A mio parere il "carico" dell'impalcato sul fulcro del ponte finisce "QUI", il resto sono rampe appoggiate al suolo, non sono indispensabili alla geometria o all'equilibrio della struttura, La vera chiave di volta del ponte, è "sticazzi", un ancoraggio al suolo, che dovrebbe avere la superficie di un isolato del paesello poco a ovest, l'altezza di una collina, e una profondità che ignoro ma che sarà sicuramente cospicua, su cui andranno fissati i cavi, che partono da "sticazzi" e arrivano sino a "LI", su cui filano "Passanti" sino alla torre dirimpettaia sull'altra sponda. "Sticazzi" e il gemello di fronte reggono la struttura. Favorisco uno schizzo con "legenda". P.S. Non me la sento di giudicarle.. In fondo ci vuole un sacco di coraggio.. Possano "Sgambettare" in eterno...
L'impalcato poggia sui pilastri che son su terraferma, quindi ben più solidi di torri con decine e decine di metri di struttura sottomarina e proprio in quanto su terra non hanno bisogno del controbilanciamento dal lato opposto. Il punto principale e' sticazzi... dove si ancorano i cavi che reggono tutto. E quindi se sticazzi e fatto bene, e non vedo perche' non dovrebbe, si parla di montagne di cemento, un paio di isolati l'uno abbondanti per decine di metri di profondità, i piloni avranno carichi imho inferiori a quelli dei ponti con le torri in mare. Anche il peso stesso dei cavi decisamente non trascurabile farà da bilanciamento. D'altronde si può essere d'accordo o meno con l'utilità della struttura, ma webuild non e' decisamente un ritrovo di forumisti, hanno il fior fiore degli ingegneri e tutti i più moderni supercomputer a disposizione per le simulazioni. Non l'ha mica progettato il primo pirla che passava facendo uno schizzo al bagno.
Forse dico una cavolata ma le sollecitazioni sismiche su una struttura praticamente sospesa vengono assorbite dalle possibili oscillazioni, se invece una struttura per equilibrare il peso della campata usa dei punti fissi a terra non può oscillare senza rompersi.
Non conosco l'attuale composizione, ma considera che webuild è prime contractor di una cordata di oltre 10 aziende (mi sembra fossero quasi 20 ai tempi della gara) leader mondiali nelle.varie tecnologie da implementare. Non è un progetto locale italiano (per chi non si fida delle capacità italiche).
Dipende se il.pobte è sospeso o strallato. Se è sospeso le pile sono principalmente compresse perche in teoria in cima le funi potrebbero passare su una carrucola e tutto il lavoro lo fanno "sticazzi". Se e strallato invece dipende da come collego gli stralli alle pile. Se in cima tipo un ventaglio o su tutta la lunghezza sopra l'impalcato nella maniera detta "ad arpa".
Ipotizzo che la soluzione scelta per il Ponte dei Dardanelli (e per quello di Akashi Kaikyo) sia quella che riesce meglio a sopportare i carichi estremi di una campata così lunga, per cui probabilmente il progetto di quello sullo stretto dovrebbe andare nella stessa direzione. Ergo, ponte sospeso. A meno che in Turchia non sia emerso qualcosa di inaspettato negli ultimi tempi. P.S. Comunque non credo possa esistere una carrucola capace di sopportare un carico del genere senza gravi rischi.
Concordo. Era solo un discorso teorico di trasmissione degli sforzi verso gli ancoraggi. Sarà un ponte sospeso con i pesi propri più quelli del traffico e degli agenti esterni ripartiti tra ancoraggi delle funi e pile che potrebbero pure pensare di fare flettere leggermente. Ma qua mi arrendo perché la cosa più complessa che ho calcolato è stata la scaletta per andare nel sottotetto. A parte qualche traliccio di linea elettrica ma ormai ho formattato il cervello con l'arrivo della prima mensilità della pensione
Ecchimi! @Sam_Cooper Attualmente mi sto concentrando sulle gallerie che il TMB è chiuso fino al 12 dicembre... Allora un paio di considerazioni senza conoscere i dettagli: - mi sento di escludere il ponte strallato per le sollecitazioni e i problemi cantieristici perchè la fase costruttiva di un ponte è altrettanto affascinante; - avendo fatto un ponte tibetano di 67 m di luce che è tutto in funi il problema degli ancoraggi è un falso problema in quanto basta diffondere i carichi e nel caso del ponte sullo stretto credo che abbiano anche studiato approfonditamente come un eventuale sisma possa influenzare le caratteristiche meccaniche del terreno; - il problema di un sisma di tipo catastrofico si anche poi lo spostamento della faglia ma la tipologia costruttiva è scarsamente sensibile alla problematica e sarà studiata in termini ci capacità di copiare tali movimenti; - quello che vedo io moooolto più complesso e degno di studi parecchio approfonditi sono le risonanze e le instabilità dovute al vento: secondo me è lì il problema progettuale più interessante in quanto ai carichi verticali direi che è una banalità mentre quando entrano in gioco torsioni e movimenti che innescano risonanze allora i giochi si fanno pericolosi; - chissà cosa prescriverà il pian di manutenzione dell'opera.... Per quanto riguarda progettazione e costruzioni ardite ricordo che non siamo secondi a nessuno al mondo
Problema da non sottovalutare. La zona è molto ventosa con lo Scirocco che la fà da padrone con violente tempeste. Una volta “canalizzato” dentro lo Stretto, il flusso sciroccale comincia ad accelerare arrivato all’altezza della parte centrale dello Stretto di Messina.
Sulla risonanza non so, ma sull’aerodinamica dei ponti sospesi ci lavorano già da un po’, tant’é che i ponti piu estremi adottano una soluzione che, guarda caso, si chiama Messina Type Deck (https://en.wikipedia.org/wiki/Messina_Type_Deck)
Ottima la soluzione ovviamente di mettere la ferrovia in centro, per cui credo no problem per i convogli militari... Per quanto riguarda l'aerodinamica spero ci saranno degli ottimi "sfoghi" delle sovrappressioni ed anche di correnti ascensionali dato che le funi reagiscono solo a trazione. Molto interessante! https://b2.co.uk/world-bridges/messina-straits-crossing/
Più che tempeste, lo scirocco ha la caratteristica di fluire a raffiche radenti che variano la velocità e arrivando a picchi di 100km/h, creando quindi una pressione continua molto diversa dalle cosiddette folate. Lo stretto aiuta la velocità incanalandolo tra i Peloritani e L'Aspromonte, ma anche nelle altre zone della Sicilia, dove arriva passando nell'entroterra e quindi scarico di umidità ma molto più caldo, la velocità non è più bassa che nello stretto.
Mi diceva un collega che abita a Ganzirri, che il suo Anemometro installato nella veranda della sua villetta, alcune volte gli ha memorizzato anche raffiche da 160 km/h.
Beh, gli anemometri in installazioni casalinghe possono soffrire accelerazioni locali, picchi di quel genere capitano ma sono picchi, non raffiche continue. Ho un amico che per un paio di decenni ha gestito il centro meteo sul pilone enel siciliano (a Torre Faro, nella punta a qualche km da Ganzirri, ha le registrazioni delle rilevazioni dal 1990 a quando dopo il 2013 è stato dismesso, con lo scirocco si vedono bei numeri a 100-150m di altezza sullo stretto (il pilone è alto 240m, sono salito di notte a quasi 200m, una esperienza).
Certo, di tratta di picchi ma possono essere significativi sulla dinamica e l'andamento delle masse d'aria, comunque non costanti. Il pilone è un'attrazione molto suggestiva, mi piacerebbe salirci.
Il pilone è rimasto come un cadavere abbandonato, enel ha provato a cederlo al comune di Messina e altre entità, ma diventa una responsabilità e un costo di mantenimento. Andrebbe smantellato e smaltito ma sembra che il costo sia esorbitante. Molti anni fa era partita un'idea di fare una piattaforma con un ristorante e qualcos'altro, ma poi il progetto non è partito. Non è stato mai possibile visitarlo ufficialmente, anche perchè non ci sono infrastrutture di sicurezza per salirci, ma solo le classiche scale per manutenzione.
Cera un film che due ragazze scalavano unn traliccio e poi non riuscivano più a scendere ma era di una antenna radio in mezzo al nulla con una lampadina rossa sopra fatt come quelle di casa ad incandescenza PS si intitolava FALL e il traliccio era alto 700 metri(grazie Google)