Scusate la domanda a dir poco stupida ma i topi, con vettura in movimento, non vengono in qualche modo "espulsi" o, quantomeno, il calore del motore non li uccide? Sono pronto a ricevere da tutti voi un sonoro vaffa!
Con tutte le pannellature e i materiali fonoassorbenti che ci sono, se il topo decide di non andare dalla parte dei collettori di scarico non ci lascia la pellaccia. Il problema è che ho smontato tutto il sottoscocca partendo dal paraurti anteriore fino a oltre il cambio, compresi i due pannelli laterali che vanno da ruota (ant) a ruota (post), senza trovare nulla. Ho tolto anche lo scudo termico sotto il cambio, compresi i fonoassorbenti, niente. La tana non si è trovata.
Con quel popò di motore che hai, un topino di piccole dimensioni potrebbe essersi fatto la tana ovunque. Se morirà per il veleno, quasi certamente porterai il suo cadavere a spasso per sempre.
Quello potrebbe anche essere un problema per l'odore... Forse sarebbe stato meglio usare le trappole di tipo "meccanico".
Purtroppo si. Di sicuro la tana c'è e il topo anche. Ormai lascio la macchina con cofano motore aperto tutto il giorno per tentarlo ad abbandonare, ma niente...
Non per istigare nessuno ma sarebbe il caso di mettere i puntini sulle "i" La normativa in materia è molto chiara e sono certo che Conte la conosca benissimo. Le chiacchiere da bar lasciano il tempo che trovano anche perchè fuori Passion ne ho sentite di tutti i colori https://www.ilgiornale.it/news/roma/roma-vigili-domicilio-natale-e-capodanno-1911611.html
L'articolo 14 della Costituzione è molto chiaro: il domicilio è inviolabile. Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale. Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali sono regolati da leggi speciali. La libertà di domicilio è dunque strettamente collegata alla libertà personale, sia perché il domicilio è la proiezione nello spazio personale dell'individuo, sia perché è definita dalla Costituzione "inviolabile". Gli unici casi in cui è possibile per lo Stato invadere il domicilio sono quelli della flagranza di reato (il poliziotto che ferma sotto casa lo spacciatore con sostanze stupefacenti in tasca può accedere al domicilio per effettuare la perquisizione) e la sussistenza di almeno uno dei requisiti previsti dalla legge per l'applicazione di una misura cautelare. In questo caso occorre però una ordinanza del tribunale che - oltre a disporre l'applicazione della misura cautelare - consenta agli operanti l'accesso al domicilio della persona. Medesimo discorso per l'esecuzione delle pene definitive, in cui occorre sempre un ordine firmato dal giudice. Vi sono poi altre eccezioni, in cui il controllo del giudice è invece a posteriori, come ad esempio il fondato sospetto di detenzione di armi oppure nell'ambito delle operazioni di cui all'art. 416 bis del codice penale (associazioni di stampo mafioso) o di contrasto al terrorismo, nei limiti stabiliti dal testo unico di pubblica sicurezza. Per quanto riguarda i motivi di sanità l'art. 14 della Costituzione prevede una riserva di legge speciale, vale a dire la possibilità di derogare alla inviolabilità del domicilio nei soli casi previsti da una legge speciale, che, a differenza di quella generale, regola nello specifico situazioni particolari e solo per un determinato periodo di tempo cioè fino a quando perdurano quelle situazioni. Le leggi speciali derogano alla legislazione ordinaria, ma sono approvate pur sempre nel rispetto delle procedure costituzionali previste per la legge ordinaria. Insomma, se il governo vuole fare irruzione nelle case degli italiani per motivi di sanità deve prima passare da una legge speciale discussa e approvata dal Parlamento. Conte invece - a quanto pare - vuole restringere il numero di persone per le feste in casa con un semplice Dpcm. Le forze dell'ordine, su delazione del vicino, potranno fare irruzione in casa senza né una legge speciale che regoli la nuova situazione né tantomeno un mandato del giudice. Solo per Dpcm, un atto amministrativo del Presidente del Consiglio che i destinatari di eventuali provvedimenti lesivi della libertà del domicilio potranno impugnare al Tar, anche per "eccesso di potere". Il principio della inviolabilità del domicilio non riguarda solo l'abitazione di residenza, ma si estende al luogo dove la persona svolge la propria attività lavorativa e alla dimora occasionale.
A mio avviso è come dicevi te, sono notizie che servono a livello preventivo più che sostanziale. D’altronde sembra che di muoia a non fare il pranzo di Natale una, una volta nella vita. Non resta altro che mettere paura.
Esattamente. Infatti non penso che Conte e "company" siano così ignari Il fine è solo preventivo istigando nella mente degli italiani una leggerissima ma poco fondata paura a livello giuridico
Per quanto mi riguarda, alla mia famiglia ho dato quest'ordine esecutivo: - Natale: rimandato. - Regali: zero, si rimandano a tempi migliori - Cena tradizionale a casa mia con figli e morosi/e + altri: rinviata a data da destinarsi - Pranzo di Natale a casa della madre della mia compagna, con mia madre + altri: rinviata - Eventuale pranzo di recupero dalla "suocera", io e la mia compagna, previsto per domenica 27/12: annullato - Ultimo dell'anno: ciascuno lo passi dove crede, eventuali uscite cancellate - Pranzo di capodanno: annullato - Cena del mio compleanno: annullato, regali compresi. Se tutto va bene, risparmio anche 'na cifra...