Guarda che non è come sembra, il forfait è riferito al fatturato fino a 85 k e non al reddito. Dato che la partita Iva la hai avuta dovresti sapere bene che non è tutto oro quello che luccica.
Diciamo che alcune figure ne beneficiano più di altre ovviamente. I negozianti per nulla, i professionisti con attività "intellettuali" senza dipendenti, moltissimo. Io rientro in quest'ultima categoria e non posso certo dire che da questa nuova norma abbia avuto uno svantaggio, anzi. Se proprio proprio dovessi citare uno svantaggio rispetto alla condizione precedente (65k) è che all'atto dello sforamento del tetto, prima, qualsiasi fatturato raggiunto nell'anno corrente era sempre tassato al 15 o 5% (anche fosse stato 10 volte il limite) dando la possibilità a chi voleva sforare, di farlo in grande stile se ben pianificato, mentre ora lo sforamento genera da subito il cambio di regime fiscale non permettendo questo giochino.
Si vede che son edifici "nati" così. Io ho abitato dal 1991 al 2006 in alloggi termo-autonomi. Ah, pensavo che il limite fosse per un reddito netto. Con le spese che avevo io se avessi fatturato solo 85k potevo anche spararmi.... Magari l'avessi avuto di netto... PS. Non c'entra niente ma qui nella terra dei truck cominciano a proliferare le 500. E non é che veda sempre la stessa dato che il colore è diverso. Ne vedo minimo due a settimana, oggi una Abarth bianca.
No no, fatturato lordo. Per questo dico che è comodo solo per una piccola fetta di professionsiti con spese fisse minime. Per rimanere nel tuo vecchio campo, immagina l'odontoiatra neolaureato che lavora in più studi dove gli viene fornito il materiale e lui ci mette solo la prestazione.
È pieno di condomini termoautomi anche non recentissimi, ma c'è ne sono ancora di più centralizzati. E anche mettendo in accordo tutti i condonini non è neanche così scontato poter passare al termoautonomo. Perché nella maggior parte dei casi i condomini son strutturati a colonne montanti. Ovvero ogni termosifone ha un tubo che parte dal pian terreno e sale. Per passare all'autonomo bisogna sventrare tutto. Negli annunci poi occhio che spesso definiscono autonomi anche i centralizzati con termovalvole e contabilizzatori.
Eh, infatti. È la situazione che avevo io. Per passare all’autonomo, leggi a parte, dovevi sventrare la casa e con quello che spendevi sai quante bollette ci avresti pagato ?
Con l’avvento delle termovalvole e dei contabilizzatori l’80% delle agenzie immobiliari tende a definire autonomo quello che in realtà e tecnicamente non è. Sono venditori e giocano sulla ingenuità di chi legge gli annunci. Tu intanto vai a vedere la casa: al dopo ci pensiamo Magari in presenza vi raccontano che, se volete, potete anche con poca spesa e senza problemi staccarvi dall’impianto condominiale.
Infatti all'origine tale regime è stato pensato per favorire l'apertura di partite iva che altrimenti specialmente all'inizio rischiano di avere costi di gestione e fiscalità assolutamente scoraggianti. Se vogliamo andare in cerca di fiscalità iniqua io volgerei lo sguardo per esempio alle aziende agricole dove in certi casi vengono fuori milioni di € con tassazione ridicola.
Ma di false partite iva che invece erano di fatto dipendenti era già pieno il mondo. Soprattutto in quella fascia di ricavi/compensi (soprattutto compensi). Che bisogno c'era di creare questo scalino che invoglia soltanto a non fatturare di più? @Satta al 99682 l'ha spiegato divinamente
Tra parentesi, e lo dico in quanto continuo a leggere inesattezze relative ad una attuale possibilità di abbattimento delle classi termiche in un condominio in ragione della installazione di valvole termostatiche e contabilizzatori, consiglierei di andare a leggere l'art. 9 del D. LGS. 141/2016 che impone l'obbligo, da giugno 2017, di installare, in ciascun appartamento di condominio con riscaldamento centralizzato, le termovalvole. Quindi nel 2023 di cosa stiamo parlando? Se oggi si vuole "abbattere" la classe termica, le valvole non concorrono in quanto ci sono già per disposizione normativa da 6 anni
Non voglio sostenere la norma e tanto meno dire che non presenti il fianco a un utilizzo di comodo ma in realtà conosco molti che sono passati da partita iva a dipendenti e praticamente nessuno che sia passato da dipendente a partita iva. Buona parte delle false partite iva secondo me sono più frutto della difficoltà a livello normativo di licenziare per le aziende che hanno bisogno estemporaneo di manodopera e quindi sarebbero disoccupati o in nero. Se invece consideriamo che una simile facilitazione può invogliare o stimolare qualcuno che è disoccupato ad aprire partita iva il punto di vista cambia. Il "non fatturate più" mi sembra sia da dividere in due, chi ad un certo punto rinuncia al lavoro per non superare la soglia e chi oltre la soglia o fa nero o non lo fa. I primi credo diano praticamente inesistenti, i secondi vanno combattuti con altri metodi.
In realtà io conosco tanti professionisti che lavorano presso il loro unico destinatario di fattura o parcella, che devono sottostare agli orari che quello gli impone, che gli dà PC, scrivania...
Il vero punto è: "il loro unico destinatario di fattura o parcella" sarebbe disposto ad assumerli come dipendenti con corretto inquadramento? Se la risposta è si allora puoi attribuire a loro qualche responsabilità altrimenti no.
Ma figurati se attribuisco responsabilità a loro, sono l'anello debole della catena. cornuti e mazziati, per dirla in volgare. Questo non significa che lo Stato debba garantire regimi fiscali così agevolati ad alcune categorie
Esattamente quello che accade. Chi ha un lavoro che glielo permette (pochi considerando già il ristretto bacino di applicazione di questo regime fiscale, sia prima della modifica che ora), sfora con il nero, ma la maggior parte cerca di calcolare al centesimo il fatturato e le date degli incassi (vige il principio di cassa per il professionista) in modo da non sforare tale soglia. Una volta sforata si entrerebbe in regime ordinario con un enorme aggravio di imposizione fiscale (dal 5 o 15% si passerebbe al 43% superando di slancio i 55k), senza beneficiare di alcuna deduzione e detrazione (possibilità insita nel regime ordinario) visto che per il tipo di lavoro, i costi sono minimi. In pratica sforando i 65k della vecchia norma e gli 85k dell'attuale (senza andare per il sottile con i margini soglia etc), per avere il MEDESIMO guadagno NETTO, si dovrebbe fatturare quasi il doppio (105k circa sforando i vecchi 65k e circa 110k con i nuovi 85k). Edit: i conti li ho fatti comprendendo il 20% di previdenza sociale, quindi sono leggermente diversi nelle cifre, ma la sostanza poco cambia.
E quindi è un regalino a pochi. Che ci costa un miliardo ogni 3 anni e si aggiunge alla precedente del governo Conte.
La vecchia norma ha permesso a moltissimi piccoli professionisti di sopravvivere e in alcuni casi crescere e vivere bene, cosa che altrimenti non sarebbe quasi stata possibile. Anche solo la differenza di costi del commercialista tra un regime fiscale ordinario e quello forfettario è più che doppia oltre alla tassazione anche lì più che raddoppiata. La nuova concordo che sia un più che poteva essere evitato. Ovviamente guardando il mio orticello, ti dico che non sputo certamente sopra a quei 20k di "margine" extra attuale.