La severità della pena fa di che le brave persone restino tali perché la temono, ma i delinquenti restano tali e continueranno a delinquere. In molti paesi c'è la pena di morte ma si delinque lo stesso. La quasi certezza di farla franca e di non subire la pena anche se molto severa fa si che si continui a delinquere. Come si intitolava quel testo? Dei delitti e delle pene?
Ma in questa fattispecie di delitto molti si costituiscono o suicidano, non è l'incertezza della pena, è qualcos'altro non fronteggiabile con le pene di qualunque tipo o severità.
Perchè di solito non si tratta di criminali seriali, ma di persone apparentemente normali, in cui la predisposizione è latente e quasi invisibile fino al momento in cui essa si manifesta, in tutta la sua violenza. E quando ciò accade ormai è troppo tardi.
È la (mancanza di) cultura delle persone. A me è capitato di sentire cose che mi imbarazza anche solo ripetere del tipo "dai, chi non ha mai dato uno schiaffo alla moglie"?
Esatto. beccaria sosteneva che non è la crudeltà delle pene che fa il maggior effetto sugli animi degli uomini, ma la loro certezza. nel caso in argomento, ciò si traduce nella necessità che la giustizia sia rapida, certa ed efficace; spesso gli autori di violenza sulle donne agiscono nella convinzione che non saranno puniti, o che il sistema li proteggerà. sosteneva, inoltre, che lo scopo della pena è prevenire il crimine, non vendicarsi. ecco perché, seguendo il pensiero beccariano, ripeto che occorrono preventivi strumenti come educazione, protezione delle vittime, supporto psicologico e attenzione ai segnali premonitori.
IMHO il femminicidio non è necessariamente collegato ad una bassa considerazione del genere femminile (non nella nostra società per lo meno). E nemmeno alle (più o meno frequenti) liti che possono accadere in una coppia qualsiasi. Liti durante le quali può volare anche qualche schiaffo (magari dalla donna all'uomo e non viceversa) senza che questo sfoci in vera e propria violenza. Se guardiamo ad un caso piuttosto discusso negli ultimi tempi, ossia l'omicidio di Giulia Cecchetin da parte del suo fidanzato, non mi pare di aver letto che il ragazzo fosse cresciuto con i pastori dell'Aspromonte o fosse figlio di qualche dittatore mediorientale, nè che fosse stato educato a disprezzare le donne. E' cresciuto in un contesto sano, ha un padre ed una madre che gli vogliono bene, frequentava l'università..... il delitto è cresciuto nella gelosia che ha preso forma nella sua testa, nella paura di essere lasciato.... finché ad un certo punto nel cervello qualcosa ha smesso di funzionare correttamente. E come dice @rsturial dopo averla uccisa avrebbe voluto suicidarsi, ma non ce l'ha fatta. In una simile situazione è una cagata parlare di patriarcato o di cultura maschilista che disprezza la donna. E anche se la pena per il femminicidio fosse stata di mille anni di reclusione o di crocifissione con martellamento del pisello e dei maroni molto probabilmente l'avrebbe fatto ugualmente. La mancanza di cultura c'è invece in tutti quei casi in cui i genitori invece di insegnare al figlio/figlia ad avere rispetto per gli altri, gli insegnano l'esatto opposto. Sono quei genitori che a fronte ad un brutto voto preso dal figlio a scuola, vanno a picchiare l'insegnante. Sono quei genitori che quando il figlio dice che un compagno di scuola gli ha fatto male, insegnano loro a rispondere con ancora più forza. Sono quei genitori che pensano che la donna debba fare i lavori di casa uscendo il meno possibile e l'uomo invece possa andare dove gli pare. O che dicono alle figlie femmine di non sporgere denuncia se vengono violentate. Se cresci con questi valori è inevitabile che la donna possa solo soccombere di fronte alla maggior forza fisica dell'uomo. Ma per fortuna anche nelle zone più degradate d'Italia non siamo soliti lapidare le adultere. Non noi italiani, per lo meno.
Ma la mancanza di cultura è anche quella indole che ti porta a far prevalere la gelosia, persino ingiustificata spesso. Io almeno la chiamo così. La si può chiamare ignoranza o come vuoi, non è questione di educazione ma di essere dei selvaggi. Quanto agli schiaffi, onestamente no, non mi è mai capitato di prendere una donna a schiaffi e se dovessi farlo mi andrei a nascondere dalla vergogna per il resto della mia vita perché mi sentirei una merda. Poi vedo che ne fai una questione di zone e di religioni. Penso che dovremmo iniziare ad accettare il fatto che non c'entra poi molto.
La gelosia è un sentimento. A tua figlia puoi insegnare quanto vuoi che essa sia ingiustificata ed inutile (al pari dell'invidia ed altre cose simili), ma se un giorno la proverà e non riuscirà a gestirla non sarà per motivi culturali. Forse non mi sono spiegato bene: io qualche sberla l'ho presa (e mai data). Magari me la meritavo, ma non ho pensato di essere di fronte ad una potenziale omicida. Vogliamo forse sostenere che il rispetto della donna è uguale in tutte le parti d'Italia e del mondo? Dici che anche a Bolzano ci sono ragazze stuprate i cui genitori non vogliono che sporgano denuncia? Che anche a Roma le adultere corrano il rischio di essere lapidate?
Nell’appoggiare senza riserve quanto scritto da @Sam_Cooper, sottolineo che c'è un annoso dibattito aperto tra chi considera il femminicidio un crimine di impulso e chi lo interpreta come un atto premeditato o strutturale, legato a dinamiche di potere e controllo. molti femminicidi non sono commessi di impulso, ma arrivano al termine di un'escalation di violenza, spesso preceduta da maltrattamenti, stalking, minacce, addirittura a seguito di denunce ignorate o sottovalutate.
Io non lo so se a Bolzano i genitori non vogliono che la figlia denunci le violenze. Mi viene però da chiederti come fai a saperlo tu che lo vogliono. Percepisco in questi discorsi un po' di luoghi comuni che, visto il tema, sarebbe forse necessario trattare con accortezza.
Ma nessuno, ha notato che il governo ha varato un nuovo "Decreto Flussi" da 500000 nuovi permessi? Favorisco il video della meloni che lo annuncia e ne spiega le motivazioni: https://video.twimg.com/ext_tw_vide.../vid/avc1/960x540/rwEF72DDghiQC17s.mp4?tag=12
Non sono luoghi comuni, ma sono frutto di notizie che ora non ho il tempo di cercare. Le soglie di ingresso ci sono sempre state, solo che devono essere programmate di volta in volta. Nulla di nuovo, se non il numero più alto di quello precedente.
Non capisco davvero che notizie riferite ai genitori che chiedono alle figlie di non denunciare ci possano essere. Qualcuno ascolta i discorsi dei genitori in casa e ne fa statistica? Poi onestamente, se vogliamo parlare per pregiudizi e luoghi comuni, Bolzano non mi pare neanche Milano come mentalità.
Tutto molto bello.. Ora però, spiegami perchè questo si chiama "Decreto Flussi", e dato che c'è sempre stato è normale, e quello precedente si chiamava, citando le parole della meloni in quel filmato: "Sostituzione Etnica" e doveva essere considerato una "Invasione"...
Come queste? https://www.oggitreviso.it/donna-ch...n-taxi-uccisa-mentre-era-ancora-al-au4-330629 https://www.lagazzettadelmezzogiorn...-anna-rosa-colpevoli-le-forze-di-polizia.html
Queste se le è inventate l’AI? Oppido Mamertina (Calabria), maggio 2025 Una ragazzina minorenne ha denunciato uno stupro di gruppo. In risposta, i suoi familiari – tra cui fratello e zia – l’hanno percossa, isolata, frustata e minacciata (“Devi morire”) per costringerla a ritirare la denuncia, temendo le conseguenze legate ai responsabili, legati alla ’ndrangheta . Palmi (Calabria), altra 18enne calabrese Un’altra giovane vittima di stupro di gruppo ha subito violenze in famiglia: il fratello, la sorella e relativi coniugi hanno tentato di farle ritirare la denuncia, arrivando persino a istigarla al suicidio e limitandole i contatti esterni (es. bloccando la SIM del telefono) . Quattro dei familiari sono stati arrestati per violenza, minaccia e intralcio alla giustizia . Melito (Campania) Una madre sapeva delle violenze sessuali subite dalla figlia tredicenne, ma ha deciso di tacere per evitare “discredito” per la famiglia e per paura del potere dei violentatori, legati anch’essi a contesti criminali. Il padre, al contrario, ha infine deciso di denunciare gli abusi
Questi sono casi in cui evidentemente qualcuno alla fine ha denunciato. seguendo il tuo ragionamento, potrei anche dire che a Bolzano i genitori sono riusciti a convincere le figlie a non denunciare.