Io ero indecissimo tra la cooper s e la giulietta. Alla fine ho optato per la mini, ma l'indecisione era forte.
Ecco qui i nuovi specchietti in carbonio montati settimana scorsa.........a breve arrivano anche i distanziali....... Poi a Gennaio altre piccole novità....... Che ne dite???
la nuova cooper è davvero un passo falso in estetica.. tecnicamente si potrebbe valutare la cosa jma esteticamente non va.. belli gli specchietti in carbonio se si ha il pacco sport sono la morte sua
Bella mi piace un sacco, ci vorrebbero ora le frecce laterali nere e un altra chicca potrebbero essere i cerchi bruniti
Due auto molto diverse, ma complimenti per l'acquisto! Io adoro davvero la tua macchina...devo assolutamente provare il 2.0 170cv!
Grazie mille, vedo che sei di Parma, se vieni sul lago di garda andiamo a fare un giro con la mia, così la vedi e la provi (da passeggero)
L'editoriale del numero 01/11 di Automobilismo: Giulietta, la materia di cui sono fatti i sogni ( e non solo) Giulietta vola, e non è soltanto merito dello spot televisivo incartato in una citazione da Shakespeare emozionante quanto imprecisa. Giulietta fa crescere in novembre le vendite Alfa Romeo del 16 per cento perché la forza del brand unita alla qualità del prodotto resta un binomio vincente anche nelle più dure tempeste. Come vincono Audi e Bmw, Porsche e Mini. Non sappiamo- e crediamo di essere in molti a non saperlo- se Marchionne ha davvero accantonato l’idea di cedere Alfa Romeo a Volkswagen, ma le ultime performance del Biscione, spiegano bene l’interesse dei tedeschi. Al di là della sua meravigliosa storia-valore sempre nobile, ma un po’ difficile da quantificare in un piano industriale- Alfa Romeo dimostra potenzialità reali nella competizione di oggi. Sono potenzialità fatte di tecnologia, uomini, idee e coraggio di rischiare (e che un passato glorioso può aiutare ma non certo sostituire), e sono le armi più potenti, forse le uniche che contano, nella sfida globale nel mondo dell’auto. Si dice, ed è vero, che mai come oggi il nostro Paese ha bisogno di fiducia, di progetti, di un po’ luce in fondo al tunnel. L’accoglienza della Giulietta su un mercato avvilito e frastornato dalla crisi è un segnale. Che ovviamente non deve essere generalizzato. Non indica, tout court, il successo del “Made in Italy”, come una polvere magica da spargere su qualunque prodotto per farlo brillare. Si tratta, se vogliamo essere seri e concreti, del riconoscimento di un certo modo di interpretare e fare auto, secondo una cultura tecnologica e stilistica che è certo patrimonio nel nostro Paese ma che negli ultimi anni non sempre è stato agevole rispettare e valorizzare. La sfida, all’inizio di un anno che sarà ancora di tempesta, è tutta qui: sapremo fare in Italia le auto italiane?
Bel editoriale...sicuramente la giulietta suscita emozioni, a me per primo! Credo che alfa abbia li nella sua storia una chiave di successo enorme! Ora è stata stravolta e bastonata, ma se torna a fare prodotti validi e azzarda qualcosa di più per tornare alla gloria di un tempo o anche solo aggredire sul serio i competitor tedeschi di fascia premium, penso che saranno tutti disposti a perdonarle questo periodo di pausa!!!