È parziale, parla della memoria ma nulla di motivi per cui molta gente, soprattutto giovane, sembra immune fin dal primo contatto ... Memoria genetica?
Sinceramente tra il parere di uno scienziato e quello di un "semplice" pediatra (che probabilmente del vaccino covid ha una conoscenza pari allo zero virgola al quadrato) non avrei così tanta sicurezza nell'ascoltare il secondo. Ps. Alcuni giornalisti (magari non tutti) riportano le notizie di divulgazione scientifica: per di più se usano il virgolettato traslano il pensiero diretto dell'autore e non vi è nulla che può essere considerato libera interpretazione. Altra cosa, invece, se non siamo di fronte a un virgolettato
Allora che l'amministratore di Enel parli di nucleare mi sembra più che ragionevole, che ci si metta in mezzo la Cei un po' meno, per non dire di peggio. https://www.adnkronos.com/nucleare-...o-anche-la-cei_OtVTQPtQBV48bh1f7tVbC/amp.html
Una semplice pediatra se é brava e non è una cialtrona come quel sindaco medico si informa e probabilmente segue le direttive e i consigli che le arrivano dagli organi preposti. Non posterò link ad articoli ma negli ultimi giorni stanno arrivando proprio appelli da parte degli esperti scienziati a cui fai riferimento a vaccinare donne in stato interessante e ragazzi in età pediatrica.
Ponete lo stesso tema, per certi versi. Siamo bombardati di notizie. Peraltro spesso gratis. Come può essere affidabile l'informazione?
Ecco che torniamo a bomba: quello postato da me è una direttiva/consiglio di un "organo preposto". Sono esperti del comitato medico-scientifico britannico (Joint Committee on Vaccination and Immunization-JCVI). Come la mettiamo caro Thriller? Ps. E, comunque, tu metti in gioco il futuro di tuo figlio basandoti su un......"probabilmente"? Liberissimo di farlo ma così io di esprimere delle mie perplessità
Questo pero carissimo vale in ambedue le direzioni: sia se avvalorano le tue convinzioni che viceversa
Credo infatti che Labrie intendesse proprio questo. Ed è il motivo per cui ciascuno (sulla propria pelle e, a maggior ragione, su quella dei propri figli) dovrebbe prendere determinate decisioni in modo autonomo. Certo, se non era facile orientarsi quando l'accesso all'informazione era scarso e difficile, oggi che invece abbiamo una situazione opposta (troppe fonti, troppe informazioni, spesso contrastanti) lo è quasi di più. E questo vale sia per noi, comuni cittadini, che per i professionisti ai quali ci affidiamo: qualche giorno fa parlavamo di avvocati, ma anche tra i medici ci sono quelli bravi e quelli dai quali ci si dovrebbe tenere alla larga. Il problema, a questo punto, potrebbe essere proprio quello di distinguere gli uni dagli altri, poichè vale sempre la seguente storiella:
io direi che il nocciolo della questione- imho centrato da Giova - risiede nelle tre parole “peraltro spesso gratis”. Di gratis al mondo non c’è nulla, manco le pseudo ong che trafficano in cristiani, ergo ragione vuole che vi siano buone probabilità che esista un deep state di qualche tipo che impiega risorse anche per influenzare le opinioni delle masse in proprio favore (ovvero in favore dei propri interessi). Nessun gomblotto, solo moneta.
Pienamente d'accordo. Lo scandalo di Cambridge Analytica viene associato principalmente a Facebook, ma la realtà era ed è tuttora ben più ampia. Il denaro, purtroppo, può influenzare qualsiasi cosa.
Concordo al 100 % Max. Rimane il fatto che (ma questa è una opinione personale) tra un "input" che mi viene dal pediatra e uno che mi viene da un comitato medico-scientifico personalmente non avrei dubbi nel seguire il secondo (ovviamente sul presupposto che l'informazione sia di fonte ministeriale/ufficiale e non letta e scritta semplicemente su giornali).
Ovviamente concordo ma, se è per questo, anche un pediatra/medico potrebbe fornire informazioni che seguono una linea di pensiero personale e magari non del tutto "professionale". Non immagini quante posizioni ci siano (circa il vaccino) nel contesto degli operatori farmaceutici. A sentire mia sorella (che però ha fatto ambedue le dosi suo malgrado) il futuro degli effetti collaterali è ancora tutto da scrivere (e probabilmente non ci sarà da fare salti di gioia).
Lo avevo capito. Molti che ad oggi non hanno scelto la strada vaccinale non sono invasati no-vax (come si vorrebbe far credere) ma semplicemente delle persone dubbiose/timorose sul futuro degli effetti. Massimo rispetto per questo pensiero Ps. Quelli del 5G, delle scie chimiche et similia non li considero neppure: sono da TSO
eppure ai più risulta molto più facile fare di tutta l’erba un fascio e se possibile dargli pure fuoco
secondo me la questione vaccino/non vaccino non va considerata unicamente a livello personale. io da soggetto fragile avevo dei timori (fondati)a farmi inoculare un certo tipo di vaccino ma la mia vaccinazione non è e non deve essere utile solo a me stesso. vedendola da un punto di vista più globale, e sinceramente anche più veritiero, vaccinandomi potrei contribuire alla riduzione della diffusione di tale virus. per gli effetti collaterali, ho considerato che comunque sarei stato eventualmente seguito da medici piuttosto preparati. il rischio a mio avviso valeva la candela. a maggior ragione, se avessi dei figli in età adolescenziale, non dubiterei. gli permetterei/consiglierei di vaccinarsi. con buona probabilità salvaguardando la loro salute. Con Tutta probabilità contribuendo a salvaguardare quella della collettività. opinione personale, ovviamente..
Credo nessuno, ma proprio nesssuno possa fare una previsione assoluta oggi. Normalmente (lo dicono gli scienziati veri, non quelli televisivi) ci vogliono almeno 10 anni per fare un bilancio definitivo. Ovviamente potrebbe essere un bilancio molto positivo, ma essendo i vaccini mRNA una novità, non si può nemmeno escludere qualcosa di imprevisto o non ancora conosciuto. Dovessimo mai scoprire tra 10 anni che nelle popolazioni vaccinate la probabilità di insorgenza di patologie oncologiche è aumentata dell’X per cento, accetteremo mai di correlare tale evidenza alle scelte odierne? E anche se così fosse, un conto è fare statistica su una popolazione di soli adulti, un altro su persone che oggi sono bimbi o addirittura ancora dei feti nella pancia. Insomma, posso accettare il rischio su me stesso (ne corro già tanti), ma non me la sentirei mai di imporlo a qualcun altro.