in un paese civile, secondo la mia concezione di civiltà, si vive senza mettere dieci lucchetti alla porta...perchè si sa benissimo che chi delinque finisce male.
verissimo. però la protezione è una cosa comunque fondamentale. perché per pochi che siano (disincentivati dalla "cattiva fine") i malviventi non cesseranno mai d'essere. Come la storia insegna delinquere è proprio nella natura umana (volendo vederla analiticamente è un po' una interpretazione del dilemma del prigioniero di Nash). Impedire adeguata protezione è assolutamente privo di senso.
Tutto questo si può spiegare in una sola parola.....siamo in Italia!!!!Negli altri stati queste cose non succedono!!!!
Non più: l'articolo 52 del Codice Penale novellato prevede che sussiste sempre la proporzionalità quando ci si difende da una minaccia di danno immediato ed ingiusto. Per il caso specifico non so come sia avvenuto il fatto e con che criteri abbia operato il giudice: se però le cose stanno così come sono state scritte non posso fare altro che provare schifo per cose simili. Hai pienamente ragione quando parli del sistema carcerario.
in teoria il rispetto del principio di proporzionalità non si può eludere, anche (e soprattutto) in ambito penale, tuttavia questa storia è ridicola: il giudice che condanna il derubato... è assurdo!
forse mi ripeterò, ma due anni fa ebbi modo di fare due chiacchiere con una paziente che era stata guardia carceraria a Rebibbia, nel reparto femminile. Non diciamo un hotel......ma un soggiorno non così malaccio: corsi di fromazione per imparare un mestiere, un'area verde per chi fa il corso di giardinaggio, psicologo....
Il mestiere lo devono imparare: non dico andando a spaccare pietre, ma iniziando a fare lavori di pubblica utilità asfaltando strade, costruendo marciapiedi, coprendo le buche, ecc... In Italia è vietato parlare di "Lavori forzati" per colpa di questo buonismo da quattro soldi che ci attanaglia? Nessun problema, chiamiamoli "Attività di pubblica utilità" ma sarebbe arrivato il momento di cambiare le cose. Rimango convinto del fatto che la prigione non deve esistere nella sua concezione attuale: deve diventare un semplice dormitorio - controllato - in cui i detenuti vanno a riposarsi dopo che hanno lavorato tutto il giorno.
il mestiere? e perchè io dovrei sobbarcarmi con le mie tasse l'onere di insegnare a Erika e Omar un mestiere? Perchè dovrei pagare per un corso di HTML per Doina Matei? io sono per una legge che preveda un recupero in prima istanza (è la prima volta che ti becco e voglio essere buono...ti darò modo di dimostrarmi che sei cambiato).... ma se ti becco ancora a delinquere...anche se rubi uno spillo... ti butto in una cella di 2mtX2mtX2mt e ti ci lascio a pane e acqua per 25 anni. oppure...vuoi mangiare qualcosa e vedere il sole? bene.....manodopera per costruire le infrastrutture. 20 ore di lavoro al giorno, con un giorno di riposo ogni due mesi. se ce la facevano quei poveri ragazzini che nei primi del '900 lavoravano in miniera...ce la fanno anche quattro rumeni delinquenti.
e per reati gravi scatta subito ciò che hai detto, senza nemmeno passare per la via "buonista". Se ruba e basta è un conto: certo, bisogna comunque fargliela pagare ma ovviamente in modo commisurato. Ma se viene compiuto qualcosa di veramente grave, deve scattare subito una punizione severissima
Evidentemente mi sono spiegato male. Quando scrivo che "Il mestiere lo devono imparare" mi riferisco al fatto che l'istituzione dei lavori forzati deve essere obbligatoria per tutti: non che bisogna istituire dei corsi di "Ricamo e cucito" all'interno delle carceri. Dati del Ministero della Giustizia confermano che un singolo detenuto che rimane in carcere a far niente costa la bellezza di seimila euro al mese: perchè il cittadino deve sobbarcarsi questo onere? Molto meglio obbligare le persone a lavorare nei rami che ho già detto all'inizio del mio discorso - strade, marciapiedi, infrastrutture in generale - e far sì che le prigioni non siano dei posti di "Detenzione", ma dei semplici dormitori dove vanno a dormire dopo che si sono spaccati la schiena tutto il giorno a fare qualcosa che: 1. E' utile alla collettività che subisce un danno dagli atti criminosi commessi a cui si aggiunge l'onere di spesa per la detenzione. 2. E' utile per i detenuti che in questo modo imparano un mestiere.
6000€ al mese per cosa? se lo si butta in una cella 3x3 a pane e acqua di certo non si arriva a quelle cifre comunque è vero, meglio farli lavorare
Ti ricordo che le spese del sistema carcerario non si basano esclusivamente sulla grandezza delle cella e sul regime alimentare dei detenuti. Il costo prodetenuto è calcolato tenendo conto della spesa carceraria complessiva divisa il numero di detenuti. Questo significa che devi considerare le spese che si devono sostenere per mantenere l'apparato della Polizia Penitenziaria - stipendi e mezzi a cui si aggiungono gli straordinari e le ferie -, devi sostenere le spese inerenti alla gestione dei consumi energetici - la corrente elettrica costa, anche solo per i sistemi di videosorveglianza -, devi sostenere le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria, ecc... Tutte spese che possono essere ammortizzate se utilizzi questi detenuti per la costruzioni di opere socialmente utili: in primo luogo si diminuisce il costo della gestione delle infrastrutture carcerarie, in secondo luogo le spese che continuano ad essere sostenute per il detenuto vengono comunque risparmiate da altre voci del bilancio della spesa pubblica in quanto si risparmia sul pagamento della manodopera e sull'attribuzione degli appalti a ditte esterne.
io penso che alla seconda condanna, prendo il delinquente. Lo chiudo in cella. Gli passo 3 etti di pane ed una bottiglia di acqua al giorno. Basta. altro che 6000 euro al giorno.
Tenere la gente a marcire comporta comunque una spesa per i motivi appena elencati: i costi non sono determinati da quello che dai da mangiare al detenuto, ma dal mantenimento di tutto il sistema in cui la parte predominante della spesa è data dalla gestione del personale della polizia penitenziaria e dalle spese di mantenimento delle strutture carcerarie. Bisognerebbe riformare il codice penale ex novo eliminando le leggi Gozzini e Simeone - eliminando quindi ogni possibile sconto di pena - e rivedendo tutto il regime carcerario nel suo complesso: il carcere deve essere carcere, altro che televisione in camera! Obbligando le persone ai lavori forzati si avrebbe un notevole risparmio in termini sociali che di spesa pubblica - quello che viene speso per il mantenimento dei detenuti viene risparmiato dal punto di vista delle spese per la costruzione di infrastrutture -.
beh...se i carcerati fossero costretti a stare in cella per tutta la durata della pena...basterebbe la metà del personale. Forse esagero, ma per certi versi credo che finchè ci sarà gente che esce dalla galera tutto bello riposato, ingrassato, magari con due o tre interviste pronte nella tasca.....non ci sarà via d'uscita. Se esci dopo 25 anni che sei stato in una cella...dove il sole lo vedi per quelle 2 o 3 ore che passa davanti alla finestra di 25cmX20cm che c'è sul muro....vedi come ti passa la voglia.
ormai siamo alla frutta in italia, serve una completa riforma di tutto il sistema penitenziario e dei tribunali. Non è possibile che chi commette un reato grave venga condannato (se viene condannato) dopo 3 anni dalla commissione del reato e faccia si e no 5 anni di galera grazie a indulto/buona condotta/vari sconti di pena
Stiamo dicendo tutti la stessa identica cosa, ma da visuali differenti. Nella sostanza, secondo me, non è possibile una sola soluzione, ma bisogna adottarne diverse che si integrano nel modo che segue. Riforma del Codice Penale: rivedendo in toto le sanzioni stabilite in base alla gravità della pena - per l'omicidio dovrebbe tornare l'ergastosolo - ed abrogando completamente le leggi "Gozzini" e "Simeone": ossia quelle che permettono sconti di pena ed agevolazioni di vario genere ai detenuti. Bisogna quindi garantire la certezza della pena senza la possibilità che si possa usufruire di alcuno sconto: una condanna a 20 anni deve essere tale. In questo frangente bisogna quindi evidenziare anche una completa Rivisitazione del sistema sanzionatorio: eliminare la detenzione in senso stretto, a prescindere dal regime carcerario - va bene che non vivano con la televisione in camera ed altre cose che reputo assurde - ed intodurre i lavori forzati in opere di pubblica utilità; il carcere deve essere un dormitorio per gente che si spacca la schiena a lavorare, non un posto nel quale si vegeta a prescindere dalla grandezza della cella e da quello che viene dato da mangiare. Riforma del codice di procedura penale: garantendo brevità nei procedimenti; facendo in modo che la sentenza di condanna sia esecutiva fin dal primo grado di giudizio; abrogando ogni possibile scarcerazione anticipata in modo che le persone scontino integralmente tutti gli anni a cui sono state condannate. Spero di essere stato completamente esaustivo.