E non pensa di essere comunque già in conflitto di interessi anche solo per aver dato disponibilità a fine mandato?
È il più grande gruppo italiano della sanità privata, con i suoi 19 ospedali e cliniche, 5 mila posti letto, 4,3 milioni di pazienti curati ogni anno, 16 mila addetti, fatturato di oltre 1 miliardo e mezzo. Ma il Gruppo San Donato della famiglia Rotelli, il cui ospedale più famoso è il San Raffaele di Milano, è anche una formidabile macchina di relazioni politiche ed economiche. I consigli d’amministrazione delle sue società sono zeppi di uomini dei partiti, ex ministri e perfino ex agenti segreti. Presidente della holding San Donato è Angelino Alfano, ex segretario di Silvio Berlusconi ed ex ministro dell’Interno, della Giustizia, degli Esteri. Consigliere d’amministrazione degli Istituti clinici Zucchi, una delle strutture sanitarie del gruppo, è Roberto Maroni, ex ministro dell’Interno e del Lavoro e fino al 2018 presidente della Regione Lombardia. Consigliera d’amministrazione del San Raffaele e della holding è Augusta Iannini, ex magistrato di Roma, già capo dell’Ufficio legislativo del ministero della Giustizia e poi vicepresidente dell’Autorità garante per la privacy (nonché moglie di Bruno Vespa). Sovrintendente sanitario del Gruppo è Valerio Fabio Alberti, fratello del presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Nel 2019 è entrato per qualche mese nel cda del San Donato anche Ernesto Maria Ruffini, che aveva appena terminato il suo incarico di direttore generale dell’Agenzia delle entrate, dove è poi tornato a inizio 2020. Del sistema Rotelli, come capi della security, fanno parte anche due agenti segreti d’esperienza come Claudio di Sabato e Giuseppe Caputo, ex generali della Guardia di finanza e poi ufficiali dell’Aise (l’agenzia di sicurezza per l’estero). Ma il personaggio più misterioso della galassia Rotelli è un ex petroliere tunisino diventato finanziere in Svizzera: Kamel Ghribi, amico della vedova del fondatore, Giuseppe Rotelli, che è scomparso nel 2013, lasciando la guida al figlio Paolo. Una vecchia foto di Ghribi lo ritrae con vistosi pantaloni blu elettrico, camicia di seta in tinta e giacca a quadrettoni. Oggi Ghribi indossa più sobri abiti scuri di buon taglio ed è vicepresidente del Gruppo San Donato, nonché global advisor della famiglia, di cui cura gli investimenti.
Mi fai morire! Su scrondo, stai tranquillo è tutto ok. Tanto, che sia obama, che sia baiden, che sia tramp, draghi o salvini, chi la prende nel culo siamo sempre noi! Dicono che certe turbe non si curano andando in figa, ma son sicuro che un paio di serate nel mio vippaio ti darebbero una proficua resettata! Rilassati, mi raccomando, e beccati un altro bacione dal tuo angioletto del buon umore!!!
Il bello è che gente che si è scornata una vita in parlamento ora condivide uffici e riunioni. Stupendo
Io ce l'ho fortissimo, credimi, nella vita ho letteralmente affontato i peggiori "odori". Ma qui siamo oltre.
il figlio, erede al trono, ha studiato ad aix en provence dove il dipartimento di economia aziendale è piuttosto quotato in tutta europa ha villone a mougins, sopra cannes e spesso lo beccavo a cena in un locale sulla croisette tra i più tirati della costa vita di stenti………..veuve cliquot……….
I soldi (se tanti) mettono d’accordo tutti! È la sanità , soprattutto negli ultimi due anni e mezzo, di soldi ne ha visti tantissimi…