2035-Ban motori endotermici

Concordo ed aggiungo, se sicuro che in testa non entri? Magari oltre al deretano entra anche nel portafoglio.
Come diceva il gobbo nostrano: "a pensar male si fa peccato, ma raramente ci si sbaglia"

 

Per la prima volta da quando ti conosco (forumisticamente) non sono d’accordo con la scelta. Non che sia cromaticamente brutta ma l’SLS per me è solo con il tetto.
Quindi W i poterih fortih

si ma tra 11 anni ne avrò 49, figurati se ho voglia di pensarci.

 

Si, ma no

 

Lo so

 

eh …..hai ragione ma i tempi sono quelli ….nn c’è ne ….e già stavolta son riuscito a scappare il venerdi e tornare il lunedì ….fai conto che un weekend sono la ,uno in Veneto un paio al lago maggiore ….

 

A propositi di Mercedes, la CLE 63 AMG tornerà finalmente al V8 abbandonando il misero 4 cilindri duemila.
Forse qualcosa si sta muovendo controcorrente

 

Dopo Ford e Mercedes, anche il gruppo Volkswagen rallenta sull'elettrico e investe sul termico:

https://www.alvolante.it/news/gruppo-volkswagen-continuera-investire-nei-motori-termici-395539

 

Non so se era già stata postata questa notizia.....

https://insideevs.it/news/722079/gigafactory-batterie-stellantis-termoli-rinvio/

Evviva chi ci lavora.....come sempre il buco del culo è il nostro.

 

“Scarso sostegno pubblico “……hanno rotto il C….. tutti con sto sostegno pubblico

 

Se il governo italiano rompe il cazzo a Stellantis, come si può pretendere investimenti di Stellantis in Italia?

È evidentemente legato alla questione del made in Italy

 

Mo' cosa hanno combinato? Salvini si e' lamentato dicendo che Termoli e' in africa e non in italia e che quindi non e' made in italy?

 

https://www.ilsole24ore.com/art/al-porto-livorno-sequestrate-134-fiat-topolino-AGTnB

 

Vorrei avere io tutto il loro tempo libero.

 

Quella sicuramente se la potevano evitare, ma è probabile che dietro ci sia un braccio di ferro ben più radicato.
La strategia industriale di Stellantis probabilmente non ha mai realmente considerato l'Italia come un paese in cui (continuare a) investire e (forse) accetterebbe di farlo solo a fronte di importanti concessioni (fiscali, finanziarie, ecc). Il no del governo deve probabilmente aver innescato queste scaramucce, con Stellantis che finge di essere disposta, ma poi viene costretta a rinunciare dal nostro esecutivo ed il nostro esecutivo che sequestra le macchinine al porto perchè hanno la bandierina tricolore appiccicata.

La realtà è che produrre in Italia non conviene per nessuno. Non solo per il costo del lavoro, ma anche per la legislazione. E per costo del lavoro va inteso quello totale, a carico delle aziende, non quello percepito dal lavoratore. Insomma, non è una questione di salario minimo, ma di politiche fiscali, giuslavoristiche ed industriali. Se vogliamo attrarre i grandi gruppi industriali ed i loro investimenti, volenti o nolenti qualcosa dobbiamo concedere (sconti fiscali pluriennali, ecc), altrimenti non ci si può lamentare se Intel costruisce in Germania invece che in Italia, se Tesla apre la gigafactory in Germania invece che in Italia e via così.

 

Quindi inutile fare le guerre no? Sedetevi a un tavolo e trattate le migliori condizioni per tutti

 

Finché l'Italia continuerà ad operare con un orizzonte temporale che non eccede l'esecutivo in carica la vedo dura.
Alcune importanti multinazionali del settore ICT anni fa aprirono delle grosse sedi operative nel sud della Francia, nelle quali spostarono personale da tutta Europa (Italia inclusa).
L'accordo prevedeva che per un certo numero di anni (mi pare 8 con possibilità di rinnovo per altri 8) avrebbero avuto degli importanti sconti fiscali. In cambio le multinazionali si impegnavano a tenere attive quelle sedi per un periodo di almeno 20 anni.
Lo scopo era chiaro, l'offerta non era per aprire a Parigi, ma nel sud, dove c'era interesse a far crescere l'economia e l'occupazione. E non si può nemmeno dire che la normativa sul lavoro francese sia più favorevole della nostra ai datori di lavoro, perchè è invece il contrario.
Qui invece ogni tanto si parla di promuovere gli investimenti delle major della Silicon Valley in Sicilia, ma alla fine non si fa mai nulla di concreto? Perchè? Perchè non siamo in grado di promettere nulla e gli stranieri lo sanno. Il governo in carica offre (forse) qualche sconto, ma poi, appena cambia qualcosa, ecco che arrivano gli esattori a chiedere milioni (o miliardi) di dollari come se fossero noccioline.
Ne sanno qualcosa Amazon, Google, Facebook ed Apple, tutte munte come mucche non appena gli si son gonfiate le tette. Prima le lasciano agire impunemente e poi, all'improvviso, di quelle legnate che farebbero male anche a Mike Tyson. Ci credo che manco i cinesi vogliano aprire qui le loro fabbriche di batterie e di automobili.

Piuttosto, tornando al Green Deal europeo, sono proprio curioso di vedere come andrà a finire. Il PPE pare solido, ma per contenere l'avanzata delle destre di alcuni paesi sembra che dovranno aprire ai Verdi. Se così, che sia riconfermata la Von der Leyen o meno, sarà inevitabile dover proseguire ancora più strenuamente sulla via del carbon free ed il ban motoristico nel 2035.
Un bel rebus per le industrie automobilistiche europee, in attesa di sapere dove e come investire per il prossimo decennio.

 

Io aggiungerei "Grande"...

 

Infatti, le "le maglie" dell'ISEE sono più larghe di quanto si possa pensare.

 

Anche le maglie del fisco....

 

Eccolo...

Da quel che dicono dopo le ultime elezioni, potrebbe aprirsi uno piccolo spiraglio per una revisione del green deal.

Yessss...

Rispetto per tutti...