Ho guidato la Porsche GT3 RS 991

Come sapete non ho mai amato i maggioloni sportivi con il motore dalla parte sbagliata, alcuni obietteranno che le ho sempre giudicate senza guidarle e non è vero neo ho guidate tante nei vari anni da una 930 Turbo Cabrio a 4 rapporti fino alla 997 TurboS MKII e sono stato su tante GT3 dalle 996 alle 991.

Il salto tecnico fatto dalle 991 IMHO è notevole, saranno le 4 ruote sterzanti; saranno i supporti motore attivi o l'arretramento del motore, sta di fatto che la prova mi ha fatto ricredere su molti miei dogmi.

L'occasione è arrivata qualche giorno fa su un autodromo nostrano, prima di arrivare al box, non avevo voglia di guidarla, ero rilassato e curioso ma appena si sono aperte le porte e l'ho vista affianco ad altre supercar di notevole spessore è stato come vedere ad un ballo la principessa in mezzo agli altri ospiti...oddio c'era anche il Re ma questo è un altro discorso.

Anch'io sono sempre stato sensibile al fascino della 911, poi reiettavo le sensazioni visive pensando alle deficienze tecniche.

Innanzitutto è perfettamente proporzionata nelle sue sproporzioni, è lunga ma con quegli enormi parafanghi posteriori sembra compatta; qui non ci sono le sproporzioni delle macchine a motore centrale che sembrano avere il muso corto, l'abitacolo proiettato verso il cofano anteriore e quella lunga coda che contiene motore e cambio; qui il il muso è lungo e ben proporzionato, alto per ospitare nei parafanghi anteriori le enormi ruote da 20 (davanti adotta le stesse misure della M5), ci si siede praticamente sulle ruote posteriori e tutte le feritoie e sfoghi d'aria, su questa versione in carbonio anzichè nella volgare plastica, partecipano a dare una netta percezione racing.

Apro la portiera e vengo invitato dal proprietario a guidarla, il vedere quell'interno racing in dressed ruffiano con i sedili rivestiti in alcantara e tessuto in lana a quadrettoni e l'aver sentito l'invito a provarla mi hanno scatenato l'adrenalina, una sorta di sensazione di panico, combattuto tra il rifiuto e l'assoluta, irrefrenabile voglia di guidarla.

Il posto guida è a dir poco fantastico, il sedile in carbonio ti accoglie e ti ancora, come a dirti: adesso sei qui e comando io; tutto è al posto giusto compresa la chiave di accensione posta a sx del volante richiama la storia delle corse automobilistiche, dove l'accensione veniva posta a sx per poter essere accessibile ai meccanici o peggio ai soccorritori in caso di incidente.

Volante al posto giusto, corono molto più sottile delle M e diametro piccolo, completamente rivestito in alcantara; strumentazione perfettamente leggibile con il grande contagiri al centro, tutto è pensato per rendere facile la vita a chi la guida o forse è meglio dire a chi la pilota.

Accendo il motore, che sembra sempre faticare al risveglio, dopo un attimo il rombo prodotto dallo scarico CUP in titanio irrompe nel silenzioso box, cupo sommesso, quasi sornione si anima improvvisamente appena si eccita con il piede l'acceleratore, è arrivato il momento di guidare e nonostante sia conscio di essere protetto dalla full-kasko ho quasi un timore reverenziale verso la macchina che ho sempre denigrato ma della quale ne ho sempre riconosciuto il valore.

Affianco a me si siede il proprietario, diciamo che io e lui ci siamo conosciuti con il piede sbagliato, in una Rjieka di tanti anni fa mentre guidavo Blacky, da allora la mia guida grazie agli amici di sempre, Ice71 in primis, è cambiata tanto ma la percezione che ha lui non è cambiata, anzi sono quasi rimasto sorpreso dalla sua proposta, quasi lusingato, poi ho capito che forse l'aveva fatto solo perchè l'aveva fatta provare a degli amici comuni e gli sembrava brutto non chiedermelo, forse speranzoso nel mio rifiuto.

Il tracciato l'ho percorso tante volte ma senza mai ricordarlo, così ho chiesto di poter accendere il navigatore per ricordare alcuni passaggi.

Il tempo di far salire tutte le temperature e gustare l'assetto mai troppo rigido ed il connubio cambio-motore che fanno di tutto per rendere civile un'auto targata completamente incivile ed inurbana.

Poi quello sterzo che ti fa sentire qualsiasi cosa le ruote calpestino o attraversino, di una precisione millimetrica forse lo strumento che ti impressiona più di tutti, poi finalmente il via libera, con i controlli staccati e le impostazioni racing attive.

Apro il gas in I, le ruote non accennano minimamente a pattinare e la progressione si fa micidiale accompagnata dal fragore dello scarico a valvole aperte, ricordate il sound del sei flat Porsche? Ecco immaginate di avere un impianto hi-end dietro alle spalle che enfatizza le frequenze più emozionanti, ecco il sound della GT3 RS con lo scarico CUP è a dir poco strepitoso.

Il motore ha una gran schiena per essere un aspirato, più corposo del 3.8 della GT3 ma con meno allungo e dove mi aspettavo un finale rabbioso, si avverte nettamente il calo sopra gli 8300g/m, forse una mappa che aggiusta carburazione ed incroci dei cammes potrebbe supplire ad una carburazione che deve rispettare le attuali normative antiinquinamento.

I,II,III,IV, la spinta in piena accelerazione è fantastica accompagnata da un sussulto dato dall'incrocio delle frizioni ad ogni cambio marcia, tra i 5000 e gli 8300g/m la macchina fa tanta strada e la velocità cresce rapidamente tanto da far sembrare più potente il motore dei 500 dichiarati.

Il tratto iniziale prevede una serie di curve a gomito, l'ideale per il motore a sbalzo e qui la GT3 è a dir poco chirurgica, restituisce un feeling assurdo, tanto da farmi prendere la mano fino a portarla al limite con enorme godimento per me e enorme terrore per il mio passeggero.

Staccata violenta, inserimento con tanto freno, pochissimo sterzo e velocità assurda al limite della mia percezione di curva a vita persa, lei sta sempre, corregge con il retrotreno, forse con appena un effetto di doppio tempo, probabilmente dovuto all'adeguamento degli angoli del retrotreno sterzante, la GT3 RS gira sempre qualsiasi sia la velocità con la quale la portate dentro la curva, lei gira; poi apri lo sterzo con la macchina ancora in leggero derapage e giù tutto gas in I, il posteriore si acquatta, prosegue con una leggera deriva che aiuta a chiudere la curva e ti spara fuori come una fionda, tanto da essere spesso io in ritardo con la cambiata, ed a far toccare il limitatore di giri.

Poi il tratto si fa più veloce con dei destra sinistra in salita, lo sterzo è impressionate sembra uno strumento che dalle ruote arriva direttamente alle sinapsi, tu chiedi e lui esegue con una rapidità impressionante forse è l'elemento più rischioso della GT3, se non sei abituato e lo usi con troppa disinvoltura, puoi mettere in crisi il retrotreno e questa percezione si ha sempre più netta più si acquista velocità.

Una vera e propria arma, gli ingegneri Porsche hanno fatto un lavoro eccezionale per tenere ancorato quel retrotreno e solo l'imperizia di chi guida può portare a confrontarsi con gli effetti legati alle leggi della fisica, più vai forte e più diventa specialistica.

Bella, fantastica da guidare, ti restituisce un feeling difficilmente descrivibile ed in poche curve mi sono ritrovato a guidare io e la GT3, come se non ci fosse una strada, come se non ci fosse un passeggero e solo le urla di quest'ultimo mi hanno riportato alla ragione.

Adesso vi chiederete se comprerò mai una GT3 RS, no tranquilli, non me la posso ancora permettere.

 

Non confermo e non smentisco
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Grazie Roger

 

Ti ho pensato quando ho scritto questa recensione e speravo che la leggessi, il non potermela permettere era più riferito al fatto che la figlia continua a viaggiare con me e mia moglie e come tu sai la macchina che uso in pista è anche quella che uso tutti i giorni e non riesco a discernere i due utilizzi.
Spero di non deluderti ma se oggi dovessi prendere una due posti probabilmente prenderei la Z06 con pacchetto Z07 e cambio a otto rapporti automatico

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Grazie Giacomo, i tuoi complimenti sono sempre particolarmente apprezzati, senza nulla togliere agli altri utenti.

 

Ahia Gabo, la C7 Z06 con Z07 package ha il compressore volumetrico

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