Comunque qui si disquisice su mafia e c. e sulle loro infiltrazioni nello smaltimento ecc.... Non penso che la soluzione al problema sia non fare eventuali centrali ma nell'ingabbiare questi begli elementi o almeno cercare di evitare si infiltrino ovunque. Perche' se dietro casa mia mi seppelliscono senza i dovuti accorgimenti le scorie mi girano i marroni ma non e' che se invece mi seppelliscono dei bidoni di cianuro o dei fusti di diossina non e' che sia tanto contento. E saro' un caso raro ma abito in provincia di AL quindi a pochi chilometri da casa mia ho la Ex Fabbricazioni Nucleari di spinetta, nientepocodimeno che la fabbrica di combustibile per tutte le centrali nucleari italiane e molte estere e la centrale di Trino vercellese, presenze che non mi hanno mai preoccupato piu' di tanto. Anzi se devo dirla tutta mi preoccupano molto di piu' la ex ausimont oggi Solvay solexix di spinetta e le raffineria di sannazzaro de burgundi. Quindi se in italia bisogna dire no al nucleare perche' ci potrebbe metterer le mani sopra la delinquenza organizzata siamo veramente messi male....... perche' facendo una metafora sarebbe non mangiar piu' pesce perche' il mare e' inquinato..... il problema sarebbe il pesce o l'inquinamento del mare?
ha formalmente ragione, ma quindi che facciamo? costruiamo comunque perchè il problema non è nelle centrali (ma insisto a dire che le centrali che vogliono costruire in italia il problema ce l'hanno: sono di 3a gen.), ma della mafia. quindi per adesso costruiamo, lasciamo che la mafia si impadronisca di appalti e di gestione delle scorie, e poi con calma debelliamo la mafia?
si ma c'è sempre il problema che le centrali di 4 gen saranno disponibili, forse, come tecnologia nel 2020, e i prototopi ci saranno tra il 2020 e il 2040 (fonte GIF)...
sul fatto delle centrali sicure o meno..... quelle di 3a generazione al momento sono le migliori e tutte quelle in costruzione o progettazione nel mondo sono di questo tipo. Quelle di 4a non esistono ancora essendo allo studio, e se va bene si parla di possibile messa in produzione dopo il 2020..... con i primi reattori sperimentali. Per quanto riguarda la mafia.... si potrebbe mettere costruzione gestione ecc sotto il controllo di qualche organismo internazionale a prova di contaminazione mafiosa.
è una battuta vero? la mafia non la riconosci solo dalla coppola e dalla lupara in spalla, per mafia si intende + genericamente i comportamenti mafiosi... credi che vi sia un organismo totalmente immune, e se non c'è, anche creandolo appositamente, quante tempo credi che resti immune all'odore dei soldi?
ma sopratutto credi veramente che sarebbero disponibili ad affidare il controllo della costruzione ad una commissione internazionale indipendente, ahahah, povero illuso, il bello dell'affare sta proprio nella costruzione, che poi ste centrali producano energia o grappa frega poco, sempre ammesso che produrranno mai qualcosa, a parte debito pubblico.
esatto, per combattere la mafia (le mafie). alla fine, ergersi a paladino serve solo a saltare per aria con la propria vettura, ma una intera popolazione può stringere i cordoni di quelle borse da loro preferite /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Purtroppo non vorrebbe essere una battuta ma temo proprio qui tu abbia ragione a dirlo sembra facile a farsi...... Pero' non possiamo mica essere, un intera nazione, schiavi di questi delinquenti....
esatto, non è accettabile, ma proprio come ho detto nel post precedente, si può, nel "piccolo" di una nazione, combatterla, chiudendo i cordoni delle borse. se si vuol intraprendere una guerra "reale" vanno messi in conto morti, disagi, sofferenze. se si vuol intraprendere una guerra "non convenzionele", economica, vanno messi in conto, nessun morto, nessusa sofferenza e qualche o molti disagi. io voterei per la seconda ipotesi. quali sarebbero i disagi? legalizzare la droga (per qualcuno potrebbe essere inaccettabile moralmente ---> disagio) legalizzare la prostituzione (come sopra) rinunciare a qualche infrastruttura come ponti sullo stretto... nuovi ospedali, scuole, autostrade (disagi, anche grossi, ma paragonabili a quelli provocati da una serie di bombardamenti in una guerra vera, ma senza i morti) qualche altra cosarella che adesso non mi viene in mente. in breve la miafia (le mafie) resterebbero senza soldi, e senza soldi vuol dire senza potere, senza protezione, facile preda della giustizia. dopodichè si potrebbe ripartire, sperando che lo si faccia col piede giusto.
forse basterebbero le prime 2 e un maggior controllo sugli appalti, con magari anche alcune leggi del tipo preventivo 1000 l'opera non deve costare di piu'...... se tu imprenditore che hai preso l'appalto non ce la fai a starci dentro..... azzi tuoi..... se non finisci l'opera non prendi neanche quei 1000....... lo so sembra fantascienza..... ma nel resto del mondo funziona cosi.... anzi aggiungo se l'opera deve essere finita in tal data ogni giorno di ritardo ha una penale...... ma visto che siamo in italia probabilmente riuscirebbero a fregare anche un sistema simile.Per quanto riguarda droga e prostituzione sono pienamente d'accordo, sono la principale fonte di guadagno della criminalita', se resi legali sarebbero meglio controllabili e renderebbe tasse allo stato e lascierebbero senza soldi i delinquenti. Piccolo problema.... se gli chiudi quella borsa potrebbero andare a cercare altrove.... ovvero rapine e rapimenti..... E sai quindi secondo me dove' il vero problema? e' lo stesso che ci porta agli attuali problemi con gi stranieri. LA TOTALE MANCANZA DI PENE CERTE, perche' nel resto del mondo se uno delinque va in galera..... qui da noi se uno delinque solo dopo una lunga serie di recidive FORSE vede una galera, e la vede comunque per molto poco.
teoricamente è già cosi... teoricamente... non credo, sono reati che a quel punto coinvolgerebbero tutti (*), e non solo minoranze + o meno "minori". inoltre si tratta di reati che hanno una forte componente emotiva, che finalmente scuoterebbero un po' le coscienze, se pure la mafia tentasse una cosa del genere, durerebbe poco, ci vuole poco a far prendere i forconi in mano ad una popolazione vessata. (*) al contrario di adesso, dove molto intelligentemente la mafia radica i suoi interessi in ambienti circoscritti. per esempio io, che non sono una prostituta, non sono un tossico, non sono un imprenditore non mi sento per nulla minacciato dalla mafia, né ne sono direttamente svantaggiato, indirettamente sicuramente, ma non lo sento come un peso opprimente, per cui io, oggi come oggi, posso indignarmi se sento che a te imprenditore chiedono il pizzo, ma non mi sento di rinunciare ai miei pochi agi, per alzare barricate, o salire su una montagna con un fucile in mano. nel momento in cui non potrei + comportarmi da cittadino libero (rapine e rapimenti, ma anche un'altra ondata di bombe mafiose), magari, alla lunga potrei anche prendere in considerazione la cosa /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
e questo succede in finlandia: Reportage: il reattore che mette paura di ro.ro.tutti gli articoli dell'autore Dall'inviato a Olkiluoto Quando entriamo nel «Keskuskonttori» è mezzogiorno. Fuori sono meno sette gradi e c’è neve ovunque. Kathe Sarparanta ha già preparato tutto. Slide e proiettore. L’ufficio centrale del sito di Olkiluoto è luminoso. Ogni movimento è controllato e si passa da stanza a stanza solo col badge. In un silenzio assoluto. Ed è strano. Non si direbbe che a meno di 300 metri ci sia il cantiere della più grande centrale nucleare del mondo. Nata per essere quella tecnologicamente più avanzata, quella più sicura. Così aveva promesso Areva, che la porterà anche in Italia e che detiene i brevetti del nucleo centrale, così sostenevano i politici finlandesi al momento della stipula del contratto, nel 2002. Eppure le testimonianze dei lavoratori, le decisioni delle autorità di controllo, le tante falle che hanno caratterizzato la sua costruzione, raccontano un’altra verità. Olkiluoto 3 è un gigante fragile, tirato su in fretta e male, in spregio alle norme di sicurezza e senza un progetto chiaro. Sarparanta è il manager che controlla la comunicazione per la Teollisuuden Voima Oyj. La Tvo (Compagnia elettrica occidentale) possiede il 90% della piccola isola di Olkiluoto. La società è privata ed è controllata da Pohjolan Voima Oy. È un’associazione di industrie capeggiata da quelle cartiere. «La Finlandia è uno dei primi produttori al mondo di carta» spiega Sarparanta mentre le foto girano sul proiettore. E trasformare il legno in cellulosa brucia energia: «Per questo serve Olkiluoto 3». Eppure il mercato negli ultimi anni è in caduta libera (il 20% solo l’anno passato). «Di carta ce ne sarà sempre bisogno» taglia corto il manager. E per evitare gap di energia ecco l’idea di Olkiluoto 3. Un Epr, appunto, francese. «Lo abbiamo scelto perché il più tecnologico e sicuro». Anche per il prezzo, in verità. 3,2 miliardi chiavi in mano. Tempo di costruzione quattro anni e messa in funzione nel 2009. Erano queste le promesse di Areva. Ma il cantiere è ancora a metà e si parla del 2012, forse il 2013, per la sua apertura. Mentre i costi sono più che raddoppiati. Per poi avere cosa? Mostriamo al manager un documento dell’Autorità finlandese per l’energia atomica (Stuk). È una lettera resa pubblica lo scorso novembre. Porta anche la firma anche dell’autorità inglese (Hse) e di quella francese (Asn). Non ha precedenti per la sua gravità. Descrive una lacuna nel progetto che riguarda il dispositivo di emergenza dell’impianto. Stuk ha rilevato che questo ultimo non è indipendente da quello normale di controllo. Se si pianta il secondo il primo non funziona. Un errore in grado di causare un disastro due volte maggiore rispetto a quello di Chernobyl. Un bel guaio anche per Areva che lo deve progettare di nuovo. Così come ha dovuto rifare i lavori della copertura d’acciaio, una sorta di anello gigantesco che corre attorno al reattore e che dovrebbe isolarlo dall’ambiente esterno. In questo caso ci si è accorti che l’impresa Babcock Noell di Wuzburg, vincitrice dell’appalto, quel manufatto gigantesco non l’aveva fatto con le proprie mani. L’aveva subappaltato in Polonia. Che a sua volta lo aveva subappaltato a un’industria baltica. Risultato? Crepe dappertutto. «In un progetto così grande qualche errore c’è sempre» ci dice Sarparanta. Stuk ne ha contati oltre 2mila. Ad esempio, nel suo report del terzo trimestre, reso pubblico pochi giorni fa, sempre l’autorità ha rilevato come persistano problemi con le saldature della copertura d’acciaio. Alcune di queste erano troppo sottili da non reggere una prolungata usura. Quelle stesse saldature, però, avevano superato già tre ispezioni. Ma come è possibile che gli ingegneri dell’autorità se ne siano accorti al terzo tentativo? La risposta ce la dà Tapio Kettunen, che ha 39 anni ed è ingegnere. Dal 2005 al 2007 ha lavorato al progetto Olkiluoto 3. Dirigeva un gruppo di saldatori specializzati. O almeno così lui pensava. «Una quarantina di persone in tutto. Polacchi, per lo più. Nessuno parlava inglese». La centrale in effetti è una babele: le nazionalità diverse sono 53. Degli attuali 4mila lavoratori solo un quarto sono finlandesi. Molti polacchi (24%), e poi tedeschi, francesi, portoghesi, lituani, estoni, lettoni, inglesi, slovacchi, sloveni e spagnoli. Come il supervisore di Kettunen. Con il quale «comunicavo con le mani». E così con i polacchi. Che proprio specializzati non erano, ma costavano poco. «Nessuno sapeva qual era la temperatura giusta per la saldatura o il grado di voltaggio. Molti di loro avevano imparato a saldare da soli, a casa. Una buona parte delle saldature era difettosa. Capitava di camminare sopra l’acciaio rinforzato e romperlo». Areva, o il subappaltatore Bouygues, avrebbe dovuto provvedere a formarli, ma «non ci hanno fornito neanche le istruzioni». Il fatto è che «a loro non importava nulla di come venissero svolti i lavori». A loro «serviva solo carta». L’importante era fare in fretta e «avere i documenti a posto». Kettunen si è licenziato. «Non potevo più firmare quei progetti». I difetti sono rimasti. «Olkiluoto 3 è insicura? Posso parlare solo per le saldature. E le dico che quelle che ho visto io erano un’altra cosa». Avere i documenti a posto è indispensabile. I controlli spesso avvengono, inevitabilmente, a cose fatte. Non sempre bene. Andrzej Miciak è polacco e ha lavorato fino al 2007 alla centrale. Saldatore e spesso semplice manovale è uscito allo scoperto grazie a Greenpeace. «Se qualche caporeparto individuava un danno, un rinforzo rotto o danneggiato, ci diceva di coprirlo col cemento». Senza ripararlo. «Dava la stessa indicazione, coprire col cemento, anche se c’erano dei pezzi mancanti, e che capitava spesso». Non si poteva aspettare e allungare i tempi di consegna. «Non ricordo più quanti errori sono stati coperti col cemento». Ma uno è saltato fuori,tanto era macroscopico. Ci si è resi conto, a un certo punto, che lo strato posato sopra la vasca del reattore non era regolare. Troppo granuloso, con qualche asperità, addirittura poroso. Non isolante, ecco. Alle 16.00, a Olkiluoto la temperatura è scesa a -10 gradi. È quasi notte. Sarparanta si congeda. Lei sarà qui quando nascerà la centrale, ma non la vedrà morire, nel 2073. Forse neanche i suoi figli. I nipoti, si spera, ma anche per loro lo smantellamento definitivo, nel 2120, sarà un tabù. Olkiluoto 3 impegnerà tre generazioni di finlandesi a una lunga ipoteca. La stessa che fra tre anni avrà l’Italia
Ennesima dimostrazione di come, NON SOLO la mafia, ma anche chi le centrali le costruisce, non ha il benchè minimo scrupolo di fare le cose come si deve.... ....Ma il nucleare è sicuro eh....
Cioè vivendo in Italia hai difficoltà a credere che una cosa del genere, se non molto peggio, accadrebbe da noi? /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Io sinceramente non ho alcuna difficoltà, anzi! /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> C'è SEMPRE qualche cosa di losco sotto, ma finchè si tratta di una strada, una casa ecc, rischia relativamente poca gente... se fanno qualche stronzata su una centrale nucleare, evaquiamo una regione? easy! /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
...Puoi fare anche la radice quadrata di quello che c'è scritto, ma rimarrebbe cmq a dir poco preoccupante la faccenda. Quoto. /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> A parte il fatto che qui la regione non l'evacuerebbero; casomai si insabbia il tutto e si lascia crepare tutti, vedi Vajont.
io non credo a priori a qualsiasi pagliacciata venga scritta su un giornale di sinistra che parteggia per non far costruire qualcosa....è diverso :wink: dobbiamo ricordarci di REPUBBLICA3000 che fu capace di dire grosse bugie durante la campagna elettorale vinta da FRODI? /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> lo ammisero loro stessi che pur di non vedere SILVIO sul trono...fecereo disinformazione /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> figuriamoci su un COMIX quale L'UNITà di cosa son capaci /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> ahhahahaha
non che dall'altra parte siano messi meglio, anzi comunque la cosa non è un'invenzione de l'Unità :wink: http://news.bbc.co.uk/2/hi/8138869.stm
Partendo dal presupposto che per me destra-sinistra-centro è la stessa cosa (e fosse per me non ti dico che fine farebbero, pena il Ban permanente), ti dico che un giornale potrà anche esagerare le notizie o metterle sotto una certa luce, ma imho non arriva ad INVENTARE di sana pianta un articolo del genere se sotto non ci fosse davvero un fondo di verità. E ci credo non solo per questo, ma anche perchè dopo aver visto cosa ne han fatto del materiale radioattivo in Africa e aver saputo quello che è capace di fare l'avidità nonchè la deficenza umana non mi stupisco più di nulla. E ti dirò di più: queste notizie son le poche che son trapelate. Prova a immaginare le porcate di cui non abbiamo alcuna notizia. E che si sapranno solo a incidenti avvenuti.
Lo dico a tutti quelli contrari alle centrali atomiche: cominciate a spegnere i computer e le luci grazie ai quali state scrivendo qui, su internet: senza l'energia nucleare non potreste farlo, quindi sarà bene che impariate a farlo sin da subito Del resto, siete quantomeno incoerenti ad utilizzare una tecnologia che osteggiate così fortemente.
