Ciao a tutti coloro che vorranno partecipare a questa discussione. Vado diretto al punto, conscio di non conoscere a dovere le normative in corso, in fatto di lavoratore dipendente, ma vi dico ciò che vivo quotidianamente. Nella "mia" azienda il mio collega più vicino ha 59 anni, è pensionato, e viene quotidianamente a lavorare. Con regolare contratto s'intende... non so bene come si chiami quel tipo di rapporto di lavoro, so però che non ha copertura inps, inail, ferie...ecc ecc una sorta di co.co.co Vengo al dunque: si porta a casa 1.800,00€ di pensione, più (credo, da quanto dice) intorno ai 2.200,00€ netti/mese. Ora la mia domanda è: possibile che sia autorizzata in italia una cosa del genere? Perchè, qual è il motivo di queste situazioni, diffusissime (anzi spesso sono a nero)? Già ha una pensione da invidia per molti pensionati, com'è possibile che ciò accada? Sei in pensione, fai altro!!! Spesso glielo dico di andare al giardino "a dar da mangiare ai piccioni ", o meglio ancora andare a giocare con i bambini di quei centri x l'infanzia che accolgono bambini soli...insomma qualcosa di costruttivo e che lo arricchisca. Ma niente.... la sua scusa? La solita: che faccio se vado in pensione? e si che gliel'ho appena suggerita un'idea... La motivazione (e me lo dice pure! ) è che deve mantenere il figlio, ora ha iniziato l'università (e naturalmente non poteva studiare da casa, quindi appartamento e tutto quanto ci va dietro); la figlia (già laureata in commessa, dice lui, perchè i suoi studi non servono a niente lavorativamente parlando) che ha fatto anche un corso in francia, ora è di nuovo all'università non so a far che (ed anche li appartamento e tutto quanto ci va dietro); la moglie con i suoi studi (si è laureata pochi mesi fa pure lei). Dimenticavo...la moglie fa l'insegnante, potrebbe andare in pensione e non lo fa "perchè mi piacciono i bambini, non potrei mai stare a casa". PENSA A CHI STA A CASA PERCHè NON TROVA LAVORO ED HA 20/23 ANNI O PEGGIO!!!!! Insomma è una cosa che proprio non digerisco. Ogni giorno ci suonano al citofono, mediamente 5 persone in cerca di lavoro, e quando LUI risponde al citofono li riceve in ufficio, sentirgli dire "no mi dispiace non stiamo cercando nuovi dipendenti..." mi ribolle il sangue! Mi rendo conto che non sia facile diventare anziani (che pure al giorno d'oggi non lo si è a quell'età) ma vorrai mica togliere finchè campi posti di lavoro! Ah sapete anche cosa fa? Magari parla con i clienti che conosce da anni ormai, e giustamente gli chiedono come mai sia ancora li in azienda, la sua risposta? "Eh mi piace lavorare, anche se sono un vecchio stupido, ma sai (parlando lamentosamente) guarda che io non ho ferie, e se sto male nessuno mi paga!" MAVAFFF.... Io puntualmente gli faccio presente che percepisce pensione, e sarebbe fuori luogo che ricevesse l'indennità di malattia....sarebbe un controsenso. Ora ditemi, sono io esagerato o è un altro aspetto dell'italia che fa schifo? Pensare a quanta gente ha BISOGNO, soprattutto in questo periodo e non può anche per queste situazioni proprio non lo concepisco. In sostanza io lavoro, per pagare la sua pensione, mentre lui lavora! A voi la parola, grazie.
Io sono pensionato e continuo a lavorare. Prendo la pensione e la paga e, ovviamente, pago le tasse sul cumulo. Perchè continuo a lavorare? Perchè le responsabilità di cui sono in carico richiedono un certo tempo per essere passate a chi mi sostituirà. E' vero che l'azienda poteva pensarci per tempo ma due assunzioni hanno purtropo evidenziato l'inadeguatazza delle persone in prova. L'azienda ha comunque continuato ad assumere, due neolaureati quest'anno più 2 operaie. Una è stata confermata a tempo indeterminato (siamo in 70). Sinceramente non mi sento uno che ruba lavoro ai giovani, viceversa, credo di dare un contributo alla crescita dell'azienda e di conseguenza alla creazione di nuovi posti di lavoro. Potrei restare a casa? Si, nessuno è indispensabile. Ci sarebbe sicuramente qualche effetto collaterale di durata limitata, qualche collega farebbe qualche ora in più, qualche cliente sarebbe più arrabbiato del solito ma nulla di più. Ma la direzione è convinta di essere sulla giusta strada e io continuo ... Mettendomi nei panni del giovane che non riesce trovare un lavoro capisco lo sfogo ma, e concludo, le situazioni non vanno giudicate facendo della solita erba un fascio ma viste inserite in un contesto e valutate di conseguenza.
Se ho ben capito si tratta di una situazione comunque temporanea, si tratta di passare le consegne con cognizione di causa, e soprattutto a persone da formare. Nella situazione che dico io non si parla di passaggio di consegne...è li immobile, la situazione. Credo siano circa 4 o 5 anni che è così la storia. Sicuramente si sentirà un giorno la sua mancanza, soprattutto per la direzione, in quanto è lui che fa il galoppino per qualsiasi cosa, è addirittura indecente il suo servilismo. Probabilmente è anche questa una chiave di lettura, la comodità di averlo a disposizione. Purtroppo come al solito in italia (e non me ne volere) non si punta sul nuovo e sui giovani. Il nostro è un paese che pensa vecchio, è governato da gente la cui preoccupazione principale è la prostata, e non investe sulle nuove risorse. Con questo massimo rispetto per te (o per Lei :wink:) che se per la tua azienda sei ancora importante vuol dire che hai lavorato bene!
Il "te" va benissimo, non vorrai mica farmi sentire vecchio!:wink: Purtroppo non posso che quotare quanto scrivi sulla situazione vecchi/giovani in Italia. Penso che siamo un paese unico per quanto riguarda la longevità dei "prostata problematici". E non solo per la classe politica, vedi anche tutta la finanza, forse meno l'industria anche se pure li i consigli di amministrazione sono in moltissimi casi decisamente over 60.
Non parliamo di consiglio di amministrazione va...quando si riuniscono saluto sempre col timore che qualcuno non lo rivedrò. Non è malignità, sia chiaro, ma qualcuno veramente non so come faccia a recarsi in sala riunioni...
Credo che il problema sia mal posto: se è in grado di lavorare, e lo vuole fare, perché deve essere pensionato a 59 anni?
Concordo con il tuo pensiero, per me se elemento valido per l'azienda può restare e continuare a lavorare, ma il fatto che lui percepisca ancora la pensione mi crea un gran bel fastidio, in questi casi dovrebbe essere regolarmente assunto e non dovrebbe percepire la pensione, non mi si era mai presentato un caso del genere e mi sà veramente dell'incredibile!
Ehi, ehi, ehi .... dopo 35 anni di contributi la voglio e come la pensione! :wink: L'assunzione non è "standard" e non lo può essere, è sempre un contratto collaborativo o a progetto. Faccio anche presente che fino a 2 anni fa la pensione non la davano intera se uno lavorava ma trattenevano un 25%. Poi B. ha rimediato e ora si prende il 100%. E non dimenticare la tassazione del cumulo ... non sono noccioline ma migliaia di euro oltre a quanto gia trattenuto dall'Inps e dal datore di lavoro.
...io rimango della mia idea... ...l'itaglia è un paese di vecchi per vecchi... ...che i pensionati lavorino E' UNA VERGOGNA...
Infatti è proprio qui il punto focale. Se sei abile a lavorare e non fai lavori fisicamente provanti, bene che tu lavori, ma allora deve essere cambiata la legge. Perché, dice giustamente carsico, se la legge parla dei 35 anni, ed io ho versato, chiaro che li voglio. Ci mancherebbe...ma a quel punto io dico: o lavori o vai in pensione. Non tutti e due!!! È questo il controsenso. (tralasciamo le pensioni politiche che son ben peggiori, e non è questa la sede di dibattimento)
Dare posto ai giovani? Non sempre è possibile, in termini di competenze, capacità e esperienza. Relativamente alla tua affermazione "O lavori o vai in pensione". Non mi trovi d'accordo...il fatto che uno sia in pensione non preclude la possibilità di continuare a collaborare con una azienda... ha delle penalizzazioni pesanti sulla pensione, e ovviamente ci paga le tasse sui redditi... non intravedo lati negativi ed oscuri. Il tuo ragionamento sarebbe giusto se prendesse la pensione piena... e lavorasse in nero... IMHO ovviamente. PS io ho 36 anni...
il problema è che o si inizia a ragionare come popolo, quindi un'insieme di persone con identità e obbiettivi comuni... o se no si continua a ragionare ognuno per se e l'italia finirà come un paese del 3o mondo, gestito da vecchi a cui del futuro del paese nn frega nulla perchè tanto loro moriranno prima dell'abisso (vedi la ns classe politica...) se i giovani nn entrano nel mondo del lavoro come se la fanno l'esperienza?!? in italia fino a 40 anni sei considerato giovane... nei paesi sviluppati a 25 sei gia uno che si prende delle responsabilità... il fatto che dei pensionati possano lavorare è uno dei motivi per cui la ns società rimane ferma...
Il principio è diverso: se hai maturato il diritto di andare in pensione, vuol dire che secondo la legge vigente devi smettere di lavorare. Tutti sono utili e nessuno è indispensabile, le consegne si passano alle nuove leve. Ci può volere un mese o un anno...basta organizzarsi. Che poi vengano pagate le tasse sopra ai redditi, e verosimilmente anche salate, va bene. Ma ciò non toglie che con una pensione come quella che indicavo io prima....beh è un insulto a chi percepisce 400€ al mese e si è fatto il mazzo una vita; voglio dire non dovrebbe aver bisogno di lavorare. Questo è il concetto.
dico la mia.. trovo strano che un contratto di collaborazione si aggiri sui 2200 euro/mese... comunque a fine anno il conguaglio non perdona.. Giustamente dopo 35/40 anni di contributi... andare in pesione è un sacrosanto diritto.. e avere ancora voglia di lavorare non è da tutti... poi dipende che lavoro hai fatto per 35 anni... il problema secondo me... sta nei contratti di collaborazione a gente pensionata grazie a degli incentivi per malattia professionale e varie.. tipo prepensionamento per amianto o simili... di certo investire sui giovani in formazione e professionalità sarebbe la cosa piu giusta .. ma imho.. siamo in italia.
sono giovane e la penso così: 1) se si sono versati tutti i contributi necessari la pensione è sacrosanta (oggi sono 35 anni, ma per la nostra generazione saranno ucceli per diabetici) 2) l'azienda deve pensare al bene di se stessa, se il pensionato da garanzie ed è importante per l'azienda non vedo perchè dover cambiare. ricordatevi che il cambiamento ha sempre un costo e non è detto che dopo aver cambiato una persona che funziona si sia migliorato, anzi... 3) si fa presto a dire largo ai giovani. ma i giovani cosa sanno fare? sono affidabili? qua vogliamo tutti responsabilità a parole, ma poi quando è il momento di fare i fatti ce la facciamo sotto....
io non voglio dire largo ai giovani, dico no ai pensionati. Che poi i giovani d'oggi siano poco responsabili, è un dato di fatto diffuso. I loro genitori dicano "mea culpa". Semplicemente diamo spazio a persone capaci. Non è che per mandare in pensione una persona prendiamo il primo cretino che passa... Per quanto riguarda il costo aziendale, si lo è e lo sarà anche dopo. Prima o poi si dovrà sostenere, inevitabilmente...
