Alla fine i 780 euro del reddito diventeranno 200 euro e quota 100 avrà talmente tanti paletti che la gente non proverà nemmeno a far domanda... E il 2019 non sarà un anno fortunato per la congiuntura macroeconomica . Già con una buona manovra sarebbe stato un gran risultato, figuriamoci con sta manovra fantoccio... In Cina con 18 miliardi ci hanno costruito un ponte che ha dato lavoro complessivamente a 14000 persone... Qua non succederà mai siamo una nazioncina.
Poi vorrei dire una cosa su usa-Cina... Trump finora ha governato bene ma se si crede che l'america sia in grado di sbaragliare insieme il petrolio arabo, la Russia e la Cina si sbaglia di grosso....se si inca**a la cina li sotterra altroché .Con l'Europa lo potrà anche fare ma con la Cina e Russia insieme no. Credo che gli usa pagheranno a caro prezzo tra pochi anni la tracotanza dimostrata nei confronti degli altri paesi. E io che ero un filo americano....
Vero però faccio un esempio. L'Italia è vero non è dotata di grandi giacimenti però il gas ce l'ha! E lo avrebbe per minimo altri 15 anni agli attuali livelli di consumo senza contare le riserve probabili non ancora perforate. Il vero problema è che in Italia per ottenere una concessione ci vogliono minimo 7/8 anni!!!! Quando in Norvegia bastano 12 mesi anche se hanno più tasse. E spesso quei 7/8 anni diventano decenni a causa dei conflitti politici e sociali rispetto a queste opere che SERVONO al paese. Avremmo assicurati 15 anni di consumo di gas, col nostro gas a costo zero. Solo che qua ci sono proteste e non si dà il permesso. Figurati volevano bloccare una pipeline pensa cosa avrebbero combinato per un impianto offshore.
E di questo purtroppo i tg non parlano. Ormai siamo diventato un paese di ambientalisti. Gli ambientalisti non vogliono lo sviluppo e siamo questi oramai... Non si fa altro che parlare di clima di violenza sulle donne ma non si parla del fatto che l'america cresce il quadruplo nostro (chissà perché forse perché dalla progettazione all'esecuzione passano al massimo mesi) e dei suicidi Forse perché parlare dei suicidi è contro la religione. Ma vi garantisco che sono più questi i morti che tutti gli altri.
Ambientalisti che a casa loro non riescono neanche a buttare la plastica nella plastica e la carta nella carta
ieri tante belle parole sulla difesa delle donne....mentre solo l'anno scorso le "governanti femministe" svedesi sfilavano in perfetta sottomissione davanti ad un uomo. ma la cosa veramente triste, è che sono proprio le femministe, tutte sinistrine ovviamente, ad essere le prime a sottomettersi alle usanze discriminatorie dell'islam, non rendosi conto del messaggio che mandano alle VERE attuali femministe, ossie tutte quelle Donne (con la D maiuscola) che rischiano violenza e la vita stessa per cercare di scardinare queste prevaricazioni. Questa foto, come altre di altre occasioni simili, sono una vergogna e un oltraggio verso tutte le donne oppresse nel mondo. E alla solita scusa di doversi adattare agli usi e alle tradizioni locali, rispondo come ha risposto anche il giornalista da cui ho tratto la foto: se avessero visitato il Sudafrica ai tempi dell'apartheid, avrebbero rispettato anche questa "tradizione"? Ne dubito, come del resto le femministrine non sono mai state particolarmente attente a rispettare la sensibilità dei Cattolici (vedi le recenti manifestazioni in piazza San Pietro , ben oltre il limite dell'offesa, altro che semplice mancato rispetto). Il Sudafrica è stato culturalmente isolato e sportivamente boicottato per anni, perchè discriminava bianchi e neri.... La discriminazione dell'islam, e dell'Iran in particolare, invece, viene accettata e persino condivisa anche oltre le richieste. Così, oggi, il velo viene imposto a tutte le donne, anche straniere e indipendentemente dalla loro religione....ma l'importante è non "offendere" certe tradizioni...altri si, invece si può
se si parte dal presupposto che un velo è una forma di sottomissione, ti dico subito che non condivido
Henri-Frederic Amiel, filosofo svizzero, nel 1871 scrisse sul proprio Diario Intimo, reso pubblico dalla sua amante ed erede dopo la sua morte avvenuta nel 1881, la seguente frase: Le masse saranno sempre al di sotto della media. La maggiore età si abbasserà, la barriera del sesso cadrà e la democrazia arriverà all'assurdo rimettendo la decisione intorno alle cose più grandi ai più incapaci. Sarà la punizione del suo principio astratto dell'Uguaglianza, che dispensa l'ignorante di istruirsi, l'imbecille di giudicarsi, il bambino di essere uomo e il delinquente di correggersi. Il diritto pubblico fondato sull'uguaglianza andrà in pezzi a causa delle sue conseguenze. Perchè non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito, di esperienza, cioè la fatica individuale: culminerà nel trionfo della feccia e dell'appiattimento. L'adorazione delle apparenze si paga. Henri-Frèdèric Amiel Frammenti di diario intimo 12 giugno 1871 Ebbene, aveva previsto in tutto e per tutto ciò che sarebbe accaduto a partire quasi cento anni più tardi, quel sessantotto che come la storia ha fin qui dimostrato, da una potenziale opportunità di crescita sociale e civile si è via via trasformata in una stringente vittoria della stupidità generalizzata.
Perché? Allora diciamo che conosco abbastanza bene il mondo arabo (e con i dovuti limiti bofonchio anche qualche parola nella loro lingua ) Nei paesi più moderati e nelle famiglie “normali” il velo non è imposto ma è la donna stessa a scegliere di volerlo portare per rispetto al proprio marito. Però non mancano casi in cui, purtroppo, sia un vero e proprio obbligo ( parliamo di velo in tutte le sue declinazioni). In questi casi io la vedo come una sottomissione della donna e una privazione del suo voler essere libera di mostrarsi.
Non so se sia richiesto dall'islam o no, in realtà non mi interessa nemmeno. Il problema è che in alcuni paesi, come l'iran, è un obbligo che si aggiunge a tante altre prevaricazioni della donna. Che poi alcune donne ci si adattino volontariamente, quello perdonami ma è una grande fesseria: all'epoca dei movimenti (veri) femministi di fine 1800, primi 1900, molte opposizioni venivano dalle stesse donne, per le quali la tradizione (di sottomissione) valeva più dei loro diritti mai avuti. Esistevano anche nel mondo cristiano, cattolico soprattutto, ma sono state debellate grazie alla ferma volontà di distinzione tra religione e stato. Alcune sono rimaste come tradizione, altre sono sparite comunque del tutto (es. il chierichetto oggi anche le bambine possono farlo). Queste dell'islam, invece, non solo sono tutt'ora ben solide, ma addirittura vengono adottate persino da non appartenenti a quella religione e soprattutto proprio da quelle figure che si riempiono la bocca di belle parole, incuranti del messaggio che trasmettono. Ed è questo l'aspetto più deleterio e pericoloso. Perchè il messaggio è "vedete, anche noi che abbiamo lottato per decenni per la donna, riconosciamo queste tradizioni come valide e degne di rispetto". Ora, non dico di adottare le stesse azioni di disprezzo usate contro la chiesa cattolica (perchè sono e rimango schifato d aquesto modo di manifestare), ma almeno un semplice rifiuto. Quello si.
Secondo me ci si deve adattare al luogo in cui si va sempre che si tratti di usanze che riteniamo ragionevoli. Avrei disprezzato la cosa se lo avessero accolto a casa loro con il velo... li erano a casa sua e il velo non è sottomissione ma solo rispetto. Ritengo siamo due cose molto diverse.
hai detto bene, bisogna distinguere. mia nonna si è messa un fazzoletto in testa per 90 anni. ma prova a dirle che è sottomessa, sono convinto che tra 100 anni dirà pure agli angeli del paradiso dove stare e cosa dire
Tutti noi abbiamo quell'amico o quell'amica che non accetta che in casa si indossino le scarpe. Cosa fate? Vi impuntate e tenete comunque su le scarpe oppure, per rispetto, ve le togliete? Magari quando la/lo andiamo a trovare giusto cerchiamo di non mettere quelle calze col buco...
c'è solo una "piccola" differenza: il nostro amico non ci IMPONE di togliere le scarpe, non impone di farle togliere solo a sua moglie e sua figlia, non impone di farle togliere solo alle donne che entrano in casa sua. Se vado in Giappone, c'è usanza di fare l'inchino e lo faccio pure io, ma vale per tutti: uomini, donne, bianchi e neri. Accettare di indossare il velo in un paese musulmano non significa solo "rispettare" un'usanza, ma avvallare un atto discriminatorio, perchè questo velo lo devono indossare solo le donne. Posso accettarlo se vado, volontariamente, a visitare una moschea: allora metto velo, tolgo scarpe o tutto quello che è richiesto per entrare in quel posto. Ma un incontro politico non può soggiacere alle violenze di una religione o tradizione che sia. E questo non è rispetto, è sottomissione. Volontaria o meno, inconscia o deliberata, cambia poco. Anche mia nonna portava il velo, detestava l'uso del costume da bagno e secondo lei le donne non avrebbero dovuto avere il diritto al voto....e ovviamente per lei rinunciare a queste cose non era una sottomossione, era il ruolo naturale della donna....e quindi? Togliamo il voto alle donne solo perchè chi era vissuto in queste condizioni lo reputava normale? E, che è in realtà il nocciolo del mio post originale, mentre contemporaneamente ci si straccia le vesti in piazza al pensiero delle donne maltrattate in casa?
rispetto il tuo pensiero ma ragiono anche sul fatto che quelle donne portano il velo perchè la loro cultura, tradizione, mettici anche la religione se vuoi (anche se io credo che la religione sia relativa visto che ci sono paesi arabi in cui l'obbligo non c'è) lo prevede. e quelle donne non si sentirebbero a loro agio senza, non perchè lo vedrebbero come una infamia per la religione ma perchè semplicemente lo vedono come un obbligo civile, esattamente come noi ci mettiamo i pantaloni per andare in ufficio e non i pantaloncini. anche oltre il nostro volere, le società prevedono degli "obblighi". se non li vogliamo chiamare obblighi, chiamiamoli registri di comportamento, usi..
Quindi stai dicendo che alle signore politiche il velo é stato imposto e non è stata una loro libera scelta per “rispettare” il loro interlocutore? Per me vale la regola che quando sei ospite in un paese estero ti adegui agli usi e costumi o ti stai a casa tua... il resto sono solo discussioni filosofiche. La stessa regola la applico quando qualcuno viene qui in Italia... rispetti le ns regole e i ns costumi oppure puoi stare a casa tua.
ma tu (noi) lo vedi con gli occhi dell'occidentale. non è mica detto che se una donna araba non se ne lamenta, è perchè c'è sottomissione inconscia o involontaria.
Ripeto: se ci fosse ancora uno stato come il sudafrica, i politici che lo visitassero dovrebbero, per "rispetto", assoggettarsi alle discriminazioni razziali? qualcuna non si lamenta, altre invece ne farebbero a meno ma non possono, e altre stanno lottando per toglierlo...ma non tanto il velo, non è quello il problema, è quello che rappresenta: è uno delle tante manifestazioni della sottomissione della donna all'uomo in quei paesi. Sottostare a questa usanza per convenienza politica ma peggio ancora se per rispetto, equivale a sostenerne le basi culturali di sottomissione della donna. Evidentemente, come molti hanno già fatto notare, le donne musulmane valgono oggettivamente di meno delle altre....se ne faranno una ragione
