Vela, America's Cup e Passione per il Mare

Luna Rossa è finalmente uscita dal cantiere.
Pare abbiano dei nuovi foils, nuovo timone e forse nuove vele.
Nei prossimi giorni condurranno test molto intensi per verificare se le modifiche siano realmente vantaggiose e decidere quindi se mantenerle o provare configurazioni diverse. Lunedì ci sarà la Yacht Declaration per cui da lì in poi non sarà più possibile cambiare nulla ad eccezione delle vele.
Considerando il fuso orario restano loro solo le giornate di venerdì, sabato e domenica per fare tutte le valutazioni necessarie.

 

Ho letto qualcosa nei giorni scorsi: per il momento stimano un 12-13 nodi, ma dicono sia quasi impossibile essere certi.
Un meteorologo faceva notare che la Nuova Zelanda è un'isola nel pieno dell'oceano Pacifico, dove tutto può cambiare nell'arco di poche ore. Ci sono delle aree di alta pressione, per cui la prevalenza potrebbe essere quella di vento medio leggero, ma è ardua dire se rimarrà così.

Molto poi dipende da quale campo di gara sceglieranno, e non mi stupirei se optassero sempre per quelli più ventilati e magari con variazioni consistenti, così da favorire l'equipaggio di casa che conosce molto meglio il comportamento delle correnti e del vento.

 

Tornando all'allenamento di Luna Rossa e Te Rehutai di questa notte, mi par di vedere che entrambe stiano provando un assetto con la poppa molto alta e la prua bassa (Nose Down).
Probabile che stiano testando un timone più lungo per vedere se possa essere utile anche con venti più leggeri (e non solo con venti maggiori e onda).

In teoria il comitato di regata dovrebbe essere super partes, ma è abbastanza scontato che così non sia.
D'altra parte il Defender è sempre stato favorito, altrimenti non si spiegherebbe come mai per più di 130 anni la coppa sia sempre rimasta in mano agli Americani.

 

Piccolo appunto per @Sgranfius: Iain Murray, direttore del comitato di regata, è di origine australiana (come Spithill).... però è stato messo lì dai neozelandesi (pur con l'approvazione del Challenger of Record, alias Luna Rossa)....

 

Se ne parla da alcuni giorni, ma più di qualche addetto ai lavori è scettico su questo punto.

In primis perchè pare quasi assodato che i foils, comunque siano realizzati, vadano in cavitazione intorno ai 52 nodi (i 53 nodi misurati in regata su American Magic furono un picco raggiunto per pochissimi istanti durante una strambata), secondariamente perchè all'aumento della velocità la resistenza aerodinamica cresce geometricamente, quindi possiamo anche presumere che siano riusciti a trovare una combinazione di geometrie ed assetto che li faccia andare più forte di qualche nodo rispetto agli altri AC75, ma se a 50 nodi (circa 90Kmh) hai una certa resistenza, a 60 nodi (circa 108Kmh) avete presente quanto possa aumentare l'impatto dell'aria su un albero alto 26 metri, sul quale sono issate due vele, con una superficie totale di circa 200mq?
Provate a montare quell'impalcatura sul tetto della vostra auto e poi vediamo di quanto riuscite a superare i 100Kmh.

Insomma, indubbiamente Te Rehutai avrà le carte in regola per andare molto veloce, ma già se riuscisse ad andare un nodo o due più veloce di Luna Rossa con il medesimo angolo di navigazione, il resto sarebbe tutto grasso che cola. Parlare di 62 nodi mi pare più una sparata da ragazzini dell'asilo che un valore effettivo, misurato in modo scientifico.

Credo comunque sia uno stile molto anglosassone per prepararsi ad un incontro, un po' come avviene nella boxe, quando nelle conferenza stampa pre sfida i pugili fanno gli sbruffoni vantandosi di poter chiudere l'incontro anche con le mani legate dietro alla schiena.

Poi, se vogliamo, possiamo legare Luna Rossa ad un elicottero e lanciarla nel vuoto per vedere a che velocità possa arrivare: misuriamo il tutto e mettiamo una foto del tachimetro nei vari social..... entro poche ore il mondo intero parlerà della strabiliante velocità della barca italiana ed il gioco sarà fatto.

Come dice Devoti nell'intervista postata sopra, i neozelandesi sono stati avveniristici nella progettazione di Te Rehutai, arrivando probabilmente ad un design di nuova generazione prima degli altri, che invece erano impegnati a scontrarsi nella Prada Cup.
Potrebbero aver trovato la quadra per tutto, dai foils a T alla randa che si allunga per 60cm grazie al trucco dello scafo con incavo centrale, ma essendo una tipologia di imbarcazioni del tutto nuova, non è detto che il lavoro svolto da Luna Rossa nei dettagli sia stato così inferiore nel risultato finale.
Senza considerare la possibilità (abbastanza concreta) che con poco vento gli Italiani se la cavino meglio.
Insomma, grandissima sfida quella che attende Luna Rossa, ma nemmeno così impossibile come i neozelandesi vorrebbero farci credere.
Non resta che attendere il 6 marzo e vedere se alla prima poppa loro se ne andranno a 62 nodi, salutandoci dalla poppa.
Se così sarà, tanto di cappello e grande onore ad una squadra e ad una nazione che rappresenta il top assoluto nella vela moderna.
Ma se così non sarà, allora potremo provare a giocarcela fino alla fine, vendendo cara la pelle.

 

Infatti il rischio (per ETNZ) è proprio quello di far interpretare questa dichiarazione (che non sappiamo da chi sia stata rilasciata) al contrario.
Un po' come le sperimentazioni della bat-wing, del doppio timoniere, del timone ad altezza regolabile e altre cose che abbiamo visto in questi giorni.

Se sei veramente capace di veleggiare a 62 nodi vai a prendere il sole e dormi sereno fino al 6 marzo, perchè la vittoria non te la toglierà mai nessuno.
Ma se invece contribuisci ad alimentare voci leggendarie, mi viene in mente il gatto che rizza il pelo per sembrare più grosso e minaccioso nella speranza che l'avversario abbandoni l'idea di attaccarlo.... poichè sa che le sue armi sono affilate, ma mai efficaci e letali quanto le fauci di un cane impavido.