Mah prima o poi anche il “buon” dittatore dovrà morire e se il suo successore sarà una testa di razzo chi ce l’avrà dove non batte il sole saranno i miei figli… Io mediterei sulla cosa…
Mio nonno (classe 1903) è stato una delle guardie del corpo del duce, ma morì nel 1978, quando io avevo 7 anni, quindi un’età non sufficiente ad avere informazioni dirette sugli accaduti, rimediò mia nonna (che lo aveva conosciuto bene, il duce intendo) che mi illustrò luci (ivi comprese quelle da te elencate) ed ombre del periodo. Mia nonna all’epoca ne fu affascinata, ma ancor più delusa dall’epilogo e dai comportamenti dei protagonisti che ebbe modo di conoscere personalmente, mio nonno finì grazie ad una raccomandazione a fare il guardiano ad un magazzino di auto (per un ex fascista non pentito era già una gran fortuna), e finché visse non rinnegò mai il suo credo ed i suoi ideali. Mia nonna, invece ne parlava con un certo fastidio, ed aveva cancellato tutte le tracce del passato.
Hai centrato il problema... "La persona in gamba"... E se non lo è? Che si fa? Sai chi lo ha bonificato l'agro pontino? Dei veneti, anche del polesine, e non erano mica tutti volontari, buona parte furono deportati. La bonifica a larga scala cominciò solo dal 1928 quando i fascisti sovvenzionarono i latifondisti e la borghesia agricola della zona, pagando fino al 75% dei loro costi. Gli operai vennero inizialmente reclutati per la maggior parte tra popolazioni povere del Nord Italia (soprattutto dal Veneto), spesso senza alcuna esperienza in campo agricolo. Da ciò risultarono gravi problemi riguardo alla resa agricola dei terreni bonificati, nonostante la fertilità delle terre, che cagionarono varie annate di raccolti scarsi. A giudizio di Mussolini i lavori andavano avanti troppo lentamente, perciò nel 1931 il progetto fu affidato all'ONC. Negli anni precedenti alla gestione da parte dell'ONC i lavori di bonifica si svolgevano esclusivamente tra novembre e aprile per limitare il rischio malaria. Sotto l'ONC invece la bonifica andava avanti tutto l'anno e da questo momento iniziò anche una moria con un fin oggi sconosciuto numero di vittime. Saliva anche il numero di deportazioni di oppositori nella zona (socialisti, repubblicani e liberali); visto che si trattò di un'area con un alto livello di controllo sociale loro rischiavano (e spesso persero) la loro vita sui campi paludosi. Sono più che convinto che molti di quelli che si spezzarono la schiena sull'agro pontino, non ritenessero "lui": "La persona in gamba"...
Manodopera a basso costo. Come le autostrade dell'epoca nazista, gli acquedotti romani, la grande muraglia cinese e la transiberiana. Tutte grandi opere.
Già.. Con il nome e cognome dell'ideatore stampato a lettere cubitali, e le ossa di chi ci ha lasciato le penne lavorando, come fondamenta...
Probabile, molto dipende però anche da come stavano prima, se per la fame sei abituato a mangiare la buccia delle patate quando va bene la polenta è già una leccornia. Quanto ai deportati come ho già detto contestare un dittatore che per buono che possa essere resta un dittatore non ha mai portato benessere a chi lo fa. Se qualcuno avesse criticato il citato da @labrie_it Cesare se fortunato finiva al Colosseo e non certo in tribuna.
Appunto... E allora, in quale punto è migliore una dittatura rispetto ad una democrazia? È migliore se sei il dittatore, o un accolito, e il resto? Muti e avanti marsch...? Continuo a non vedere evidenti vantaggi... La DPRK funziona cosi...
Mio bisnonno era socialista e mi è stato raccontato che era stato messo al confino in casa e che comunque in occasione di una qualche ricorrenza ha messo una bandiera, adesso non ricordo quale, su un edificio in piazza. Mio nonno che ai tempi era poco più di un ragazzo è stato picchiato a sangue e gli è stato fatto ingurgitare olio di ricino ed è stato messo con un fucile di legno a fare la guardia davanti casa affinché suo padre non violasse più il confino. Per me va meglio oggi!
Ogni forma di governo ha i suoi pro e i suoi contro. Sia essa una dittatura o una democrazia. Solitamente i pro e i contro variano in base a che da che parte uno si trova. L'unione sovietica era una dittatura o una democrazia? Per i numerosi deportati nei gulag anche ben dopo la dipartita di Stalin probabilmente la prima. Gli Stati Uniti dovrebbero essere la più grande democrazia del mondo ma i tanti che vivono in roulotte o sotto un ponte forse preferirebbero una dittatura e Chissà cosa ne pensavano i giovani spediti in Vietnam mentre morivano senza capire il perché.
Volendo, anche la Repubblica Popolare Cinese è tutto tranne una democrazia... Quanto agli Stati Uniti, non sono affatto convinto che quelli che vivono in roulotte o sotto un ponte sarebbero così favorevoli ad una dittatura in alternativa alla loro democrazia presidenziale, anzi... loro la chiamano libertà, una libertà a modo loro, ma così la vedono.
Per molti sicuramente è così ma non mi meraviglierei che nel caso arrivasse un dittatore ed iniziasse a dare casa e lavoro a tutti non lo seguirebbero ciecamente per poi magari cascare dalla padella alla brace.
Se fai questa domanda è perché hai avuto la fortuna di non dover fare visite od esami in ospedale negli ultimi anni.
Bhè. L'U.R.S.S. era una dittatura, cosi assolutistica da assomigliare ad una teocrazia... Di più: cosi assolutistica, che da "dittatura del popolo", di fatto, si è trasformata in una dittatura di destra... E comunque, in una dittatura come dio comanda, la deportazione, direi che è uno dei pilastri fondamentali dell'azione di governo, associata alla prevaricazione, alla delazione, alla violenza e all'oligarchia... Ma questa forma di governo, purtroppo, tende a non gradire il dissenso, anzi, direi proprio che si incazza parecchio con i dissidenti.. E diventare dissidente, in un posto in cui il governo è quasi un dogma, è veramente facile.. Discorso diverso quello sugli USA.. Per loro fare la guerra è quasi un passatempo, oltre ad essere un buon ammortizzatore sociale... Non esiste una generazione di americani che non sia stata inviata in qualche guerra... E a parte la prima guerra mondiale, in cui potremmo definirli quasi "non pervenuti", e la seconda, che l'hanno sicuramente vinta, tutte le altre le hanno perse (o al limite: pareggiate)... Che poi il loro sia un paese di grandi contrasti, è vero, ma sono assolutamente una democrazia...
Mi sono letto tutta questa interessante discussione e tutti più o meno avete validi argomenti. Io posso solo fare una considerazione. Mio padre era antifascista, sfegatato di De Gasperi. Morì poco prima dell'omicidio Moro più di 40 anni fa e non mi parlava bene del ventennio. Mio suocero è stato partigiano, ha rischiato più volte la pelle, prima era stato in un campo di "rieducazione" in Germania per i militari renitenti alla leva di Salò, unica differenza con i campi di sterminio era l'assenza di forni crematori, aveva una condanna a morte in contumacia da un tribunale speciale sul groppone. Poco prima che se ne andasse, devastato fisicamente dal Parkinson ma lucidissimo, una sera gli chiesi se avrebbe rifatto tutto quello che aveva fatto in quel periodo. Aveva poca voce ma se la schiarì ed emise un forte e secco NO. Ecco, questo non è molto consolante. Vuol dire che agli occhi di chi si è sacrificato per il bene di questo paese i discendenti di quella generazione hanno fatto scempio di quel patrimonio di democrazia faticosamente raggiunta. Eravamo arrivati ad essere nel dopoguerra la quinta potenza economica al mondo. Oggi che cosa siamo ? Che "uso" abbiamo fatto della nostra democrazia ?