Non sono aggiornatissimo sui levatappi (anche se sarebbe il mio lavoro) ma lavorando negli spumanti credo di essere giustificato,comunque si,quello che “esce” il tappo a pressione é il migliore che abbia mai provato nella mia intera carriera.
Promette bene anche se essendo stata più tardiva del solito hanno bisogno ( i vini ) di più tempo per potersi esprimere,credo comunque molto interessante quest’annata…
E comunque oggi prima grigliata autunnale con famiglia (quasi) intera e la scelta non fu mai così azzeccata…
Dopo un paio di Valdobbiadene sono sceso a ravanare in cantina e mi é apparsa questa delizia,poteva forse stare altri ventordicimila anni a maturare ma ho ritenuto (sbagliando …) che fosse giunta la sua ora,fortunatamente ne ho ancora tre bocce,aspetteranno…
Io invece ho deciso di far fuori tutto il "vecchio" entro fine anno. Troppe prove che la vita è breve mi sono state fornite nell'ultimo anno e mezzo.
Questo credo lo conoscano in pochi, vista la zona di produzione non proprio rinomata (se non per il moscato di Scanzo). Cabernet Sauvignon e Merlot. Uve surmature, fermentazione in acciaio e poi barriques. Un vino potente (16 gradi) ma molto morbido e avvolgente. Legno per fortuna assolutamente non prevaricante. Buono.
Scorsa settimana ero a Rimini per la fiera e a cena (nel solito locale) ho assaggiato un Sauvignon blanc locale, un Villa Papiano Tresche: tremendo al naso e al palato. A dirla tutta, nemmeno il cibo mi ha soddisfatto granchè stavolta, in tre anni il conto è aumentato a dismisura, la qualità dell'offerta (vedi anche la proposta dei vini autoctoni) è invece scesa.
Ho i piedi "sfasciati" a forza di camminare, ti dirò. Quel maledetto incidente in moto lo pago sempre più spesso, adesso. Tornando al vino, abbiamo voluto iniziare con una Falanghina, che almeno si è rivelata accettabile. La decisione di provare un bianco locale ci è stata fatale...
La falanghina paga una nomea di decenni di bassa qualità ma oggi è prodotta in modo molto più attento e con una discreta qualità. Peraltro con punte di eccellenza. Mi permetto di sponsorizzare una cantina dove mi fornisco da anni, visitata più volte. Hanno un amore per il prodotto che traspare appena li conosci e hanno una vigna che guarda il mare di Palinuro (SA) da una quota di 6/7 cento metri.
Il responsabile tecnico dell'impianto è originario di Salerno: ho voluto omaggiarlo con un vino della sua zona, anche per stare fuori dalle solite scelte sui bianchi fermi (Trentino e Friuli, che beviamo sempre). Stessa filosofia per il sauvignon, ma questa non ha invece pagato... La Falanghina era una Poggi Reali di Guido Marsella, che non conoscevo.
Ehm comunque se hai preso un vino di Avellino per una persona di Salerno, ti vuole bene se non te l'ha tirato dietro. P.S. ovviamente mi dissocio fermamente