Normale procedura o truffa?

Come richiestomi dal titolare di questa discussione, riporto (in uno scambio di opinioni) quanto da me scritto nella discussione "x1 zone" nella speranza che questo doppione non sia considerato dai moderatori una ripetizione passibile di "richiamo":

..... Se fosse successo a me li avrei appesi al palo. Ciò che scrivo adesso vale per coloro che dicono (lavorando nel settore) che la prova dopo l'orario di lavoro è NORMALE!!!! Non dite "inesattezze" (mi scuso anticipatamente con coloro che si sentono chiamati in causa:wink::wink::wink:)!!!!!! L'istituto giuridico della custodia parla chiaro: l'uso di un autoveicolo oggetto di custodia al di fuori dell'orario di lavoro (con o senza targa prova) può essere oggetto di denuncia da parte del proprietario dello stesso. Non mi venite a parlare di consenso autorizzato! Provate ad utilizzare la mia autovettura al di fuori dell'orario di lavoro e partirà una bella denuncia!!!! Ovviamente è riferito a tutti coloro che nella discussione di riferimento (dicendo che lavorano nel settore) parlano di cosa NORMALE!!!! Ad ognuno il suo mestiere!!!! Voi vendete macchine e lasciate agli avvocati le valutazioni sull'opportunità e la legittimità o meno di comportamenti conformi alle normative di legge!

Scusate lo sfogo ma......ho letto parecchie inesattezze e valutazioni sommarie :wink: nella discussione aperta da Gioh!!!!!

.........Non è una questione di giusto o non giusto!


Tale comportamento (utilizzo oltre l'orario di lavoro), se provato, è assolutamente "contra legem"!!!!


Disattende i principi giuridici dell'istituto della "cose date in custodia" facente specifico riferimento alle autovetture consegnate a qualsivoglia autofficina in ragione di ripristino e/o riparazione!!!!

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Amen

 

Al di là delle valutazioni tecniche, sulle quali comunque ci sarebbe da discutere, soprattutto in relazione alla "copertura" del proprietario da danni, sinistri e quant'altro si possa verificare al di fuori dell'orario di lavoro -che riterrei sempre presente-, mi pare che il punto di vista sia sin troppo -perdonami l'assonanza- "puntiglioso". Soprattutto dopo averla autorizzata.

Porti la macchina in officina, ti spiegano come la controllano, approvi, e ti lamenti pure che te la provano a officina chiusa, paventando denunzie?

Insomma, non sarà normale, ma è una procedura che rivela una certa cura e buona volontà e, se si vuole un problema risolto in tempi celeri, perchè no?

Via, ragazzi, se si fa così dovremmo mandar via una diffida e un atto di citazione al giorno; capisco che la professione cambi il modo di vedere tante cose, tutto filtrato dalla lente della "legge", ma mi pare davvero esagerato ragionare così, prima ancora che si verifichi il minimo danno.

 

Non mi sembra il caso descritto visto che nemmeno hanno risolto tutto e l'hanno tenuta 2 gg.. poi secondo il mio parere per vedere il problema descritto viene da solo che erano le gomme e un'officina che non ci arriva o da finta di non arrivarci fiducia ZERO

 

la risoluzione del problema e l'efficienza dell'officina sono un'altra questione; qui si discute sulla legittimità di controlli e verifiche fuori orario di lavoro approvati dal proprietario il che, mi si permetta, mi pare cercare il pelo nell'uovo.

che poi il riparatore in questione si sia dimostrato un disastro, son d'accordo.

 

Come già scritto sopra da un altro utente, non penso che oggi esistano persone così volenterose nel lavorare fuori orario di lavoro, quindi ore non retribuite.

 

Caro 325 ciò che hai scritto non può non essere in linea generale da me condivisa ma in ogni caso ti ricordo che l'approvazione di cui parli (e che si è soliti firmare in fase di accettazione) non è e non può essere assololutamente riferita ad un uso al di fuori dell'orario di lavoro! In ragione di ciò ripeto un utilizzo al di fuori delle regole concordate è illegittimo e passibile di denuncia! A casa mia, in ogni caso, (e non lo dico da avvocato anzi per me come professionista sarebbe meglio se tutti ragionassero come te :wink:) prevenire è meglio che curare!!!

Quoto

Non puoi approvare controlli e verifiche al di fuori dell'orario di lavoro! E' questo il punto che non volete capire! Colui che vi fa firmare un documento di tale tenore commette già una irregolarità a priori in contrasto con le norme in materia di lavoro! Se poi, in ragione di ciò (la firma), esegue verifiche al di fuori dell'orario di lavoro, malgrado l'accettazione del proprietario, non potrà lo stesso avanzare a discolpa un'autorizzazione in quanto la stessa è stata ottenuta in spregio alle norme che regolano il contratto di "custodia" di autoveicoli a motore!!!! Qualsivoglia pattuizione privata non può essere mai in contrasto con norme di legge!

 

Via, se si vuol andare nel tecnico...andiamoci

Allora, tu inquadri, correttamente, la permanenza della vettura presso il riparatore nell'istituto della custodia, disciplinato dagli artt. 1766 sgg. c.c.

Prosegui però sostenendo che il consenso autorizzato non sarebbe ammissibile nel caso di specie e quì, invece, sono in disaccordo, ipotesi questa prevista dall'art. 1700 c.c., laddove si prevede che il depositario non può servirsi della cosa in deposito, fatto salvo il consenso del depositante.

L'obiezione conseguente potrebbe essere che una cosa è l'uso, l'altra il controllo del veicolo, ma il principio giuridico retrostante che se ne ricava mi pare abbastanza chiaro, ovvero che la disciplina di legge è derogabile dietro consenso del depositante.

Insomma, se è vero che teoricamente il comportamento dell'officina è passibile di denunzia, è altrettanto vero che il consenso del proprietario -che non mi pare per nulla assimilabile al diverso "consenso informato"- rende perfettamente legittimo l'allontanamento del mezzo dall'officina.

Del pari non vedo come la disciplina sul lavoro possa essere applicata al rapporto officina-cliente, bensì, se del caso ed in ipotesi di problemi assicurativi con la targa prova- al rapporto officina-meccanico che ha sfasciato l'auto.

Una ultima notazione sul neretto, laddove dichiari che le pattuizioni private non possono essere in contrasto con norme di legge: non è vero, almeno non in termini assoluti. Laddove il Legislatore ha previsto normative inderogabili dall'autonomia privata ha avuto cura di specificarlo -e son casi tassativi-; altrimenti la libertà contrattuale dove la mettiamo?:wink:

 

Ora ci andrebbe un giudice.. ma siete due avvocati ?

 

uno si l'altro non lo so

 

l'altro ci è vicino...

 

laureando? puoi chiedere a louis di farti fare praticantanto

 

già dato, sia per la laurea, che per la pratica. E visto la fortuna che ho avuto, il posto non lo mollo

 

Sarò brevissimo in quanto non ritengo che sia questa la sede di dissertazioni tecnico/giuridiche approfondite!:wink:

1) La disciplina di legge è sicuramente derogabile dietro il consenso del depositante a condizione che tale consenso non vada ad inficiare norme sostanziali e di valenza "primaria" quale la normativa in materia di orario di lavoro!

2) Il consenso del proprietario rende perfettamente legittimo l'allontanamento e l'uso di un autoveicolo dato in custodia ma non ha alcuna valenza se questo avviene al di fuori dell'orario di lavoro. Il modello di consenso che vai a firmare nel caso di consegna di autoveicolo ad una officina ha, come soggetti legittimati, da una parte l'autoriparatore/concessionario dall'altra il cliente/proprietario. In ragione di ciò oggetto della presente discussione non è sicuramente l'affidamento in custodia in via generica (come nel caso di rapporto fra due soggetti privati (ad esempio due amici) nel qual caso ogni pattuizione fa fede fino a prova contraria), ma bensì un rapporto gerarchico che sottintende un'attività lavorativa che ha delle regole (orari di lavoro) che non possono assolutamente essere derogate anche e soprattutto in applicazione dei principi contrattuali da te richiamati!

3) Scusa ma le fonti del diritto parlano chiaro:

a) Fonte superprimaria>>> costituzione......;

b) Fonte primaria >>>> norma ordinaria......;

c) Fonte secondaria >>>> Leggi regionali......;

d) Fonte consuetudinaria >>>> principi di giurisprudenza consolidata.....;

e) Pattuizione privata >>>> CCNL e derivati.....

Non mi sembra che in Italia le fonti di cui al punto "e" possano disattendere quanto statuito dalle fonti di cui ai punti "a" "b" ......

In ogni caso, in via astratta, condivido quanto da te riportato nel tuo ultimo punto (anche se con incisi che non ritengo essere in tale sede oggetto di confronto)!:wink:

 

Non ho capito???

 

Sono praticante avvocato ed ho dato l'esame scritto. Non capisco tutta questa curiosità, dato che non cambia ciò che scrivo.

 

Come hai detto ..... mera curiosità!!!:wink:

Un'ultima cosa: non dimenticare che quando si firma l'autorizzazione i soggetti legittimati sono BMW italia (nel caso di specie e/o qualsivoglia società titolare dell'esercizio) e cliente e non singolo meccanico/collaudatore e cliente/proprietario. In ragione di ciò il tuo ragionamento è "censurabile" e la concessionaria/casa madre si deve conformare alla normativa in materia di orario di lavoro!!!!

Questa la vera ragione della mia dissertazione e della mia opinione: perdere di vista tale elemento è fuorviante e assolutamente errato sotto il punto di vista giuridico. Ovviamente nel rispetto delle altrui opinioni tutte indistintamente valide sotto il punto espositivo!

 

imho