Dissento! Esigo continuiate a chiamarmi "Cavaliere", come al solito! (mi si conceda il modesto tentativo di smorzare i toni)
Senza polemica, questo probabilmente è un orientamento recente, perchè in passato ho avuto una diatriba con un moderatore (ex), e sono stato cartellinato senza motivo (e non lo dico io, più di un moderatore dell'epoca mi scrisse in P.M. manifestando la sua solidarietà nei miei confronti), ho scritto in P.M. al presidente (Paolo @RossoCorsa) che come dicono dalle mie parti "non mi si è filato di pezza", ed ai capi moderatori, i quali per non urtare la suscettibilità del tizio (non so se posso farne il nome essendo un ex, o se violo cmq il regolamento, quindi evito) non sono intervenuti. Non spetta a me spiegare a chi di dovere la differenza tra censore e moderatore, ma temo che in passato (al presente non so dire, perchè la vecchia esperienza mi ha segnato al punto tale di essermi preso un anno sabbatico dal forum, e di evitare attentamente sino ad oggi di parlarne, se non una volta con il diretto interessato una volta uscito dal pool di moderazione) a più di qualcuno non fosse chiara.
Per fregiarti del titolo di Cavaliere devi avere a disposizione almeno una palazzina di 16/22 enni in abiti discinti. Per approfondire: https://www.sapere.it/sapere/strumenti/domande-risposte/economia-societa/olgettine-significato.html
Questo te lo appoggio, l'ho sempre sostenuto, bisognerebbe tutti imparare a prendere quanto scritto qui con più leggerezza e farsi scivolare di dosso senza troppi problemi le eventuali incazzature che potrebbero pure arrivare. Soprattutto Per due fondamentali motivazioni. In realtà spesso non si conosce veramente l'interlocutore e le sue motivazioni, la sua realtà. Ancor più spesso mancando non solo il linguaggio del corpo ma anche l'intonazione della voce l'espressione del viso ecc. Alcuni commenti possono essere interpretati in maniera polemica quando magari l'intento era tutt'altro. Non mi riferisco ovviamente solo agli ultimi post ma come concetto generale
Esattamente. Anche perché se tu (generico) ti fregi di essere ingegnere aerospaziale e discuti di un argomento non è mica detto che sei l'unico ingegnere aerospaziale della discussione. Magari ce ne sono altri che semplicemente non hanno piacere di mettere davanti il titolo o la specializzazione. E inevitabilmente in una situazione del genere non si può più discutere.
Si vero in passato è successo. Oggi credo avvenga il contrario e posso assicurarvi che anche di questo la moderazione è stata oggetto di pesanti critiche. Ovvero il non intervento. Alla fine lo sappiamo no che qualunque cosa si faccia non andrà mai bene. Lo si vede nelle piccole cose di tutti i giorni.
Oppure si crea una sezione dove ognuno mette giu' i propri tituli, consultabile a tutti in caso di diatribe
Non capisco l'astio verso i titoli di studio, se si parla di legge e uno fa notare di essere avvocato lo trovo un plus in quanto sicuramente ne saprà di più di chi è magari anche un medico o ingegnere nucleare ma non un esperto legale. A loro volta ingegneri medici ecc, non farebbero certo male a "sfoderare" i loro titoli a sostegno delle proprie tesi in discussioni a tema.
Ni. Un titolo può servire per dare maggiore supporto e credibilità ad un intervento, se però non svilisce gli interlocutori.
Mai intervento fu appropriato caro Fabio ma se si ha un ruolo bisogna imparare ad indossarlo: questo é ciò che ci differenzia sia che si rappresenti la dx o la sx…..invidiosi contro tolleranti….etero o meno…..cristiani o mussulmani
A volte nella vita basterebbe solo l’umiltà di chiedere scusa se lo strumento non aiuta alla totale comprensione del proprio volere. Questa cosa di attribuire sempre allo strumento la colpa é la solita maniera per non ammettere eventuali errori che tutti (e dico tutti) possono commettere.
Cosa che succede sempre, però. Col risultato che, se una persona intelligente capisce che non c'è modo di discutere e molla il colpo, l'altro si sente pure di avere ragione
In linea di massima. Ma visto che non esiste un campo dello scibile umano in cui si possa dire "io in quel settore so tutto", men che meno nelle professioni da te citate, sarebbe il caso di affrontare le questioni senza toni dogmatici da rivelazione dei sacri misteri.
Anche perché quando fa comodo molti si attivano subito per avere consulenze gratuite citandoti anche nelle discussioni sul sesso degli angeli e si aprono anche sezioni a favore di consulti al servizio del Passion. Devo aggiungere altro? Penso di no: ne prenderó nota per il futuro abbandonando, come fatto già da Ale, la sezione di riferimento per non indispettire i fautori della parità di titolo e lasciando a loro l’elargizione di utili, competenti e ricorrenti consigli.
Credo qualunque professionista abbia fatto negli anni l'abitudine a questa situazione no? Io non la vivo come un affronto o una ricerca di gratuità della prestazione, ma come una più semplice ignoranza (nella accezione letterale del termine) della materia, la quale, non permette di capire che il quesito posto, spesso per essere adeguatamento risolto/esposto necessita di basi da cui partire e/o decine di minuti di parlato. Anche io non conoscendo ad esempio l'ingegneria, potrei trovarmi a porre una domanda alla mia vista semplice come ad esempio: "secondo te è meglio una struttura in legno, oppure una in cemento armato per le pareti della casa?", aspettandomi una risposta breve, quando per la stessa al mio interlocutore servirebbero probabilmente ore di approfondimenti e calcoli. Alla fine si riduce sempre tutto o quasi all'approccio con la persona che si ha davanti e a quanto tempo si è disposti/possibilitati a dedicarle.
Quando uno risponde in questo modo, rivela molto più di sè che non di te. Il mio vecchio, prima di morire - in realtà poche ore prima di lasciare questo mondo, tanto tempo fa - dal suo letto d'ospedale mi disse in un sussurro: "Sii fiero di quello che sei diventato, io lo sono, ma tieni sempre due soldi di ignoranza in tasca (do schei de mona in scarsea - traduz. veneta)".