Sono d'accordo... Se il governo di draghi arriverà a fine legislatura, si andrà a votare con la vecchia legge, e i posti in parlamento saranno salvi ancora per anni e anni..
Come un vanesio, anzi come uno che all’esame ti chiede se reputi più interessanti le sue lezioni da seduto o quelle in cui si alza e cammina per l’aula.
Poco fa sentivo Mentana che diceva che le intenzioni sono quelle di creare un governo di larghe adesioni composto dai big dei vari partiti, o comunque da seconde linee... Se fosse vero la legge elettorale ci potrebbe stare. È anche vero che se non si fa niente entro agosto si andrà avanti fino a fine legislatura e quello che arriva ci dobbiamo tenere.... Possibile che solo la abissina vuole restarne fuori??
Renzi invece si sfrega le mani e gode come un riccio a vedere pd lega e 5s che si mettono a pecora e dicono sissignore signorsì a qualsiasi proposta!!!
Ma a questo punto mi sorge un dubbio, se non partisse il nuovo governo e fossero indette elezioni con l'attuale legge elettorale, la riduzione dei parlamentari sarebbe già operativa o no?
Si Luca. La riforma costituzionale è oramai legge. Si era stabilito che, al fine di salvaguardare la legislatura in corso, la riduzione del numero di parlamentari sarebbe scattata a partire dal primo scioglimento delle Camere o dalla sua cessazione successiva all’entrata in vigore della legge di revisione costituzionale indipendentemente dalla modifica dell’attuale legge elettorale previa apposita emanazione di un decreto legislativo che andasse a ridisegnare i collegi elettorali
Il 18 dicembre 2020 è stato approvato in Consiglio di Ministri il decreto legislativo che ridisegna i collegi elettorali in seguito all'entrata in vigore della legge costituzionale sul taglio dei parlamentari e che ha ridotto da 600 a 400 il numero dei deputati e da 315 a 200 il numero dei senatori a partire dalla prossima legislatura. Il provvedimento sui collegi andava infatti adottato da parte del governo entro due mesi dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della legge che è stata oggetto del referendum. Ovviamente la nuova mappa dei collegi si basa sulla legge elettorale attualmente in vigore, cioè il Rosatellum, in attesa che sia approvata la nuova riforma elettorale all'esame delle Camere. Nel caso si dovesse andare a votare con il meccanismo attuale, si prevede che una quota dei seggi venga assegnata con un sistema maggioritario mentre un'altra quota venga ripartita proporzionalmente. Per quanto riguarda Montecitorio i deputati eletti nei collegi plurinominali (cioè con il proporzionale) passano da 386 a 245, mentre quelli eletti con il maggioritario da 232 a 147. Da 12 a 8 i parlamentari eletti all’estero. A Palazzo Madama si scende da 193 a 122 senatori eletti nei plurinominali e da 116 a 74 negli uninominali. Da 6 a 4 i senatori scelti dagli italiani che vivono all’estero. Il meccanismo è un po' complesso ma spero di essere stato abbastanza chiaro
Grazie Gigi il dubbio mi era appunto venuto perché ricordavo che dopo il referendum la modifica costituzionale sarebbe stata subito operativa ma ricordavo anche che dovevano approvare una legge o decreto di modifica dei collegi e sulla attribuzione dei parlamentari fra uninominali e maggioritari, non mi sarei meravigliato che poi approfittando del Covid recovery fund vaccini ecc avessero fatto i furbetti e trovato il sistema di rimandare la riduzione (a cui sono tra l'altro contrario)
Per me, meno ce ne sono nella camere e meglio è dal punto di vista della velocità decisionale e dell'efficacia di governo. Forse saremo meno rappresentati in teoria, ma nella pratica non lo siamo già adesso, quindi perdiamo poco o niente sotto quel punto di vista. Noi italiani facciamo fatica ad accordarci perfino se siamo solo 2 o 3, figuriamoci più di 600 da una parte ed altri 300 e passa dall'altra. L'operatività si garantisce comunque con le varie commissioni, sottocommissioni, tecnici, collaboratori e chi più ne ha più ne metta (solo Palazzo Chigi ha 2.000 dipendenti a tempo pieno, di cui 300 dirigenti). Avere troppe persone che decidono simultaneamente significa garantire sempre l'impunità a tutti: credo invece che questi parassiti debbano iniziare ad assumersi la responsabilità delle loro decisioni.
Condivido. Il fine iniziale della più ampia rappresentabilità era sicuramente un valore aggiunto in una democrazia parlamentare. Purtroppo la maggior parte dei politici attuali vede la propria personale discesa in campo non come interesse della "polis" ma individuale. Da qui gli scontri, spesso strumentali, in fase decisoria e il blocco perenne di molti provvedimenti che, sulla carta, potrebbero essere di pregio e volti ad una crescita di un progetto politico nell'interesse del cittadino. Più teste dovrebbero rappresentare maggiore analisi e confronto di idee per un risultato migliore; purtroppo, oggi, costituisce solo una scusa per il "non fare"
Avete ragione entrambi, il mio unico dubbio è che con la riduzione a perdere rappresentanza saranno però soprattutto le piccole realtà, la provincia, perché visto il numero ridotto i politici immagino arriveranno poi principalmente solo dalle grandi città.
Prima delle consultazioni: una maggioranza la deve comunque trovare... Dopo le consultazioni: ma qualcuno che fa l’opposizione non c’è?
effettivamente anche a parer mio la riduzione e il refitting dei collegi ha comportato alcune distorsioni che possono tradursi in gap di rappresentanza la verità è che era necessario cavalcare l’onda populista (in senso spregiativo poichè se si va a leggere il significato reale si possono avere alcune sorpresine) del taglio dei costi della politica (grossa panzana as usual) ma niente paura ora arriva Draghi we yield, but to St. George.........
zinga avvisa draghi che è perplesso sull’ipotesi di un governo a cui partecipino i sovranisti (rectius salvini) ora, a me sta anche abbastanza antipatico salvini (non al livello di @Scrondo ma discretamente) mi domando comunque se siano meglio i cd. sovranisti o i pecoristi (cioè quelli tipo zinga che son sempre a novanta gradi a favore di chiunque passi)