E secondo te l'apertura di una indagine su quale presupposto dovrebbe fondarsi? Ovvio che il fine di una indagine è volto a trovare un responsabile di natura fisica e non astratta e extraterrestre . Se non vi è alcun responsabile l'indagine si chiude e la pratica si archivia Ipotizzare non vuole dire decretare: le troppe certezze non sono di questo mondo almeno nel mio lavoro.....per fortuna Avessero le tue scontate certezze, avvocati e procure potrebbero cambiare mestiere
Che poi è tutto da vedere se è più fesso chi le vende o chi le compra a quel prezzo Io una mia idea ce l'avrei..... Vorrei ricordare i prezzi del Twiga: Presidential Gazebo: 2 letti marocchini, tavolo centrale, 4 lettini, possibilità di avere su richiesta televisione e musica: 1.000 euro al giorno; Arabian Gazebo: 2 lettoni marocchini con materasso, 2 lettini, 2 sdraio, 1 sedia da regista, 1 tavolo: 400 euro al giorno. Classic Gazebo: 2 lettini, 2 sdraio, 1 sedia da regista, 1 tavolo centrale: 300 euro al giorno. E voi pensate di trovarne ancora disponibili per la stagione attuale?
Io so solo che quello della foto è tutto meno che fesso e che quando fa qualcosa bisognerebbe analizzarla e capirne bene i fondamenti per imparare qualcosa invece di criticarlo.
Io non ho certezze, io ho solo detto che ero veramente curioso di sapere come si sarebbe svolta l'indagine e tu già ipotizzavi mancate allerte, capi cordata negligenti ecc ecc (non farmi andare a riprendere i post) facendo esempi con quello che avviene in mare. Lo sai che d'estate non vengono emessi neanche gli avvisi valanghe solitamente? Vuoi che emettessero avvisi di crollo di un seracco? Tant'è che l'indagine non si è fatta. Hanno aperto un fascicolo e l'hanno chiuso dopo 2 giorni. Sei tu che parli di indagine. L'indagine non c'è stata. Quando fai il professore sei odioso
Questo è quello che avevo detto. C'è poco da fare indagini per dirne una dell'altro giorno. Cronaca locale, ovviamente, mica Tg1.
Non volevo essere odioso Ps. Ma l’indagine è stata poi chiusa oppure si é giunti solo a conclusioni non del tutto definitive? Ho letto di alcuni parenti che non si arrendono e vogliono andare fino in fondo……
Bisogna vedere cosa hanno aperto perché ha parlato di omicidio colposo e per iscrivere un reato deve aver aperto un fascicolo a ignoti, mod. 44 a memoria. Oppure ha aperto un mod. 45 giusto per acquisire documenti e testimonianze. Nel primo caso è più complesso archiviare subito, nel secondo caso lo può lasciare aperto anche per un tempo indefinito. Comunque immagino i parenti, fanno bene. Farei la stessa cosa. Duro ma giusto
La cosa più semplice è contattare il Direttore Lavori DL o il Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione CSE (dovrebbero esserci i riferimenti e telefoni sul cartello di cantiere) e fare presente la cosa e segnalarlo come eventuale problema di sicurezza (non so se ci fossero cartelli di lasciare libero lo spazio antistante). Dubito che se il ponteggio è oramai montato completamente faranno qualcosa...fammi sapere!
Comunque pare che il polverone mediatico qualche intervento amministrativo l'abbia già provocato. Oggi il sindaco di Rocca Pietore ha chiuso l'accesso a tutta la Marmolada e si inizia già a parlare di bollettini valanghe anche per l'estate e addirittura bandiere colorate (proprio come in spiaggia) per informare gl escursionisti sulla possibilità o meno di percorrere i sentieri. Continuo a pensare che in Italia invece di semplificare le cose si faccia di tutto per complicarle. In altri paesi europei (mi vengono in mente alcune grotte spagnole e francesi) si limitano a mettere dei cartelli in cui ti avvisano del rischio e lasciano a te ogni valutazione e responsabilità (ti fai male? cavoli tuoi!). Qui invece si cerca sempre una responsabilità terza per ogni cosa: crolla la montagna? Ci deve essere sicuramente un responsabile. Accade un terremoto in Emilia? Colpa dell'INFN che non ha aggiornato le mappe sismiche (altrimenti il terremoto non sarebbe accaduto?)... insomma, sempre a cercare un responsabile per qualsiasi cosa, salvo poi non trovarlo mai e nessuno finisce in galera. Mah.
Condivido tutto Max. Ci vorrebbe, però, anche in Italia una maggior "cultura del pericolo" e minore presunzione. Oggi una "bandiera", un "richiamo", un "avviso" valgono lo zero assoluto: con questa mentalità c'è ben poco da stare allegri e le tragedie sono dietro l'angolo anche quelle che si sarebbero potute evitare con l'uso del cervello. Al netto che gli eventi imprevisti e imprevedibili (come questi) non possono essere combattuti, anche la testa dell'uomo avrebbe bisogno, però, di una bella revisione
Eh, ma proprio per questo bisognerebbe lasciare la responsabilità delle proprie azioni al singolo individuo: c'era bandiera rossa e sei annegato? Mi spiace, ma la colpa è tua. Fine. Nessuna inchiesta, nessuna azione per capire se dovevano esserci 3 bagnini di salvataggio invece di due, nessuna indagine sulla capitaneria di porto per verificare se la bandiera rossa è stata issata prima o dopo che il tizio s'è recato in spiaggia o immerso in acqua. Se crolla il ponte Morandi è sacrosanto capire se ci sia stata negligenza di qualcuno e punire eventuali responsabili, ma se crolla una montagna cosa potevamo fare per evitarlo? O pensiamo di mandare gli ingegneri del genio civile a controllare ogni cocuzzolo annualmente, come fa il tecnico delle caldaie? Eddai.
Purtroppo, però, questo non avviene e il salvataggio è sottoposto lo stesso ad indagine. C'è da dire che la "cultura del mare" non è così radicata come lo è la "cultura stradale". Per la seconda vi è un esame di abilitazione (patente) seppur le regole possono o meno essere rispettate da ognuno di noi. Ma per la "cultura del mare" si può dire altrettanto? Quanti di noi conoscono esattamente il significato degli avvertimenti formali? E quanti di noi sanno che, non rispettandoli, non incorrono in alcuna sanzione ma, al limite, si subisce solo una semplice reprimenda? Purtroppo non è così semplice la soluzione: se pur vero che la responsabilità è e deve essere personale, ci sono mille sfaccettature che giocano un ruolo determinante tra cui anche quella che viene definita "culpa in vigilando". Entrando nel merito: se sotto quelle macerie ci fosse uno dei nostri figli forse questo assolutismo verrebbe sicuramente riconsiderato. Fortunatamente (per noi) ciò non è avvenuto ma, motivo in più, le nostre esternazioni meriterebbero maggiore cautela e minore critica verso una indagine da parte della Procura coinvolta. Dall'esterno è sempre tutto molto semplice e banale......ove semplicità e banalità è ben lontana quando la cosa ci tocca direttamente
Non so quanti fossero in parete di ghiaccio e quanti siano stati coinvolti intorno ma quelli che erano in parete, prima di salire, ti posso garantire che hanno anche pensato potesse essere l'ultima volta che vedevano la luce del giorno. Chi fa ghiaccio lo sa tanto che molti alpinisti il ghiaccio non lo vogliono vedere neanche in cartolina.
Non fraintendermi Gigi, mi spiace veramente un sacco per quei poveracci che sono rimasti lì e se mai dovesse accadere qualcosa del genere a mia figlia non me ne darei mai pace. Ma non si può pretendere di mettere un semaforo (o una bandiera colorata) ad ogni sentiero montano che dica agli escursionisti se possono passare di lì o meno. E sta sicuro che se anche lo facessero e qualcuno, passando col rosso, ci lasciasse le penne, si investigherebbe comunque per capire se il semaforo era rosso scuro o rosso chiaro, se fosse ben visibile, se certificato col bollino blu e revisionato puntualmente, ecc. E dal giorno dopo scatterebbero divieti a non finire anche sul sentiero dietro a casa tua, perchè si dovrà prevenire ogni situazione analoga in futuro. Un conto è una montagna che crolla perchè qualcuno ci ha scavato delle gallerie e queste l'hanno indebolita fino a farla crollare, tutt'altro una montagna che ad un certo punto, senza che nessuno abbia fatto nulla, crolla e qualcuno ci lascia le penne. Le Dolomiti sono soggette ad erosione più di ogni altro gruppo montuoso. Chi ci sale o ci si arrampica deve saperlo e valutare se correre il rischio. Ovviamente stiamo parlando di singoli individui che decidano di fare un escursione. Altro discorso, semmai, sarebbe quello di una scuola di arrampicata che ti porta su un ghiacciaio quando le temperature sono alte da giorni e c'è il rischio che qualche sezione crolli: lì la responsabilità di chi gestisce un servizio professionale è prevista (come per uno skipper, come citavi precedentemente) e vanno aperte delle indagini per vedere se qualcuno ha sbagliato.