Fiat acquista il 35% del Chrysler Group

Discussione in 'Auto Europee' iniziata da El Nino, 19 Gennaio 2009.

  1. ilmarzo

    ilmarzo Amministratore Delegato BMW

    4.804
    124
    2 Febbraio 2007
    Reputazione:
    21.476.638
    un paio
    hanno fatto benissimo a dargli quello sconto su tutti i marchi, tanto entro qualche anno in italia non ci saranno quasi più operai fiat :mrgreen:
     
  2. Niko71

    Niko71 Presidente Onorario BMW

    9.941
    1.072
    24 Febbraio 2009
    Reputazione:
    35.971.857
    Alfa Romeo Stelvio
    Io non ne sarei cosi' sicuro :wink:.
     
  3. AlexMi

    AlexMi Presidente Onorario BMW

    25.820
    2.975
    4 Aprile 2004
    Reputazione:
    29.526.214
    Funny Car
    Meccanicamente non sarà un granchè, ma una bella 300C SW me la comprerei molto volentieri :cool:
     
  4. spadiz

    spadiz Presidente Onorario BMW

    24.528
    2.174
    5 Luglio 2005
    Reputazione:
    169.354.626
    Nessuna
    La PapponCar??? :lol::lol::lol:
     
  5. beckervdo

    beckervdo

    56.042
    4.458
    26 Febbraio 2006
    Reputazione:
    609.512.646
    Kia Sportage HEV 2023
    [​IMG]

    [​IMG]

    :mrgreen:
     
  6. AlexMi

    AlexMi Presidente Onorario BMW

    25.820
    2.975
    4 Aprile 2004
    Reputazione:
    29.526.214
    Funny Car
    Becker, quella non è la 300C... #-o
     
  7. ilmarzo

    ilmarzo Amministratore Delegato BMW

    4.804
    124
    2 Febbraio 2007
    Reputazione:
    21.476.638
    un paio
    e perché? presuppongo che tu sia a conoscenza dei piani futuri o per lo meno sappia qualcosa, beh , se puoi scriverlo sentiti liberissimo di farlo

    altrimenti diciamo che considero il tutto come il solito "rumor" di corridoio :mrgreen:
     
  8. Bolletta

    Bolletta Presidente Onorario BMW

    10.422
    490
    26 Aprile 2006
    Reputazione:
    12.224.921
    Vari rottami bavaresi®
    è un 300 M, infatti

    ci viaggiavo da piccolo, è un barcone impressionate... a ripensarci....:-#
     
  9. spadiz

    spadiz Presidente Onorario BMW

    24.528
    2.174
    5 Luglio 2005
    Reputazione:
    169.354.626
    Nessuna
    Ha toppato...sarà la primavera... :lol::lol:
     
  10. El Nino

    El Nino Presidente Onorario BMW

    18.476
    431
    23 Maggio 2003
    Reputazione:
    22.520
    .
    La pappon-car è una sola ed esclusiva :D /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />

    [​IMG]
     
  11. spadiz

    spadiz Presidente Onorario BMW

    24.528
    2.174
    5 Luglio 2005
    Reputazione:
    169.354.626
    Nessuna
    Dalle mie parti girava una 300C nera,berlina, coi finestrini tutti neri e i cerchi cormati credo da 21"...non ho mai visto il tizio alla guida, ma se fossse stato un rapper americano con catenazza d'oro al collo non mi sarei affatto stupito :mrgreen:

    Na' roba molto simile:

    [​IMG]
     
    Ultima modifica di un moderatore: 6 Marzo 2010
  12. addlightness

    addlightness Amministratore Delegato BMW

    3.036
    418
    15 Agosto 2008
    Reputazione:
    129.756
    bugatti veyron TDI
    la compagnia almeno era interessante? :mrgreen:
     
  13. Niko71

    Niko71 Presidente Onorario BMW

    9.941
    1.072
    24 Febbraio 2009
    Reputazione:
    35.971.857
    Alfa Romeo Stelvio
    Perche' te invece sei a conoscenza dei piani futuri di FGA :-k? Io dico che anche lo scenario catastrofico da te paventato non son altro che "rumor" :mrgreen:.
     
  14. beckervdo

    beckervdo

    56.042
    4.458
    26 Febbraio 2006
    Reputazione:
    609.512.646
    Kia Sportage HEV 2023
    L'ho postata apposta la 300M

    ammirate il più bell'esempio di cab-forward mai realizzato:mrgreen:
     
  15. ilmarzo

    ilmarzo Amministratore Delegato BMW

    4.804
    124
    2 Febbraio 2007
    Reputazione:
    21.476.638
    un paio
    no, seguo semplicemente la logica che se non si produce bene (mah, sempre avuto forti dubbi su questo tipo di frasi) o costa troppo (ipotesi molto più realistica), si sposta la produzione all'estero, se chiudere termini è un rumor :wink:

    per un semplice conto:

    i mercati più importanti di fiat quali sono?

    dove conviene produrre?
     
  16. AlexMi

    AlexMi Presidente Onorario BMW

    25.820
    2.975
    4 Aprile 2004
    Reputazione:
    29.526.214
    Funny Car
    Oggi sono uscite indiscrezioni del piano industriale su Repubblica:

    Fabbriche più piccole e 8 modelli

    prepensionamenti per attutire il colpo

    di PAOLO GRISERI

    TORINO - In gergo si chiama "operazione downsize" ed è il trattamento che gli ingegneri Fiat riservano in laboratorio ai motori tradizionali per ridurne la cilindrata e aumentarne contemporaneamente la potenza. Una cosa simile accadrà nei prossimi cinque anni agli stabilimenti italiani del gruppo: fabbriche più piccole, con meno addetti ma con maggiore produzione. Nel dettaglio, le indiscrezioni sul piano parlano di una Fiat profondamente modificata sia negli stabilimenti di assemblaggio finale (le classiche linee di montaggio) sia nella produzione di motori e cambi.

    L'assemblaggio finale si farà in quattro dei cinque stabilimenti oggi in produzione perché il piano confermerà la chiusura di Termini Imerese. Alle Carrozzerie di Mirafiori dei 5 modelli oggi in produzione (Idea, Musa, Punto, Multipla e Mito) si salverà solo la Mito. Si aggiungerà invece un nuovo prodotto (oggi noto con il nome in codice "L1"), una monovolume di grandi dimensioni che potrà avere 5 o 7 posti. Le tre attuali linee di montaggio verranno ridotte a una che produrrà contemporaneamente MiTo e L1. Questo significa che, senza l'aggiunta di altre produzioni, i 5.000 addetti al montaggio finale potrebbero ridursi anche della metà, a 2.500. Un taglio considerevole anche se l'età media degli addetti di Mirafiori è abbastanza alta da consentire un sistema di prepensionamenti entro i prossimi cinque anni che attutisca l'effetto sociale della riduzione d'organico. Non ci dovrebbero essere particolari problemi invece a Melfi dove si continuerà a produrre la Punto anche se difficilmente nei prossimi anni si raggiungerà il record di 290.000 auto prodotte nel 2009 grazie agli incentivi: gran parte dei paesi europei infatti hanno chiuso il rubinetto.

    A Cassino, stabilimento dedicato al segmento C, cambieranno i modelli e l'occupazione sarà ridotta di 500 persone rispetto ai 4.600 addetti di oggi. Si tratterà di uscite volontarie verso la pensione, come prevede un accordo sindacale. La Bravo verrà sostituita da un'altra media del marchio Fiat mentre la Croma cesserà la produzione. Oltre alla nuova Bravo arriveranno un crossover e l'Alfa Giulietta (già in produzione in queste settimane). Confermata la produzione della Lancia Delta.

    La rivoluzione più profonda sarà a Pomigliano dove la Panda comincerà la produzione delle preserie nell'autunno del 2011. Il Lingotto pensa di spendere 750 milioni nella riconversione della fabbrica che cesserà di produrre le Alfa per passare all'utilitaria. Le due linee oggi in funzione (quella della 147 e quella della 159 e Gt) saranno sostituite da almeno due linee di Panda destinate a realizzare 250 mila auto all'anno. Ma nessuno riesce a prevedere quali effetti avrà questa rivoluzione sull'indotto, tutto calibrato sui modelli di fascia medio-alta del Biscione. I sindacati temono che anche tra i dipendenti diretti si avrà una riduzione di 500 persone sugli attuali 5.100 addetti.

    A questi stabilimenti si aggiungerà il prossimo anno la carrozzeria Bertone di Grugliasco (To) dove le indiscrezioni già circolate in autunno prevedono la produzione di tre modelli Chrysler: la 300C, il Grand Voyager e la Jeep Grand Cherokee. Sono i tre modelli attualmente realizzati a Graz dalla Magna. Alcuni hanno visto nella scelta la vendetta di Fiat verso i concorrenti vincitori nella battaglia Opel (poi persa da tutti perché Gm decise di non vendere la sua costola europea).

    Il futuro dei due principali stabilimenti di produzione dei motori è incerto. A Pratola Serra (Av) la Fma che produce cilindrate medio alte (da 1.600 cc in su) ha subìto gli effetti della crisi passando dai 500 mila motori del 2006 ai 170 mila dello scorso anno. A Termoli invece il boom delle utilitarie dovuto agli incentivi ha fatto lievitare la produzione dei piccoli motori fino a 900 mila pezzi all'anno. Il futuro è incerto perché la Fiat avrebbe intenzione di realizzare in Polonia, a Bielsko Biala, tutti i nuovi motori bicilindrici destinati a sostituire il quattro tempi nelle piccole e medie vetture (sono previste versioni del due tempi fino a 105 cavalli).

    Alcune indiscrezioni cominciano a circolare anche sulla produzione negli Usa dove i marchi del Lingotto dovrebbero essere rappresentati da sette modelli: un restyling Lancia della 300C e del Voyager, tre modelli Alfa (Giulietta, l'ammiraglia 169 e uno sportover) e una versione del Turney con marchio Fiat. Questi sei modelli dovrebbero garantire una produzione annua di 250 mila auto alle quali aggiungere le 100 mila previste per la 500.

    http://www.repubblica.it/economia/2010/03/24/news/fabbriche_pi_piccole_e_8_modelli_prepensionamenti_per_attutire_il_colpo-2856399/
     
  17. beckervdo

    beckervdo

    56.042
    4.458
    26 Febbraio 2006
    Reputazione:
    609.512.646
    Kia Sportage HEV 2023
    Che sono state prontamente smentite da "Maglionne" :D /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
     
  18. davide_qv

    davide_qv Presidente Onorario BMW

    10.223
    674
    16 Aprile 2007
    Reputazione:
    381.422
    BMW E91 325I MSPORT
    ma prendete le informazioni da testate giornalistiche serie...e non da quella barzelletta di REPUBBLICA3000 :D /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
     
  19. AlexMi

    AlexMi Presidente Onorario BMW

    25.820
    2.975
    4 Aprile 2004
    Reputazione:
    29.526.214
    Funny Car
    Fiat: smentite le prime indiscrezioni sul nuovo piano industriale

    A seguito delle prime indiscrezioni sul nuovo piano industraile di Fiat sono arrivate le tempestive smentite di Sergio Marchionne. L’amministratore delegato del Lingotto si è così espresso al riguardo: “Al momento il Gruppo è impegnato nella preparazione del Piano Strategico per il 2010-2014 e qualsiasi anticipazione giornalistica è assolutamente prematura e priva di ogni fondamento”.

    Inoltre, riferendosi al ‘Piano per l’Italia” presentato a dicembre, Marchionne ha aggiunto che “nel progetto industriale che abbraccia un arco temporale di due anni - 2010 e 2011 - sono stati illustrati, nel dettaglio, il piano gamma prodotto, comprese le vetture di derivazione Chrysler e le allocazioni produttive dei singoli modelli per ogni stabilimento. Il progetto, come noto, prevede per i prossimi due anni un enorme impegno finanziario di Fiat in Italia: verranno spesati, per investimenti e attività di ricerca e sviluppo, due terzi degli oltre 8 miliardi di euro previsti complessivamente per tutte le attività del Gruppo nel mondo”.

    Per quanto riguarda il delicato capitolo relativo ai licenziamenti, l’ad di Fiat ha affermato che “pur in presenza di mercati internazionali difficilissimi per il settore auto e per evitare i licenziamenti, è stato fatto ogni sforzo possibile per mitigare le conseguenze della crisi sui lavoratori, facendo ricorso a 30 milioni di ore di cassa integrazione nel 2009, senza licenziare nessuno”, aggiungendo che “Si sta cercando di strumentalizzare il discorso sull’occupazione in Italia, in un momento sbagliato. Ci hanno accusato di tantissime cose, ma abbiamo cercato di mantenere l’equilibrio sociale negli scorsi 24 mesi. Stiamo gestendo un momento difficile nei migliori dei modi, abbiamo protetto l’aspetto operativo al massimo con sacrifici enormi. Non voglio medaglie, ma quello che è stato fatto è stato fatto. Ricordatevi dove era Fiat nel 2004″.

    Sui dettagli del piano, Sergio Marchionne ha detto che “non lo conosco, stiamo ancora lavorando. Quelle dei giornali sono speculazioni, qualsiasi cosa dicessi sarebbe incompleta. Lasciateci finire, è un lavoraccio. Siamo una grande azienda, e meno male, abbiamo attività in tutte le parti del mondo”. E sul futuro di Mirafiori, il manager Fiat ha detto che “se ne è già parlato a dicembre”, mentre per Termini Imere ha ribadito che “siamo in contatto, collaboriamo. Tutto quello che possiamo fare lo faremo. La soluzione si dovrà pure trovare”.

    Infine, sull’ipotesi di Spin Off delle attività automobilistiche, ha concluso dicendo che “Ogni notizia circa ipotizzate operazioni straordinarie e relativi modalità, tempi, perimetro e valori è frutto di congetture, nate al di fuori del Gruppo. Eventuali decisioni che dovessero essere conseguenti alla realizzazione del Piano Strategico saranno adottate dagli organi sociali e comunicate al mercato secondo quanto previsto dalla normativa”.

    Intanto, sono arrivate le prime reazioni dei sindacati alle indiscrezioni sul pianto di Fiat per il periodo 2010-2014. Giorgio Cremaschi della Fiom ha dichiarato che “Il piano Fiat è una vergogna che conferma le nostre peggiori e spesso inascoltate previsioni. La realtà è che la Fiat comincia a lasciare l’Italia con una valanga di licenziamenti. La presentazione del piano il 21 aprile sarà uno dei momenti più drammatici della storia della Fiat perché Marchionne lo dovrà illustrare ai 5.000 lavoratori che vuole licenziare e anche a tutti gli altri. Si andrà a uno scontro frontale e drammatico. Il governo intervenga smettendola di minimizzare o di coprire le posizioni di Marchionne”.

    autoblog
     
  20. AlexMi

    AlexMi Presidente Onorario BMW

    25.820
    2.975
    4 Aprile 2004
    Reputazione:
    29.526.214
    Funny Car
    Marchionne accusa politici e sindacati

    «Contro di noi un tiro al bersaglio»

    Poi l'amministratore delegato di Fiat rassicura: «Il baricentro di Fiat resta in Italia»

    la relazione agli azionisti: «il mercato europeo dell'auto in calo del 15% nel 2010»

    Marchionne accusa politici e sindacati

    «Contro di noi un tiro al bersaglio»

    Poi l'amministratore delegato di Fiat rassicura: «Il baricentro di Fiat resta in Italia»

     


    Da sinistra a destra Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Marchionne (Tam-Tam)MILANO -«Fiat non è andata all’estero per capriccio e dimenticando l’Italia, ma l’ha fatto per crescere, senza spostare il nostro baricentro che rimane italiano, abbiamo solo allargato la base operativa». Rassicura gli azionisti l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne parlando all'assemblea. Ma poi avverte: «Oggi stiamo vivendo un altro gioco pericoloso, un nuovo tiro al bersaglio contro la nostra azienda». «Mi riferiscono - ha precisato Marchionne - non solo a quello che scrivono i giornali, che nella maggior parte dei casi fanno il loro lavoro e riportano dichiarazioni, penso piuttosto alle dichiarazioni di alcuni esponenti del mondo politico, sindacale e a volte imprenditoriale. La Fiat non pretende di essere salutata ogni giorno con le fanfare, ma non troviamo giusti nemmeno i fischi gratuiti, ci piacerebbe vedere un po' di equilibrio».

    CREDIAMO NEL FUTURO DEL PAESE - «Nessuno può dire che viviamo alle spalle dello Stato o che vogliamo abbandonare il Paese» sottolinea ancora Marchionne. «Crediamo nel futuro italiano del Paese - ha aggiunto Marchionne - quello che va bene per l'Italia va bene anche per noi, ma non esistono rapporti a senso unico». Per questo motivo, Marchionne ha chiesto «rispetto per la Fiat, che fa delle gran belle macchine», e ha ricordato che le va riconosciuta «libertà di agire nel contesto mondiale». «Ogni azienda - ha detto al riguardo - ha il diritto e il dovere di fare le proprie scelte».

    TERMINI IMERESE - «Fiat intende assumersi le sue responsabilità per Termini. Stiamo facendo la nostra parte perchè il passaggio avvenga nel modo meno brusco possibile» ha poi aggiunto l'amministratore delegato del Lingotto. Da parte nostra, ha ribadito Marchionne, «c'è il massimo spirito di collaborazione con il governo. Siamo totalmente disponibili a valutare il tipo di supporto che Fiat può dare e pronti a mettere a disposizione lo stabilimento». «Sappiamo - ha aggiunto - che i sindacati tra le varie iniziative privilegiano quelle con vocazione automobilistica. Voglio ribadire che la collaborazione di Fiat ci sarà anche in questo caso». Per gli investimenti nell'impianto di Termini Imerese, ma anche per la gestione della cassa integrazione negli ultimi dieci anni la Fiat ha dato più di quanto ricevuto dalla Stato ha poi rimarcato Tremonti.

    POLITICI E SINDACATI - «A volte ho l’impressione che il mondo politico e i sindacati non si rendano conto delle dimensioni della crisi che ha investito il nostro Paese, che riguarda solo in parte il settore dell’auto» ha detto ancora Marchionne. Alcuni esponenti sindacali sembrano «vivere in un altro mondo» ha sottolineato Marchionne, durante l'assemblea. «Neanche di fronte al crollo del mercato abbiamo ceduto a soluzioni radicali - ha detto - nel 2009 abbiamo fatto 30 milioni di ore di Cassa integrazione per evitare i licenziamenti. I toni e i comportamenti di alcuni esponenti sindacali invece mi danno l'idea che queste cose non siano state capite o apprezzate volutamente. Chiedere soluzioni incompatibili con la crisi significa vivere in un altro mondo».

    MERCATO - Il mercato europeo dell'auto scenderà nel 2010 del 15% ha affermato ancora Marchionne, durante l'assemblea. «Siamo arrivati a livelli così bassi che non si vedevano dal '94 - ha detto - nel giro di tre anni si è perso un quarto dei volumi precedenti».

    DATI DI BILANCIO - Il fatturato del Gruppo Fiat, pari a 50,1 miliardi di euro, e diminuito del 16% rispetto ai livelli record del 2008 ha successivamente rimarcato Marchionne, precisando che il calo è stato più marcato nella prima parte dell’anno e si è progressivamente ridotto nei mesi successivi». «L’ultimo trimestre infatti - sottolinea Marchionne - ha registrato un aumento del ricavi del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2008».

    MONTEZEMOLO - «La fase peggiore e più drammatica l'abbiamo lasciata alle spalle e iniziamo a intravedere una ripresa che sarà lunga e lente. Il gruppo Fiat è in buone condizioni» aveva affermato in precedenza il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, sempre all'assemblea degli azionisti. «Anche per la Fiat - ha detto Montezemolo - il 2009 è stato un anno complicato, in tutti i settori, in particolare per i veicoli industriali e le macchine movimento terra. L'azienda ha saputo reagire con velocità raggiungendo e addirittura superando gli obiettivi che c'eravamo prefissati. La nostra storia, le nostre radici e il nostro cuore sono e saranno in Italia».

    Corriere
     

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