Che sia competente, credo non ci possano essere grandi dubbi, salvo sostenere che Gualtieri sia migliore e personalmente su questo ho forti dubbi. Come dicevo ieri o ieri l'altro, l'unico auspicio che posso avere su Draghi è che riconosca il suo vero "datore di lavoro" nel popolo italiano e non in altri. Ha la statura morale per poterlo fare? A mio avviso molto più di qualunque altro possibile candidato politico attuale, al quale l'unico vero tornaconto possibile è quello elettorale. Abbiamo avuto (ovviamente a mio avviso) il peggior presidente del Consiglio per due anni e mezzo, uno che citando @Pin si preoccupava solo della forma e mai della sostanza, quindi le speranze che possa far meglio ci sono. Di certo non è un messia, di certo la situazione che si troverà non sarà semplice ma si può sostenere che sia, tra i possibili candidati, il miglior candidato possibile? Ha prestigio internazionale, da governatore della BCE ha risposto alla crisi finanziaria andando contro l'asse franco tedesco salvando di fatto l'Eurozona col Whatever You Take, ha preso una posizione in tema di finanza pubblica molto netta, fin dalla scorsa primavera quando ad esempio il governo Conte si preparava a votare il primo timido, timidissimo scostamento di bilancio, lui sosteneva - nella famosa lettera scritta al Financial Times - che non si poteva non fare maggior debito pubblico per cercare di salvare le imprese e i lavoratori, per evitare che tutto il sistema produttivo subisse un crollo e andasse in default. Nella barca in piena tempesta servono nervi saldi e decisioni veloci. Draghi ha dimostrato di possedere entrambi e dal punto di vista delle imprese (tu stesso, nel tuo lavoro, ne sentirai a decine) eravamo terrorizzati (e in parte lo siamo ancora) dai vari Conte, Di Maio, Speranza, Gualtieri, Bonafede & c. per la loro evidente inadeguatezza complessiva, per la loro mancanza di esperienza e fermezza, per il loro narcisismo. Quindi è del tutto inutile oggi parlare di gradimento, è inutile parlare di governo tecnico o politico perchè è come fermarsi a discutere sul colore dei remi da usare per allontanare la barca dagli scogli: usi tutti i remi che ci sono a disposizione, seguendo le indicazioni di un "capitano" al quale è istintivamente riconosciuta dote di comando e leadership. Magari non basterà, magari qualche colpo lo si prende (oltre a quelli già presi), ma quanto meno il tentativo va fatto.
La competenza di draghi sui temi cari all'eurozona non è in discussione, quello che verificherei (più che discutere) sono le reali intenzioni dell'altro uomo solo al comando inaspettatamente appoggiato dalla gran parte del parlamento, anche (e soprattutto) da chi lo ha sempre osteggiato senza farne mistero alcuno. Perchè questi soggetti, storicamente contro l'UE e l'euro, all'improvviso si riscoprono europeisti e danno il mandato incondizionato all'uomo più rappresentativo della finanza in europa? Da italiano questi interrogativi me li pongo, ed il fatto che abbiano preso "i remi in mano" non è automaticamente segno che abbiano intenzione di remare a tutta forza dalla parte giusta. P.S.: che fine hanno fatto i "conte o voto"? Potrebbe essere draghi il caronte verso il semestre bianco?
Erano contro l'EU o contro quell'EU? Sia inteso, nemmeno io sono portato a fidarmi di chi cambia idea ogni giorno, ma sono le motivazioni (almeno quelle apparenti) a far la differenza, al momento. La Lega può continuare ad essere euroscettica (e va detto che l'Europa, salvo in quest'ultimo periodo, ha fatto poco per smentire tale scetticismo, imho) ma quello che non può permettersi è dimenticare che politicamente rappresenta una grossa parte delle regioni produttive ed è di questo che anche Draghi dovrà tener conto. Giorgetti ha compreso che non garantire l'appoggio alla formazione del governo Draghi avrebbe potuto nuocere elettoralmente? Può darsi, ma se realmente Salvini non porrà condizioni (ma solo condizionamenti, questo è naturale) e seguirà la linea di Berlusconi, quale sarebbe il suo errore politico? In merito a quelli del "O Conte o voto", che ti debbo dire, se non che sono i politici più esperti e più camaleontici oggi a disposizione e che sono già entrati autorevolmente nella fase "Conte chi?" Detto questo, non sono certo portato a condannare le intenzioni, quindi aspetto veramente la sintesi del presidente incaricato per capirne di più...
Come non quotarti.... inutile nasconderlo: ci chiediamo tutti di chi farà veramente gli interessi un personaggio del calibro di Draghi, banchiere tra i banchieri, amico dei potenti su scala mondiale, che addirittura si dichiara fedele a Ignazio di Loyola (!) ed è sposato con una discendente diretta di Francesco De' Medici, granduca di Toscana. Il solo pronunciarne il nome fa inchinare la Merkel, esultare la Von Der Leyen, mentre le principali testate mondiali gli dedicano le prime pagine e le borse esplodono solo di fronte all'ipotesi che possa diventare primo ministro. Modificando opportunamente i fattori, si potrebbe dire "dalle stalle alle stelle", poichè in tal modo passeremmo da uno dei governi più incompetenti della nostra repubblica ad uno guidato probabilmente da uno dei personaggi più competenti a livello internazionale che la nostra nazione abbia generato negli ultimi decenni. Forse perfino troppo. Ma non posso dimenticare ciò che è stato fino a ieri, e alla luce di ciò, perfino Putin mi sarebbe assai gradito in un momento così difficile e complesso quale quello che stiamo affrontando. Completamente d'accordo. Purtroppo i tempi per il recovery plan sono molto stretti e qualunque alternativa ad un governo Draghi rischierebbe di mettere queste paese ancor più in ginocchio di quanto già non sia. Dobbiamo solo stringere i denti e sperare che non si tratti, ancora una volta, di dover accettare il male minore. Speriamo che la fama e la competenza di questo grande comandante possano veramente portarci fuori dagli scogli per condurci in acque più tranquille, dove si spera non ci attendano gli squali, che in qualche modo sono pur sempre amici e conoscenti del nostro nuovo condottiero.
Quegli squali che erano pronti a divorarsi mezza Europa (noi per primi) ma che ha disinnescato col Whatever You Take...insomma, siamo sempre lì, per chi lavorerà domani Draghi?
Di certo, ho molta più paura di chi, peraltro senza averne alcun titolo, si esprime con queste parole: “Temo molto la presenza della Lega né dimentico chi ci ha voltato le spalle. Il percorso è difficile ma porremo condizioni tali che alcuni soggetti non dovranno restare al tavolo.”. Questo è Conte (a La Repubblica) che conferma di essere davvero un oscuro avvocato al quale poco sembrano interessare le sorti del Paese, quanto più le proprie narcisistiche ambizioni. Dell’avvocato degli italiani cos’è rimasto se non una sala dose di fiele e veleno da usare alla prima occasione verso i suoi personali avversari politici, i due Matteo? E se si tratterà di dover fare una scelta, siamo davvero persuasi che costui (e i cicisbei che sostiene di rappresentare) saprà togliere dal tavolo il proprio smisurato ego in favore di politica sociale, economica e industriale finalmente rinascimentale? È di fronte a posizioni come queste, pericolose perché dense di meschina rivalsa, che sono veramente spinto a dubitare sulla possibilità di successo di Draghi, il cui rischio evidente è quello di finire schiacciato tra veti e divieti, con l’inevitabile conseguenza di una immobilità che nessuno, oggi più che mai, ma nemmeno l’indecenza di auspicare. Nessuno tranne loro ovviamente, quelli dell’uno vale uno perché dopo essere stati corrotti dal potere, non ne possono più fare a meno e ne difendono il privilegio. L’ago della bilancia, in questo malaugurato caso, sarà chi rappresenta veramente l’establishment nella sua forma più conservatrice, cioè il PD, che si dichiara addirittura forza progressista, mentre il paradosso è sotto gli occhi di tutti. Sapranno riconoscere stavolta il rischio oppure si appiattiranno nuovamente sulle posizioni grilline, diventandone parte integrante, al grido di “mai con la destra”? Sarà questo il vero rischio, sia da una parte che dall’altra: una battaglia per la propria ed esclusiva legittimazione politica o una battaglia per la legittimazione del Presidente del Consiglio di fronte agli Italiani e di fronte al mondo? Mattarella in tal senso è stato chiaro, ma il presidente della Repubblica non può fingere che questo disastro è anche il frutto di una serie di scelte sbagliate da lui operate oltre 18 mesi fa, quando decise di dare vita al Conte II, nonostante le premesse di un accordo tirato per i capelli fossero evidenti a tutti, non fosse altro per la decisione di Renzi di allontanarsi dal PD, aumentando a dismisura il proprio potere politico. In quel momento non si doveva accendere un allarme? Draghi ha le spalle grosse, questo è certo, ma non credo sia persona disposta a farsi prendere così in giro da una classe politica che, finora, ha dimostrato di essere più un numero da luna park che non degli amministratori capaci, ragionevoli e competenti. Qualcuno presto volerà inevitabilmente giù dalla torre, che è troppo stretta e pericolante per poter accogliere tutti. Chi sarà? Draghi stesso? Conte? Salvini? Grillo? L’Italia?
Verrà rispoleverata la piattaforma Rousseau per sapere come la pensano gli attivisti del Movimento 5 Stelle. Il timore è che la domanda, se posta in modo poco preciso tipo "Draghi, ci dite cosa ne pensate?", potrebbe dare origine a risposte di questo tipo "Esistono"!
deve essere proprio molto bravo perché ogni minchiata inventano la affidano a lui c’è una famiglia di petrolieri molto nota che, per evitare che uno dei figli si occupasse del business di famiglia, visto che non era considerato un’aquila, pensó bene di acquistare un club di serie A e lasciarlo gestire al figlio “non fenomeno” la squadra in questione è milanese e non ha il colore rosso nella maglia non vorrei che con Arcuri facciano lo stesso........
Non dire eresie!!! Il colore di quella squadra è nero azzurro e il figlio pirla risponde al nome di Massimo M.
Arguta disamina, ma permettimi un appunto con una citazione della Meloni: un avvocato te lo scegli, se te lo ritrovi, trattasi di avvocato d’ufficio. Non mi sembra che conte sia mai stato scelto dagli italiani, oggi invece c’è chi addirittura ne auspica la candidatura a sindaco di Roma, come se non bastasse quello che abbiamo visto a livello nazionale. Spero solo che trovino altri lidi per “bruciarlo” politicamente.
Ziobon, mi vengono i brividi se penso a certi fenomeni con cui mi sono confrontato nella mia vita...Der Komissar é uno di quelli, un altro trittico di personaggi conosciuto insieme a Mara, corruttori e corrotti, probabilmente dei servizi...Zioken sono stato fortunato a mantenere la pellaccia attaccata al corpo...
