ai tempi dei tempi si diceva che una laurea serve solo per “imparare a leggere” ma certi sofismi sono oramai desueti a fronte di influencer, tweet, letta, conte e salvini……
questo è vero. ma proprio per questo non è una garanzia. fossi un giovane, indirizzerei i miei sforzi altrove.
Andare all’università non dovrebbe servire solo ad ottenere un pezzo di carta in più o trovare un lavoro ben retribuito. Studiare dovrebbe anche contribuire ad elevare la cultura delle persone, a renderle migliori e più adatte ad affrontare un mondo sempre più cosmopolita ed evoluto. Se poi andranno a fare i cassieri al supermercato o gli scienziati alla NASA dipenderà dalle loro aspirazioni e capacità. Ma IMHO è meglio avere una popolazione di dottori poveri che una di milionari ignoranti. Il tutto a patto che frequentare l’università corrisponda ad un vero arricchimento culturale, cosa che purtroppo non sempre vale, soprattutto in conseguenza della proliferazione di infiniti corsi di laurea pressoché inutili sia per cercar lavoro che per migliorare le menti dei giovani.
guarda che la mia era una boutade per dire che in italia siamo così garantisti che in realtà non garantiamo nessuno mio caro, non c’era alcuna polemica nei tuoi confronti
ne convengo. ma ti assicuro che anche io in ambito lavorativo non ho alcun problema a confrontarmi con titolati di vario genere. anzi.. le competenze sono competenze, siano esse conseguite in sede solastica piuttosto che autoditatta o sul campo. quando parli di di trigonometria o economia di scala vieni compreso anche se sei un semplice falegname. il titolo cartaceo non è tutto. lo sarebbe forse se non sottraesse anni utili all'attività lavorativa (e di conseguenza all'ipotetica rendita pensionistica) ma così non è oggi andiamo incontro a un nuovo far west. metti via quel che puoi oggi, perchè del domani non v'è certezza. non consiglierei mai ad un giovane di impegnare fino ai 30 anni il suo tempo solamente in studi accademici. penserei semmai a come indirizzarlo per far "fruttare" il più presto possibile le sue capacità, perchè la vita ha un termine temporale, e il tempo investito nonchè il tempo del ricavo hanno uno stretto rapporto proporzionale. e il totale è il frutto di tale rapporto..
Oltre i confini nazionali, di certo. Se mia figlia non prenderà la via dell'estero quando sarà il momento, giuro che la porto in macchina a Tarvisio e la lascio lì.
uffa ma sei proprio tonto le francesi son più brave ma le slovene e le austriache son più belle ma tutto ti devo insegnare zio lupo
Una delle macchine che mi ha impressionato di più, nei miei trenta e passa anni di patente, fu una sierra cosworth di un amico, senza l'assurdo spoiler, non ci avresti puntato su 2 lire in una gara con una panda.... Praticamente identica a questa: Brutta da far impressione... Era preparata, ma non ho idea di cosa gli avessero fatto, e andava in maniera impressionante, portava il tachigrafo a fondo scala senza problema... Non lo metto neppure in dubbio.. Resta il fatto che io in garage ho 2 motori: un 2000 e un 2200, entrambi a 4 cilindri, entrambi a nafta, e la "differenza" la vedi anche con un 2 litri a benza, anche di qualche anno fa, senza andare a far paragoni con i dragster...
bei ricordi l’aveva un caro amico quando eravamo poco più che ragazzi una mattina tornavamo dalla versilia tranquilli appena sopra i 200 vediamo in lontananza i fari posteriori di una macchina che a breve avremmo raggiunto per non lasciar nulla al caso l’amico alla guida sventaglia ripetutamente gli abbaglianti per esser certo che ci abbiano visto passiamo in tromba e - sorpresa - erano i carabinieri giù tutto, probabilmente non ne avevano voglia e manco ci hanno inseguito ah che bello avere 20 anni o poco più
Non sono d'accordo, c'è molto spazio in Italia nei settori giusti, se poi mi dici: all'estero ti pagano meglio, puoi fare carriera, allora non ho nulla da eccepire... Ma conosco parecchie persone che sono andate all'estero a lavorare, molte stanno bene, altre benone, altre ancora magnificamente, ma di una cosa io sono certo: quelle sono persone maledettamente in gamba, e anche qui sarebbero state bene, benone, e magnificamente, se avessero lavorato anche solo la metà di quanto hanno fatto all'estero... Un esempio su tutti: ho un amico che da 15 anni corre a destra e a manca per tutto l'oriente, l'australia, il sud america e l'africa, e ovunque stiano costruendo delle linee ad alta velocità, e quando stava in Italia, gli venivano le picundrie se doveva andare 3 giorni a Firenze...
puoi togliere anche l'acronimo IMHO. è così. purtroppo, nel nostro paese oggi come oggi (e anche in generale nel mondo, prima o poi) il titolo di studio non è più sinonimo di garanzia nel mondo del lavoro. Purtroppo oggi assistiamo a fenomeni quali personaggi che si propongono come influencers, critici d'arte moderna, consulenti per lo shopping, e chi ne ha più ne metta. Gentaglia che probabilmente guadagnerà (ingiustamente) più di tuo (es) figlio che magari ha studiato con passione ingegneria. a questo punto, meglio far di necessità virtù, investendo in qualcosa che possa rendere anche nel medio-lungo periodo (quello della ns vita insomma) non certo investendo per far l'influencer, che fra due anni no se lo fila più nessuno. ma magari trovando un lavoro che potrebbe risultare richiesto in futuro, sia esso il coltivatore di patate piuttosto che l'ornitologo. questo per dire che no basta più essere laureati. bisogna pensare a come spendere poi le proprie professionalità. senza ovviamente togliere che uno possa erudirsi anche facendo un altro lavoro. il sapere è sempre un guadagno, e mai può guastare. in ogni ambito lavorativo, e più in generale nella vita, la cultura paga. sempre e comunque. anche fosse solo a livello di crescita personale, ma sarebbe riduttivo crederlo. ma purtroppo non possiamo più basare le ns aspettative riguardo il futuro lavorativo solo sulla ns cultura sancita da un titolo. si tratta della solita legge di mercato domanda-offerta. se ci sono solo 3 colti su 100, avranno futuro assicurato. se ve ne sono 97, lo stesso futuro (introito) se lo dovranno dividere in 97 anzichè in 3 e se non servono, ecco che non ricaveranno niente più del bifolco.
L'importante è aprirsi la mente, vedere cose diverse, fare esperienze. Se poi vuole tornare e trova di meglio in Italia, la vado a riprendere a piedi. Ma prima deve vedere cosa c'è fuori.
triste realtà. il termine "dottore" é talmente inflazionato che non lo usano nemmeno più i posteggiatori...
lascia stare ho già provato io a spiegare a claudio che esiste una geografia ma lui è cittadino del mondo e non distingue francia slovenia e nuova guinea è un globe trotter
Questa me la segno sul file server e ci metto su uno script, e tra 17 anni da oggi (se sarò ancora vivo o ancora non completamente rimbambito, in modo da poter mantenere operativo il mio file server..), lunedì 6 dicembre 2038 riceverai questa email: "Vuoi sempre che vada a vedere cosa c'è la fuori?" Se la risposta sarà positiva, allora accetterò una risposta simile..