Fatti e misfatti

Israele ha schierato un sacco di truppe anche sul confine col Libano, perchè ad Hezbollah stanno prudendo le mani. Pare di essere tornati improvvisamente indietro di 50 anni.

 

Un po di razzi li hanno lanciati anche da li e dalla Siria ... piatto ricco mi ci ficco, ma rischiano di farsi molto male, tutti.

 

Sicuro!
Ma con Hezbollah anche l'esercito israeliano avrebbe le sue belle gatte da pelare.

 

Fanno gli sbruffoni perché gli Usa coprono le spalle.

 

Effettivamente senza una portaerei come la Ford in rada sarebbero anche loro meno aggressivi.
Resta il fatto che l'attacco iniziale l'hanno subito loro e non riesco a capacitarmi con cervello possano averlo fatto e pensato quelli di Hamas, perche' le conseguenze erano scontate.
Come se Cipro dichiarasse guerra alla turchia...

 

Forse con l'idea che la reazione israeliana fosse stata così dura da causare una controreazione con conseguente aumento del consenso della popolazione ad Hamas.
In clima di distensione i militari perdono potere e importanza, in un clima di tensione la aumentano.

 

Per questa ragione mi piacerebbe vederla affondata, ovviamente con tutti gli uomini in salvo.
Per non far fraintendere, non sono contro Israele ed a favore di hamas, sono contro tutto quello che può mettere a repentaglio la popolazione civile inerme, di tutti gli altri fomentatori di conflitti, me ne frega meno di nulla, qualsiasi colore abbiano.

 

https://www.wired.it/article/israele-guerra-hamas-bombardamenti-striscia-gaza-invasione/

Qui fanno un po' di ipotesi.

Di sicuro, comunque, è stata un'azione provocatoria. Un po' come entrare di nascosto in casa di Mike Tyson mentre dorme, non per rubare, ma per legarlo al letto e approfittare della sua donna. Per un furto magari potrebbe anche lasciar perdere, ma per un oltraggio del genere non si darà mai pace se non acciuffando e riempiendo di pugni l'aspirante suicida.

Ora la vera incognita è come reagirà il resto del mondo arabo di fronte alla vendetta israeliana.

 

Questa è la vera discriminante: israele non cerca giustizia, cerca vendetta (e non è un particolare di poco conto)

 

L'abbiamo detto, infatti, che sono il popolo più vendicaTTivo del mondo. E dato che controllano gran parte dell'economia mondiale, nessun governo occidentale ha le palle per fermarli.

 

Nemmeno l'ONU, quella che segue è la fotografia degli ultimi 70 anni:

– Assemblea Generale risoluzione 194 (1947): profughi palestinesi hanno il diritto di tornare alle loro case in Israele;
– Risoluzione 106 (1955): Condanna Israele per l’attacco a Gaza;
– Risoluzione 111 (1956): condanna Israele per l’attacco alla Siria, che ha ucciso cinquanta-sei persone;
– Risoluzione 127 (1958): raccomanda a Israele di sospendere la sua zona “no man” (di nessuno) a Gerusalemme;
– Risoluzione 162 (1961): chiede a Israele di rispettare le decisioni delle Nazioni Unite;
– Risoluzione 171 (1962): indica brutali violazioni del diritto internazionale da parte di Israele nel suo attacco alla Siria;
– Risoluzione 228 (1966): censura Israele per il suo attacco a Samu in Cisgiordania, allora sotto il controllo giordano;
– Risoluzione 237 (1967): chiede con urgenza a Israele di consentire il ritorno dei profughi palestinesi;
– Risoluzione 242 (1967): l’occupazione israeliana della Palestina è illegale;
– Risoluzione 248 (1968): condanna Israele per il suo attacco massiccio su Karameh in Giordania;
– Risoluzione 250 (1968): chiede a Israele di astenersi dal dispiegamento militare (parata) a Gerusalemme;
– Risoluzione 251 (1968): deplora profondamente il dispiegamento militare (parata) israeliano a Gerusalemme, in spregio della risoluzione 250;
– Risoluzione 252 (1968): dichiara nulli gli atti di Israele volti a unificare Gerusalemme come capitale ebraica;
– Risoluzione 256 (1968): condanna del raid israeliano sulla Giordania e delle palesi violazioni del diritto internazionale;
– Risoluzione 259 (1968): deplora il rifiuto di Israele di accettare la missione delle Nazioni Unite per valutare l’occupazione dei territori;
– Risoluzione 262 (1968): condanna Israele per l’attacco sull’aeroporto di Beirut;
– Risoluzione 265 (1969): condanna Israele per gli attacchi aerei di Salt in Giordania;
– Risoluzione 267 (1969): censura Israele per gli atti amministrativi atti a modificare lo status di Gerusalemme;
– Risoluzione 270 (1969): condanna Israele per gli attacchi aerei sui villaggi nel sud del Libano;
– Risoluzione 271 (1969): condanna Israele per la mancata esecuzione delle risoluzioni delle Nazioni Unite su Gerusalemme;
– Risoluzione 279 (1970): chiede il ritiro delle forze israeliane dal Libano;
– Risoluzione 280 (1970): condanna gli attacchi israeliani contro il Libano;
-Risoluzione 285 (1970): richiesta dell’immediato ritiro israeliano dal Libano;
– Risoluzione 298 (1971): deplora il cambiamento dello status di Gerusalemme ad opera di Israele;
– Risoluzione 313 (1972): chiede ad Israele di fermare gli attacchi contro il Libano;
– Risoluzione 316 (1972): condanna Israele per i ripetuti attacchi sul Libano;
– Risoluzione 317 (1972): deplora il rifiuto di Israele di ritirarsi dagli attacchi;
– Risoluzione 332 (1973): condanna di Israele ripetuti attacchi contro il Libano;
– Risoluzione 337 (1973): condanna Israele per aver violato la sovranità del Libano;
– Risoluzione 347 (1974): condanna gli attacchi israeliani sul Libano;
– Assemblea Generale risoluzione 3236 (1974): sancisce i diritti inalienabili del popolo palestinese in Palestina all’autodeterminazione senza interferenze esterne, all’indipendenza e alla sovranità nazionale;
– Risoluzione 425 (1978): chiede a Israele di ritirare le sue forze dal Libano;
– Risoluzione 427 (1978): chiede a Israele di completare il suo ritiro dal Libano;
– Risoluzione 444 (1979): si rammarica della mancanza di cooperazione con le forze di pace delle Nazioni Unite da parte di Israele;
– Risoluzione 446 (1979): stabilisce che gli insediamenti israeliani sono un grave ostacolo per la pace e chiede a Israele di rispettare la Quarta Convenzione di Ginevra;
– Risoluzione 450 (1979): chiede a Israele di smettere di attaccare il Libano;
– Risoluzione 452 (1979): chiede a Israele di cessare la costruzione di insediamenti nei territori occupati;
– Risoluzione 465 (1980): deplora gli insediamenti di Israele e chiede a tutti gli Stati membri di non dare assistenza agli insediamenti in programma;
– Risoluzione 467 (1980): deplora vivamente l’intervento militare di Israele in Libano;
– Risoluzione 468 (1980): chiede a Israele di annullare le espulsioni illegali di due sindaci palestinesi e di un giudice, e di facilitare il loro rientro;
– Risoluzione 469 (1980): deplora vivamente la mancata osservanza da parte di Israele dell’ordine del Consiglio di non deportare i palestinesi;
– Risoluzione 471 (1980): esprime profonda preoccupazione per il mancato rispetto della Quarta Convenzione di Ginevra da parte di Israele;
– Risoluzione 476 (1980): ribadisce che la richiesta di Gerusalemme da parte di Israele è nulla;
– Risoluzione 478 (1980): censura Israele, nei termini più energici, per la sua pretesa di porre Gerusalemme sotto la propria legge fondamentale;
– Risoluzione 484 (1980): dichiara imperativamente che Israele rilasci i due sindaci palestinesi deportati;
– Risoluzione 487 (1981): condanna con forza Israele per il suo attacco contro l’impianto per la produzione di energia nucleare in Iraq;
– Risoluzione 497 (1981): dichiara che l’annessione israeliana del Golan siriano è nulla e chiede che Israele revochi immediatamente la sua decisione;
– Risoluzione 498 (1981): chiede a Israele di ritirarsi dal Libano;
– Risoluzione 501 (1982): chiede a Israele di fermare gli attacchi contro il Libano e di ritirare le sue truppe;
– Risoluzione 509 (1982): chiede ad Israele di ritirare immediatamente e incondizionatamente le sue forze dal Libano;
– Risoluzione 515 (1982): chiede ad Israele di allentare l’assedio di Beirut e di consentire l’ingresso di approvvigionamenti alimentari;
– Risoluzione 517 (1982): censura Israele per non obbedire alle risoluzioni ONU e gli chiede di ritirare le sue forze dal Libano;
– Risoluzione 518 (1982): chiede che Israele cooperi pienamente con le forze delle Nazioni Unite in Libano;
– Risoluzione 520 (1982): condanna l’attacco di Israele a Beirut Ovest;
– Risoluzione 573 (1985): condanna vigorosamente Israele per i bombardamenti in Tunisia durante l’attacco alla sede dell’OLP;
– Risoluzione 587 (1986): prende atto della precedente richiesta a Israele di ritirare le sue forze dal Libano ed esorta tutte le parti a ritirarsi;
– Risoluzione 592 (1986): deplora vivamente l’uccisione di studenti palestinesi all’università di Bir Zeit ad opera di truppe israeliane;
– Risoluzione 605 (1987): deplora vivamente le politiche e le prassi israeliane che negano i diritti umani dei palestinesi;
– Risoluzione 607 (1988): chiede ad Israele di non espellere i palestinesi e di rispettare la Quarta Convenzione di Ginevra;
– Risoluzione 608 (1988): si rammarica profondamente del fatto che Israele ha sfidato le Nazioni Unite e deportato civili palestinesi;
– Risoluzione 636 (1989): si rammarica profondamente della deportazione di civili palestinesi ad opera di Israele;
– Risoluzione 641 (1989): continua a deplorare la deportazione israeliana dei palestinesi;
– Risoluzione 672 (1990): condanna Israele per le violenze contro i Palestinesi a Haram Al-Sharif/Temple Monte;
– Risoluzione 673 (1990): deplora il rifiuto israeliano a cooperare con le Nazioni Unite;
– Risoluzione 681 (1990): deplora la ripresa israeliana della deportazione dei palestinesi;
– Risoluzione 694 (1991): si rammarica della deportazione dei palestinesi e chiede ad Israele di garantire la loro sicurezza e il ritorno immediato;
– Risoluzione 726 (1992): condanna fermamente la deportazione dei palestinesi ad opera di Israele;
– Risoluzione 799 (1992): condanna fermamente la deportazione di 413 palestinesi e chiede ad Israele il loro immediato ritorno;
– Risoluzione 1397 (2002): afferma una visione di una regione in cui due Stati, Israele e Palestina, vivono fianco a fianco all’interno di frontiere sicure e riconosciute;
– La risoluzione dell’Assemblea generale ES-10/15 (2004): dichiara che il muro costruito all’interno dei territori occupati è contrario al diritto internazionale e chiede a Israele di demolirlo.

 

Il metodo della "punizione collettiva" che il governo israeliano sta applicando al popolo palestinese ricalca quello di matrice nazista della "notte dei cristalli". A seguito dell'attentato da parte dell'ebreo Grynszpan al diplomatico Ernst vom Rath, i nazisti ritennero tutti gli ebrei collettivamente responsabili.

In questo momento, entrambe le parti sono nella posizione del "tanto peggio, tanto meglio".
Al governo di Israele fanno comodo gli atti di terrorismo di Hamas per fare pulizia dei palestinesi.
Ad Hamas fa comodo la repressione israeliana, per radicalizzare il conflitto.

La vedo molto male per i civili, soprattutto per il popolo palestinese.

 

Anche per gli israeliani, però, non è tutto rose e fiori. Molti riservisti mandati sul campo si stanno lamentando per la carenza di attrezzatura, inclusa quella protettiva. Tanti, infatti, stanno cercando di comprarsela da soli, ma pare scarseggino.

 

Sì, certo, per civili intendo quelli di entrambe le parti, che subiscono questo gioco al massacro.

Certo, visto quanto poco frega al mondo dei palestinesi, è facile prevedere che saranno ancora una volta loro a pagare il prezzo più alto.

 

Non mi ricordo ma anche fosse? Una cosa è postare in maniera asettica una notizia e altra cosa è etichettare la persona oggetto dell'articolo. Io in natura parteggio sempre per la giustizia qualunque risultato possa portare in capo ai soggetti coinvolti: giustizia sempre e comunque (a meno di non averne un coinvolgimento professionale: in tal caso il principio di "assistenza" prevale in forma preponderante)
Un soggetto terzo guarderà con molta diffidenza la mia parte tra parentesi: un operatore del diritto comprenderà, invece, quanto affermato come condizione imprescindibile e prioritaria. Noi non siamo giudici ma difensori e la differenza è abissale; ad ognuno il suo ruolo ben codificato

 

Ma a me non interessa quello che fai da avvocato, ci mancherebbe che non guardi i tuoi interessi.
Noto però che quando fu condannato commentasti che pur essendo primo grado la giustizia aveva fatto il suo corso. Ora che è assolto, è stato bravo l'avvocato.
Se credi nella giustizia, plaudi all'assoluzione non all'avvocato

 

E ci credo che scarseggiano, sono due anni che praticamente tutta la produzione mondiale finisce in Ucraina

 

Per tua informazione gli interessi non sono i miei ma dei miei assistiti: e questa è la ragione prima del mio mandato; il resto è solo una conseguenza
La giustizia di primo grado aveva fatto il suo corso: e lo ripeto. Cosa non ti torna? Oggi dico la medesima cosa: la giustizia di secondo grado ha fatto il suo corso.
Ps. A parte che ti sfugge che non è stato assolto: amerei usassi maggiore accortezza quando si parla di diritto e facessi maggiore attenzione a quello che dico e leggi. Nella mia professione dire "pur essendo il primo grado" non è un intercalare che si usa con amici davanti ad un bicchiere di vino. Per me esiste il principio dei tre gradi di giudizio e il "passaggio in giudicato" è una condizione imprescindibile
Ps. 2 Il mio plauso all'avvocato nasce dal fatto che conosco personalmente il soggetto e ne riconosco le sue capacità professionali: devo astenermi perchè la cosa ti infastidisce? Dimmelo così magari cercherò di essere più attento per non urtare la tua suscettibilità. Tra parentesi Giuliano non è certo pro Meloni (come penso tu saprai) e, come vedi, la stima per lui rimane: non mi faccio certo sopraffare dalla "ideologia spicciola"

 

Non hai detto questo.

Sì è stato condannato per un falso, con pena sospesa. Ma è stato assolto dai reati più gravi

Non è così. @Scrondo ha postato la notizia e tu hai risposto che l'avvocato ha fatto un buon lavoro.
Aggiungo che a me non infastidisce nulla, men che meno i complimenti a Giuliano (ma lo chiami per nome qui perché ci legge?). Ho sottolineato che hai commentato diversamente primo e secondo grado

 

però, gigi, prova a vedere la cosa da un punto di vista meno professionale, ovvero dal punto di vista del comune cittadino.

tu stesso affermi che il tuo interesse è difendere il tuo assistito.

ma questo a prescindere dalla sua o meno colpevolezza, dato che non essendo ancora stata accertata nei 3 gradi di giudizio risulta nulla.

in pratica, se qualcuno ha la possibilità di pagare il tuo intervento, esso consisterà nel prodigarsi per fargli ottenere il minimo della pena (non conosco casi di avvocati che si prodigano per fare il contrario)

appare chiaro dunque che l'avvocato tenda a diminuire la pena a prescindere, dato che per princìpio sino a che il supposto reo non sia giudicato colpevole sia sia da ritenere potenzialmente innocente.

ma tutti sappiamo che il reo racconta le sue malefatte all'avvocato, il quale (innegabilmente dietro compenso) si prodiga per ridurre al reo la possibile pena potenzialmente comminabile a costui per le malefatte commesse. (dunque consapevolmente del fatto che tali malefatte siano effettivamente state commesse)

ora; eticamente e/o moralmente parlando, mi chiedo:
come può una persona consapevole che il suo cliente si sia macchiato di colpa cercare di ridurre la pena teoricamente prevista per tale dolo?

a un esame obiettivo la questione è facilmente riconducibile ad una semplice equazione.

se ha commesso dolo,paghi, e probabilmente potrò ridurti la pena (quello che fanno tutti gli avvocati, sino a prova contraria)

ma eticamente o onestamente ragionando, questa azione è equivalente ad una complicità-

-io so che il reo è colpevole.
-ma anzichè farlo condannare mi prodigo per ridurgli la pena.

- in cambio di danaro.



questo sono i fatti.

il resto è demagogia...


non me ne vogliate, ma lecose stanno effettivamente così..