La via spagnola è un'alternativa praticata da molti italiani che non riescono a passare l'esame di stato in patria Fino al 2011 bastava far riconoscere la laurea italiana (in giurisprudenza) da qualche ateneo spagnolo e automaticamente si poteva chiedere l'iscrizione all'albo degli abogados. Dal 2011 in poi invece è diventata obbligatoria (anche per gli stranieri laureati in legge) la frequentazione di un master in abogacia e successivo superamento dell'esame di stato, che però ha una percentuale di promossi superiore al 90% (quindi molto meno selettivo rispetto all'Italia). Una mia ex, al secondo tentativo fallito in Italia, si era documentata per bene e ci stava pensando, ma sarebbe stato necessario un periodo di permanenza all'estero, oltre che un minimo di dimistichezza con una lingua che non conosceva proprio. Altra via facilitata del passato era quella di fare l'esame in qualche regione del sud (Calabria soprattutto), ma richiedeva il preventivo spostamento della residenza laggiù e mi pare che ad un certo punto, avendo mangiato la foglia, chiedessero anche di aver svolto il praticantato (2 anni) lì. Pare infatti che in Calabria la percentuale di promossi all'esame di stato fosse molto più alta che nel resto d'Italia.
Questa è la prova provata (qualora ce ne fosse il bisogno) che le auto elettriche si vendono quasi esclusivamente grazie agli "aiuti di stato", che pagheranno tutti i contribuenti italiani, anche se dubito fortemente che i maggiori benefici saranno per le famiglie meno abbienti, visto che ritengo difficile che chi ha un ISEE sotto i 30k euri possa pensare all'acquisto di un'elettrica seppur agevolata. C'è solo da augurarsi che in UE cambi il vento.
Mi hai fatto venire una curiosità e visto che gli albi pare siano pubblici, sono andato a vedermi a quale età i "miei" avvocati si sono iscritti all'Albo. Penalista 1, che è del 1967, s'è iscritto nel 1995, a 28 anni (Cassazionista dal 2007) Penalista 2/civile è del 1977 e s'è iscritto nel 2005, anche lui a 28 anni (Cassazionista dal 2016) Amministrativo è del 1974, iscritto nel 2003, a 29 anni (Cassazionista dal 2015) Sono nella media?
Beh difatti quasi € 10.000 di scontro tra i € 6.000 e quelli del concessionario sono un incentivo all'acquisto notevole oltre al fatto che abbiano creato una versione che avesse un costo che rientrasse ai € 100 nella soglia dell'incentivo...poi esenzione permanente del bollo, assicurazione meno della metà e praticamente azzeramento del costo del carburante la fanno diventare una soluzione moooolto appetibile come seconda macchina da famiglia.
Passando alla cronaca, ho sentito per radio che i tre poveri ragazzi travolti dal Natisone avevano chiamato per quattro volte i soccorsi al 112, l'ultima pare senza ricevere alcuna risposta. Il Procuratore di Udine ha aperto un'inchiesta sulla questione. Una sequenza tragica di eventi, poveri ragazzi.
Porelli, davvero. Io negli ultimi anni ho dovuto chiamare il 112 una sola volta, incrociando in autostrada un cinquantino contromano nella corsia di emergenza. Mai risposto
Direi che, sulla carta, sono "ottimi" professionisti (anche se la capacità non è certamente legata ad una iscrizione ottenuta in tempi brevi). Come dico spesso la teoria e la pratica sono mondi completamente distinti e non diventerai mai un buon avvocato fermandoti alla lettura di un testo di diritto
Si, lo condivido... Certo però che se un professionista ci impiega molto tempo a diventare operativo e abilitato nel proprio ambito, qualche domanda uno se la pone per forza...o ha perso tanto tempo durante la laurea, o ne ha perso tanto dopo e in entrambi i casi non (mi) ispira grandissima fiducia.
Io mi sono laureato a 24 anni (quando al Poli età media di chi ci arrivava era di 27-28 anni), ma ho dato l'esame di stato non immediatamente, in quanto ho passato l'anno di leva quale Tenente del CoIngEs come ufficiale di complemento e quindi abilitato un anno dopo a quanto avrei potuto ad esempio...
Ci sono professionisti molto validi che, per scelta, lavorano o hanno lavorato all'interno di aziende senza necessità e, in alcuni casi, la possibilità di iscriversi al nostro Albo professionale. Non dimenticare mai che non puoi essere al tempo stesso un libero professionista e un dipendente. Il titolare del settore legale di una grande azienda non necessita certamente di essere avvocato (nel senso stretto del termine) ed essere iscritto all'Albo (anche se ci sono, poi, anche gli Albi Speciali per alcune categorie di professionisti). Tendenzialmente, inoltre, le grandi aziende si appoggiano per il giudiziale a studi esterni. Ma non è detto che dopo un periodo di attività di tal genere all'interno di una azienda lo stesso non possa desiderare di mettersi in gioco anche a livello "giudiziale" con una iscrizione tardiva. Conosco decine e decine di Colleghi che, pur avendo sostenuto l'esame di Stato, hanno deciso di intraprendere la carriera dirigenziale (mio cognato ne è un esempio) e non si sono iscritti ovviamente all'Albo. In questi casi non si tratta di "perdita di tempo" o incapacità ma di scelta ponderata e anche ben retribuita (certamente molto di più rispetto ai nostri primi anni di "gavetta")
Ho letto un po' di notizie in merito ed ho la sensazione che, ancora una volta, in Italia si ragioni al contrario. Non entro nel merito a cuor leggero, essendoci di mezzo la vita di 3 ragazzi, ma ritengo ingiusto ed inappropriato il polverone che si sta alzando sulla faccenda. I primi responsabili di quanto accaduto, purtroppo, sono proprio le vittime stesse: il maltempo era previsto, gli avvisi della protezione civile ben diffusi. Se ti vai ad infilare nella gola di un torrente che, in caso di piena improvvisa, lascia poco o nullo scampo, non puoi certo prendertela perchè mancavano gli elicotteri di soccorso. Oltretutto pare che una di loro non sapesse nemmeno nuotare. Chiaro, se il 112 non funziona bisogna intervenire subito e fare il culo a strisce a tutti quelli che dovrebbero garantire l'assoluto funzionamento di un numero di emergenza, ma non può essere la tragedia di turno a farlo emergere. Non posso accettare, come ho letto, che ci siano ricerche di responsabilità per: - la mancanza di cartelli in zona che segnalassero il pericolo - la scelta di far alzare in volo l'elicottero dei pompieri (basato a Venezia) invece di quello del Sores FVG (che si trovava più vicino) - l'organizzazione del tentativo (fallito) di afferrare i ragazzi da un ponte più a valle Se vado a camminare sul tetto di un palazzo, scivolo, rimango appeso alla grondaia e poi, dopo qualche minuto, cado e ci lascio la pelle, che si fa? Si investiga per punire quello che non ha blindato la porta di accesso al tetto? Si verifica se ci fossero dei cartelli che notificavano il rischio di camminare sul tetto altrimenti si persegue l'amministratore condominiale? Si indaga sui pompieri che sono arrivati solo dopo che ero precipitato? Ma in che paese viviamo? Una barca di clandestini si schianta su una secca col mare mosso e la colpa è del governo? Un macellaio si trova due ladri in casa, ne accoltella uno e viene condannato a risarcirli? C'è qualcosa che non va!
Pur nella tragedia, non posso che condividere ogni virgola. Si cerca sempre la "pagliuzza" per deresponsabilizzarci dimenticandosi la "trave" (ben più evidente)
Avevo già citato la notizia, ma la riporto come esempio. Nel 2017 un paio di fidanzatini rubò un pedalò per andare di notte in mezzo ad un laghetto di montagna. Arrivati ad una certa distanza dalla riva si accorsero che il mezzo imbarcava acqua, con conseguente affondamento. Lei si salvò, ma lui annegò. Alla fine indagarono il proprietario del pedalò (e del terreno dal quale era stato rubato) perchè secondo alcuni non aveva adeguatamente protetto il mezzo da eventuale furto e non aveva segnalato la falla..... ma stiamo scherzando? Se stanotte un ladro mi ruba l'auto e poi si schianta, corro il rischio di dover risarcire i parenti della vittima perchè l'auto non aveva le gomme in perfetto stato?
esattissimissimo. poi ci troviamo avvocati dietro le scrivanie che non sanno distinguere un reato da un delitto o una contravvenzione. ecco, quelli propriamente detti "asini equini".
Comunque, visto che siamo in un forum d'auto..... non ci sono più nemmeno i giapponesi di una volta: https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/AGxmDmN Dopo i tedeschi che truccano le emissioni, ecco i giapponesi che truccano i test di sicurezza. Perfino Toyota (inclusa Lexus)