Quindi non ti piace navigare in equipaggio? Se penso ad alcuni tra i momenti più felici della mia vita li colloco sicuramente in barca con i miei figli, in kite per esempio da solo non mi da lo stesso appagamento. Il succo della vita sono i rapporti umani, il condividere con gli amici o chi si ama rende ogni esperienza più preziosa. P. S. Secondo me!
Sicuramente il succo della vita sono i rapporti umani: sottoscrivo in toto il tuo pensiero; ma nella vita sento anche il bisogno di regalarmi un momento tutto mio o al limite da condividere (ma sarebbe una esperienza diversa) con mia moglie e con i figli (che purtroppo non ho). Per la condivisione con amici non ritengo che la barca e il mare siano il luogo più appropriato (ovviamente con tutte le eccezioni del caso). Andare in mare non è una semplice passeggiata come potrebbe sembrare: puó regalare spensieratezza ma anche imprevisti: se nel primo caso è come essere seduti su un comodo divano, nel secondo caso l’affiatamento é ben diverso da una bella serata da passare in compagnia. Li entrano in gioco dei ruoli ben definiti e non si puó improvvisare al momento. Se non si é abituati ad accettare degli ordini, magari anche perentori, metti in gioco la tua vita e quella del tuo equipaggio. Su una poltrona si é tutti uguali: in barca questa regola non esiste e non è detto venga accettata serenamente nel profondo. Ció che é facile e naturale a terra non é cosí scontata in mare. E se con un figlio o una moglie questo puó essere naturale (è nella natura del rapporto) non é cosí naturale che ció valga anche nell’amicizia. Il mare non perdona e io non posso permettermi di mettere in pericolo il mio equipaggio per degli screzi umani e terreni. Ergo: se si accettano a priori i ruoli ben vengano le uscite tra amici. Ma se i ruoli sono in discussione è meglio una bella birra al tavole di un bar; in questa maniera sicuramente ho preservato le mie amicizie. Questo discorso per molti di voi potrebbe sembrare un po' duro ma credetemi ...... ha il solo fine di evitare che una amicizia possa essere messa in discussione. In mare non esistono opinioni......non esistono i se e i ma. E penso che tu, quale uomo di mare, sappia molto bene ciò di cui sto parlando. Lui è fantastico.....stupendo.....amabile.....un ottimo compagno ma è pur sempre "natura". E con la natura non si può né scherzare né prendere sottogamba la sua immensa forza e il suo carattere a volte molto volubile. Ovviamente il tutto trattasi di una opinione sicuramente personale ma che ho sempre portato avanti in tutte le mie lezioni ancora prima di qualsivoglia teoria e pratica della navigazione. Chi non capiva questo mio preambolo sarebbe potuto diventare magari un buon velista ma certamente non un buon uomo di mare. E il mare, come dico sempre io, queste cose le annusa.....le capisce e di suo è in grado di farsi una opinione.
La gente di mare ha un carattere scontroso, burbero, chiuso e stanziale. Testardi, rancorosi, astiosi ma straordinariamente affidabili, fedeli ed ospitali e, se vogliamo usare metafore animalesche, potremmo dire selvaggi. Pochi però si chiedono il perché. Perché selvaggio è il mare che porta inevitabilmente ad affrontare impervie situazioni; presenta giornate crude fatte di tempeste con onde altissime, piogge brutali con fulmini spaventosi, venti e salmastro che tagliano la pelle e così anche roventi giornate di sole che bruciano i volti e regalano scottature che consumano spesso i tratti ed i sorrisi. Inspiegabile, energico, impetuoso, tempestoso ed irascibile quanto improvvisamente calmo, quieto e rilassante. Rischioso, imprevedibile ed estremamente affascinate tanto da diventare quasi come una drogra della quale non si riesce a disintossicarsi. Una forza che non si può controllare. Solo chi vive per il mare è in grado di comprendere quanto esso sia necessario. Solo chi lo ama e vive per il mare è in grado di capire il linguaggio del rumore delle onde: entra dentro il corpo e ci richiama quando ci allontaniamo. Più siamo distanti e più forte è il suo grido. Assume colori e forme di sensualità indescrivibili: incanta ed immobilizza. Uno dei cinque elementi naturali (etere, aria, fuoco, acqua e terra) che più sorprende e che solo per alcuni è una necessità. Le onde ed il loro senso di continuità sono parte integrante dei pensieri nella testa di chi non può fare a meno del mare. Impazzire per la sua lontananza, emozionarsi alla sua vista e piangere per la sua mancanza. Il mare ci impone un ritmo sui nostri pensieri e su tutto ciò su cui riflettiamo: un ritmo incessante, costante e che vibra dentro. Il suo odore lo portiamo nelle narici anche a lunghe distanze così come la sua voce. Non importa dove ci troviamo: sentiamo sempre il suo profumo e il suo suono. Secondo una leggenda il mare è la dimora di tutte le lacrime versate e delle speranze riposte. Questo è l'uomo di mare con tutti i suoi umili pregi e i suoi innumerevoli difetti. Accettarlo come amico e accettare la sua amicizia non sarà mai come vivere della stessa amicizia sulla terra. Un impegno e al tempo stesso una gioia per quei pochi che avranno trovato la forza e il coraggio di provare a conviverci. Buona notte ragazzi.
Parole straordinariamente profonde che condivido nell'anima. Per me poi che sono un muntagnin prestato al mare ancor di più! P.S. Avanzi una mega rep. P.P.S. Puoi sempre contare su prodiere affidabile previa valutazione dell'armatore @Gigi63 :-)
ecco qui come sospettavo qualche giorno fa ora non saprei se ridere o piangere per chi opera nel settore dell’abbigliamento inoltre, già non è chiaro come si “sanifichino” gli ambienti, aspetto di capire come si sanifichino le magliette o le mutande