Cosa vuoi, sono tutti radicalscic amanti della diversità ormai da quelle parti ed un cielo così le fa impazzire...
Si si, non mi vergogno a confermarlo. Salgo e scendo da aerei come fossero autobus, ma la barca mi ha sempre provocato angoscia, addirittura il pedalò, nonostante sia un discreto nuotatore. Niente, è e rimarrà un mio limite... Pensa che fino ad un'ora fa avevo le gambe che "facevano giacomo".
Nessuno, figurati. Mero “senso dell’amicizia”, che talvolta ti porta a condividere anche quello che ti piace meno, senza risentimento alcuno, consapevole di essere in compagnia persone stimolanti, propositive e sincere. Comunque, mercoledì mi vendico: lo sfido nel mensile paio di set a tennis (bastano due con lui...). Poiché la sua cintola adiposa attorno la vita lo limita in agilità, ho gioco facile. Anche lui tornerà a casa con le gambe tremolanti, magari con qualche etto in meno, angosciato dalla fatica, ma Amici come prima!
La mia ultima esperienza in barca fu esattamente il 3 luglio del 2007, alla boa di bolina del campo di regata dell'ultimo scontro tra Alinghi e New Zeland a Valencia. Io e il secchio siamo diventati amici inseparabili. Ma va detto che la causa è stata un insieme di fattori, visto che il giorno prima eravamo usciti in mare senza alcun problema, ma se ci metti che la sera prima avevamo cenato alla Mal Querida, con successiva puntata in un locale posto su un terrazzo appena fuori del porto dell'Americas Cup, con inevitabili abbondanti libagioni e approcci alla (ben disposta) fauna locale, sono stato abbandonato dai miei compagni - rientrati al porto per dormire - perchè avevo di meglio da fare, che mi sono dovuto sistemare in un albergo - di cui ignoro ancora nome e ubicazione - con una "guida locale" alle sei del mattino, ho dovuto lasciare l'albergo stesso alle nove per raggiungere i miei compagni in darsena visto che l'uscita era prevista per le dieci e trenta, che avevo ancora in circolo una discreta quantità di alcohol... Finita la regata (quella penalità causata da Alinghi è stata magistrale) allo skipper Carlos ho detto: "Dejàte de inchar las pelotas con esas velas y ponè este puto motor a lo maximo que dà, la concha de la lora"! Sorvolo su quello che è capitato poi...fino al mattino successivo.
Un sacco di tempo che non gioco e ne sono davvero dispiaciuto perché alla fine tutte quelle geometrie assimilate sono andate perse....
Anche io e tanto che non gioco e nemmeno so dove sia stata riposta la mia stecca ... ma se capiti da queste parti due bocce si possono far rotolare
