Il Topic Orologi e Motori | gli orologi che piacciono agli appassionati di auto

Io ricordo che quello in ceramica nera ce l'aveva sempre al polso il figlio di una mia vecchia cliente di Vigevano e considerato che girava in Ferrari immagino potesse permettersi quel che voleva, quindi doveva decisamente piacergli.

 

Carino, anche se lo trovo un po' scimmiottante Rolex, per quel che riguarda i Rado, è stato il mio primo orologio che valeva qualcosa, nel 1992 acquistai un coupole ceramic jubilee (che ho ancora), per intenderci è questo:

 

Di ritorno dal Giappone alla fine un orologietto "made in Japan" me lo sono portato a casa.

Della serie "Vintage Collection" quasi tutti i negozi che mi è capitato di visitare, avevano un modello in due varianti colore "made in Japan" disponibili.

Quello dorato mi sembrava "too much" e quindi ho optato per questo un po' più sobrio:




Per orologi più importanti secondo me ha senso solo se si hanno le idee chiare su cosa si vuol prendere, sui prezzi e su come funziona esattamente il Tax Free prima di arrivare in Giappone.

Se si iniziano a visitare i negozi, guardare le vetrine e chiedere info in loco si viene sopraffatti! Troppa offerta, variazioni di prezzi tra negozi, Tax Free spiegato in un inglese incerto e in maniera errata.

Solo a Ginza, che come perimetro sono meno di 4 km di quartire, ci sono più di 20 negozi di orologi con esposti centinaia e centinaia di esemplari. Per non parlare di altri articoli di "lusso". E' talmente tanto che uno si fa due domande sul concetto di lusso ed esclusività anche se sa benissimo come funziona il capitalismo, il consumismo e tutta l'industria del "desiderio" che c'è dietro.

Noi alla fine ci siamo concentrati su tanti piccoli acquisti e la cosa più costosa che abbiamo acquistato è stato un coltello Santoku, stando comunque nella franchigia per evitare inutile burocrazia al rientro. Con il passaporto europeo le operazioni di imbarco e sbarco sono talmente automatizzate che non incontri un essere umano nemmeno per sbaglio e fare lo "gnorri" ti verrebbe quasi spontaneo, ma a noi piace fare le cose secondo le regole!

 

Ho acquistato un coltello anch'io, ma a conti fatti, ho speso quello che avrei speso in Italia (i jap che ho li ho acquistati in Italia). Volevo acquistare un Rockstead (non perchè costi meno, ma solo perchè introvabile in Italia) ma ho avuto paura di eventuali rogne all'imbarco.

 

Si, credo non ci sia un risparmio enorme e online con le varie offerte si può sicuramente trovare un prezzo ancor più vantaggioso.

L'unico plus è stato veder montare l'impugnatura e vedere e poter filmare il processo di incisione. Ci hanno chiesto se volevamo far incidere in nostri nomi in giapponese sulla lama e ci è sembrato un bel ricordo da portarci dietro.

 

Bello, sì

 

Su di un coltello da cucina si, sugli sportivi non mi è mai capitato, al limite puoi trovare la firma del coltellinaio (ho un pattadese damascato ed è firmato dall'artigiano).

 

Si, questo è un coltellaccio da tutti i giorni, niente lama damascata o acciaio VG10.

Si tratta però di acciao al carbonio che dovrebbe essere più facile da affilare, anche se richiede un po' più di attenzione/manutenzione.

Su un lato c'è il logo/firma della bottega, sull'altro lato hanno inciso i nostri nomi.

 

Strano che un coltello da cucina sia in acciaio al carbonio che è facilmente ossidabile

 

Non ne sapevo niente, ma mi sono fidato del consiglio. Dopo leggendo ho visto che non è così inusuale. Dovrebbe anche mantenete il filo più a lungo.