Non ci avevo pensato...ottima analisi. E poi per le lituane...pardon la Lituania potrebbe valere la pena di combattere
https://www.open.online/2022/07/11/governo-draghi-piano-emergenza-energia-coprifuoco-tagli/ Ma scherziamo?
Fino a 10 giorni fa per Cingolani non c'era nessuna emergenza (in qualche altro paese europeo si) perché avevamo le riserve al 59%.
La prossima mossa sarà razionare la farina e i suoi derivati… ci vorrà la tessera per il pane… mi ricorda qualcosa che mi raccontava la mia mamma…
In montagna, poche volte in verità, mettevamo la carne sulla pietra. Cioè brace con la pietra (una losa di Luserna) al posto della griglia.
Quelle specifiche hanno la capacità di assorbire l'umidità in eccesso per fare l'effetto del forno a legna. Dovrebbe essere lo stesso materiale dei forni più moderni. Tutto sommato viene bene la pizza anche se non ne mangio praticamente. Ora devo provare il pane
Ne devi fare una alla volta però rispetto a forno e poi devi mettere i fuochi a manetta e la bombola va giù come almeno una decina di cotture lunghe. Ma effettivamente la pizza viene croccante come da forno di pizzeria!
Mi è capitato di cuocere la carne sull'ardesia (una lastra naturale relativamente sottile) riscaldata per qualche ora da legna e brace in un paesino della alta val Seriana che, guarda caso, si chiama Ardesio.
quando ero piccolo e vivevo a casa di mia nonna avevamo la classica cucina economica scaldava tutta la casa, scaldava l'acqua per lavarci i piatti, ci cucinavi di tutto, sia togliendo i cerchi avendo a disposizione 3 fuochi regolabili, oltre che poter buttare direttamente le bistecche o altro sulla piastra. nello sportello in basso c'era un vero forno, e negli sportellini potevi tenere in caldo le vivande. il fuoco era regolabile semplicemente parzializzando il deflusso sulla canna fumaria. l'accendevamo la sera verso le 18, e al mattino quando andavamo a scuola era ancora in grado di scaldare la caffettiera per il caffè, nonostante la caricassimo con dei ciocchi di legna una o due volte soltanto nella serata. qualche kilo di legna e basta. senza gas, senza elettricità, stavamo al caldo e si cucinava. mia nonna ci faceva anche il pane. mica male averla al giorno d'oggi, alla faccia di putin o delle sette sorelle...
Al momento a Rimini hanno razionato l’acqua in alcune ore del giorno o meglio ne hanno abbassato la pressione. Visto lo spreco (soprattutto in spiaggia) ritengo essere una ottima scelta
Erano molto diffuse nelle case, poi il pellet ha preso il sopravvento e le hanno sostituire ma conosco parecchie persone che ancora ne possiedono una.. ovviamente non in città.
Giusto! invece quello che brucia il riscaldamento o quel che si usa per ottenere l'elettricità non inquina..
La cucina economica la aveva anche mio nonno nel cosiddetto: "stallino", che di "ino" aveva poco, era un grosso porticato, probabilmente ex fienile, e adibito a pollaio extralusso, l'accendevano e lo scaldava tutto, galline, oche, conigli e tacchini, ne erano molto soddisfatti.. Quello che non abbiamo mai capito, è come l'hanno portata dentro ad una stanza con una porta cosi piccola.. Era (è ancora, ma non è più di nostra proprietà..) un modello parecchio grosso, con il forno per il pane e con accanto un pentolone enorme con dentro lo scolapasta a misura, e tanto di arganetto sospeso sopra per sollevarlo, come le cucine militari... Si è sempre supposto che fosse una cucina "di emergenza" adibita alla preparazione dei pasti delle mondine, ma non ne siamo mai stati certi... Consumava più legna di una locomotiva, ma mio nonno non lo avrebbe mai ammesso, e probabilmente ha inquinato più lei che tutti i bombardieri americani negli ultimi 50 anni, ma tant'è... Ma il mistero più grosso non è mai stato risolto: come cavolo l'hanno portata in quella stanza?