L'articolo ha sicuramente un fondo di verità, qui puoi vedere i dati di vendita del gruppo FCA https://www.carsitaly.net/
Sarà anche un articolo di parte, ma vedo un immobilismo imbarazzante e pericoloso! Le vendite Alfa Romeo vengono tirate solo dalla Stelvio, e non puoi pretendere di rilanciare un marchio con un solo prodotto; Giulia vende poco a quanto vedo o per lo meno non come se lo aspettavano, Giulietta è da un pezzo vetusta, Mito non viene più prodotta perciò.... Dalla morte di Marchionne mi sono fatto l'idea che non c'è più una guida ben definita nel gruppo FCA....mi auguro di sbagliarmi ma vedo una bella nebbia all'orizzonte!
Va però detto però che i piani industriali vengono predisposti con almeno cinque anni di anticipo (almeno), quindi siamo ancora "in zona Marchionne", direi, una sorta Marchionne's Legacy.
E che i nuovi vertici ci sono da pochi mesi, non è che giri un interruttore ed esce un nuovo modello. Insider dicono che gli investimenti annunciati sono partiti.
nel 2018 l'alfa romeo ha prodotto circa 109.000 vetture; giulia -41% rispetto al 2017 e stelvio -28 %; il problema sono i prezzi( ma questo vale anche per altri marchi) perchè tecnicamente e esteticamente le macchine non hanno nulla da invidiare alle concorrenti; occorre una politica commerciale aggressiva con riduzione dei prezzi, magari semplificando un po' gli equipaggiamenti; una versione a benzina costa di listino quasi 42.000 euro; cui bisogna aggiungere l'ulteriore balzello della vernice; la solita politica di molte case che a me pare ignobile; troppi; con questa pratica la situazione non potrà migliorare; se venisse proposta una versione p.e. da 180 cv senza cambio automatico intorno ai 32-33.000 euro sarebbe un ottimo affare e le vendite risalirebbero; capiranno? mah
Opinione che personalmente non condivido. Sul mercato premium non fai concorrenza sui prezzi (che comunque vanno considerati al netto degli sconti, e non sono così male). Ad oggi il problema più grosso rispetto alle previsioni è la totale mancanza di numeri sul mercato cinese (per via delle politiche protezionistiche nel frattempo nate), e i mercati europei extra-Italia. In Germania comprano solo auto tedesche, in Francia solo auto francesi, in Inghilterra non si fidano dei prodotti italiani.
Io ho amici che lavorano in FCA e parlandoci sono seriamente preoccupato del futuro del marchio.. sia Fiat che Alfa.
Se però abbassi i pezzi rischi di dare un cattivo segnale a investitori e clienti, ponendoti un gradino sotto rispetto a quelli che vuoi sfidare, che di certo non fanno saldi. Il vero problema di Alfa è la mancanza di una storia recente positiva, che scoraggia alcuni potenziali clienti a favore dei soliti noti, con una solida reputazione. Ma questa ci vuole anni di buoni prodotti e di bocconi amari per ricrearla. Ora come ora per me Alfa ha bisogno di una gamma più articolata che generi profitti, ma al contempo deve ponderare bene le sue mosse perchè ha un budget ristretto.
salute a tutti, ricordo quando anni fa si parlava del caso Alfa romeo e della sua situazione di vendite; le considerazioni erano simili; indipendentemente dai mercati e dalle situazioni ( ad ogni modo le riduzioni, anzi il crollo di vendite ci sono stati anche in italia e in europa, ), il management ha per compito istituzionale di analizzare le condizioni del mercato e trovare delle possibili soluzioni ; allora vediamo: -riduzioni di prezzi no( ma vediamo la pubblicità di 10.000 euro di sconto per le partite IVA); certamente le macchine non sono regalate in quei casi, quindi ci sarebbero dei margini; -versioni più semplici, no; ma allora cosa si dovrebbe fare? lasciare che la situazione diventi come quella di anni fa? da quello che si legge sembrerebbe che la soluzione sia di lasciare tutto inalterato, sperando in qualcosa....ma cosa? non c'è da inventarsi nulla, bisogna agire; estensione verso il basso della gamma( ma non con la fregnaccia del motore 1.3, magari con un motore aspirato per andare in controtendenza) e riduzione dei prezzi; il cliente deve sentirsi attratto già dal prezzo di listino; meglio un prezzo di partenza basso con poco, o niente, sconto che uno alto con forti sconti; questo sì che depone male; un modello che vende il 60% del preventivato( o di quanto venduto precedentemente) produce perdite e queste non possono essere sostenute a lungo; estrema ratio, la vendita del marchio
aggiungo, bisogna fare qualcosa di diverso da quello che fanno gli altri marchi; immaginate la pubblicità; da noi i prezzi sono autentici , non artificialmente gonfiate per fingere poi degli sconti; oppure le vernici normali ( in buon numero) non sono a pagamento; le macchine hanno quello che serve, niente fronzoli; per gli appassionati: la guida di un tempo, motore ad alto numero di giri etc etc
Questa è una cosa molto intelligente. Parlando con amici e colleghi, ho percepito che hanno l'impressione che costino molto più del reale
Il problema è che il mercato è imprevedibile, puoi fare dei piani pluriennali ma se tutto ti gira contro puoi farci ben poco. E Alfa al momento non ha le risorse per fare tutto quello che andrebbe fatto, e deve ponderare per bene ogni euro speso. Mi parli di aspirato, ma quanti davvero poi lo acquisterebbero? Si rischia di spendere milioni per sviluppare un prodotto che genera perdite abnormi. E se Bmw, dall'alto della sua solidità può anche provarci, Fca assolutamente no. Ma si torna al discorso sopra, come un'auto è percepita, e Alfa paga anni di scelte errate. Se tutti dicono che è a livello delle tedesche, perchè farla pagare molto meno? Per assurdo Bmw/Audi potrebbe fare un cesso di auto ma pieno di lucine e schermi e venderlo a 100.000€ e ci sarebbe la fila. La stessa identica auto con il marchio Alfa sarebbe snobbata e considerata cara.
La BMW X2, ovvero una utilitaria (meccanicamente) venduta al prezzo di berline di classe superiore, è la dimostrazione che non è il prezzo la leva da usare nel mercato Premium.
FCA chiude il 2018 negli Stati Uniti con +9% grazie a Jeep, Ram e Alfa Romeo Fiat Chrysler Automobiles (FCA) è uscito vincitore dalla sfida commerciale del 2018 negli Stati Uniti posizionandosi al quarto posto dietro a General Motors, Ford e Toyota con 2.235.204 veicoli immatricolati. Tuttavia, è stata una delle Big Three di Detroit ad ottenere un incremento del 9%. GM, che si è piazzata prima negli Stati Uniti con 2.954.037 unità consegnate lo scorso anno, ha ottenuto un calo dell’1,6% mentre Ford si è posizionata al secondo posto con 2.497.318 veicoli venduti e con una perdita ancor più evidente (-3,5%). Toyota con la sua divisione Lexus ha visto un calo complessivo dello 0,8%, piazzandosi in terza posizione. FCA: il gruppo di Mike Manley ottiene un incremento di vendite negli USA Jeep e Ram sono stati i brand che hanno permesso a FCA di ottenere questo successo negli States, anche se un po’ di merito va anche ad Alfa Romeo. In particolare, Jeep è riuscita a vendere in tutto l’arco dello scorso anno negli USA 973.227 veicoli, registrando un incremento del +17%. La Jeep Wrangler si è posizionata in testa con +16% mentre la Cherokee ha aumentato del 41% le sue immatricolazioni. Anche Ram ha registrato +7% grazie ai suoi pick-up. Per quanto riguarda Alfa Romeo, il marchio automobilistico di Arese ha venduto negli Stati Uniti in tutto il 2018 12.043 Stelvio (+343%) e 11.519 Giulia (+29%). Dietro a General Motors, Ford, Toyota e FCA si sono piazzate Honda (-2,2%), Nissan (-6,2%), Subaru (+5%), Hyundai (-1%), Kia (stabile) e Volkswagen (+4,2%). https://www.clubalfa.it/52937-fca-vendite-2018-stati-uniti
salute a tutti, argomentazioni in parte condivisibili ma allora la situazione è normale? se questo è il caso basta aspettare che passi il momento negativo. però ci si può domandare per quale ragione le cose dovrebbero cambiare in assenza di strategie commerciali diverse; riassumiamo: - i prezzi non si "possono" ridurre ufficialmente; - le versioni attuali coprono il settore di mercato premium; ma le vendite languono; e quindi?
no, non mi sono spiegato. almeno le persone con cui ho chiacchierato, senza neanche andare a fare un preventivo, pensano (evidentemente guardando il listino) che Giulia e Stelvio costino molto più di quanto realmente si spenda andando a trattare. evidentemente, quindi, il listino spaventa.
Per me la vera domanda da porsi è: perchè le vendite languono? Una volta risposto a questa domanda è tutto più facile, ma le vere risposte le hanno i capi. Al momento Alfa è in un limbo, finchè non ci sarà una gamma più articolata, al momento è impossibile esprimere giudizi.
Per me serve creare anche e soprattutto una valida concorrente da porre sul mercato del segmento "C" per sbaragliare dove BMW con la nuova serie 1 potrà lasciare un posto vacante....
la politica commerciale dovrebbe "anticipare" in qualche modo il mercato ed indirizzarlo; come detto sopra immagino una pubblicità nella quale si dica tra l'altro: -i nostri prezzi sono reali e sono uguali per tutti; finita la presa in giro degli sconti; l'impatto sarebbe forte e spingerebbe, a mio avviso, la clientela a verificare attirandola negli autosaloni; se poi la situazione presenta delle criticità a maggior ragione bisogna reagire: altra questione da me evocata la presenza in gamma di una motorizzazione in controtendenza; un motore aspirato richiederebbe pochi o nessun investimento, essendo quello turbo progettato per sopportare sollecitazioni derivanti da potenze ben maggiori; risparmio dei costi, maggiore semplicità e minore peso; una versione da 160-170 cv con cambio manuale peserebbe circa 50 kg in meno e potrebbe portare ad una riduzione di forse 6-7000 euro ; con un listino autentico grosso modo di poco superiore ai 30.000 euro( considerando la riduzione dei costi di produzione e l'assenza degli sconti) andrebbe a ruba il risparmio potrebbe venire anche da altri elementi( esempio albero di trasmissione in acciaio invece che in fibra di carbonio; coraggio, alfa romeo; il marchio è rimasto forse il solo in questa categoria ad offrire certe caratteristiche di guida; occorre un piccolo sforzo per potere recuperare saluti
Bisogna tirare fuori una strategia lungimirante per il mercato Cinese che da solo di può assorbire il 40% della produzione (ma devi produrre li), allargare la gamma e continuare a sviluppare nuovi prodotti. Poi bisogna sviluppare una versione ibrida, sulla quale non credo ma che il mercato sta dimostrando di gradire, e continuare a curare il prodotto. In Italia più spazio di così non puoi prenderne (Giulia vende già più di tutte le sue concorrenti in versione berlina, come Stelvio vende di più di tutte le sue concorrenti). Infine, se i conti dimostreranno che non ci hanno guadagnato, venderanno il marchio o andranno a fare specchietti per allodole come fanno tanti concorrenti, se è quello che vuole il mercato. Non ne farei un dramma, da appassionati di meccanica intanto ringraziamo che esista e baciamoci i gomiti ogni volta che la guidiamo.
