Beh con i tendalini montati direi che eravate a passeggio Quando ci sono le condizioni limite per mettere le mani di terzarolo quelle sono le condizioni peggiori perché a piena velatura la potenza del piano velico ha a volte il sopravvento sul timone (vedi straorze e strapogge) ed è un attimo finire con le falchette in acqua… Mai messo giubbotto e imbrago solo per lavori con condizioni di mare che lo consigliavano. Il rischio più grosso è di spaccare qualcosa o peggio andare a scogli!
ma no,tutta roba divertente..........far andare davvero forte una barca a vela non e' facile.........tieni conto che in quei due gg c'era un tempo splendido! splidido per prendere il sole......intendo,nn certo per un velista convinto........
In quale delle due edizioni disputate a Valencia? Ero lí anch’io: pensa, potremmo aver perfino frequentato lo stesso bar
anche ieri Zaia nella consueta conferenza stampa ha fatto i complimenti ai veneti per il rispetto delle restrizioni e per il calo dei contagi e dei ricoverati. Ha detto che è presto per parlare di allentare la presa ma che si vede almeno un pò di luce in fondo al tunnel
Una cosa del genere l’ho affrontata nel Quarnaro (Ma con onda molto più formata) in una delle primissime crociere delle mia vita. Fortuna volle che ci fosse in barca con noi uno skipper con diversi giri del mondo alle spalle (voluto dall’armatore, nonostante fossimo tutti discreti uomini di mare, perché la barca era nuova ed era la prima crociera anche per lui): guardavo lui e lo vedevo tranquillo, per cui sapevo di poter confidare nei mezzi e negli uomini.
Al massimo lo scorso anno ho trascorso una giornata in spiaggia a Sottomarina Beach, a Chioggia non ci vado da quasi 30 anni
I due timoni servono a seconda se navighi mure a dritta o mure a sinistra e vuoi stare sopravvento o sottovento: ovviamente sono collegati tra loro
2007 a Luglio. A mangiare la sera andavamo a "La Malquerida" che aveva aperto una terrazza proprio sopra l'ingresso al porto dell'America's Cup e in fianco, sempre all'aperto, c'era una discoteca. Oppure s'andava al Deck, mi pare si chiamasse così, il bar quello all'interno del porto.
Non sono esattamente queste le condizioni di mare ottimali per qualsivoglia velista. Sono talmente estreme che non vivi il mare per ottimizzare le prestazioni ma per contrastare semplicemente la forza della natura e cercare di portare a casa barca e pelle Queste sono le vere condizioni in cui un velista si mette in gioco Quella postata in precedenza trattasi semplicemente di sopravvivenza
in arrivo nuove e più "potenti" misure restrittive per chi proprio non riesce a capire di dover restare in casa anche a Pasqua Anticipazione (Spoiler)