La Vecchia Signora...

Condivido, alla fine uscire con un pareggio dal San Paolo è servito più a noi che a loro, ma per i tifosi non è stata una gran serata.

 

Comunque sia, il Napoli è squadra veloce, che gioca rapida con palla a terra, cioè quanto di più simile (facciamo pure le giuste proporzioni, ma è così) al gioco del Barcellona: i tre davanti rapidi e precisi, le triangolazioni al limite dell'area col dai e vai (il gol di Hamsik), i tagli sul secondo palo sono grosso modo le caratteristiche che troveremo anche con gli spagnoli, quindi la doppia sfida in questo momento è quanto di più utile ci possa essere, per cominciare a ragionare in vista del big match in Champions.

 

Non ricordo se l'avevo già scritto, ma Canale 5 trasmetterà in chiaro la partita di andata dei quarti di Champions tra Juventus e Barcellona.

Si sono arresi, finalmente, preferendo incassare in pubblicità (200mila euro per uno spot da 30 secondi) anzichè sperare in abbonamenti - che gli juventini non hanno fatto - e nella vendita del ticket da 48 euro per vedere quarti, semifinali, finale.

Pubblitalia starebbe già quotando - per le aziende - anche la partita di ritorno, ma non c'è ancora l'ufficialità da parte di Mediaset.

 

E intanto in Antimafia...

Pecoraro: "Agnelli deferito perchè era consapevole della vendita dei biglietti"

Commissione: "Questa consapevolezza non emerge nel procedimento penale"

Commissione: "Non ci sono intercettazioni su Agnelli. Si o no?" Pecoraro: " Non ne ho lette"

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Pecoraro parla di "convinzioni"... e le prove? "sono indizi" "E' una sensazione, non lo posso escludere"

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Commissione: "Nei suoi appunti scrive che non ci sono intercettazioni su Agnelli"

Bindi: La consapevolezza non è nostro compito e la procura lo ha esclusa. Quali sono gli elementi per il deferimento?

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Bindi: a noi basta sapere che che in Italia le mafie arrivano perfino alla Juventus!

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Commissione: Per Lei malavitosi uguale a criminalità organizzata?

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Ma non la sconvolge sapere che Grancini non ha ricevuto la condanna a otto anni di daspo?

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Non si può dare la responsabilità al giudice di non aver dato la daspo, la si può dare ad Agnelli?

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Quando quella sera lei intervenne con Genny la carogna era cosa ordinaria? Lei interpreta, ma la magistratura non ci sono chiamate in causa di nessuno della Juventus

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Pecoraro: non ho mai affiancato il presidente Agnelli alla 'ndrangheta

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Commissione: guardi che è così

Pecoraro: Viene offesa la mia carriera professionale!

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Gli leggono il deferimento di Agnelli dove indica "criminalità organizzata"

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LA Bindi pontifica su criminalità e mafia, ttu i delinquenti sono potenzialmente mafiosi

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Bindi, ridendo: oggi hanno arrestato in Spagna un allenatore 'ndranghetista, quindi il fenomeno esiste

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ciao ciao

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La telefonata che non si trovava in realtà non era una telefonata di o con Agnelli e nemmeno tra D'Angelo e Calvo, non era nemmeno una telefonata MA LE CONSIDERAZIONI DEI PM!

 

Pecoraro sulla telefonata misteriosa: "E' un'interpretazione che è stata data. Noi le abbiamo dato una certa interpretazione, perche da quella frase sembrava che ci fosse una certa confidenza tra Agnellie Dominello. Ma probabilmente era del PM quella frase, anzi da una lettura migliore la attribuisco al pubblico ministero".

Aiuto...

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Non ho mai accostato il presidente Agnelli alla 'ndrangheta!" "Lei offende la mia carriera e la mia professionalità!"

Testo del deferimento:

per la violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità e dell'obbligo di osservanza delle norme e degli atti federali, perché, nel periodo che va dalla stagione sportiva 2011-12 a quantomeno tutta la stagione sportiva 2015-16, con il dichiarato intento di mantenere l'ordine pubblico nei settori dello stadio occupati dai tifosi "ultras" al fine di evitare alla Società da lui presieduta pesanti e ricorrenti ammende e/o sanzioni di natura sportiva, non impediva a tesserati, dirigenti e dipendenti della Juventus di intrattenere rapporti costanti e duraturi con i cosiddetti "gruppi ultras", anche per il tramite e con il contributo fattivo di esponenti della malavita organizzata, autorizzando la fornitura agli stessi di dotazioni di biglietti e abbonamenti in numero superiore al consentito, anche a credito e senza previa presentazione dei documenti di identità dei presunti titolari, così violando disposizioni di norme di pubblica sicurezza sulla cessione dei tagliandi per assistere a manifestazioni sportive e favorendo, consapevolmente, il fenomeno del bagarinaggio». La Procura contesta ad Agnelli di aver «partecipato personalmente, inoltre, in alcune occasioni, a incontri con esponenti della malavita organizzata e della tifoseria "ultras", assecondando, in occasione della gara Juventus-Torino del 23 febbraio 2014, l'introduzione all'interno dell'impianto sportivo, ad opera dell'addetto alla sicurezza della Società D'Angelo, di materiale pirotecnico vietato e di striscioni rappresentanti contenuti non consentiti al fine di compiacere e acquisire la benevolenza dei tifosi "ultras". Insieme al presidente della Juventus, sono stati deferiti Francesco Calvo, all'epoca dei fatti tesserato quale Dirigente Direttore Commerciale del club, Alessandro Nicola D'Angelo, all'epoca dei fatti dipendente addetto alla sicurezza (Security Manager) e Stefano Merulla, all'epoca dipendente responsabile del ticket office della Juventus. Ai tre viene contestato il fatto di aver intrattenuto rapporti con i gruppi ultras «e con il contributo fattivo di esponenti della malavita organizzata»

 

Per fare il punto (e il sunto) della situazione, partiamo dall'audizione in Commissione Antimafia dell'avvocato Chiappero, a cui la Bindi dice che esiste un'intercettazione nella quale il presidente Agnelli afferma di conoscere la situazione di Dominello, imputato per associazione mafiosa. L'avvocato chiede lumi sull'intercettazione, perchè negli atti in suo possesso questa telefonata non c'è. Alcuni membri della Commissione dichiarano che nemmeno a loro risulta esserci e che avrebbero chiesto alla Procura di Torino di controllare se tra le mille cose, si fossero dimenticati di mandarla alla Commissione.

Precedentemente la Procura Federale Sportiva deferiva Andrea Agnelli per "aver partecipato personalmente e in alcune occasioni, a incontri con esponenti della malavita organizzata", anche se quegli incontri, qualora si fossero davvero tenuti, si sono svolti prima dell'arresto di uno dei Dominello. L'accostamento Agnelli-'ndrangheta è automatico e su tutti i giornali. L'avvocato Chiappero dice che sostanzialmente la Juventus può aver sbagliato a vendere più di quattro biglietti per persona superando il limite imposto dalla legge, ma che aver indicato i rapporti con la malavita organizzata impedirà ogni tipo di accordo con la Procura Federale, si andrà avanti nella difesa da questa infamante accusa.

Emerge che di quella intercettazione citata dalla Bindi ("Guardi avvocato, non può sostenere che Agnelli non avesse rapporti con Dominello, c'è l'intercettazione che lo dimostra) non c'è traccia, si tratta in realtà di una dichiarazione riportata dal Procuratore Federale Sportivo Pecoraro durante la sua deposizione secretata di inizio marzo di fronte alla Commissione stessa. L'avvocato della Juventus chiede venga desecretata tale audizione, per stabilire a cosa si faccia riferimento.

Nel frattempo, su alcuni giornali, viene fuori il contenuto della presunta telefonata, anche se - si legge - la telefonata non è più attribuibile ad Andrea Agnelli come sostenuto da Pecoraro ma tra due dirigenti (D'Angelo e Calvo) della Juventus. Peraltro la telefonata avviente dopo l'arresto di Dominello, nel luglio 2016, quindi farebbe riferimento a fatti di cronaca, non a conoscenza diretta dei fatti.

Il Procuratore Federale Pecoraro viene nuovamente invitato a deporre in Commissione e sebbene nel suo atto di deferimento ai danni di Agnelli citi testualmente rapporti di Agnelli con la criminalità organizzata, sostiene che lui MAI e poi MAI ha messo in relazione Agnelli con la 'ndrangheta, sentendo offesa la sua carriera e la sua professionalità, con questa illazione (ma la motivazione del deferimento l'ha letto? ndr). Ma la vera questione sulla quale la Commissione vuole fare luce è la famosa telefonata che lui, a marzo, aveva attribuito ad Agnelli, poi a Calvo. A domanda: "A lei risultano telefonate di Agnelli si o no?" la risposta laconica è "Non ne ho lette nelle intercettazioni."

Proseguendo, finalmente la chicca:" L'intercettazione di cui si è parlato l'altra volta (sempre la stessa, quella inizialmente attribuita tra Agnelli e D'Angelo, poi tra Calvo e D'Angelo), sulla quale sono state dette tante cose è un'interpretazione data da noi. Noi abbiamo dato una certa interpretazione, perchè da quella frase sembrava ci fosse confidenza fra Agnelli e Dominello, ma probabilmente era del PM quella frase. Anzi, da una lettura migliore la attribuisco al Pubblico Ministero."

A casa a calci in culo!

 

Ah, dimenticavo la perla della Bindi, che interviene proprio mentre il senatore Manfredi sta torchiando Pecoraro, probabilmente per porre fine al fastidioso rumore delle unghie che strisciano sugli specchi: "A noi basta sapere che che in Italia le mafie arrivano perfino alla Juventus!"

Ma di che cosa parla???? Allucinante.

 

Comincerei a ribaltare qualche vivo, intanto.

 

Le parole di Hoguaìn dopo il gol, rivolte alle tribuna autorità: "Eso fuè tu culpa" (questo è colpa tua).

Mi chiedo cosa gli ha fatto di male Marotta...