a me non frega un cazzo se i giovani(come e più di me ) sentono il bisogno di ammassarsi e far baldoria, hanno voglia di socializzare e spassarsela. Lo dovrebbero fare con un briciolo di intelligenza senza sentirsi dei supereroi. Sappiamo purtroppo benissimo che poi le conseguenze sono piuttosto evidenti e le PAGHIAMO TUTTI in termini di nuove restrizioni, nuove ondate di contagi, nuove perdite di vite umane ecc....(queste purtroppo non sono mai calate, ma resta sempre il dubbio di come li contino queste morti) l'età media dei contagiati è scesa a 42 anni, vuoi perchè buona parte degli anziani bene o male sono stati vaccinati o hanno capito di evitare di andare in giro e di fare attenzione ai contatti ravvicinati, ma qualche baldo giovane che li va a trovare c'è, qualche baldo giovane che porta a casa il contagio ai genitori che il giorno dopo vanno al lavoro c'è, e la ruota riprende a correre veloce. Boh tutta questa necessità di vivere di spritz a stretto contatto non l'ho mai capita, e soprattutto a distanza di un anno non ho ancora capito perchè la gente non abbia compreso le minime regole basilari di igiene per evitare il diffondersi del contagio. boh sarà che sono vecchio e rincoglionito
E poi, non è vero che sono invidioso dei ventenni, io lo sono dei diciassettenni... A quell'età, io pensavo, e mi occupavo, essenzialmente di 3 cose: il motocross, il mio "amiga", e le mie "amighe"... Bei tempi quelli, altro che accendere la griglia e guardare il landroid che taglia l'erba...
Avete letto di questo fenomeno? https://corrieredelveneto.corriere....ri-56549b7e-a981-11eb-93d4-8f224a705b82.shtml
Bhè, lui è un uccellaccio del malaugurio, però, il titolo dell'articolo è volutamente fuorviante: è il giornalista che lo paragona a Galilei, non è crisanti che ci si accosta...
Avete scritto tutti tanto e, in un modo o nell'altro sono d'accordo con tutti voi. Quello che però manca, a mio modesto avviso, è una visione allargata del fenomeno, che prescinda dunque dai soggettivi punti di vista di ogni cittadino o politico Italiano. Ci sarà sempre chi invoca il lockdown assoluto con vaccinazione obbligatoria per legge, chi vorrebbe il tana liberi tutti e muoia chi muoia, chi vorrebbe delle restrizioni chirurugiche, studiate dalla Nasa con algoritmi di intelligenza artificiale per consentire pranzi, cene e divertimenti vari, senza assembramenti e contagi e perfino chi invece vorrebbe che i contagi continuassero per sempre, così da poter fare un sacco di soldi con vendite di mascherine, farmaci, vaccini, dispositivi medicali, servizi sanitari e chissà cos'altro. Ma la verità è che dovremmo tutti guardare più in là del nostro naso e pensare a ciò che sarà del nostro paese e dei nostri discendenti negli anni a venire. Che il coprifuoco ci sia o non ci sia, che sia mantenuto alle 22 o ritardato alle 24, alla fine non cambia un bel nulla. Che si facciano i controlli per multare qualche migliaio di trasgressori oggi e poi dimenticarsene domani, che si salvino stasera i ristoratori dimenticandosi delle palestre e dei cinema e mille altri ragionamenti di questo genere alla fine saranno sempre e solo inutili parole mentre continuiamo a perdere posizioni in quella che è l'unica cosa veramente importante: la situazione geopolitica mondiale e la possibilità o meno di questo bellissimo stivale di essere domani mattina un paese capace di garantire ancora un discreto futuro ai suoi abitanti. Permettetemi di essere un po' cinico, ma alla fine dei conti di quanta gente muoia o si contagi dovrebbe fregarcene meno di zero se ciò è frutto soprattutto di consapevole imprudenza: se domani mattina la temperatura scendesse sotto allo zero e la maggior parte degli Italiani uscisse comunque in costume, ammalandosi o addirittura morendo, dovremmo preoccuparci di invocare una legge che obbliga all'utilizzo del cappotto e la prescrizione di severi controlli da parte delle FdO, con pesanti sanzioni? Ovviamente la situazione attuale è un po' diversa, in quanto il rischio è che l'imprudente uscito in costume e successivamente affetto da polmonite possa poi trasmettere la malattia anche a chi, invece, è rimasto a casa o è uscito col cappotto, causando magari proprio il decesso di quest'ultimo e non del primo. Ma al di là del dettaglio, che porta nuovamente al contrasto tra rigoristi e liberisti, dei quali non sappiamo quali siano in maggioranza e quindi di quali andrebbero tutelati gli interessi (essendo la democrazia espressione delle esigenze della maggioranza a scapito di quelle della minoranza), ciò che conta è appunto concentrarsi sulla visione globale, cercando di trasmettere al popolo quello che è o dovrebbero essere il vero obiettivo di tutti noi. Lessi da qualche parte che le organizzazioni di maggior successo sono quelle che riescono a trasmettere i valori di fondo della loro attività (sia essa economica, politica, sportiva o altro): quando Martin Luther King riuscì a riunire quasi 300.000 persone a Washington durante il suo storico discorso non ottenne tale successo per la forma o il contenuto dei suo discorsi, ma perchè riuscì ad esprimere degli ideali nei quali quella moltitudine si riconosceva ("I believe..."), sebbene magari fosse di religione, razza (il 20% dei convenuti erano bianchi) o credo politico differente. Quella gente era andata fino a lì per sé stessa e non per King! Se metti delle persone a lavorare in una catena di montaggio, senza spiegargli cosa accade alla fine della catena o senza dar loro un obiettivo, queste si limiteranno a fare il minimo indispensabile, lamentandosi per ogni cosa e cercando di fare sempre e solo i propri interessi ogni volta che sarà possibile. Ma se invece dai loro uno scopo, ad esempio aiutandole a comprendere come il loro (parziale) contributo sia fondamentale per la realizzazione di un giocattolo che andrà a far felice uno dei miliardi di bambini nel mondo, si sentiranno più valorizzate e più coinvolte in una causa comune, magari fornendo suggerimenti su come migliorare la produzione, magari rendendole un po' più felici di fare quel lavoro. Ciò che andrebbe fatto, insomma, sarebbe quello di indicare un percorso (fatto di sacrifici oggi) che possa portarci domani ad essere migliori e magari anche più felici, qualcosa che dia un senso profondo (e non superficiale) a ciò che facciamo oggi, sia che ci tocchi da vicino (nel caso del povero barista che deve tirare la cinghia per mesi), sia che non ci tocchi minimamente (nel caso del dipendente pubblico che rischia di dover cessare lo smart working sul divano e tornare al lavoro). Altrimenti saremmo sempre qui a lamentarci (per motivi diversi) di ciò che ci manca, a vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto e mai mezzo pieno.
E' solo un avvoltoio a caccia di fama e successo. Sulla vicenda non mi pronuncio in quanto c'è sicuramente un'opera di strumentalizzazione da parte di tutti (incluso il protagonista), ma spero che prima o poi sia fatta chiarezza e se qualcuno ha sbagliato (si trattasse di Zaia, Crisanti o Flor), che vanga punito per ciò, ma so che sarebbe pura utopia. Al momento è solo materiale per riempire le pagine dei giornali e vendere più copie.
io quando vedo berlusconi non riesco a non pensare a breznev magari è già morto da tempo ma dirige e goverrna lo stesso un po’ come i bonifici di agnelli da morto.......
E alcuni anziani sono passati a migliore vita. Ma giusto: alcuni di voi, per fortuna, non sanno neppure cosa voglia dire il dolore di una perdita di un famigliare per covid anche in ragione (non solo ovviamente) di questa esigenza del locale o della movida a tutti costi. Sapete cosa vi dico? Non me ne frega un cazzo se i giovani si sentono frustrati nel dover stare a casa rientrando alle 22 se tutto ció può contribuire a salvare qualche vita in piú. Che si vadano a comprare l’uncinetto e se ne stiano a casa visto che la scuola non è riuscita ad insegnare loro nemmeno il concetto elementare di distanziamento.
Sono al centro vaccinale con mia mamma per seconda dose pfitzer, sembra che l’assurdo spreco che notai tre domeniche fa non fosse strano solo a me, infatti adesso solo 7 postazioni di registrazione post vaccinazione e ben 12 box di vaccinazione con ampia scelta di diverse tipologie di vaccini. E considerati i 15 minuti di attesa non c’è fila per la registrazione nonostante le 5 postazioni in meno…. La situazione anomala che risconterai la volta scorsa altro non era che spreco all’Italiana. Piccolo particolare, c’era un conoscente di qualche anno più vecchio di me(o meno giovane ) a vaccinarsi con Johnson registratosi solamente ieri e già chiamato
Siamo semplicemente degli imbecilli. Non c'è altro da aggiungere https://www.gazzetta.it/Foto-Galler...sta-duomo-norme-anti-covid-410666836203.shtml
