L'uomo che voleva ingannare il diavolo Terry Gillian ci porta nel suo mondo immaginario e onirico abitato da personaggi grotteschi, nani, maghi, modelle e mafia russa. Lo stile è quello conosciuto con i fratelli Grimm e il Barone di Munchausen. Al di là delle trovate geniali il film scorre con difficoltà e qualche caduta di stile. I 90 minuti non sono facili da digerire e più d'uno in sala minacciava di andarsene protestando. La trama, in sè semplice e già vista, viene appesantita dalle invenzioni di una sceneggiatura forse più adatta ad una piece teatrale. Magistrale prova degli attori e doveroso tributo a Heath Ledger.
Nonostante di Gilliam abbia visto poco e niente - Paura e delirio a Las Vegas non l'avevo neanche apprezzato più di tanto, mentre avevo trovato sublimi sia Tideland per l'irragionevolezza della vicenda, sia L'esercito delle dodici scimmie sempre per il delirio!! - questo Parnassus m'ispira. Adoro la surrealtà e le vicende con plot assurdi e nonsense. E poi, aizzando le voci del popolo (le sento già: "al rogo! assassina!"), mi sento di dire che gli apprezzatori di Gilliam sono gli apprezzatori di Burton ma più élitari
Mi aspettavo qualcosa di più... Spettacolare, boh. Diciamo che non l'ho troavto indimenticabile e Ledger mi spiace dirlo ma rende 1000 volte di più in the Dark Knight. Voto 7 per il coraggio di metterlo in scena comunque
considerando che alla fine è stato "azzeccato con la sputazza", per le ovvie tristi ragioni, a me è parso un gran bel film, è riuscito, come pochi film, ad estraniarmi, ad immergermi nel "suo mondo".
E' proprio lo scopo di Gilliam. Non gli basta mostrarti le cose tenendoti per mano, ti dà un bello spintone e ti "ficca" dentro ai suoi film quasi a farti soffocare.