2035-Ban motori endotermici | Pagina 104 | BMWpassion forum e blog

2035-Ban motori endotermici

Discussione in 'Codice della strada e "vita da automobilista"' iniziata da Katanazz, 9 Giugno 2022.

  1. Sam_Cooper

    Sam_Cooper Presidente Onorario BMW Top Reference

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    30 Maggio 2008
    Reputazione:
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    Un cassonetto
    Forse l'avevo già segnalato, ma dato che parliamo di auto elettriche, (ri)suggerisco la lettura di questo articolo: https://www.corriere.it/economia/az...do-aaf14b9c-e808-11ed-90be-edffb0f60146.shtml
     
  2. tretrecinque

    tretrecinque Presidente Onorario BMW Top Reference

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    12 Novembre 2007
    Lazio, Roma
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    X3M competition
    Ce la siamo cercata, non è di certo colpa dei cinesi.

    Scenario da imbecilli, solo uno di questi può pensare di mettersi nelle condizioni di dipendere merceologicamente al 90% (forse mi sono tenuto basso) da un paese come la Cina, e poi pensare di ricattarlo.

    Io non avrei alcuna paura, per secoli l'occidente non ha avuto bisogno dell'oriente, basterebbe ridurre le speculazioni dei capitalisti europei, perchè il know-how non ci manca. O veramente credete alla favola dei cinesi che hanno introdotto prodotti low cost nel nostro mercato?

    Non si legge una mazza, se non sei abbonato
     
  3. Ale_72

    Ale_72 Presidente Onorario BMW Top Reference

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    27 Marzo 2007
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    2.146.557.881
    Morgan AeroSS + AM Vantage S Roadster
    Ma solo quelli degli altri.
     
  4. Sam_Cooper

    Sam_Cooper Presidente Onorario BMW Top Reference

    19.251
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    30 Maggio 2008
    Reputazione:
    2.147.483.647
    Un cassonetto
    Lasciate perdere Elon Musk. L’uomo più importante del capitalismo mondiale si chiama Yu Qun Zeng, Robin Zeng per gli amici occidentali. Farà la differenza nelle nostre vite, ma di lui si sa poco. Ha 55 anni, risiede ufficialmente a Hong Kong, ha un dottorato in fisica dall’Accademia cinese delle Scienze, ha un patrimonio stimato tra trenta e i quaranta miliardi di dollari (37esimo al mondo) ed è fondatore, presidente con deleghe esecutive e azionista di riferimento di Contemporary Amperex Technology Ltd (Catl). La sua azienda controlla oltre un terzo del mercato mondiale delle batterie elettriche ed è il principale fornitore di colossi del capitalismo del ‘900 come Ford o Bmw e campioni del 21esimo secolo come Tesla.

    Tutto questo è tremendamente importante. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), l’anno scorso la spesa nel mondo per l’acquisto di auto elettriche ha sfiorato i 500 miliardi di dollari. È stato un aumento del 50% sul 2021. Quest’anno avrà sicuramente una crescita forse ancora maggiore. Mentre noi in Italia ci balocchiamo sognando i biocarburanti, negli ultimi mesi del 2022 la quota delle auto immatricolate che vanno solamente a batteria elettrica in Europa (per non parlare delle ibride) ha superato di gran lunga quelle a diesel. Queste ultime erano la tecnologia dominante fino a pochissimi anni fa, un fiore all’occhiello dell’industria europea capace di presidiare il 53% del mercato dell’auto ancora nel 2014. Oggi il diesel è distrutto dagli scandali di Volkswagen, che truccava i test sulle emissioni per nascondere l’obsolescenza del suo modello di fronte alle sfide del clima. Le auto con una batteria al litio oggi rappresentano la maggioranza dei modelli venduti in Europa, ma l’Europa è niente: metà dei quasi trenta milioni di modelli oggi in circolazione si trovano in Cina. Qualunque cosa dicano le direttive europee, tra non molti anni le vetture nuove solo a benzina o diesel saranno una rarità.

    Siamo di fronte a una rivoluzione che non è solo tecnologica o di modello industriale. Essa investe anche i flussi commerciali dell’Europa (Italia inclusa) e mette in discussione il nostro destino come società avanzata: senza neanche rivangare cos’ha rappresentato il produrre auto per l’Italia nel ‘900, basta pensare che questo settore vale in modo diretto più di un decimo di tutta l’industria europea. Oltre, naturalmente, a tutto l’indotto.

    Eppure siamo sul punto di diventare dipendenti dal misterioso, geniale Robin Zeng. Un imprenditore con dottorato in fisica di cui sul web, ricercando il suo nome cinese, compaiono solo riferimenti a brevetti. Un uomo che ha fondato giovanissimo una prima azienda di batterie al litio, l’ha venduta a una multinazionale giapponese dell’elettronica, quindi ha lanciato uno spin-off che oggi è campione mondiale della tecnologia del momento.

    [​IMG]

    Ora guardate bene le implicazioni nel grafico qui sopra (di Mercer). Mostra i flussi commerciali nella vendita di auto fra Cina e Unione europea negli ultimi anni. In passato l’Europa aveva un enorme surplus, vendendo ai cinesi auto per cinque o sei miliardi di euro a trimestre (incluse le componenti italiane di vetture tedesche) e importando quasi niente. Oggi l’Europa è ancora in attivo, ma la Cina esporta auto a batteria elettrica verso la Ue per un valore circa dieci volte superiore a quanto avvenga in direzione opposta. Sulla nuova tecnologia che si sta imponendo, in un settore un tempo dominato dall’Europa, siamo nettamente in deficit commerciale. Restiamo in surplus solo nelle tecnologie in declino. Nel frattempo – nota Brad Setser del Council on Foreign Relations – la Cina è passata dall’esportare auto nel mondo per 15 miliardi di dollari al trimestre nel 2021 a esportarne per 70 miliardi oggi.

    Quanto a noi – italiani ed europei – siamo così in ritardo che non capiamo neanche cosa sta accadendo attorno a noi. Non è solo che fra i dieci principali produttori di batterie elettriche sei sono cinesi, tre sono sud-coreani e uno è giapponese. Conta ancora di più il modo in cui essi si stanno muovendo in Europa. Negli ultimissimi anni quattro di questi produttori hanno annunciato oltre undici miliardi di euro in investimenti da «prato verde» (significa, fabbriche dal nulla) in un solo Paese dell’Unione europea: l’Ungheria illiberale, filo-russa, permeabile alla Cina dell’autocrate Viktor Orban. Di quel regime noi percepiamo l’autoritarismo, la complicità con il Cremlino, la cleptocrazia. Gli investitori cinesi e coreani la facilità del fare business, leggi e dunque costi del lavoro semi-schiavistici, forti sgravi fiscali e nessun rischio politico per le imprese partecipate dalle banche pubbliche di Pechino. Così Orban lavora per fare dell’Ungheria il polo delle batterie elettriche in Europa, da cui dipenderanno grandi gruppi come Volkswagen, Bmw o Daimler. Inutile dire che gli investimenti sono guidati da un progetto da 7,3 miliardi della Catl di Robin Zang, sempre lui. In tre o quattro anni l’Ungheria corrotta e opaca di Orban ha attratto più investimenti tecnologici dall’estero di quanti l’Italia abbia mai avuto nella sua storia. Possiamo deprecare molti dei metodi dell’autocrate di Budapest – a giusto titolo – ma le classi dirigenti italiane non hanno avuto la sua lucidità nel leggere i grandi spostamenti della tecnologia di questo secolo. Le relative competenze si accumuleranno in Ungheria, non in Italia.



    [​IMG]


    Ora guardate il secondo grafico, qua sopra. Rappresenta la classifica delle prime venti posizioni dell’Economic Complexity Index. Sviluppato da Cesar Hidalgo (Massachusetts Institute of Technology) e Ricardo Hausman (Harvard), questo indice riassume le capacità produttive di ciascun Paese sulla base delle conoscenze accumulate dalla sua popolazione rispetto a quelle presenti degli altri Paesi. L’Italia è scesa dalla 13esima posizione nel 2001, alla 17esima nel 2011, alla 19esima nel 2021. Di recente è stata superata dall’Ungheria, oltre che da Slovacchia, Slovenia e Repubblica Ceca. Ma in realtà tutti i principali Paesi d’Europa occidentale hanno perso terreno negli ultimi vent’anni. A salire sono economie dell’Asia Orientale come Singapore, Taiwan o Corea del Sud e appunto quelle dell’Europa centro-orientale. E quel che sappiamo di questa classifica è che più un Paese sale in alto, più tende ad avere un maggiore reddito per abitante (tenuto conto del diverso costo della vita nei diversi luoghi). E viceversa se scende. Anzi, questo effetto diventa sempre più pronunciato perché il contenuto tecnologico di un’economia diventa sempre più importante in questa epoca.

    Eppure un recente studio di Andrea Orame e Daniele Pianeselli della Banca d’Italia mostra come nel nostro Paese le imprese non si siano preparate alla rivoluzione elettrica depositando più brevetti o fondendosi fra loro. Fiat-Chrysler fra il 2013 e il 2018 non ha prodotto nemmeno un modello a batteria, mentre persino nell’arretrata Europa ne uscivano molte decine. E la IEA mostra che l’Italia non solo ha pochi modelli elettrici in circolazione, ma presenta un numero di punti di ricarica al di sotto della media mondiale in proporzione alle auto presenti.

    Sono livelli da sottosviluppo, inaccettabili. Continuiamo così, e arriverà un momento in cui non potremo più definirci un Paese tra i più avanzati. Ma l’Italia è solo un caso particolarmente vistoso di un malessere che attraversa l’intera Europa occidentale. E le batterie sono un esempio è di un ritardo tecnologico-industriale più complessivo di questa parte del mondo. Per questo non capisco il senso di rinunciare a investimenti possibili tagliando il Piano di rilancio o disegnando le nuove regole europee poco adatte a questi anni. Il punto è saper investire con almeno un po’ della chiaroveggenza di Robin Zang.
     
  5. rsturial

    rsturial Presidente Onorario BMW Top Reference

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    5 Maggio 2020
    Bergamo
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    F36 420d xdrive
    Ma il know how è sempre occidentale anche negli smartphone, ARM detiene tutti i diritti sulle architture di cui rilascia le licenze ai produttori che le vogliono utilizzare ... ARM è occidentale, nata in UK.
    E le architetture ARM sono anche utilizzate nei centri di calcolo (per il basso consumo) e in altre applicazioni.
     
  6. Sam_Cooper

    Sam_Cooper Presidente Onorario BMW Top Reference

    19.251
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    30 Maggio 2008
    Reputazione:
    2.147.483.647
    Un cassonetto
    Se la guardi così, anche il sistema operativo di Oppo e Honor (e mille altri brand cinesi) è occidentale (Android), ma quanto ci ha impiegato Huawei a sviluppare ed implementare HarmonyOS a seguito del han statunitense?
    Anche loro, se conveniente e se possono, utilizzano tecnologia con know how occidentale nei loro prodotti, ma questo non significa che non siano in grado di autoprodursela addirittura fino al punto di superararci.
    Per anni abbiamo coltivato l'idea di un paese che si limitasse a produrre per nostro conto e a copiare con scarsa qualità: oggi non è più così. I loro nuovi ingegneri hanno studiato molto ed ora sono pronti a camminare con le loro gambe. Hanno i soldi, la determinazione, le capacità ed un mercato globale a completa disposizione. Chi li ferma più?
     
  7. labrie_it

    labrie_it Presidente Onorario BMW

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    6 Novembre 2007
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    car2go
    In un forum di auto premium critichi il capitalismo? Io potrei anche accontentarmi di una UAZ eh
     
  8. Sam_Cooper

    Sam_Cooper Presidente Onorario BMW Top Reference

    19.251
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    30 Maggio 2008
    Reputazione:
    2.147.483.647
    Un cassonetto
    Più che criticare il capitalismo, in questo caso bisognerebbe criticare la miopia dei governi occidentali, che hanno dapprima favorito la delocalizzazione produttiva in paesi senza alcuna regolamentazione per le normative su brevetti e copyright e poi consentito lo sviluppo di un sistema produttivo basato su una filiera di approvvigionamento concentrata in quegli stessi paesi, finendo per dipendere quasi totalmente da essi. Se in Cina smettessero di produrre (o anche solo di esportare) tessuti, da domani le aziende occidentali non produrrebbero più abbigliamento ed entro qualche mese i negozi non avrebbero più nulla da vendere. Con i tessuti magari ci possiamo ancora arrangiare, ma con i computer, i telefonini, l'ottica, i componenti per le auto, le batterie, gli apparecchi elettromedicali, ecc, come andrebbe a finire?
    Che le aziende potessero prendere simili decisioni è scontato, data la loro natura opportunistica, ma a vigilare avrebbero dovuto essere i governi ed in particolare l'Unione Europea (nel nostro caso).
     
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  9. labrie_it

    labrie_it Presidente Onorario BMW

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    6 Novembre 2007
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    car2go
    E cosa avrebbe dovuto fare, nello specifico? Neanche Trump ci è riuscito
     
  10. tretrecinque

    tretrecinque Presidente Onorario BMW Top Reference

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    12 Novembre 2007
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    X3M competition
    In due sole parole: basterebbe invertire la "rivoluzione elettrica".
    Ma il vero punto è: esiste un reale interesse verso la migliore tecnologia? Io non credo, perchè quando si punta decisamente in una direzione, senza considerare le altre, c'è sempre una sola ragione, che a me è chiara.
    Si potrebbe fare? Volere è potere, ricordate Betamax vs VHS? Non c'era paragone tra le tecnologie, eppure la migliore fu costretta a soccombere, è solo questione di interessi, del resto non frega nulla a nessuno, sarei pronto a giocarmici tutto quel che ho.

    Penso che ti abbia risposto più che correttamente @Sam_Cooper, io posso solo aggiungere che non credo (e non ho mai creduto) nell'ingenuità o nell'incompetenza di chi prende decisioni di tale livello.
     
  11. tretrecinque

    tretrecinque Presidente Onorario BMW Top Reference

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    12 Novembre 2007
    Lazio, Roma
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    2.147.477.739
    X3M competition
    Sono le norme che orientano le aziende, non il contrario. Se un diesel non può circolare, chi lo produce smetterà di produrlo, se un produttore paga in funzione delle emissioni (molto teoriche) dei propri veicoli, è chiaro che tenderà a produrre quel che emette meno (sempre teoricamente).
     
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  12. labrie_it

    labrie_it Presidente Onorario BMW

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    car2go
    Quindi Trump quando ha messo i dazi cosa ha risolto?
     
  13. tretrecinque

    tretrecinque Presidente Onorario BMW Top Reference

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    12 Novembre 2007
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    X3M competition
    Non mi sono spiegato bene, ritento.
    Non ho parlato di dazi, ma di orientamento delle norme, se stabilisci il ban dei motori endotermici entro una data, ed agevoli (fiscalmente) l'acquisto delle auto elettriche, mi sembra chiaro che agevoli la produzione di una certa parte del globo. Se oggi non ci fosse il ban, le assurde normative antiinquinamento per diesel e benzina, e nessuna agevolazione fiscale, quante auto elettriche si venderebbero?
     
  14. labrie_it

    labrie_it Presidente Onorario BMW

    61.582
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    6 Novembre 2007
    Netflix
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    2.147.476.461
    car2go
    Non lo so, forse non lo sa nessuno. Così come, al contrario, mi sembra evidente che la politica faccia le sue scelte di politica (appunto) economica.
    Altrettanto evidente, però, è che il capitalismo occidentale ha e ha sempre avuto i suoi strumenti, leciti o illeciti, per indirizzare o aggirare le scelte politiche.
     
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  15. Ale_72

    Ale_72 Presidente Onorario BMW Top Reference

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    27 Marzo 2007
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    Morgan AeroSS + AM Vantage S Roadster
    A memoria era stata la possibilita' di registrare piu' a lungo su VHS e il costo ridotto a decretarne il successo.
    Sempre che non mi ricordi male, ricordo anche il falso mito del porno.
     
  16. rsturial

    rsturial Presidente Onorario BMW Top Reference

    14.760
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    5 Maggio 2020
    Bergamo
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    2.147.483.647
    F36 420d xdrive
    E' stato lo stesso motivo per cui ms-dos di Gates ha preso tutto il mercato pur essendo povero e limitato rispetto alla concorrenza (Apple tra tutti).
    Sony non ha spinto betamax sul mercato consumer tenendolo nella nicchia professionale, concedendo l'uso del brevetto e facendo accordi con le major ... al contrario di JVC per il VHS, esattamente quello che fece Gates con msdos che, in pratica, fu concesso gratuitamente a tutti quelli che lo volevano utilizzare.
     
  17. tretrecinque

    tretrecinque Presidente Onorario BMW Top Reference

    21.479
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    12 Novembre 2007
    Lazio, Roma
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    2.147.477.739
    X3M competition
  18. Ale_72

    Ale_72 Presidente Onorario BMW Top Reference

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    27 Marzo 2007
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    2.146.557.881
    Morgan AeroSS + AM Vantage S Roadster
  19. tretrecinque

    tretrecinque Presidente Onorario BMW Top Reference

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    Lazio, Roma
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    2.147.477.739
    X3M competition
    In sostanza mi sembra ci sia poca differenza, predominio nella qualità video (quindi tecnica) e nella dimensione delle cassette di Betamax, vantaggio in termini di costo e durata della registrazione per VHS.
    Noi (a casa dei miei, intendo) avevamo VHS, mentre un mio zio aveva il Betamax, una volta a casa sua vidi le immagini che aveva registrato per la comunione di mia cugina, ed il nostro VHS a paragone sembrava rotto (576x350 vs 352x288), ma quando li dissi a mio padre, mi mandò a quel paese (giustamente), sostenendo che il maggior costo non era giustificato e che di lì a poco il Betamax sarebbe sparito, ed aveva ragione.
     
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  20. Ale_72

    Ale_72 Presidente Onorario BMW Top Reference

    57.097
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    27 Marzo 2007
    Reputazione:
    2.146.557.881
    Morgan AeroSS + AM Vantage S Roadster
    Ah guarda io ho l'abbonamento netflix con la qualita' piu' bassa, non faccio conto :mrgreen:
     

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