Guarda che il "110" non lo aveva certo deciso il PSDI con i suoi "quattro gatti" al governo del Paese Italia. Ps. Uno spostamento di una personalità politica ti assicuro che comporta ben altri rischi di una semplicissima velocità in autostrada; 250 km/h sono corollario rispetto alla incolumità personale del protetto di fronte a minacce presunte/probabili o solo ipotizzate. Certi comportamenti non vengono perpetrati perchè fa figo viaggiare con sirena e a velocità sostenuta come potrebbe sembrare al cittadino comune
Certe velocità sono pericolose a prescindere ed il fatto che i limiti per il popolo non valgano per i politici è l'ennesima presa per i fondelli. Esistono personaggi del business che corrono più rischi dei politici, ma non mi pare che li autorizzino a viaggiare a 200Kmh per questioni di sicurezza. Il buon esempio lo si da rispettano per primi le norme imposte al popolo.
Non ti devo certo convincere: puoi certamente confrontarti con chi questo (protezione) lo fa di mestiere. Me ne dispiace
Guarda che le velocità e i metodi di trasferimento non li stabiliscono certo i "protetti" siano essi politici o personaggi del business. Sono comportamenti "codificati" in ragione di situazioni di luogo e di tempo
Non mi pare si tratti di attraversare zone di guerra o situazioni ad alto rischio. Le regole del CdS dovrebbero valere per tutti, inclusi i mezzi di emergenza.
Sulla carta e come principio "morale" condivido assolutamente. Ti assicuro che, però, quando sei tu (o la tua famiglia) ad essere il minacciato la prospettiva è molto diversa. Domanda: qualcuno di voi è mai stato in regime di protezione? Conosce o ha mai vissuto questo stato d'animo ove ogni uscita pubblica potrebbe essere motivo di ritorsione da parte di chiunque? Ha mai avuto moglie o figli minacciati in forma reiterata/pubblica e continua? Ha mai convissuto con guardie del corpo/digos o sicurezza privata?
Sicuramente non il protetto che è più vittima di certi comportamenti che artefice. In certe situazioni di devi affidare alla professionalità di queste persone nella speranza che tutto possa andare sempre per il meglio
Frequentava la mia scuola il figlio di un noto imprenditore del ferro bresciano, accompagnato dalla scorta (privata?) a seguito di minacce di rapimento. L'autista rispettava i limiti ed è ancora vivo e vegeto. Il ragazzo intendo. L'autista non lo so... Forse che i politici a forza di far puttanate abbiano inseguitori più coriacei?
si vabe, adesso tutti verginelli. dato che qui dentro abbiamo più o meno tutti ferri da duecento cavalli in su, alzi la mano chi non ha mai sgasato a fondoscala più di qualche volta...
Non voglio non credere alle tue parole: ritengo che tu mi stia raccontando, pur de relato, un fatto realmente accaduto. Il mio, invece, non è un racconto "de relato" e ti assicuro che non ne ho certo un bel ricordo e il problema non era certo di pericolo di rapimento
Se é così che prendano l'elicottero. Costerà di più all'erario, pazienza, ma se ci sono esigenze giustificate nessuno avrà nulla da ridire. Ma non mi risulta che ai tempi vi fosse l'Esercito di Liberazione dell'Automobilista che desse la caccia a Ferri. O forse sì?
La scorta non è al seguito (ovvero non solo), ma anche alla guida del veicolo del "protetto", e non deve superare i limiti imposti laddove esigenze di sicurezza non lo richiedano. Tra le esigenze di sicurezza non figurano l'arrivare prima o il partire dopo. P.S.: le auto in questione spesso sono blindate, pesando quasi il doppio di un'auto di serie, la dinamica del veicolo, ivi compresa la frenata è inferiore. Caro Gigi, se vivessimo nella stessa città, avrei piacere di farti conoscere uno dei miei migliori amici agente di scorta da circa 30 anni, cambieresti rapidamente idea. Dove sono i fatti? Non ho letto nulla di concreto. Io la penso esattamente al contrario, sarà che abito a Roma e incontrare auto blu (intendo scortate) è routine giornaliera, e parlo spessissimo con il mio amico di cui ti dicevo nel post sopra. P.S.: l'auto di Giovanni Falcone dai rilevamenti stava viaggiando poco oltre i 150 km/h
Ps. A scanso di equivoci e per evitare strumentalizzazioni, la protezione non era legata solo ad un problema politico (secondario) ma di altra natura (lavorativa). Uscendo dal contesto personale (che in fondo è poco rappresentativo), tutto questo per dire che prima le situazioni dovrebbero essere vissute sulla propria pelle prima di emettere sentenze in senso assoluto. Ho preso spunto dal messaggio in cui si parlava di Enrico Ferri perchè conosco benissimo quell'accadimento. Non voglio dire che il politico non debba essere il primo a dare il buon esempio (l'ho sempre creduto) ma che non sempre tutto è come dall'esterno potrebbe sembrare
C'è una sottile, ma sostanziale differenza tra trasgredire sapendo di essere in fallo e trasgredire sostenendo di essere costretti per motivi di sicurezza. Come dicevo, potrebbero esserci casi estremi in cui ciò si renda necessario (devono attraversare una zona di guerra e quindi meglio spostarsi quanto più velocemente possibile), ma nella maggior parte dei casi riferiti ai nostri politici si tratta quasi sempre di abuso di potere. Anche in caso gravi minacce di morte (non la solita letterina del povero incapace), se la scorta non basta si usano mezzi blindati, non auto da corsa. Falcone Borsellino li avrebbero fatti fuori anche a 200Kmh.
Caro Cristiano non posso che prendere atto di quanto da te affermato e non voglio polemizzare con te anche perchè lo ritengo assolutamente fuori luogo nel merito. Ti ho raccontato la mia esperienza e questa a me basta ed avanza senza bisogno di sentire altre voci e senza dimenticare che il ricordo di quei momenti mi regala più lacrime che gioie.
Hai letto da qualche parte facessi riferimento ad una letterina del "povero incapace" Max o il NON utilizzo di vetture blindate? Comunque qui il discorso per colpa mia sta diventando troppo personale e me ne scuso con tutti voi. Fate finta abbia scherzato. Sono tutti degli egocentrici con mania di protagonismo. Lasciamo riposare in pace Borsellino e la situazione estrema del suo accaduto e della sua triste dipartita