Fatti e misfatti

Sopravvalutazione precedente?
Raccomandazioni?
Amico di Putin?

 

Forse perchè parla rumeno? Ma poi perchè avrà voluto imparare proprio il rumeno?

 

vero.
una gretina de noantri si perde col ferro da stiro. robe de mat

 

La gloria di Roma

 

C'è qualcuno che ha cercato di approfondire ed è uscito questo:

La prima laurea è facile: viene dall’Accademia Militare. Solo che quando Vannacci entrò a Modena (nel 1986, con il 168° corso “Fedeltà”), nelle accademie si laureavano solo gli ingegneri. Poco dopo che aveva completato il corso triennale, la legge 169 (23 giugno 1990) dettava alcune che riconoscevano la validità degli studi compiuti dagli ufficiali in servizio permanente ai fini del conseguimento di lauree civili. Negli anni successivi, le accademie cambiarono i programmi e stipularono convenzioni con le università per conseguire le lauree (prima le quadriennali vecchio ordinamento, poi il nuovo 3+2) durante il corso degli studi. Per il passato, vi fu una sorta di sanatoria retroattiva. Il calendario suggerisce che la prima laurea di Vannacci sia giunta così, calcolando sia il triennio di Modena sia il periodo alla Scuola di Applicazione a Torino. Trattandosi di un ope legis, è praticamente certo che non vi sia stata tesi.

La seconda laurea è strettamente legata alla prima. Anzi, figlia. A cavallo del 2000 l’università di Trieste, tramite la sede di Gorizia, offrì agli ufficiali già laureati la possibilità di un secondo titolo attraverso il riconoscimento degli studi ed esperienze pregresse e lo svolgimento di una tesi o poco più. L’iniziativa ebbe grande successo, come si può constatare scorrendo i curricula degli ufficiali di una certa generazione (o almeno, quelli pubblicati). Fermo restando che non era richiesta alcuna frequenza, e che all’epoca non vi erano lezioni a distanza, la qualità degli elaborati finali variava molto: la casistica nota va dalla compilazione di materiale raccolto dai diretti collaboratori alla rielaborazione di materiali d’ufficio fino a ricerche non avrebbero sfigurato in un dottorato. Cosa abbia fatto Vannacci è sconosciuto.

Mistero assoluto, invece, sulla laurea romena. La sequenza di incarichi rende improbabile che l’ufficiale itadell’Ordinul Virtuteato corsi in Romania. Altrettanto difficile è dire se vi sia stato un riconoscimento dei titoli italiani, se siano stati richiesti esami (e quanti), se sia stata svolta una tesi e su cosa. È possibile che su eventuali materiali in lingua locale vi sia stato il supporto della moglie Camelia Mihăilescu. (A proposito di Romania: non si trova in rete alcun dettaglio dell’Ordinul Virtutea Militară a lui concesso, al contrario della Medaglia di Servizio Straniero concessagli dalla Repubblica Ceca).

Anche per quanto riguarda i master di II livello, la pagina Wikipedia ufficiosa non fornisce alcuna data. La descrizione dei corsi (Scienze Strategiche presso l’università di Torino e Studi Internazionali Strategico-Militari in collaborazione con la Cattolica e la LUISS) sembra corrispondere alla possibilità che dall’anno accademico 2000-1 la Difesa offre ai frequentatori del Corso Superiore di Stato Maggiore Interforze (ISSMI). Vannucci ha frequentato il 6° Corso, presumibilmente nel 2003-2004, quando era in vigore la convenzione con Torino. Il secondo Master potrebbe essere frutto della frequenza dell’Istituto Alti Studi per la Difesa (IASD) che, come recita il sito internet, è «il più alto Istituto di formazione interforze della Difesa italiana», e viene solitamente frequentato dai generali di brigata.

In attesa che alla tutela della libertà di espressione si aggiunga il diritto all’informazione, la conclusione che si può trarre è che, allo stato dei dati pubblicamente disponibili, il curriculum universitario del generale Roberto Vannacci rispecchi una carriera standard (Accademia, corsi di Stato Maggiore Interforze) e un abile utilizzo di opportunità offerte al personale militare tramite riconoscimenti ed equipollenze (Trieste e forse Bucarest). A sua volta, questo spiegherebbe perché gli osservatori accademicamente più qualificati, dal filosofo Umberto Galimberti in giù, siano piuttosto scettici sulla profondità dell’esposizione. Senza, per questo, negargli il diritto di parola.

 

Me come sono le donne un po' FruFrù? La questione mi sembra delicata ...

 

Se la sente l'armonocromista della Schlein impazzisce, già si veste da zenigata, anche tutta stropicciata sarebbe troppo

 

Ma lei gli abiti li usa una volta sola. Per quello non comprende l'utilità del ferro da stiro.

 

bo. forse per questioni di genderismo e patriarcato, la sinistra wokprogressista vuol togliere le bambole alle femmine per darle ai bambini ed il ferro ai maschi de casa...

 

esatto.
però i capelli li ha sempre ben stirati...

 

Credo che basti il principio della "sovranità alimentare"

 

Sono d'accordo..
In un paese come il nostro, che non produce nemmeno un quarto di quello che consuma per mantenere intatta la nostra sacra e intoccabile "Tradizione Alimentare", e con le "Eccellenze del Territorio", che non coprirebbero le esigenze di una mensa aziendale, il solo concetto di "sovranità alimentare", lo qualifica per quello che è...
Ora fammi qualche esempio che invece giustifica il fatto che lui abbia diritto di parola in questo governo..

 

Abbiamo aggiornamenti, a proposito?

 

Su questo non sono d'accordo.

L’Italia è l’unico Paese al mondo che può contare su 4.886 prodotti alimentari tradizionali censiti dalle regioni ottenuti secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, 272 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg.

Ma anche

grande varietà del patrimonio vegetale e animale con la presenza sul territorio nazionale di 7.000 specie di flora, 58.000 specie di animali e 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi, ma anche di 533 varietà di olive contro le 70 spagnole, grazie al lavoro quotidiano di agricoltori e allevatori.

 

Credevo che questo bastasse, del resto è stato introdotto da lui, in ogni caso, la difesa del suolo agricolo credo sia un'ulteriore battaglia che andrebbe combattuta senza se e senza ma, dopo lo scempio dell'esproprio da parte di privati (voluto da Draghi) che sta riducendo molti territori agricoli italiani in enormi parchi fotovoltaici finanziati da noi contribuenti e che arricchiranno le casse delle multinazionali estere. In Sardegna hanno già "depredato" migliaia di ettari con il favore della legge, in barba alla proprietà privata.

 

Si...
E importa 3/4 del grano e del riso che servono a fare la pasta e il risotto che gli italiani mangiano tutti i giorni perchè non ne coltiviamo abbastanza...
E non è solo quello
Nel 2023, l'Italia ha prodotto 264 mila tonnellate di olio alimentare, e ne ha importate 600 mila, ma la cosa più interessante è che ne ha esportate 379 mila...
Per quanto controintuitivo, l'olivicoltura italiana è riuscita ad esportare più olio di quanto ne abbia prodotto...
Però non ho considerato 4886 prodotti tradizionali, tipo le 26 forme da 1 kg di toma montana, conservata sotto le ceneri di tiglio in una caverna della val Formazza..
Di che "sovranità Alimentare" stiamo parlando?
Io non ci arrivo..

 

No guarda..
I parchi fotovoltaici sono stati fatti perchè i contadini hanno venduto terre a bassissima resa...
In cui le spese di coltivazione e mietitura costavano di più della resa all'ettaro...
In Sardegna hai visto dove stanno costruendo le centrali solari?
In zone interne in cui l'unica cosa che coltivavano era l'erbaccia infestante, ci pascolavano le pecore, e hanno già preso accordi per continuare a farle pascolare quando i pannelli saranno in opera, cosi gli tagliano l'erba gratis.....
E anche in Toscana, non li stanno mica facendo a Montalcino, ma in zone che non hanno ne valore agricolo ne turistico...

P.S.
Quello dei "pannelli solari che deturpano", è un refrain copiato dai 5 stelle quando dicevano che la TAP, avrebbe stravolto il territorio..
Utilissimo a creare lo "Sdegno" dell'elettore per qualcosa che osteggi..
E cosi non è stato, il "territorio" dopo il passaggio della TAP in Puglia, è tale e quale a prima, e sotto passa un tubo..
Quelli dove posano i pannelli, erano pascoli incolti in Sardegna, o campi marginali in pianura padana, e nessuno si accorgerà di loro..
Mentre ci tengo a favorire qualche scorcio del paesaggio che si può ammirare nell'angolo di Lomellina in cui vivo, e ci tengo a precisare che sono foto reali:

La splendida skyline di S. Martino:


La pittoresca inquadratura su "Campo Lungo", tipica ripresa paesaggistica delle cam montate sui droni:


Sannazzaro, il caratteristico centro storico del borgo:



Sannazzaro, protesa verso la modernità, qui ricorda molto il "Centre Pompidou" di Parigi:


Dov'è che si firma per avere dei pannelli solari che "Deturpano" il territorio e lo sottraggono all'agricoltura?

 

Ok ma quale provvedimento ha adottato questo Lollobrigida? Non ho capito

 

La ragione è molto semplice, basata acquistare un mix di olio vergine e lampante dalla Spagna, per poi ricattare i produttori costringendoli a denominarlo EVO per noi (se hai visto la puntata di Report al riguardo, gli italiani sono gli unici che lo fanno), per pagarlo meno della metà di quello prodotto in Italia che vendiamo nel resto mondo al prezzo giusto.

Bisogna che ti informi, i contadini sardi non hanno venduto nulla, ma al limite sono stati espropriati grazie al famigerato decreto semplificazioni di quel fenomeno di Draghi, e con il velo delle piccole società, sono finiti nelle mani delle multinazionali USA e cinesi, e verranno interamente finanziati dalla bollette degli italiani. Altro che pascoli ed erbacce ...