Ricordatevi sempre che fu proprio la coupe' a ispirare le moderne bmw. Anche perchè nell'85, alla Fiat, un capo stile che la disegno' si chiamava Chris Bangle. Difficile da credere ma come linea era molto avanti. Infatti non la capirono in tanti. Il motore era forte...
Andava forte la Coupè 20v turbo sul dritto.Il problema è che la strada non è tutta dritta ed il piacere di guida non è soltanto tirare 2-3 marce in sequenza ma soprattutto affrontare una curva al limite magari in sovrasterzo.Con la Coupè ti "godi" il sottosterzo. A livello meccanico non c'è paragone poichè la Coupè deriva dal pianale della Tipo e basta alzarla sopra un ponte per rendersi conto come è fatta o aprire il cofano per scoprire il motore a sbalzo e la batteria collocata nel cofano motore.Insomma Fiat che più Fiat non si può,con una lamiera ben conformata (per l'epoca) intorno per apparire diversa da una Tipo. Già la mia E36 la umilia a livello tecnico.Figuriamoci accostata ad una M3 E46 con il suo gioiello a 6 cilindri in linea. Non basta una buona elaborazione per farla diventare un quadro d'autore.
A livello tecnico sarà anche superiore la tua ma su un buon rettilineo ti fa rimpiangere di avere in mano qualcosa "di piu elevato tecnicamente"!!! Diamo a Cesare quel che è di Cesare, motoristicamente era un gran motore, soprattutto per quello che costava, molto meno di una 325 coupè.
preso da un altro sito... Nel 1993 venne presentata alla stampa la prima coupè Fiat dai tempi della gloriosa Dino con motore Ferrari. Il successo presso publico e stampa fu immediato. Linea e Carrozzeria: La linea è frutto del lavoro del creativo americano Chris Bangle, colui che ha caratterizzato non senza riserve la linea di tutte le nuove BMW e che all'epoca dirigeva il centro stile Fiat. Essa appare senza ombra di dubbio fuori dal comune e con spunti davvero interessanti, ma nel complesso la giudico un tantino sgraziata nella parte frontale, eccessivamente pronunciata ed elaborata rispetto al più sobrio posteriore. Il marchio di fabbrica di Bangle (le linee curve, i rigonfiamenti e le bombature eccessive) avrebbe dovuto lasciare spazio da un maggiore uso di linee tese, che avrebbero dato un maggiore senso di dinamicità e sportività. In particolare proprio la parte frontale appare un anomala escrescenza del cofano motore ancora più evidenziata dai fari anch'essi bombati e sporgenti. Quanto fascino in più avrebbero donato dei fari a scomparsa! La fiancata presenta l'interessante fusione dei volumi anteriore e posteriore all'altezza della porta ma subisce l'influsso negativo delle strane incavature (veri e propri tagli) praticati su entrambi i parafanghi. L'intaglio anteriore in particolare sembra staccare nettamente il cofano motore dal resto del corpo vetture facendolo così apparire come una sorta di coperchio gonfio non ben integrato. Il posteriore è secondo me la parte meglio riuscita. Esso si presenta privo di finiture eccesive, quasi liscio, con una forma massiccia e sportiva. Molto belli i quattro fanali rotondi incassati e meraviglioso il bocchettone di rifornimento in aluminio lucido a vista, chiaro riferimento alle granturismo degli anni sessanta. Interni: Balza subito agli occhi sedendosi in una Coupè il cruscotto con la fascia in tinta con la carrozzeria, frutto dell'estro di Pininfarina, che vi ha apposto la sua firma. Da quì il malinteso per cui molti possessori di Fiat Coupè credono che tutta la vettura sia opera del noto designer. La strumentazione, molto completa ha una grafica piacevole che ricorda quella delle Ferrari dello stesso periodo con cifre rosse su sfondo nero. I sedili anteriori sono ben profilati e trattengono bene in curva senza per questo essere scomodi agli occupanti di grossa taglia. Il divanetto posteriore subisce la mancanza di spazio dovuta alla forma della carrozzeria, molto spiovente dietro. Vi possono tuttavia trovare posto senza troppi sacrifici o due adulti di piccola statura o due bambini.