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Tra l'altro sulla cassa integrazione bisogna sfatare un mito. In Italia esiste per evitare che migliaia di disoccupati debbano essere comunque mantenuti dallo Stato in attesa di essere reimpiegati. All'estero spesso non esiste e le aziende possono licenziare più pesantemente ma poi i costi ricadono comunque sull'intera comunità.

 

In questi casi sarebbe più giusto avere uno stipendio base (di qualche milione) con dei corposi bonus relativi ai risultati aziendali

 

Se CIG a zero ore, però, non è che cambi molto: nella CIG a zero il lavoratore resta a casa ed il suo stipendio è pagato quasi totalmente dall'INPS. Al datore di lavoro spetta solo un piccolissimo contributo e l'adeguamento del TFR (perchè si accumula anche durante la CIG).
Se invece il lavoratore fosse stato licenziato allora per due anni avrebbe diritto alla NASPI, la quale comunque viene erogata dall'INPS.
Insomma, paga l'INPS sempre e comunque.

La differenza potrebbe esserci se la CIG fosse parziale (ma non è il caso di Mirafiori), in cui il dipendente lavora per un'ammontare parziale delle ore previste dal contratto e viene pagato corrispondentemente dall'azienda, mentre l'INPS integra il restante fino ad un certo ammontare massimo.

Dunque, tra licenziamento collettivo e CIG a zero ore per l'INPS cambia veramente poco. L'unico motivo per cui si concede la CIG è che si spera l'azienda possa riprendere a funzionare prima di dover mandare a casa.
Ed anche (ma questo l'aggiungo io) per allungare il brodo, dato che la NASPI dura massimo 2 anni dopo il licenziamento. Quindi, per l'INPS, sarebbe forse meglio mandarli a casa subito.

Boh, non ho letto la notizia e quindi non so come venga compensato Tavares, ma di solito infatti fanno così come hai detto tu. Ed i bonus possono includere anche pacchetti di azioni e via così.

 

Esatto, il lavoratore resta in azienda, che per lo Stato è comunque (quasi) sempre un vantaggio

 

Esiste, o per meglio dire "dovrebbe esistere" anche un fattore etico-morale, nel senso che un'azienda può anche essere ben condotta, o eccellentemente condotta da un CEO capace, ma non credo che i meriti siano esclusiavamente suoi, e soprattutto credo che sarebbero più utili 87 euro l'anno all'operaio comune che 36 milioni a chi ne ha presi decine o centinaia negli anni precedenti.
Se il tuo ragionamento fosse valido, allora il CEO di un'azienda in perdita dovrebbe rimettere i suoi soldi, ma non mi sembra funzioni così (Alitalia docet).

P.S.: quando sei pagato per raggiungere un obiettivo, se lo raggiungi, hai fatto una parte del tuo dovere, e non dovrebbe spettarti di diritto altro, ma siamo nella patria del calcio, quindi questo ragionamento lascia il tempo che trova

 

stellantis funziona solo dal versante francese/tedesco con peugeot, citroen e opel...
in quello italiano la situazione è disatrosa.
andate a vedere qualche servizio recente di Report sulla Maserati..

 

Lavoro in una multinazionale che ha chiuso il 2023 con un decremento di oltre il 10% del fatturato globale (pari a circa 24 miliardi di Euro) rispetto al 2022 ed una perdita netta di oltre 2 miliardi a causa di alcune acquisizioni sbagliate, che si sono rivelate molto più costose di quanto effettivamente valessero.
Per rimediare a questi risultati hanno già licenziato qualche migliaio di dipendenti e probabilmente altri lo saranno nei prossimi mesi.
Nonostante tutto il CEO (il cui stipendio annuale dovrebbe aggirarsi intorno ai 5 milioni di Euro) e tutti i suoi riporti sono saldamente seduti sulle loro poltrone, mentre la maggior parte degli estromessi sono operai con stipendio da operaio.
Così funziona il mondo delle grandi aziende: c'è chi guadagna milioni e chi si deve accontentare delle migliaia.
E non ti dico di quante pagine è composto il codice etico aziendale che ogni anno dobbiamo sottoscrivere....

Ci sarà un motivo se la Junior/Milano la vogliono produrre in Polonia invece che in Italia

 

non mi risulta che in francia a sochaux gli operai peugeot guadagnino (poco) come quelli polacchi..
non mi risulta neanche che nessuno in francia abbia mai detto "le peugeot prodotte in francia anzichè in polonia costerebbero 10mila euro in più"

 

Inoltre, a meno che ne abbiano combinate di veramente gravi o che possano compromettere l'immagine dell'azienda, anche se licenziati, sempre con lauta buonauscita, un lavoro lo trovano sempre in tempi abbastanza brevi.

 

Ma infatti ho detto "dovrebbe esistere", perchè in questo paese la meritocrazia è un concetto sconosciuto.

Stranamente, a certi livelli se non hai agganci politici non vai da nessuna parte.

 

Sè non sbaglio deriva dal latino, come d'altronde tante parole Inglesi.

 

Infatti la corretta pronuncia è "iunior".

 

E' il comparativo di iuvenis, aggettivo per giovane. L'utilizzo che gli diamo oggi (quello nato prima) con buona probabilità ha origine nel mondo anglosassone. I latini avrebbero detto Carlos Sainz minor, non iunior.

 

Avallato purtroppo e anche, durante il "ventennio", dove era vietato usare parole di derivazione anglosassone.

 

Esatto @rich20
Junior si pronuncia giunior non iunior

 

I latini romani dicevano iunior, che diffuso in Inghilterra durante le varie invasioni, è diventato Junior.

 

Spannaus qualche giorno fa litigava bonariamente a questo riguardo con Milan.
Come mass midia per lo stesso principio.

 

@rich20 ti ha spiegato che sarebbe sbagliato tradurlo così. Si userebbe l'aggettivo minor

 

Il famoso Cato iunior...

 

“Junior” e “senior” rispettivamente “più giovane” e “più anziano”.