Riguardo l'affondamento del superyacht, su LinkedIn c'è un interessante post del precedente comandante. Essendo stato subissato di chiamate e domande ha preferito scrivere invece di dare le informazioni in pasto ai giornalisti, che avrebbero potuto travisare o interpretare a piacimento. Ha spiegato che la chiglia va abbassata obbligatoriamente solo durante la navigazione a vela e quando si è ad oltre 60 miglia dalla costa, quindi il fatto che fosse alzata quella notte era assolutamente normale. La barca ha, come tutte, un certificato di navigazione che indica gli angoli di rollio massimi oltre i quali possono sorgere problemi. A sua memoria l'angolo massimo laterale prima di rischiare di imbarcare acqua era tra i 40 ed i 45 gradi. Quindi se s'è piegata di almeno 45 gradi, l'ingresso di acqua è stato inevitabile. Il che non implica automaticamente l'affondamento, ma significa che devono essere intraprese delle azioni di emergenza. Circa gli sportelli esterni, la barca ne aveva uno solo, laterale ed era stato modificato appositamente per la configurazione ad un solo albero dello scafo. Questa modifica lo rendeva molto vicino al pelo dell'acqua (solo 100mm dalla superficie) e pertanto ritiene impossibile che fosse aperto durante la notte. Era procedura operativa normale chiuderlo. Infine, sostiene che quella notte la barca abbia dovuto sopportare condizioni operative al limite delle possibilità. In poche parole, non la riteneva inaffondabile, però in qualche modo esclude la possibilità che abbiano lasciato aperto qualcosa che invece doveva essere chiuso. P.S. Dimenticavo che, in riferimento ad eventuali prese d'aria della sala macchine rimaste aperte, diceva che i generatori per funzionare devono prendere aria da qualche parte, quindi era impossibile che non fossero aperte.
Domanda probabilmente stupida, visto che di norma una barca a vela naviga inclinata, ma in caso di barca all'ormeggio (o all'ancora? Boh...) esistono - in barche/navi di quelle dimensioni - degli allarmi che scattano quando l'inclinazione supera un certo rollio?
Immagino proprio di si. A dirla tutta la documentazione della barca specificava 2 angoli massimi: uno relativo al rischio di ingresso acqua, l'altro invece è l'angolo massimo oltre il quale non si raddrizza più. La maggior parte delle barche a vela, a meno che non perdano la zavorra nel bulbo, torna sempre in verticale. Quella, a causa dell'albero mastodontico, no. A chiglia sollevata (come nel caso in questione) l'angolo massimo di rollio oltre il quale non si sarebbe più raddrizzata era di 74 gradi. A chiglia abbassata, invece, 90 gradi. Quindi l'ipotesi è che si sia inclinata più di almeno 40-45 gradi per imbarcare acqua, a quel punto la stabilità s'è compromessa e potrebbe aver raggiunto i fatidici 74 gradi, superati i quali non ci sarebbe stato più niente da fare.
Il rischio di imbarco acqua oltre i 45 è un rischio, non una certezza, se chiudi tutte le porte e i boccaporti l'acqua non entra, porte e boccaporti di una barca sono a tenuta stagna. Quella nave perché oltre i 50m parliamo di nave non di barca era in grado di circumnavigare il globo attraversare Atlantico e pacifico. Senza qualche errore dell'equipaggio imho non sarebbe affondata. Mi ripeto secondo me hanno sottovalutato il rischio e non hanno preso tutte le misure necessarie e soprattutto nessuno è andato almeno a svegliare e fare salire sul ponte superiore i passeggeri e questo è imperdonabile @Gigi63 esperto velista potrebbe dire la sua.
Attenzione che una cosa è la capacità di affrontare condizioni avverse in navigazione ed un'altra è a barca ferma. Quando la barca è ferma non è orientabile con la prua al vento per esempio. In ogni caso per quanto buono come progetto era sicuramente estremo come lo sono quelli delle ultime navi da crociera che fanno a due km da casa mia e che vedo da quando sono nato ogni volta che esco in barca, scafo sempre più piccolo in rapporto all' infrastruttura superiore che è sempre più alta rispetto alla larghezza, danno proprio la sensazione di essere instabili.
Le indagini chiariranno sia le cause dell'affondamento che eventuali errori dell'equipaggio. Credo però tu stia attribuendo a quella barca delle caratteristiche che sono proprie della maggior parte delle (vere) barche a vela ed in particolare di quelle progettate per la navigazione d'altura o oceanica. Una barca di quel tipo è virtualmente inaffondabile, ma soprattutto, anche in caso di scuffia estrema, torna sempre in posizione verticale. Chiuso il tambucio ed eventuali altri boccaporti, puoi capovolgerti o passare dentro ad un onda senza rischiare di colare a picco. Il Bayesian era una nave con lo scafo in alluminio: il fatto che avesse un enorme albero e 3.000 metri quadri di vela non la rendeva automaticamente una barca a vela oceanica. Non a caso, infatti, il progetto originale dei 54 metri di Perini Navi prevedeva una configurazione Ketch, quindi con doppio albero, entrambi di altezze ben inferiori e soprattutto con baricentro velico molto più in basso. Ne hanno realizzati 10, di cui 1 solo modificato in sloop su richiesta dell'armatore. Per farlo hanno dovuto progettare e realizzare l'albero in alluminio più alto del mondo e aggiungere 50 tonnellate di zavorra sulla chiglia (necessari a compensare la maggior altezza del baricentro velico). Al momento dell'affondamento aveva 18.000 litri di carburante, per alimentare i generatori, ma soprattuto i 2 motori da 1.000 cavalli l'uno. Era una nave dislocante che per divertimento poteva anche veleggiare, ma di fatto era una barca a motore. Non ho idea di quanta acqua sia dovuta entrare per innescare l'affondamento e nemmeno da dove, ma il solo fatto che un'inclinazione superiore a 45 gradi potesse far entrare acqua dai bordi è per me sufficiente a non considerarla una barca a vela. Tanto meno d'altura. Il che non significa che non avesse la certificazione per navigare a qualsiasi distanza dalla costa (ce l'aveva sicuramente), ma solo che a livello di sicurezza va assimilata ad uno yacht a motore.
Purtroppo non tutte le ciambelle riescono con il buco.... La settimana prossima rientro, e mi perderò l'epilogo, ma sono soddisfatto di com'è andata, torno con una bella collezione di patch e qualche migliaio di foto...
https://www.today.it/storie/bancomat-bar-acqua-puglia-gallipoli-video-papa-figlia-sete.html @labrie_it sei andato in vacanza in Puglia?
Direi di no. Comunque anche in Liguria ieri ho pagato 3 euro e qualcosa col bancomat. E se succede in Liguria...
Mi fido veramente poco poco.... mi spiace ma non ci credo che lui abbia fatto la richiesta dicendo che la bottiglietta d'acqua fosse per la bambina e che fosse rimasto senza contanti. Magari è entrato "sbattendo la porta" e il barista gli ha detto che non accettava il pagamento con POS.
Mah... Dovremo pagargli ancora le sanzioni, e come se non bastasse, anche gli indennizzi... Indennizzi di cosa mica lo capisco, ma con questo "governo del merito", ormai non mi stupisco più di nulla...