costole incrinate ed un dolce multiplo risveglio la notte ogni volta che ci rivolta nel letto. Cosa è successo dopo quella prima giornata? 1. Mi sono innamorato del kart 2. Ho comprato il mio kart. Un 125 2T monomarcia per non rischiare il divorzio in casa.
Vi risparmio quindi l'aria sconsolata di mia moglie quando la sera sul divano ho iniziato a cercare l'annuncio giusto. Cerca e ricerca, alla fine ho trovato l'occasione. L'occasione per chi lo stava vendendo ovviamente, ma (come mi disse il mio compagno di merende) smonta/monta che impari e ti serve poi in pista. La prima operazione che (se avvicinerete a questo mondo) dovete conoscere è la regolazione della posizione di guida. Come si esegue? Ma con le viti di regolazione!! Eh no miei cari piccoli amici!! Sto ciuffolo! Si smonta il sedile, lo si appoggio su pezzi di legno, ci si siede dentro, si prendono le misure lato destro e sinistro (in modo asimettrico), poi si tagliano spessori di materiale sintetico, si procede e bucare il sedile, si rimonta tutto, si smadonna perchè le viti saranno a quel punto troppo lunghe o troppo corte, si va da MondaKart. Volete sapere cos'è Mondokart? L'equivalente del gatto e la volpe per i kartisti. Ho convinzione che un giorno acquisterà Amazon. Ma proseguiamo. Dopo aver acquistato un set di attrezzi, aver sostituito serbatoio e pompa carburante (inciso: LE POMPE CARBURANTE NON SI REVISIONANO. NO. NO NO.), aver revisionato pompe freni, cambiato i rapporti, rifatto la frizione, acquistato orpelli colorati inutili ma stilosi, passato le serate in garage rischiando di dormirci causa moglie arrabbiata.. la creatura è scesa in pista. Questa volta solo una costola incrinata. Poteva andare peggio.
Un mio giro in pista filmato non ce l'ho ancora. Meglio che mi dedichi a capire come girare pulito prima di fare il ganassa. Però in rete c'è questo video che rende molto bene cos'è un giro di pista con un 125 2T monomarcia: E visto che lo avevo accennato qualche riga più in su.. come va un 6 marce? Forte. Dannatamente tanto forte. Confronto velocità in fondo al rettifilo principale della sopracitata pista: 125 2T monomarcia: circa 103-105km/h. 125 2T 6 marce: circa 130km/h. Rende l'idea, eh?
Io sono andato varie volte a girare con quelli a noleggio 4 tempi con i miei figli e ci siamo divertiti tantissimo. So che a confronto con i kart seri sono molto meno in tutto quindi immagino che sia veramente fantastico ( oltre che faticoso e difficile)
In ordine cronologico ci andava questo racconto. Va beh pazienza, accattatevillo. "Sì, però il freno me lo devi far sentire…" Ecco, iniziamo delle ultime parole famose di Gianluca per descrivere il mio ritorno tra i cordoli, dopo anni passati al massimo tra i cordon bleu. Domenica 16 Febbraio 2025, autodromo di Castelletto di Branduzzo, "home of the Legend cars". Proverbiali le raccomandazioni di Roberto: maglietta termica, felpa sottile e scarpe piccole. Perché in macchina non ci stai. Al nostro arrivo, fuori 2 gradi, sparsi nel parcheggio: - macchine da rally - macchine da drifting - Scooter Malossi - Ducati Panigale - Nissan Micra 1.3 - Subaru Impreza - Ferrari 458 Italia - Leopard dell'esercito italiano - Sottomarino russo classe Tifone - I cavalli del carosello storico dei carabinieri. Castelletto di Branduzzo è un esempio di integrazione da far invidia ai Dem. E se pensate che abbia esagerato, sappiate che solo il livello basso dell'acqua nel laghetto ha impedito all'Ottobre Rosso di fare il tempo. La Clio R2 è già che li ci aspetta, sotto il tendone pronta a partire. La vettura fa parte della scuderia del PR.T., appena assemblata e pronta per la stagione 2025 dove Gianluca (nostro amico pilota di rally nonché istruttore di guida nonché maniaco dei motori da tutta la vita) si cimenterà ancora una volta. Motore turbo, cambio ad innesti frontali, freno a mano idraulico, gomme semi-slick, ovviamente gabbia integrale e tutto il necessario ad affrontare un rally. Con persone in forma fisica. E per forma fisica si intende peso contenuto, non il mio. E come gira Castelletto di Branduzzo? Beh, in teoria un circuito corto ma guidato. In pratica un sali-scendi chiudi/apri NON chiudere apri tutto passa sul cordolo NON PASSARE SUL CORDOLO scendi da lì che non ti faccio niente. Il primo a girare è il mio amico Roberto ed il turno è ben popolato. Ho così un po' di tempo per osservarlo dagli spalti che come spesso/sempre mi succede, di cagarmi addosso. Prendiamo nota: - prima si fa la prova sedile, così da provare un ingresso attraverso il roll-bar e sentire le articolazioni che gridano vendetta. - poi si scende e si infila il casco prima di salire, altrimenti non ci stai. - poi sali e le articolazioni non ringraziano - poi ti incastri nel sedile guida dove ti rendi conto che da lì non ti muovi più - poi metti le cinture a 4 punti, che è già un casino con mobilità azzerata - poi devi uscire in retro-marcia capendo che la retro si fa col pulsante e due colpi in avanti della leva del cambio. - e la leva del freno a mano per oggi la usiamo solo per far togliere il cuneo. Next time. Ricapitoliamo: la frizione che stacca all'improvviso, in salita non si usa la frizione, in discesa sì, però deciso sulla leva del cambio, però 4500 giri e cambia, però c'è il servo-freno, però non hai la spesa nel baule quindi frena deciso, però su quel cordolo non devi passare, però lì sali sul cordolo, però apri tutto, però punta il muretto, però scala, però apri tutto. La vettura ha una bella schiena ed essendo turbo, dai bassi riprende molto bene anche nel caso di marcia errata in ingresso curva. Il cambio è comodo ma sarebbe utile concentrarsi su un dettagli alla volta. Avere la pista piena di auto non aiuta dovendo far passare quelli veloci, schivare quelli lenti. L'autodromo è molto tecnico, un sali-scendi continuo. Questo rende le staccate e gli inserimenti in curva molto delicati e per nulla scontato. Ma molto divertenti. Ed ecco il motivo del titolo del racconto: avendo il casco con interfono, Gianluca mi ha dato per tutto il tempo preziosi/essenziali consigli ed indicazioni su traiettoria, come frenare, come usare il gas. Non ci si può improvvisare! La vettura ha il servo-freno MA non ABS, rimane difficile capire intensità frenata. Gianluca mi stava appunto rimproverando di frenare con decisione "Sì, però il freno me lo devi far sentire"... quando ecco che in fondo al rettilineo, in quinta piena, deciso di pestare. "Ecco Lorenzo a ruote fumanti ed auto intraversata con la curva che si avvicina veloce.. Ed ecco Sant'Antonio che gli fa alleggerire il freno, scalare e buttare dentro la vettura che esala dall'interno un simpatico odorino di merda!!!" Che divertimento ragazzi! Che figata incredibile!
Si, ci hai preso. Anzi, molto di più. Altrimenti non sarebbero la porta di ingresso al motorsport ovvero alle vetture formula. Perché hanno il comportamento al limite di una vettura formula ed il tuo fisico diventano l'elemento che fa la differenza. 20 minuti a turno. Quelli veloci (non io!!) ne sfruttano 10-12. Io arrivo a 15, poi esco senza avambracci, sudato marcio e rimango seduto per 10 minuti prima di trovare le forze di issarmi in piedi.
Eccomi ad aggiungere un altro capitolo a questa saga. Santa donna ovvero mia moglie, lo scorso Natale sotto l'albero mi ha fatto trovare un regalo speciale: 10 + 10 giri con le Legend Cars presso l'Autodromo di Castelletto di Branduzzo (che come ho scritto più sopra, è chiamato "home of Legends Cars". Cosa sono le Legends? Se vi va di leggere nel dettaglio qui sotto un riferimento esterno: Legends car - Wikipedia Nello specifico, a Castelletto di Branduzzo tutte le Legends vengono equipaggiate con motore Yamaha MT09, elaborato fino ad erogare circa 140-143cv. Data la loro compattezza e leggerezza, esse vengono stoccate sugli scaffali: Due parole per descrivere questi favolosi mezzi: motore anteriore 3 cilindri, nessun sistema elettronico di aiuto alla guida fatto salvo taglio gas per cambiate. Cambio 6 marce del motore motociclistico con leva sulla destra (quindi funzionamento sequenziale), 3,5 pedali (acceleratore, freno utilizzabile con il destro se si guida tipo auto, con il sinistro se si guida tipo kart), frizione atta solo a partire e riaccendere. Sterzo ultra diretto, pneumatici scolpiti, telaio in tubolare, scocca in vetroresina, ampio display per giri, marce, temperature e qualcos'altro (che non ho avuto modo di analizzare). Le auto vengono offerte in due modalità: stock e race. Stock con circa 100cv, Race con circa 140cv. In cosa consiste la differenza tra le due versioni? Potrei anche dirvelo ma vi rovinerei troppo la sorpresa!! Or dunque, il regalo di Natale è stato riscosso il 25 Ottobre, giusto 10 mesi dopo. Ben stagionato. Il regolamento della pista vuole che il primo turno sia obbligatoriamente con le Stock, poi eventuali turni successivi con le Race (per chi non ha mai girato prima con queste vetture). Al nostro arrivo (ero con il mio solito amico di infanzia con cui condivido le esperienze motoristiche!!), alla richiesta di fare tutti i giri con le Race, veniamo mandati dal responsabile delle Legends a parlare. Il quale si ritrova: alla sua sinistra 8 ragazzi giovani che parlavano di "ingarellarsi duro", alla destra due anzianotti in completo da kart (più altri 2 ragazzi quasi nostri coetanei). Dopo aversi squadrati e domandato: "Kartisti?" ci accorda i 20 giri Race. L'esperienza con le Legend inizia nel garage/magazzino, dove viene spiegata la dinamica del veicolo davanti ad una vettura nuda. Ci vengono date tutte le indicazioni del caso, un minimo di spiegazione su come partire (il trascinamento della frizione rende la manovra molto poco scontata), cosa fare in caso di testa-coda (e credetemi, vi succederà!!), reazioni della vettura etc etc. L'agitazione sale e sale ancora, fino al momento di salire (anzi scendere, fino a terra) in abitacolo. L'immagine rende bene cos'è l'abitacolo di queste vetture. Una menzione speciale al mio piccolo/grandissimo sostenitore che è riuscito a sciogliere un po' di quella tensione che stava paralizzando il suo papà: Quindi, fatto il pieno, strette le cinture, regolati gli specchietti... si accende il motore. Il rombo è forte, una melodia. Il motore Yamaha ha un forte rumore di aspirazione ed una tonalità molto decisa che lo rende parte di una esperienza unica. La partenza è come avevo accennato tutt'altro che scontata: motore da tenere alto di giri, frizione da lasciare piano mentre la vettura trascina per diversi metri e poi si molla. Esperienza di guida: le Legend sono per me le sorelle maggiori dei Kart ma a loro differenza non vogliono farvi del male e la presenza di sospensioni rende l'esperienza più filtrata ed umana dal punto di vista delle sollecitazioni. Dal punto di vista della guida invece, motore anteriore e trazione posteriore con sterzo diretto e gas pronto, rendono la vettura estremamente comunicativa, efficace e.. ballerina. I traversi sono parte dell'esperienza di guida ma molto facilmente si incorre in un testa-coda.
Le Legend le seguo su youtube, sembrano delle figate da guidare. Oltrettutto sono anche economiche rispetto ad altre vetture. Io purtroppo ho poca esperienza in pista, anche se però sono sempre andato abbastanza veloce da subito. Ho fatto una giornata in Alabama (quando abitavo in US) in pista sulla mia s2000, in una giornata di pioggia. Poi ho fatto una sessione più recentemente con una Formula Predator a Franciacorta, anche li alla prima esperienza ho sempre migliorato giro dopo giro (l'ho anche sbinnata alla Vettel una volta però). Non propriamente in pista, ho fatto un "corso" di guida su neve. 3 vetture con 3 trazioni diverse. Saxo VTS, Alfa 75 e Impreza WRX (quella iconica, degli anni 00, non so come si chiami il codice modello) Sui kart sono sempre e solo andato ai noleggi, forse la pigrizia non mi ha mai portato ad andarci seriamente (e la mancanza di soldi quando avevo 16-18 anni)
La guida delle Legend è terribilmente appagante. Sulla leva del cambio ci devi andare giù secco, sia in salita che in scalata, altrimenti le marce non entrano (causa leveraggi di rinvio al cambio). Il motore coinvolgente spinge bene e forte, è grintoso. Impegnativa allo sterzo, impone sempre attenzione per via delle reazioni molto veloci e la tendenza a perdere aderenza con posteriore (viste le intagliate) e ciò è un bene perchè le reazioni sono sufficientemente intuitive e controllabili. In caso di slick sarebbero troppo secche e difficili da controllare (per una persona umana). 20 giri stancano, sono uscito sudato nonostante la giornata fosse al termine (sera) e le temperature fresche. Gambe e braccia doloranti ma un sorriso così grande che mi da certezza che è stata solo la prima di tante.