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Fatti e misfatti

Discussione in 'Politica' iniziata da gnappus2002, 16 Ottobre 2012.

  1. labrie_it

    labrie_it Presidente Onorario BMW

    60.734
    25.078
    6 Novembre 2007
    Netflix
    Reputazione:
    2.145.352.662
    car2go
    Dà l'idea di quanto l'industria sia completamente interconnessa.
     
  2. Lucida04

    Lucida04 Amministratore Delegato BMW

    4.501
    1.797
    18 Luglio 2021
    este
    Reputazione:
    365.513.148
    118D F40
    L'atteggiamento usa mi sembra tanto assomigliare all" autarchia" di Benito di cui mi raccontava mio nonno
     
  3. stenmark

    stenmark Primo Pilota

    1.286
    612
    2 Luglio 2006
    Reputazione:
    210.167.172
    BMW X1
    No, li ha messi per ridurre il deficit estero (che al momento è finanziato prevalentemente da un elevato deficit del bilancio federale, finché tu non sveli al mondo la tua soluzione per ridurlo. Sempre che tu ritenga che vada ridotto, eh. Si potrebbe pure lasciare tutto così, con i deficit che aumentano anno dopo anno.


    [​IMG]

    Io, boh, forse, direi che a livello delle grandi banche d'affari è più regolata da algoritmi matematici che dalla psicologia. Ma è tanto pe' di' na cosa, eh, poi io che ne so... :confused2

    Non è così, altrimenti non si spiegherebbe perché i paesi con più elevato benessere sono quelli dove le retribuzioni sono più elevate.

    Hai parlato di lavoro minorile, di condizioni del lavoro precarie o pericolose, mancanza di ferie, tutela della malattia, ecc.

    Bene, queste erano le condizioni in cui si è sviluppata la prima rivoluzione industriale. Poi la società si è evoluta, c'è stato l'Illuminismo (consiglierei appunto la lettura di Rousseau: "Discorso sull'origine e i fondamenti della disuguaglianza tra gli uomini" e "Il contratto sociale"), la protezione dei diritti dei lavoratori, il welfare insieme a seguito di uno sviluppo più pieno della democrazia.

    Il che ha portato alla fine, o se preferite a un contenimento, della legge del più forte (il capitale) e a uno sviluppo del benessere diffuso.
    Perché "diffuso"? Perché le tutele dei diritti dei lavoratori introdotte, da una parte, e la necessità di sviluppare il mercato interno, dall'altra (se tu produci beni e servizi devi avere un mercato che assorbe, altrimenti non vendi) imponevano di retribuire adeguatamente il lavoro. L'Europa è diventata una delle aree più ricche del mondo e con maggiore uguaglianza nella distribuzione della ricchezza perché aveva sviluppato un modello evoluto di liberalismo sociale, che non è né il modello hayekiano né il comunismo. Però qui sembra che esistano solo questi due, ma vabbé :rolleyes:

    Ora, ci sono paesi in cui le tutele del lavoro siano più basse, le legislazioni che tutelano l'ambiente inesistenti o più blande e ovviamente tu, paese evoluto con le leggi e il welfare, non puoi certo andare nel paese meno evoluto a imporgli di introdurre le tutele che hai tu.
    Però che succede se tu paese evoluto apri indiscriminatamente al commercio con i paesi dove le tutele del lavoro sono più basse rispetto ai paesi più evoluti occidentali e non regoli i movimenti di capitale?

    Semplice: che il capitale, se è libero di muoversi senza conseguenze, si sposta là dove le tutele del lavoro sono inferiori e si va a prendere il vantaggio competitivo del salario più basso. Pertanto, le tue leggi che tutelavano il salario, la sicurezza del lavoro, l'ambiente ecc. vanno bellamente a farsi fottere, perché il capitale riesce, di fatto, a pagare il lavoro di meno e a bypassare tutte le tue belle leggi andando a produrre nell'altro paese.

    Quindi il paese evoluto diventerà un importatore netto (con tutte le conseguenze economiche e finanziare che ho descritto più volte), il paese meno evoluto diventerà un esportatore netto, perché non ha bisogno di svilupparsi attraverso la domanda interna, contando sulla domanda estera (finché non scoppia la bolla del debito che si forma, ma tanto poi il capitale sa che arriva lo Stato a ripianare con i deficit).

    Abbiamo detto che il paese evoluto non può imporre le tutele che la sua comunità si è dato.
    Allora cosa può e deve fare? Deve imporre barriere, vincoli e meccanismi che annullino o riducano il vantaggio competitivo che il capitale otterrebbe o ha già ottenuto delocalizzando.

    Gli strumenti migliori sono i dazi e la fluttuazione della valuta. Se illustri esperti ne conoscono altri, oltre alla catastrofica svalutazione interna di montiana memoria, io sono qui per imparare.

    Allora qualcuno potrebbe obiettare: "Ma se i paesi meno evoluti subiscono i dazi, poi i lavoratori di questi paesi rimangono disoccupati".

    No, perché essendo il capitale sempre opportunamente alla ricerca di opportunità di remunerazione, comunque svilupperebbe la produzione nei paesi meno sviluppati, perché sarebbero mercati nuovi. Ma non potendo esportare in eccesso, non ci sarebbero più dei paesi-fabbrica con salari da fame, perché anche lì il capitale (estero interno, privato e pubblico) dovrebbe contare in gran parte sulla domanda interna e quindi dovrebbe pagare di più il lavoro, sviluppare le tutele del lavoro ecc.

    Quindi avresti anche lì una più equa distribuzione del reddito e sviluppo di benessere diffuso.


    Il guru ha ragione. La Borsa è un gioco a somma zero e i soldi cambiano di proprietà proprio attraverso la volatilità.
    Chi venderebbe mai se gli indici salissero sempre in maniera stabile? Nessuno. Quindi non avresti mercato e non si formerebbe il prezzo.
     
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  4. labrie_it

    labrie_it Presidente Onorario BMW

    60.734
    25.078
    6 Novembre 2007
    Netflix
    Reputazione:
    2.145.352.662
    car2go
    Chi deve comprare il pane? Chi vuole cambiare allocazione? Chi vuole mettere i soldi sotto al materasso?

    Ma sono più curioso di sapere se a te Trump ha detto come ha calcolato i dazi Paese per Paese per ridurre il deficit commerciale perché ci sono premi Nobel che stanno cercando di capirne qualcosa ma non ci riescono.
     
  5. stenmark

    stenmark Primo Pilota

    1.286
    612
    2 Luglio 2006
    Reputazione:
    210.167.172
    BMW X1
    Ma tu hai una vaga idea di quello che si muove sui mercati future?
    Le banche d'affari non hanno obiettivi di differenziale di prezzo. Hanno obiettivi di differenziale di prezzo moltiplicato le quantità di contratti future. Ti è chiara la differenza e perché non basta il mercato eventualmente generato da chi deve comprare il pane?


    Ma non importa come li ha calcolati. Se avessi capito che il paese esportatore netto lo è non perché mette i dazi sul paese importatore netto ma perché svaluta i salari o manipola la valuta, è ovvio che non si possono comparare semplicemente i dazi subiti per quantificare i dazi imposti dal paese importatore netto.

    Ha calcolato un indicatore di svantaggio competitivo comparato. Sarà giusto, sarà impreciso, chissenefrega. Ma che cambia nell'ambito della questione?

    Si deve tenere il deficit estero e continuare ad accumulare debito SI o NO?

    Se la risposta è NO, come deve fare?
     
  6. labrie_it

    labrie_it Presidente Onorario BMW

    60.734
    25.078
    6 Novembre 2007
    Netflix
    Reputazione:
    2.145.352.662
    car2go
    Guarda che stavo scherzando.
    Ma ti pare che se esistesse una giustificazione per cui i prezzi vanno in una certa direzione non ci giocherebbero tutti?
    Ah dimenticavo che tu sai dove vanno i prezzi :haha
    Ma tu sei veramente convinto che Europa e Stati Uniti hanno politiche economiche così diverse?
    Ah certo, chi se ne frega.
     
  7. stenmark

    stenmark Primo Pilota

    1.286
    612
    2 Luglio 2006
    Reputazione:
    210.167.172
    BMW X1
    Non hai mai osservato un book in tempo reale. Lascia perdere, è chiaramente un'altra materia che ignori.

    No, io non so niente. Quando facevo scalping sul 5 minuti nelle pause di lavoro compravo e vendevo a cazzo di cane.

    [​IMG]

    [​IMG]

    [​IMG]


    Anche l'Expert Advisor è programmato un po' così, ad minchiam

    [​IMG]photo hosting

    L'evoluzione prossima sarà inserire un algoritmo basato sui fondi del caffé

    Se così non fosse, l'Europa non sarebbe un esportatore netto e gli USA non sarebbero un importatore netto.
    Quindi sì, le politiche in questo momento sono totalmente diverse.


    E' un dettaglio di poco conto. Sul tema rilevante continui a non rispondere, come fai sempre quando non sai che pesci pigliare.
     
  8. labrie_it

    labrie_it Presidente Onorario BMW

    60.734
    25.078
    6 Novembre 2007
    Netflix
    Reputazione:
    2.145.352.662
    car2go
    Sei di una arroganza che non ti fa vedere a un palmo dal naso. Hai fatto proprio bene a levarti dai coglioni dal mondo civilizzato.
    Questo non l'ho scritto io
    Screenshot_20250406_154105_Google.jpg
    Ehm no. Se un vino rosso di un certo tipo lo si può fare solo tra Alba e Serralunga, puoi avere anche la stessa politica economica ma lo devi per forza comprare al prezzo che produttore e distributore impongono.
    Se lo vuoi.
    Se non lo vuoi, puoi bere la birra o qualsiasi altra cosa.
     
  9. stenmark

    stenmark Primo Pilota

    1.286
    612
    2 Luglio 2006
    Reputazione:
    210.167.172
    BMW X1
    Ma non sono arrogante, è che dopo aver sentito 3 parole è evidente che parli di cose che non conosci.

    Bella la copertina. C'è scritto qualcosa di interessante dentro?

    Io ai neofiti consiglio questo

    Ai tempi mi costruii un sacco di tabelle e ci feci anche un po' di soldi, ma con i mercati in bolla come adesso funziona poco.

    Ehm, continui a non capire il punto. Il commercio internazionale va benissimo, e va altrettanto bene importare cose che altrove producono e nel tuo paese non si producono. E' che i saldi import export devono stare in equilibrio se no succedono tante brutte cose.
    Quindi rispetto al punto rilevante che ti ho ripetuto per l'ennesima volta, il vino che si fa ad Alba non c'entra una beata minchia. E dunque continui a non rispondere.
     
  10. labrie_it

    labrie_it Presidente Onorario BMW

    60.734
    25.078
    6 Novembre 2007
    Netflix
    Reputazione:
    2.145.352.662
    car2go
    E qua la possiamo pure chiudere.
     
  11. bluemarine

    bluemarine Presidente Onorario BMW

    7.808
    4.996
    9 Giugno 2008
    Wichita KS
    Reputazione:
    1.195.564.356
    Subaru Crosstrek Limited AWD
    C'é qualcosa che non mi quadra.
    Da un lato dici che i cinesi hanno avuto un cambiamento sostanziale nella loro vita, che non sono "comunisti" e che a loro "va bene così".
    Dall'altro però poni l'accento sulle condizioni di lavoro della Foxconn con assenze di tutele sindacali, ambientali, etc (e non é l'unica realtà perchè di aziende così in cina ce n'è un fottio, perchè abbiamo visto gente che lavora con i piedi a mollo negli acidi etc etc) .
    Ma se a loro un modello del genere con questo tipo di sfruttamento "va bene così" che scrupolo dovrebbe farsi Bezos o Cook a far produrre lì quel che gli serve?
     
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  12. stenmark

    stenmark Primo Pilota

    1.286
    612
    2 Luglio 2006
    Reputazione:
    210.167.172
    BMW X1
    Nuuuuuu! E la risposta alla domanda? Ci contava tutto il mondo :cry2
     
  13. stenmark

    stenmark Primo Pilota

    1.286
    612
    2 Luglio 2006
    Reputazione:
    210.167.172
    BMW X1
    Non sarei sicuro che a loro vada bene così. La Cina non la definirei un modello di democrazia.

    Che Cook e altri non si facciano scrupolo è nell'ordine naturale delle cose.

    Sarebbero i governi dei paesi un po' più evoluti a dover limitare con vari strumenti lo sfruttamento, consapevoli che in mancanza si va a impattare negativamente sulla propria industria, sulla propria disoccupazione, sui conti con l'estero, ecc.
     
  14. bluemarine

    bluemarine Presidente Onorario BMW

    7.808
    4.996
    9 Giugno 2008
    Wichita KS
    Reputazione:
    1.195.564.356
    Subaru Crosstrek Limited AWD
    Scusa questa dove l'hai letta?
    Secondo il BLS (Bureau of Labor Statistics) in USA solo il 5,2% della popolazione impiegata ha più di un lavoro e solo lo 0,5% ha due lavori a tempo pieno.
    La faccenda è molto complessa...
    Sapessi quanta gente "milionaria" conosco che fa produrre in Cina tutta roba che prima si produceva in Italia, dal tessile ai compressori.
    E in Italia i salari sono fra i più bassi d'Europa.. Come mai quindi si va a produrre fuori?
    Non penso sia solo una questione di avidità. Credo anche perché il costo del lavoro in Italia è altissimo.
     
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  15. labrie_it

    labrie_it Presidente Onorario BMW

    60.734
    25.078
    6 Novembre 2007
    Netflix
    Reputazione:
    2.145.352.662
    car2go
    Ho esagerato. Il concetto è che sembra che sia una crociata per migliorare le condizioni di lavoro nel mondo quando in realtà le condizioni di lavoro negli Stati Uniti non sono migliori di quelle europee dove ci sono tutele maggiori.
     
  16. Sam_Cooper

    Sam_Cooper Presidente Onorario BMW Top Reference

    18.589
    23.447
    30 Maggio 2008
    Reputazione:
    2.147.483.647
    Un cassonetto
    Tutto questo stava in piedi prima della globalizzazione e comunque fintanto che le industrie nazionali si "accontentavano" del mercato interno o comunque primariamente di esso.
    Quando la Fiat produceva le auto per gli italiani aveva tutto l'interesse che i suoi stessi operai fossero in grado di acquistare una vettura del marchio.
    Ma se già parliamo di Europa e di mercato europeo entriamo in una fase successiva.
    Fase che, almeno per l'industria europea, è cambiata radicalmente con la caduta del muro di Berlino.
    Molto prima che si iniziasse a guardare verso la Cina la industrie italiane (e quelle europee) hanno capito che potevano spostare parte della produzione in paesi come la Romania, risparmiando un sacco di soldi a tutto vantaggio della marginalità.
    Lì il costo del lavoro era bassissimo, le normative piuttosto blande ed i controlli quasi nulli.
    Perfino aziende del lusso come Barovier e Toso, la più antica vetreria del mondo, che vende le sue opere a migliaia di Euro l'una, in tempi non sospetti aveva già avviato impianti produttivi nell'est Europa, sfruttando le prime tecnologie digitali per mantenere gli standard qualitativi originali sfruttando le asimmetrie economiche che si erano venute a creare all'interno della stessa Europa.
    Allora l'Europa ed i singoli stati non solo non fecero nulla per limitare lo sfruttamento, ma addirittura lo incentivarono, convinti che questo potesse migliorare il benessere generale, aumentando la competitività delle proprie industrie e redistribuendo ricchezza in altre nazioni, ormai in fase evolutiva.
    La Cina all'epoca era ancora un paese chiuso e quasi nessun imprenditore sano di mente avrebbe mai pensato di impiantare lì qualche stabilimento, ma solo qualche anno dopo la situazione cambiò.
    In Romania i salari salirono rapidamente, la normativa sul lavoro divenne più esigente ed i funzionari pubblici e doganali volevano le loro tangenti per non bloccare i carichi sulla frontiera.
    Così i nostri imprenditori, ormai esperti di delocalizzazione, iniziarono a guardare più lontano: sud est asiatico per certe lavorazioni (tessitura, calzoleria, ecc) e Cina per operazioni più meccanizzate.
    Qui nel Nord Est De Longhi e Lotto furono tra le prime a sfruttare la produzione cinese. Inizialmente prendendo accordi con aziende cinesi (che producevano per loro conto) e poi, in men che non si dica, aprendo i propri stabilimenti per elevare lo standard qualitativo. Ovviamente era solo alcune delle tantissime imprese occidentali che stavano iniziando ad esportare know how e competenze di cui la Cina si sarebbe appropriata in men che non si dica.
    Ma anche stavolta nessun governo si preoccupò minimamente, anzi.... perchè, nonostante tutto, alle industrie occidentali il nascente mercato cinese, composto da oltre un miliardo di neo-consumisti, faceva una gran gola.
    Faceva gola alle aziende europee del lusso, a quelle tedesche dell'automotive, a quelle italiane, a quelle americane e a quelle di tutto il mondo industrializzato.
    Hanno offerto loro, su un piatto d'argento, tutta la conoscenza industriale possibile e nessuno governo, nè europeo, nè nord americano s'è mai minimamente preoccupato o ha tentato di applicare un minimo di regole. Eppure sapevano benissimo quali fossero le condizioni di lavoro degli operai cinesi e quali i rischi legati alla difficoltà di far rispettare alla Cina le leggi internazionali su brevetti e marchi.
    Pecunia non olet, e vale sia per le aziende che per i governi.
    In poche parole, a nessuno fregava un cazzo se la bilancia commerciale era in disavanzo e se magari gli operai dei paesi più industrializzati perdevano potere d'acquisto.
    E questo valeva sia per l'Europa che per gli Stati Uniti, perchè comunque tutte le grandi corporation nordamericane hanno sempre sfruttato il grosso mercato interno come base per il balzo su quello globale.
    Insomma, se c'è un paese che ha insegnato all'Europa le regole della globalizzazione quelli son proprio gli States. A parte Walmart, praticamente tutte le aziende americane più importanti degli ultimi 70 anni hanno guadagnato più nel resto del mondo che nel mercato nord americano: IBM, Exxon, General Electric, Hewlett Packard, Cisco, Microsoft, Coca Cola, Oracle.... per arrivare alle più recenti Amazon, Apple, Alphabet, Meta, Tesla, ecc ecc

    I saldi possono stare in equilibrio fino ad un certo punto. In un'economia globalizzata è praticamente impossibile controllarli, a meno che non si sia disposti a stravolgere altre variabili o a rinunciare a parte della competitività internazionale.

    L'abbiamo già detto: le aziende esistono per fare profitto. Non saranno mai loro a rinunciare alla possibilità di sfruttare le opportunità offerte da altre economie. Eventualmente dovrebbero farlo i governi, ma i governi non decidono per il bene del popolo.

    Conosci qualche governo che negli ultimi 50 anni abbia fatto qualcosa di concreto in tal senso?
    Quanto a Trump, del popolo americano gliene frega meno di zero. E probabilmente gliene frega zero pure del debito pubblico.

    Appunto: nonostante salari mediamente bassi, il costo del lavoro in Italia è considerato tra i più alti d'Europa. La nostra nazione non attira investimenti, si impoverisce sempre più sotto il profilo industriale, non offre opportunità ai giovani. Se ci aspettiamo che sia il nostro governo (attuale o futuro) a mettere le basi per una distribuzione etica della ricchezza siamo fottuti.
     
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  17. stenmark

    stenmark Primo Pilota

    1.286
    612
    2 Luglio 2006
    Reputazione:
    210.167.172
    BMW X1
    Il processo di deindustrializzazione dell'Italia è in corso da 25 anni.

    [​IMG]

    Mi domando perché quelli che strepitano adesso contro i dazi degli USA se ne sono stati zitti e tranquilli mentre l'Italia si deindustrializzava.

    L'hai detto tu: salari netti bassi, ma costo del lavoro elevato a causa di aliquote IRPEF fuori da ogni logica e contribuzione INPS elevata che però viene silenziosamente deflazionata negli anni, come ho fatto vedere un po' di tempo fa.
    PIL stagnante da 17-18 anni.

    Il quadro è piuttosto desolante.

    Che poi l'UE voglia fare ritorsioni ai dazi pretendendo di rimanere in surplus vs gli USA e quindi per farsi finanziare da loro il suo deficit con la Cina è qualcosa che descriverei con un'immagine che vale più di mille parole.

    [​IMG]
     
  18. stenmark

    stenmark Primo Pilota

    1.286
    612
    2 Luglio 2006
    Reputazione:
    210.167.172
    BMW X1
    Sì, ma è quello che dico io. Da tempo è in corso un processo di restaurazione di un modello neofeudale, con la complicità di politica e sindacati.

    Per esempio, Volkswagen si è comprata i sindacati con un po' di figa. E facciamo finta che sia stato solo quello, ma temo proprio di no.

    https://www.filcams.cgil.it/article...ondo_sesso_ai_sindacalisti_offriva_volkswagen


    • in Volkswagen, dove decisioni dolorose per i dipendenti - ad esempio più ore e meno salario per evitare che la produzione venisse spostata all’estero - sono passate con il beneplacito dei rappresentanti dei lavoratori. Erano stati corrotti?


    Nope! I saldi devono tendere all'equilibrio. Il che significa che un anno puoi stare in deficit, un altro in surplus, ma in un arco temporale devi stare in sostanziale pareggio.

    Nessuno stato può essere strutturalmente in deficit con l'estero, accumulando passività. Non è sostenibile.
    Arriva inevitabilmente una crisi finanziaria, come quella dell'eurozona.


    Eh, ma è pure il popolo che è rincoglionito se è convinto che il processo di delocalizzazione è bello perché così si compra il prodotto cinese a basso costo e risparmia.
     
  19. Sam_Cooper

    Sam_Cooper Presidente Onorario BMW Top Reference

    18.589
    23.447
    30 Maggio 2008
    Reputazione:
    2.147.483.647
    Un cassonetto
    Boh. Personalmente di cinese in vita mia credo di aver comprato poco o niente. Di sicuro, però, c'è moltissima componentistica cinese in quasi ogni prodotto tecnologico che possiedo, dall'automobile, al computer, allo smartphone e via così.
    D'altra parte non credo esista sul mercato un PC o qualsiasi altro oggetto tecnologico "China free". E se non è China, allora deve per forza essere Taiwan....

    Le auto di casa sono krukke, ma quasi certamente eccetto il motore, la carrozzeria e la tappezzeria tutto il resto deve essere asiatico. La sezione Hi-Fi di casa è prevalentemente inglese, ma B&W ormai produce anche in Cina....il televisore principale è giapponese, ma ci scommetto le palle che gran parte della circuiteria viene dalla Cina.... l'altro è coreano, ma penso valga quanto detto per il primo.... mi consolo con gli elettrodomestici, tutti europei, ma ci sarà sicuramente un po' di China pure lì.
    La MTB è americana, ma il telaio è stato realizzato a Taiwan, come buona parte della trasmissione.
    Mi salvo con gli orologi, che fino a prova contraria dovrebbero essere tutti svizzeri ad eccezione di un Garmin per uso sportivo.
    Per il resto, per quanto mi riguarda Amazon, Temu e compagnia varia potrebbero chiudere oggi stesso senza crearmi il minimissimo disagio.

    Nonostante questo, credo di aver indirettamente contribuito parecchio alla crescita economica cinese, come chiunque altro su questo pianeta. Per non farlo non avrei mai dovuto comprare un PC, uno smartphone, un televisore, un'automobile, un alimentatore, un cavetto qualsiasi, una console per videogiochi, un modem, non dovrei mai essermi sottoposto ad alcun esame clinico strumentale, ecc ecc.... insomma, dovrei vivere in una baita a 3.000m senza energia elettrica, senza telefono, senza mezzi di trasporto e senza usufruire di alcun servizio pubblico, incluso quello sanitario.
     
  20. labrie_it

    labrie_it Presidente Onorario BMW

    60.734
    25.078
    6 Novembre 2007
    Netflix
    Reputazione:
    2.145.352.662
    car2go
    Non lo so.
    Non fidarti dello swiss made. Per averlo basta il 60% dei costi di produzione totali e il 60% della componentistica dei movimenti.
     

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