Al tuo primo quesito ti rispondo: perché in un paese ove vige il "principio di diritto", per modificarne i contenuti non basta che tutti siano in accordo ma è necessario una consultazione referendaria nel momento in cui si vanno ad intaccare elementi di rilevanza "primaria/pubblica" tipo la "separazione dei ruoli" (separazione tra giudicante e requirente), l'ingerenza negli stessi (riforma CSM, responsabilità diretta dei magistrati, equa valutazione degli stessi) e limitazione di una libertà personale pre processuale (abuso della custodia cautelare). Al tuo secondo quesito rispondo dicendoti che la Legge Severino è nata con un fine giusto ma con una deriva molto pericolosa. Non è vero che i politici hanno paura di andare a casa (almeno come principio generale) come semplicisticamente e strumentalmente si vuole fare credere. Questa è la solita interpretazione "popolana" di colui che non coglie appieno il principio di diritto sotteso al normato. In verità il decreto Severino aveva come scopo contrastare il fenomeno della corruzione prevedendo, in caso di condanna, l'incandidabilità, l'ineleggibilità e la decadenza automatica per i parlamentari, i rappresentanti di governo, i consiglieri regionali, i sindaci e gli amministratori locali. Per alcuni soggetti istituzionali era sufficiente la condanna in primo grado non definitiva perché si applicasse la sospensione. In poche parole una ingerenza nell’amministrazione della cosa pubblica che poco aveva ed ha a che fare contro la corruzione in quanto, nella maggioranza dei casi, la legge è stata applicata contro sindaci e amministratori locali sospesi o costretti alle dimissioni per processi dai quali sono poi usciti assolti. Questo quesito combatte questo automatismo "sospensivo" imperfetto demandando ai giudici quella giusta discrezionalità decisoria in maniera tale che, in caso di condanna, possano valutare se sia necessario o meno applicare anche l’interdizione dai pubblici uffici. Ergo: per andare a casa in caso di condanna definitiva ci andranno lo stesso (al di là della Legge Severino in quanto il principio di interdizione è contenuto già adesso in alcuni reati perpetrati da esponenti istituzionali); quello che si vuole combattere è che ci sia un automatismo imperfetto (primo grado) quando poi ci potrebbe essere una assoluzione in via definitiva e ponendo fine alla carriera politica di condannati dal popolo e dai giornali ma assolti dalla giustizia vera: quella codicistica.
Quindi una condanna in primo grado non è giustizia vera? Capisco che uno fin tanto che è accusato e indagato non deva avere ripercussioni ma dopo una sentenza di condanna per me passa ad essere da "innocente fino a prova contraria" a "colpevole fino a prova contraria". Naturalmente sono solo miei pensieri senza alcun valore. Non ho mai studiato diritto e quindi non parlo con cognizione di causa.
Una volta tanto mi sento giovane. E dai tempi del microtac vip etacs il primo con la vibrazione che quando posso tengo il telefono in silenzioso, mi ricordo ancora come mi guardavano come un alieno quando rispondevo a chiamate che sentivo solo io. https://www.centodieci.it/innovabil...e7Zu4R6oGWgFuVGBGCN9dfOHqDyhuuiqxYyaeaLf7K4Qk
Da quando la magistratura è diventata una emanazione diretta di una certa politica non è più così. Troppi sono i casi di indagati ed eventualmente condannati in primo grado ma alla fine assolti con formula piena (per i non avvezzi per non aver fatto un c....) Ma che si son visti la carriera politica disintegrata.
Prima di tutto il principio di colpevolezza fino a prova contraria in diritto non esiste: esiste in principio garantista di "innocenza fino a prova contraria" e di colpevolezza se non esiste più prova contraria. Nel particolare una condanna di primo grado è una giustizia vera ma parziale e non definitiva: le pene accessorie (sospensione e interdizione) non devono essere rubricate in automatico nel momento in cui si è solo al primo grado di giudizio ma devono essere lasciate alla discrezionalità del giudicante se ritenute imprescindibili. Fai ipotesi di essere un amministratore pubblico ed essere condannato in primo grado: con la Severino saresti automaticamente sospeso e la tua carriera politica e pubblica evidentemente finita per sempre. Ma se poi in secondo grado dovessi essere assolto in via definitiva? E' facile fare i "moralisti" ma la vita "lavorativa" è preziosa per tutti e non solo quando ci fa comodo. Essere obiettivi è sinonimo di saggezza: farsi prendere dall'odio e dalla "vendetta" verso chi, in fondo in fondo, invidiamo......non ci restituisce quello che riteniamo ci sia stato tolto
Tutto giusto ma i processi durano 20 anni e le interdizioni arrivano quando il politico in questione ha magnato per una vita sulle spalle del popolo. E il fatto che i processi durano così tanto non è (solo) colpa della magistratura ma di chi le leggi le fa, cioè gli stessi politici a cui fa spesso comodo andare fino in fondo, magari sperando nella prescrizione, che in Italia arriva spesso
Come ho scritto non ho basi sull'argomento. Il mio discorso voleva essere un po' più terra terra: da cittadino quando (a che punto del procedimento) sarebbe giusto considerare "non degno" di governare un amministratore (o politico) coinvolto in un procedimento? Per quanto mi riguarda non è questo che determina il mio pensiero ma la fiducia che dovremmo riporre nella giustizia che ha emesso una sentenza.
Questo é verissimo Giovanni: una riforma seria della giustizia é da tempo uno degli aspetti imprescindibili in un paese democratico. Comunque il quesito referendario non ha lo scopo di eliminare sospensione e interdizione dopo la fase di primo grado: vuole solo eliminare l’automatismo e lasciare all’organo giudicante la discrezionalità (su basi giuridiche) di applicare o meno questa pena accessoria
Però se partiamo dall'assunto che la magistratura è spesso di parte, non è peggio? Io credo che la durata del processo sia la prima cosa da sistemare. Poi si può ragionare sul resto. Anche sulla custodia cautelare avrei da dire qualcosa. So che un terzo dei detenuti è dentro in via cautelare. Se cambiano l'articolo è facile che ci ritroveremo per strada tanti di quei detenuti in attesa di giudizio. Per carità, sarà anche democratico ma se poi il processo glielo fai dopo x anni, parliamone.
Potrebbe esserlo anche dopo la prima fase processuale (primo grado): ma, come detto, lo scopo del referendum è solo quello di eliminare questo automatismo pericoloso lasciando all'organo giudicante di primo grado la valutazione al caso concreto La fiducia nella giustizia, dovesse passare il "si" al quesito, non verrebbe meno: anzi si andrebbe a rafforzare in quanto si demanderebbe al giudicante e non alla legge Severino l'applicabilità della pena accessoria
Senza dimenticare le mitiche assoluzioni senza capo né coda del giudice Carnevale, tipo quelle a favore di Signorelli per l'assassinio di due magistrati.
La politicizzazione della magistratura è un altro degli aspetti da modificare radicalmente: la commistione di politica e funzione giudicante (vedi Palamara) è da estirpare ab origine; e questo vale anche per la custodia cautelare in carcere fonte di ingiustizie e forzature vergognose. Ovvio che questi aspetti devono essere visti in un contesto molto più generale di riforma della giustizia per evitare che un principio giusto (no politicizzazione e no abuso della custodia) possano perdere il loro significato e divenire, al tempo stesso, motivo di ingiustizia a danno della stessa collettività
Infatti io non capisco perché ci siano 3 gradi di giudizio. O meglio, lo accetto perché in Italia (parlo dell'Italia, poi succederà anche in altri paesi..) i giudici in primo grado spesso prendono delle "sole" mica da poco... e quindi ben venga, ma non lo giustifico. Se un giudice in secondo grado ribalta una sentenza cosa significa ? Che il primo non ha capito niente o che non ha valutato bene le prove o che le indagini in quella fase sono state fatte "ad minchiam" ? Aggiungo, ho notato che in Italia le indagini che una volta erano affidate al commissario, al capitano, al brigadiere, oggi sono appannaggio di un giudice, il quale in primis non ha la capacità investigativa sul territorio di un agente PG , secondo, non svolge indagini a 360 ma parte spesso da un "teorema accusatorio" sul quale cerca poi di cucire le prove. Spesso il procedimento finisce nel nulla perché ci si è focalizzati su un solo possibile colpevole mentre ce n'erano altri 100 possibili.
La risposta alla tua domanda risiede semplicemente nel fatto che, come dicono illustri giuristi, i tre gradi di un processo sono fondamentali perché vengano condannati solo i colpevoli ed assolti solo gli innocenti; un solo grado potrebbe non essere sufficiente a garantire che il processo soddisfi le sue effettive finalità, ovvero l’accertamento della verità, avendo contestualmente maggiore possibilità di condannare persone innocenti. Il principio dell' "errare è umano ma perseverare è diabolico" esiste in tutti i settori della vita. Nell'ambito di un giudicato bisogna ridurre questo rischio perchè è in gioco la libertà e la vita delle persone. Ps. Per quanto riguarda le indagini non bisogna dimenticare la funzione e il ruolo della Polizia Giudiziaria.
ottima sintesi, un procedimento giudiziario fatto da uomini è evidentemente fallibile, perché nessuno é perfetto. Ma quando un secondo grado ribalta completamente il primo qualche dubbio e lecito possa venire. Perchè un conto è una modifica di qualche dettaglio un conto il ribaltamento completo di una sentenza, credo questo sia indice che nel primo grado qualcosa é andato veramente storto e chi ha giudicato dovrebbe pagarne le conseguenze.
Quoto Come il pd chiede lo scioglimento di forza nuova, chi desidera essere tutelato da un organo "libero' da ingerenze politiche dovrebbe chiedere lo scioglimento di magistratura democratica, storica stella polare della sinistra che guida(va), orienta(va) e condiziona(va)l'intera politica. Ora è sulla strada dello sfacelo, molte cadute di pezzi da novanta ne decretano il suicidio. Bene, il paventato partito dei giudici muore in culla!
Non ti è chiaro come funzionano le indagini preliminari. E comunque l'attuale codice è in vigore più o meno dal 1989
Concordo: questo, infatti, lo scopo di uno dei quesiti referendari. Non dimenticare però Luca che a volte la responsabilità risiede anche nella pessima linea difensiva di alcuni Colleghi corretta nella fase di secondo grado.
infatti qui lacio la parola @Gigi63 perché un profano non avvezzo e che spera di non averci mai a che fare con i tribunali, la cosa sembra non solo strana ma assurda. Cioè capisco aggiustamenti fra il primo ed il secondo grado ed eventuali aggiustamenti in cassazione ma ribaltamenti di giudizio fra i vari gradi mi sembrano assurdi, o per meglio dire, sintomo che qualcosa non funziona. Come ha giustamente osservato grosse differenze fra il primo ed il secondo giudizio possono anche dipendere da un aggiustamento della linea difensiva da parte degli avvocati ma un ulteriore ribaltamento in cassazione non riesco a spiegarmelo, mi sembra si giochi a sasso carta forbice buona la terza sulla testa delle persone. A quel punto tanto vale passare a sasso carta forbici lizard spock.