Vela, America's Cup e Passione per il Mare

Tra l'altro in un'altra testata neozelandese c'è un'intervista a Max Sirena sulla questione, alla quale risponde sostenendo che dall'inizio della campagna il team Luna Rossa ha speso almeno 20 milioni di Euro in Nuova Zelanda.... quei brutti ladri irrispettosi degli Italiani che alcuni neozelandesi vorrebbe mandar via dal paese....

 

Mentre aspettiamo che Gigi si alzi dal letto, inizio subito con qualche commento a caldo.

Molto bene la prima regata, con eccellente prestazione di Spithill sulla linea di partenza, che ha costretto gli inglesi ad una doppia penalità (pur prendendone una per partenza anticipata).
Perfetta la conduzione successiva, con ottimo risultato finale.

Ne approfitto per esprimere l'ennesimo giudizio negativo sul commento della RAI, perchè pur essendo quelli presenti in studio (mi riferisco soprattutto a Guazzini) dei discreti velisti, non hanno compreso che di poppa la barca inglese andava meglio, sia di velocità assoluta, sia di VMG. Fortunatamente il vantaggio era modesto e ben compensato dal vantaggio di velocità di bolina, nettamente a favore di Luna Rossa.
Quindi che Ineos abbia migliorato qualcosa in termini di prestazioni (probabilmente lavorando sulle vele) è abbastanza evidente, ma quei fessacchiotti della RAI non sono riusciti a coglierlo.

Sulla seconda regata, beh, che dire: bravissimo il team di Ineos e parecchi errori di Luna Rossa. Siamo sempre 5 a 1, per cui non c'è da preoccuparsi eccessivamente, ma ciò che ho visto non m'è piaciuto affatto, sopratutto dopo la partenza.
E' evidente che il team inglese aveva 2 indiscutibili punti di forza: 1) la velocità di poppa 2) il miglior tattico del mondo a bordo, dedicato unicamente a questo compito
In una situazione come questa, dunque, seppur costretti ad inseguire (per la prima volta in questa finale di Prada Cup) non puoi andare in separazione, sperando di trovare un vento migliore di quello che potrebbe capitare agli inglesi. Li devi marcare stretti, standogli sempre sotto, contando sulla miglior prestazione di bolina e sperando in un loro errore di manovra o tattico.
Se ti butti sul lato opposto, l'unica speranza può essere quella di una salto di vento (misteriosamente sfuggito all'infallibile occhio di Scott), ma non ci si può affidare al lancio della monetina per una regata di tale valore.
Vittoria dunque per gli inglesi, seppur di poco, ma che potrebbe ridare grande spirito ad un team che improvvisamente è tornato a sembrare temibile, preparatissimo e quasi infallibile. Perchè la verità è che in questa ultima sfida non hanno sbagliato nulla, mentre gli Italiani hanno evidenziato che quando sono dietro non sono efficaci e determinati come quando sono davanti.
Ed è questo, a mio avviso, il più evidente punto debole di Luna Rossa, sul quale Sirena e Vascotto dovranno lavorare molto in vista delle prossime sfide.

Questa notte, dunque, Luna Rossa dovrà tornare a vincere (almeno una delle due prove), poichè in caso contrario la forza di Ainslie e del suo team potrebbero crescere al punto di rendere possibile il quasi impossibile (vincere 6 delle 7 regate rimanenti).

Non dimentichiamo, inoltre, che il 6 marzo (tra 2 sole settimane) inizierà l'America's Cup, contro una squadra (quella neozelandese) che potrebbe presentarsi con la barca più veloce in assoluto, con degli uomini che conoscono il campo di regata meglio di chiunque altro e che di solito non commette alcun errore, nè di manovra, nè di tattica.
Perciò, se Luna Rossa riuscisse mai a chiudere già questa notte la partita (con 2 vittorie sarebbe 7 a 1 e quindi fine dei giochi), avrebbe almeno un po' di tempo in più per sviluppare ulteriormente la barca apportando le modifiche definitive (foils, vele, ecc).
Se invece, nella peggiore delle ipotesi, fossero gli inglesi a portarsi sul 5 a 3, allora tutto diventerebbe molto, ma molto più complicato.

 

Verissimo, ma non ho capito perchè Luna Rossa abbia fatto tutte quelle virate nella seconda regata quando ormai era chiaro che gli inglesi inseguivano il vento e non loro.
Devono rivedere la tattiche nelle situazioni in cui sono dietro. Altrimenti tanto varrebbe ritirarsi tutte le volte che non vinci la partenza.