“Il signor Topolino [..] i signori Titti, Paperino, Paperina sono attesi davanti al giudice monocratico [..] per deporre quali testimoni nel procedimento penale 6342/05″. E’ il mandato di comparizione notificato dal tribunale di Milano, non è uno scherzo da parte di un buon tempone. Ed e’ la prova lampante che la burocrazia ha una vita propria, in un mondo totalmente astratto dalla realta’. E giustamente in questo caso ha sconfinato nel mondo dei fumetti. Il curioso episodio ha avuto origine nel napoletano, dove un cinese e’ colpevole di aver contraffatto gadget con le immagini dei personaggi dei cartoni animati. Dovrei dire accusato anziche’ colpevole per fare il perbenista, ma si parla di cinesi, e sarebbe da ipocriti non dire quello che si pensa. Ricordo a tutti che il marchio CE (European Community) come nella figura garantirebbe prodotti di origine europea, ma i cinesi lo hanno copiato, messo sui loro prodotti, e addotto la scusa che si tratta di Cina Export (con la stessa forma, ma guarda un po’…). Ma e’ meglio riderci su, quindi torniamo alla giustizia italiana: il pm napoletano aveva citato i personaggi Topolino, Titti, Paperino e Paperina come “testimonianza” delle imitazioni non autorizzate. Ma la testimonianza e’ diventato esser testimoni, e di qui la richiesta di comparire in tribunale per testimoniare. Ma il clamoroso errore/lapsus della cancelleria e’ stato inoltrato di ufficio in ufficio , fino alla bizzarra richiesta finale. In teoria Topolino e C. dovrebbero presentarsi in tribunale per affermare che sono stati copiati dal cinese. Se non si presenteranno chi li andra’ a prendere? Il commissario Basettoni? Forse questo sarebbe uno dei pochi casi dove veramente “la giustizia e’ uguale per tutti”: gia’, i cartoni animati sono trattati come gli umani… Fonte: Corriere
per sdrammatizzare l'assurdità del verosimile processo, evidenziando una coincidenza onomatopeica se vogliamo, vorrei ricordarti che il capo della polizia parrebbe chiamarsi Manganelli.. Ora dimmi che non credi al fatto che Paperopoli e Topolinea, in qualche modo non esistano sul serio.
La giustizia italiana è un baraccone, dove per arrivare ad un'elementare verità si fa una fatica assurda. Basti pensare che c'era gente come Di Pietro che faceva il magistrato e non sapeva nemmeno l'italiano ... E non vedete tutti i casi come i Savoia e vallettopoli, dove i vari Woodcock si fanno solo pubblicità e poi sono tutte archiviazioni.
Concordo su tutto tranne che su Di Pietro che non saprà parlare ma almeno durante tangentopoli un pò di giustizia l'ha fatta
Rispetto la tua opinione, ma a me il personaggio non è mai andato a genio, soprattutto se penso a come è andato avanti fino ad oggi. E in tangentopoli avrebbe dovuto prima processare sè stesso, perchè tutti sanno della storia Maa Assicurazioni e del suocero.
Pensasse a imparare l'italiano quell'ignorante, è davvero vergognoso che un personaggio politico di spicco faccia errori del genere. E a dirla tutta lo trovo anche molto cafone nei modi
senza entrare in polemiche rispetto la tua opinione ma io preferisco di gran lunga un politico che sbaglia qualche congiuntivo ma onesto piuttosto che uno sappia parlare benissimo ma sotto sotto... Io onestamente in Di Pietro non trovo niente di male, fino adesso è l'unico che sta combattendo per portare giustizia nelle istituzioni. Quindi non continuo a capire chi attacca Di Pietro. Ma cosa c'è di male a volere che SI RISPETTINO LE LEGGI??? Quando Di Pietro attacca il governo su ddl come salvarete4,intercettazioni o blocca processi FA UNA COSA SACROSANTA!!! Inoltre concludo dicendo che l'Italia dei Valori è L'UNICO PARTITO SENZA NESSUN PREGIUDICATO cosa che in Parlamento non è per niente comune...
Dicono sia stato condannato a 20 anni di reclusione, per frode fiscale, anche Zio Paperone. Mi raccomando, zitti. la cosa deve restare tra noi.
che schifo la giustizia italiana. Bisogna sperare di non esserci coinvolti perchè una palese ragione potrebbe non essere sufficiente. Vi racconto un aneddoto giusto per farvi capire come funzionano le cose: vengo nominato Curatore Fallimentare di una società XY Snc. Il fallimento delle snc si estende anche personalmente ai soci. La sentenza di fallimento e il decreto di nomina del Curatore mi viene comunicato 5 gg dopo per mezzo fax. Mi attivo per contattare l'amministratore della società e i soci onde poter procedere all'inventario dei beni e alla ricostruzione dello stato di dissesto. Nulla, non si trova nessuno. Non ho uno straccio di carta che mi dia qualche indizio. Dopo una settimana, mi arrivano in studio due agenti dei Vigili (premetto non polemizzo con loro e solo per raccontare lo stato dei fatti) che mi notificano un verbale per l'auto del fallito che si trova giacente al bordo di una strada senza tagliando dell'assicurazione (al Pra non si riescono a fare visure per nominativo ma solo per targa per cui non potevo saperne dell'esistenza). Non do peso al Verbale, che ritengo giusto. In fondo dal momento del fallimento la corrispondenza del fallimento deve pervenire presso il mio studio. Qualche mese dopo mi perviene una multa intestata a MIO NOME, nella quale mi si chiedno circa 1.500 euro. Vado in Prefettura a contestare dicendo che la multa doveva essere spiccata a nome della società "XY Snc presso studio Dott. .....". Il Vice Prefetto non ne vuole sapere, secondo lui la multa devo pagarla io Ma io che c'entro, dico, sono solo un pubblico ufficiale che deve solo risanare lo stato di dissesto della società. Non devo ripianare le passività con il MIO patrimonio. Non c'è modo di farglielo capire. Tuttavia vado a parlare con il comandante dei Vigili che mi conferma esserci un grosso errore e che me lo mette pure per iscritto dandomi ragione. Aspetto quindi lo sgravio della multa (che nel frattempo era stata iscritta a ruolo e notificata con cartella esattoriale) ma dopo un mio interessamento l'Equitalia mi conferma, mio malgrado, che la cartella non è stata oggetto di sgravio. Decido di fare ricorso al Giudice di Pace. Un GdP (ex Colonnello dell'esercito in pensione - come ***** fanno a giudicare delle questioni legali degli ex soldati) rigetta il mio ricorso . Mi rivolgo al Giudice Delegato (colui che vigila sull'operato del Curatore) che sogghignando per l'accaduto, mi consiglia di fare subito una causa ai Vigili Urbani. Ma è troppo tardi! Il 23 dicembre di quel anno l'Equitalia mi notifica un pignoramento di somme presso terzi. In pratica andavano dai mie clienti a richiedere le mie parcelle. Visto il Natale imminente, visto il disagio che mi avrebbe arrecato, ho dovuto cedere mio malgrado e pagare la cartella che nel frattempo era salita a 2.500 euro. Questa è la giustizia italiana. Un ginepraio di burocrazia dove una palese verità se ci si trova al momento sbagliato nell'ufficio sbagliato puo' diventare una colpa inaudita. Scusate se mi sono dilungato (se non leggete non mi offendo!!)
ho letto io non entro nei dettagli ho pagato 5000€ senza avere nessuna responsabilità , e i miei avvocati e consulenti 3 ottime persone che stimo mi hanno dimostrato che andare avanti comportava spese non rimborsabili superiori..... e un ulcera duodenale
Che brutte cose imho, il problema è che in italia la burocrazia è stata creata per aggiungere posti di lavoro... incarichi delicati dati a gente IGNORATE, il cui unico "pregio" è l'amicizia con il politicante di turno
che storia di ***** enrico. sarebbe da portarli davanti alla televisione, far perdere a tutti il posto di lavoro, e far rimettere loro un bel po' di soldi.
Sì ma tu hai sbagliato a non fare ricorso subito avverso la contravvenzione, aspettando che ti arrivasse la cartella esattoriale. Non ti fidare mai delle promesse che la multa verrà sgravata e via dicendo.
ma nn dimenticare la storia del Rolex e della mercedes risalenti tangentopoli.....anche Di pietro nasconde scheletri
è qui che nasce il cavillo burocratico!!! La contravvenzione contro cui potevo far ricorso era intestata alla Società XY snc ed è stata notificata a me. Non vi erano motivi per ricorrere, era giusta! La cartella invece è stata emessa nei miei confronti. Ho chiesto lo sgravio, il vice prefetto s'è rifiutato, il comandante dei vigili invece ha detto che avrebbe provveduto, i tempi per ricorrere contro la cartella nel frattempo sono scaduti. Mi sono semplicemente fidato di una lettera di un comandante che poi non ha provveduto allo sgravio. C'erano gli estremi per intentare una causa nei loro confronti ma oramai i termini per ricorrere contro la cartella erano scaduti. Dovevo rischiare di farmi pignorare i crediti verso terzi e magari una ipoteca sulla casa per 2500 euro in attesa che una causa della durata minima di 6 anni mi desse ragione !!!