Vogliamo poi parlare di Turatello, Epaminonda e Vallanzasca degli anni di piombo solo per ricordarne alcuni?
Bhè.. Che sarà mai stata Milano a quell'epoca..? Io la frequentavo occasionalmente prima, e da studente poi, e non da residente, ma la ricordo bene... Tra comunisti e fascisti che se le davano, anarchici che si univano ai pestaggi, ultras che si accoltellavano, bande di rapinatori che mitragliavano, bombe che esplodevano, terrorismo, scioperi e manifestazioni quotidiane, parchi pieni di siringhe usate.. Era un vero paradiso.. Tutti tenevano le porte aperte, e le porte blindate e le inferriate alle finestre le avevano solo per motivi estetici.. E c'erano quartieri lussuosi e tranquilli come quarto oggiaro, lambrate, la zona lorenteggio-giambellino, in cui alla sera si dirigeva il passeggio dei milanesi, che li, in quei luoghi, si che si sentivano sicuri.. In Sempione era tutto un fiorire di trans e zoccole, e a Rozzano, un mio amico che lavorava nell'agenzia locale della banca popolare di Vigevano, aveva la "cassa rapina", che conteneva poche decine di migliaia di £ da dare a tutti quelli che entravano minacciando i presenti con delle siringhe (3 o 4 al giorno..). E come dimenticare la "ex zona fiera", che era il posto ideale in cui parcheggiare l'auto, se te ne volevi liberare ed intascare i soldi dell'assicurazione, o se semplicemente volevi cambiare l'autoradio.. Bastava parcheggiarla li per un paio di ore.. Bei tempi quelli...
Milano oggi non è certamente una metropoli esente da critiche ma citare il passato come un esempio del “vivere sereno” è assolutamente fuori luogo o, quantomeno, frutto di un giudizio da parte di chi, probabilmente, non ne conosce fino in fondo la sua realtà e il suo vissuto storico.
io citavo il passato come esempio di viver più sereni in generale. nei paesi erano rari episodi di malavita,e veramente si lasciava la porta aperta. nelle grandi metropoli, gli anni 70 80 sono stati duri un pò ovunque (si pensi a due fenomeni come la droga e il terrorismo, con tutto l' "indotto" che ne conseguiva) oggi non è che siano più tranquille però. dicevi anche tu che passeggiando la sera non ti accadeva nulla.
Io ricordo con nostalgia gli anni '60. Le mamme mandavano i bambini a comprare il latte o il pane senza timori. Oggi sarebbe impossibile. Poi arrivò il '68 di cui capivo poco perchè ero bambino ma da li cominciarono i casini. Poi arrivarono gli anni '70 e '80. L'unico ricordo bello è la musica di quegli anni. Il resto era un disastro. Comunque...farà piacere a chi odia la plastica. Imballo Walmart. Tutto carta. Niente bubble wrap. A volte insostituibile se devi fare un trasloco ma altre volte assolutamente superfluo.
Io non compro un quotidiano da anni. Tutto online. Scelta ecologgggica. Cambiamo argomento. Non credo Biden per limiti di età ma forse nemmeno Trump si ripresenterà.. https://www.thedailybeast.com/rocke...er-trading-after-trump-media-deal-report-says https://www.reuters.com/world/us/ne...se-investors-money-trump-campaign-2022-07-18/ https://www.cnn.com/2022/07/18/politics/matthew-pottinger-testify-january-6/index.html E per finire.. Un po' di sano cannibalismo.. https://www.fanpage.it/esteri/ho-ve...olgenti-rivelazioni-di-vladimir-il-cannibale/
Così come non mi succede oggi. Ogni periodo storico ha avuto pro e contro: il fare l’esempio di Milano ieri o oggi come città serena o l’esatto opposto non ne è, secondo me, l’esempio piú calzante. Se, invece, ne fai un caso più generale (e non riferito alla metropoli) tengo a ricordarti che ancora oggi esistono tantissime realtà ove il quieto vivere é la regola e non l’eccezione.
Questa frase, scusa se te lo dico, mi è sempre sembrata una stronzata. Forse vivendo in un comune in cime a una montagna con 15 abitanti si poteva fare, in una qualsiasi città nessuno lasciava la porta aperta.
Mentre voi cercavate di far cadere il governo, ho fatto qualche tappa negli States e devo direi che rispetto all'ultima volta in cui ci sono stato (circa 3 anni fa) la situazione è peggiorata abbastanza. Tralasciando il caldo intenso anche lì, mi sono spostato tra Atlanta (Georgia), Boise (Idaho) e Los Angeles (California). Nella prima città la situazione è piuttosto negativa, con interi centri commerciali completamente chiusi e lasciati all'occupazione dei personaggi più assurdi. Il governo locale ha stanziato moltissimi soldi per il rilancio dell'economia, ma credo ci vorrà un bel colpo di reni per venirne fuori. A Boise invece tutto sembra a posto, anche se ho la sensazione che lì ci vadano a vivere quelli che in qualche modo la grana ce l'hanno già o siano lì proprio per farla. In ogni caso è la prima volta che capito da quelle parti per cui non ho nemmeno un benchmark. A LA invece ci sono stato un sacco di volte e devo dire che questa volta la situazione m'è apparsa decisamente peggiore del solito. Moltissimi homeless accampati sui marciapiedi, con tende da campeggio trasformate in camere da letto e riparo per i propri beni personali (bbq, bici, monopattino, ecc), ad indicare che probabilmente si tratta di gente che ha perso la casa ed è finita letteralmente sulla strada. In Rodeo Drive sono veramente tanti i negozi sfitti e disponibili per l'affitto. Ma anche in altre zone, si percepisce chiaramente un forte ridimensionamento delle vendite al dettaglio. Il traffico automobilistico resta molto intenso nonostante la benzina ad oltre 5 (talvolta anche più di 6) dollari al gallone. Molte meno Tesla ed un sacco di vetture con motore a scoppio per nulla ecologiche: rompono le palle a noi per passare all'ultimo Euro 6/7 o addirittura all'elettrico quando il parco circolante della sola Los Angeles probabilmente inquina come mezza Europa (altro che green policy e carbon free). I ricchi e le case milionarie di Beverly Hills, Bel Air ecc ecc ci sono sempre e sono tantissimi, ma il divario tra loro ed i poveri sta diventando sempre più netto e sempre più profondo. Con molti nuovi poveri che probabilmente vivevano in quelle case fino a poco tempo fa. Altra cosa che ho percepito è che al popolo americano brucia veramente tanto non poter partecipare alla guerra in Ucraina, perchè per loro quella è una fonte di guadagno notevole. Insomma, ho visto un paese in seria difficoltà, con gravi problemi sociali ed economici. P.S. In tv la maggior parte delle pubblicità sono per servizi di consolidamento debiti e ci sono molti programmi che stanno ripulendo e rilanciando l'immagine di Donald.
Mia nonna racconta che lasciavano le porte aperte ma parliamo di un paesello di 3 mila abitanti, di almeno 60 anni fa e altre 2 premesse fondamentali: 1. c'era sempre qualche donna in casa; 2. non c'era un cazzo da rubare.
Le guerre sono state un grandissimo ammortizzatore sociale negli Stati Uniti. Intere generazioni di giovani si sono arruolate per mettere da parte un gruzzoletto e iniziare la propria vita professionale. D'altronde lo è stato anche in Italia in misura sicuramente minore. Ma era un'economia drogata anche prima. Erano soldi che lo Stato spendeva in maniera inefficiente. L'avessero fatto direttamente nell'economia sarebbe stato un volano più importante. E infatti si sono fermati gli USA e ci siamo fermati anche noi.